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mercoledì 14 settembre 2016

La battaglia della Sagra, fra il 560 a.C. e il 530 a.C.(Storie delle Calabrie)

Battaglia della Sagra

La battaglia della Sagra o sul Fiume Sagra è una battaglia combattuta nella metà del VI secolo a.C., fra le poleis di Locri Epizefiri e Crotone lungo il corso del Fiume Sagra (non ancora identificato con precisione, dovrebbe trattarsi di uno tra gli odierni Fiumi: Torbido viene documentato da un'antica mappa della Magna Grecia.[senza fonte] (Dal libro: "L'enigma delle arti asittite nella Calabria ultra-mediterranea" di Nik Spatari) o molto probabilmente l'Allaro, antica linea di confine tra le diocesi di Gerace e di Squillace, situato nel territorio di Caulonia in Provincia di Reggio Calabria. " Potrebbe essere stata combattuta presso l'Amusa o più probabilmente nei pressi dell'attuale Roccella ionica, anticipando in questa scelta del campo di battaglia, Leonida alle Termopili. Infatti tra la rupe di Roccella ed il mare vi è solo uno stretto spazio di circa 200 metri dove le scarse truppe locresi potevano fermare il grande esercito crotoniate".(D.FRANCO)

 

Gli avvenimenti

La datazione precisa della battaglia è incerta, attualmente gli storici collocano lo scontro fra il 560 a.C. e il 530 a.C. Dopo l'apertura delle ostilità da parte di Crotone, i locresi vista la forte superiorità militare dei crotoniati decisero di non andare incontro al nemico, ma di aspettarlo al guado del Fiume Sagra. Rhegion, che a quel tempo era alleata di Locri, scese in battaglia in sua difesa, inviando un contingente anche per salvaguardarsi da una possibile espansione di Crotone sul territorio locrese, confinante con quello reggino; l'aiuto più importante a Locri comunque fu offerto dalle sue colonie di Hipponion e Medma; Sparta invece, a cui i locresi avevano chiesto soccorso, rispose consigliando loro di chiedere aiuto ai Dioscuri, che secondo la leggenda combatterono al fianco dei locresi permettendo loro di sconfiggere i crotoniati.
Le fonti antiche parlano di 10-15.000 uomini tra locresi e reggini, schierati in battaglia e addirittura 130.000 crotoniati, cifra oggettivamente iperbolica. Secondo la leggenda le acque del fiume si tinsero di rosso a causa del sangue delle vittime, dal punto di vista storico si pensa che la cavalleria locrese riuscì prima a bloccare l'esercito crotoniato e poi a metterlo in rotta. I dati che oggi possediamo sulla battaglia derivano da un'iscrizione votiva su uno scudo rinvenuto a Delfi, recante scritto fra l'altro I cittadini di Hipponion e Medma e Locri dedicarono dal bottino dei Crotonesi. " Aiutati dai dioscuri Castore e Polluce e da Aiace Oileo, i Locresi vinsero ed edificarono in onore di questi luoghi di culto. Da uno di questi potrebbe trarre origine la cittadina di Riace che ricorda molto strettamente Aiace, da sottolinerare che nei pressi di Riace superiore vi è un sito chiamato Leo, quindi Riace-Leo potrebbe ricordare Aiace Oileo. Ed ancora a ricordare i dioscuri, un torrente nei pressi di Placanica denominato Castore" (D.Franco)

Le conseguenze

Le conseguenze della battaglia furono una profonda crisi interna alla città di Crotone - risollevatasi poi grazie al regime di austerità dei pitagorici - che rivolse le proprie ambizioni verso la vicina Sibari, distrutta dai crotoniati nel 510 a.C.; per Locri invece fu questo l'inizio di una politica sempre più aggressiva verso le città vicine, cosa che in seguito portò ad una rottura dell'alleanza con Rhegion.

 Scorcio del parco archeologico di Locri Epizefiri

The Battle of the Sagra was fought in the 6th century BC between the Greek cities of Locri Epizefiri and Croton. The battle took place along the Sagra river. This river cannot be precisely identified, but may be the present-day Torbido or the Allaro, in the Province of Reggio Calabria, southern Italy.

Background

A coalition of the cities Metapontum, Sybaris and Croton had besieged and captured Siris. According to Justin Croton attacked Locri afterwards because the latter had sent aid to Siris when it was under siege. It has been suggested that Justin was wrong and that strained relations between Locri and Caulonia were the cause instead. Because the foundation of Caulonia was supported by Croton, the conflict between Locri and Croton developed. An explanation which incorporates both possibilities is that Locri attacked Caulonia while Croton was occupied with the siege of Siris.

Battle

The date of the battle is uncertain and proposals for it vary widely, ranging from the end of the seventh century BC to after 510 BC. Peter Bicknell proposes a more specific date of either 580 or 576 BC, but most scholars date the battle to the middle of the sixth century BC. Some have considered the inscriptions on a bronze trophy from Olympia to be related to the battle. The inscription reads: "the citizens of Hipponium and Medma and Locri dedicated [this] as booty from the Crotoniates". Bicknell thinks this inscription refers to a later conflict because Hipponium was acquired by Locri fairly late. He suggests a date of 500–480 BC for the trophy because Locri took Temesa from Croton around this time. In advance of the battle Locri requested help from Sparta, but the Spartans replied that they should seek help from the Dioscuri, who according to legend helped them defeat Croton.
According to Strabo the city Rhegion was allied with Locri and sent a contingent to their aid. He gives 10,000 men as the size of their army, but it is not clear if this includes or excludes the Rhegians. He provides a number of 130,000 for the army of Croton. Justin mentions a number of 15,000 Locrians versus 120,000 Crotoniates. Because Justin makes no mention of the Rhegians it is thought that they numbered 5,000 based on Strabo's numbers. The very large size of the Crotoniate army must have been a severe exaggeration. Justin and Strabo claim the news of the battle reached the Peloponnese in a single day.

Aftermath

In Justin's account Pythagoras arrived in Croton after the battle and instituted an austere regime. Strabo attributes the decline of Croton to the heavy casualties it suffered during the battle. For Locri it was instead the start of a more and more aggressive policy towards neighbouring cities, subsequently leading to a rupture in its alliance with Rhegion.[citation needed] There is evidence that a cult to the Dioscuri was present in Locri in the beginning of the fifth century BC, which probably began as a result of the battle.

 LE AREE D'INFLUENZA DELLE QUATTRO PRINCIPALI POLIS IN CALABRIA NEL VI SECOLO A.C.

 Il “Giorno dell’aquila”, così avrebbe potuto definirlo qualcuno, come lo storico Strabone ad esempio,  o come il poeta Omero, che l’avrebbe decantato in una delle sue Odi, se solo avesse potuto assistervi. Il giorno dell’aquila, dunque,  inteso nel suo significato simbolico, in quanto, questo famosissimo uccello rapace, in antichità sorvolava gli schieramenti delle falangi greche nei campi di battaglia, poco prima che l’eco di un corno risuonasse nell’aria, dando così via alla guerra, alla lotta, al massacro.
Ed il giorno dell’aquila non avvenne durante le epiche guerre persiane, o durante i conflitti tra Atene e Sparta, bensì proprio in Calabria, un tempo facente parte della floridissima Magna Grecia, che, insieme alla madrepatria,  assoggettò l’intero mondo antico  con le arti e la filosofia, sottomettendo persino l’impero romano, nonostante venne conquistata da quest’ultimo; come diceva il sommo Orazio, Graecia capta ferum victorem cepit ( la Grecia conquistata, conquistò il selvaggio vincitore). E se le arti e la filosofia erano eccelse, le battaglie per il predominio di un territorio non erano certo da meno. In una parola, dunque, nel giorno dell’aquila avvenne una sanguinosa battaglia, tra le polis di Locri Epizefiri e Crotone, nella ristretta gola del fiume Sagra.La battaglia è di datazione incerta, ma la si può collocare fra il 560 a.C. ed il 530 a.C. Durante questo periodo, tutte le principali polis della godevano di un fiorente sviluppo economico, culturale e demografico, che inevitabilmente, le avrebbe portate ad ampliare il proprio territorio, quindi, ogni tentativo di espansione da parte di ognuna, significava inevitabilmente muovere guerra ad un’altra. Fu proprio questo il caso della città di Crotone, che mirando ai territori a sud, i quali erano molto appetibili, si espanse fino a Kaulon, che divenne il proprio ultimo avamposto. Locri, invece, possedeva buona parte del territorio a sud, che comprendeva anche le sub-colonie di Hipponion e Medma.

Per un determinato periodo si attraversò una fase di stasi, in quanto nessuna delle due città aveva possibilità di espandersi; Locri si trovava bloccata a sud da Reggio, mentre Crotone aveva la strada sbarrata a nord da Sibari. Con tali premesse lo scontro non poteva che essere imminente.
L’elemento principale che giocò a questo punto, fu la forza delle due città. Crotone, infatti era una metropoli,  e vantava un esercito di 120.000 uomini, mentre Locri poteva schierarne in campo soltanto 10.000. Considerato che a nord, Sibari poteva vantare una potenza militare quasi pari alla loro, i crotoniati posero gli occhi su Locri, data la schiacciante superiorità, ed inoltre, questo, avrebbe potuto aprire loro la strada verso Reggio. I locresi, sentendosi minacciati da un nemico così potente, chiesero aiuto a Sparta, da cui arrivò per tutta risposta di porre fine alle preoccupazioni, perché in aiuto di Locri sarebbero stati inviati i Dioscuri, i due gemelli Castore e Polluce,  il cui mito narra che siano stati i figli di Zeus e Leda; si narra che in antichità essi fecero parte degli Argonauti, gli eroi che si avventurarono alla ricerca del Vello d’oro. Poco tempo dopo, i gemelli fondarono la città di Dioscuria, collocata secondo la leggenda in Colchide, e successivamente avrebbero fondato una città nel Lazio, Amyclae. Presero parte inoltre alla lotta contro Teseo, il quale rapì la loro sorella Elena nascondendola ad Afidne, e dopo quest’ultimo combattimento, Zeus concesse loro l’immortalità.
Il loro culto nacque proprio a Sparta, e si diffuse rapidamente in tutta la Magna Grecia, soprattutto perché venivano considerati come protettori dei naviganti; il mito infatti racconta che Poseidone affidò loro il potere di dominare il vento insieme al mare.
 uttavia, i locresi, alla luce di quanto loro riferito, chiesero ugualmente aiuto a Reggio, ed Anassila, il tiranno,  inviò loro 1000 opliti; altri aiuti arrivarono dalle sub-colonie di Medma ed Hipponion. Successivamente, misero a punto una strategia infallibile, scegliendo come campo di battaglia, la stretta gola racchiusa tra due montagne e percorsa dal fiume Sagra, un punto in cui era impossibile dispiegare un esercito molto numeroso. Il conflitto fu sanguinosissimo,  vide i locresi lanciarsi all’attacco con la rabbia ed il furore di chi non ha nulla da perdere, e fare breccia nella zona centrale della falange Crotoniate. La leggenda vuole che, durante la battaglia, tra le migliaia di contendenti, si ergessero due giovani, armati diversamente dagli altri, che sbaragliavano i soldati senza dare loro tregua, per poi sparire nel nulla dopo la battaglia. Si trattava proprio di Castore e Polluce, oppure erano soltanto due soldati particolarmente dotati, vestiti giustappunto con armature diverse per alimentare il mito?
Ancora oggi, questa faccenda rimane velata da un alone di mistero che affascina sia gli storici che gli amanti della storia stessa. Soltanto due finora sono i dati certi: il primo, che dopo la battaglia del  fiume Sagra, a Locri si sviluppò il culto dei Dioscuri, come ringraziamento per la schiacciante ed inaspettata vittoria sul nemico, le cui statue oggi sono esposte nel Museo Nazionale di Reggio Calabria, e il secondo, che durante lo scontro, proprio un’aquila stesse volando nel cielo, come per vigilare sui contendenti, che quel giorno stesso, marchiarono di rosso sangue la terra e la storia della Calabria.
 Nik Spatari, nel suo libro “L’enigma delle arti asittite nella Calabria ultra-mediterranea”, considera la possibilità che il fiume Sagra, in realtà, corrispondesse ad uno degli odierni corsi d’acqua: il Torbido, o molto probabilmente l’ Allaro.  Un altro dato di grandissima importanza, è la scelta del campo, che anticipò la strategia di Leonida alle Termopili, durante l’epico scontro contro i Persiani. Le notizie fornite dallo storico Strabone, riportano che i Locresi avrebbero aiutato i Siriti, e per questo, dopo la caduta di Siri, sarebbero stati attaccati dai crotoniati.


Locri, Sparta, Crotone et le tradizioni leggendarie intorno alla battaglia della Sagra

[article]

http://www.persee.fr/doc/mefr_0223-5102_1983_num_95_1_1371


Sparta e le tradizioni crotoniati e locresi sulla battaglia della Sagra

Luisa Moscati Castelnuovo
Quaderni Urbinati di Cultura Classica
New Series, Vol. 51, No. 3 (1995), pp. 141-163 

Bibliografia

  • Vincenzo Muratore, Medma e i greci d'Occidente;
  • Giovanna De Sensi Sestito, La Calabria in età arcaica e classica
  • Nik Spatari, L'enigma delle arti asittite nella Calabria ultra-mediterranea, Iiriti Editore, Reggio Calabria 2002
  • Alfredo Fulco, La Sagra tra Locri Epizephìri e Kaulonìa, in Rogerius - Anno XV - n°1 2012.

Sources

Primary sources
Diodorus Siculus (1939). Oldfather, C. H., ed. Library of History. 3. Cambridge, Massachusetts: Harvard University Press. ISBN 978-0-674-99375-4.
Justin (1853). Watson, John Selby, ed. Epitome of the Philippic History of Pompeius Trogus. London: Henry G. Bohn.
Strabo (1924). Jones, H. L., ed. Geography. 3. Cambridge, Massachusetts: Harvard University Press. ISBN 978-0-674-99201-6.
Secondary sources
Bicknell, Peter (1966). "The Date of the Battle of the Sagra River". Phoenix. 20 (4): 294–301. JSTOR 1087054.
Krentz, Peter (1985). "Casualties in Hoplite Battles" (PDF). Greek, Roman and Byzantine Studies. 26 (1): 13–20.
Sourvinou-Inwood, Christiane (1974). "The Votum of 477/6 B. C. and the Foundation Legend of Locri Epizephyrii". The Classical Quarterly. 24 (2): 186–198. doi:10.1017/s0009838800032729. JSTOR 638480.
Spatari, Nik (2002). L'enigma delle arti asittite nella Calabria ultra-mediterranea (in Italian). Reggio Calabria: Iiriti Editore.
Wonder, John W. (2012). "The Italiote League: South Italian Alliances of the Fifth and Fourth Centuries BC". Classical Antiquity. 31 (1): 128–151. doi:10.1525/CA.2012.31.1.128.

Further reading

De Sensi Sestito, Giovanna (1984). La Calabria in età arcaica e classica (in Italian).
Muratore, Vincenzo. Medma e i greci d'Occidente (in Italian).

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