Acquaformosa
Acquaformosa (
Firmoza in arbëreshë,
Firmòs in calabrese) è un comune italiano di 1122 abitanti della provincia di Cosenza in Calabria.
Il paese, collocato ad un'altitudine di 756 metri s.l.m., fa parte della minoranza linguistica arbëreshë, presente in tutto il territorio dell'Italia meridionale. La popolazione custodisce usi, costumi e tradizioni e conserva il rito greco-bizantino, soggetto alla giurisdizione ecclesiale dell'Eparchia di Lungro. Dal 4 agosto 2009 è stata approvata, in consiglio comunale, l'iniziativa di montare dei pannelli all'interno della cittadina con scritto "
Comune deleghistizzato". A circa 1400 metri s.l.m. si trova il Santuario di Santa Maria del Monte, situata tra le montagne di Acquaformosa e Lungro.
Storia
Le origini storiche di Acquaformosa risalgono al 1195, allorché, per generosità dei signori di Altomonte, venne fondata l'
Abbazia di Santa Maria di Acquaformosa dell'ordine Cistercense. Una leggenda narra invece che la principessa Irene Castriota, figlia dell'eroe Giorgio Castriota Scanderbeg,
soggiornasse presso l'abbazia e una volta bevendo l'acqua della Badia,
abbia esclamato: "Che acqua formosa!" e che da allora abbia cambiato il
nome da Ariosa in Acquaformosa. Le origini della comunità si possono far
risalire al 1200, intorno al convento di Santa Maria di San Leuceo, ma
l'incremento e il ripopolamento vero e proprio del casale fu opera dei
coloni arrivati dai Balcani tra il 1476 e il 1478,
che si stabilirono nel territorio. Acquaformosa fece parte del
vastissimo stato dei principi di Bisignano che cedettero alcune
prerogative sul casale in favore di Ottavio Papaleo di San Pietro in
Galatina nel 1564.
Abbazia di Santa Maria di Acquaformosa
Santa Maria di Acquaformosa è un'abbazia cisterciense, nota anche col nome di Santa Maria di San Leucio, situata presso l'omonima località di Acquaformosa, in Calabria.
Storia
Origine
La
data di fondazione dell'abbazia è ancora oggetto di discussione.
L'opinione seguita maggiormente dagli studiosi è che l'abbazia di
Acquaformosa sia stata fondata nel 1195 da una comunità di Cistercensi dell'abbazia di Santa Maria della Sambucina sotto il governo dell'abate Luca Campano, lo stesso che nel 1203 fu eletto arcivescovo di Cosenza.
Sviluppo
L'abbazia di Acquaformosa raggiunse in breve tempo un certo prestigio. Nel 1204 il papa Innocenzo III affiancò l'abate di Acquaformosa all'abate di Santa Maria di Corazzo e al Vescovo di Martirano per un contratto di permuta tra l'arcivescovo di Cosenza e l'abate dell'abbazia di San Giovanni in Fiore. L'abbazia di Acquaformosa divenne infatti in breve tempo molto ricca soprattutto grazie alle generose donazioni da parte di Federico II il quale nel 1206 donò all'abate di Acquaformosa l'Isola di Dino, presso Praia a Mare, Scalea, il Mercurion e le rendite per lo sfruttamento di una miniera di
ferro (sale) nei pressi di Lungro (Salina di Lungro).
Declino
Il declino dell'abbazia di Acquaformosa iniziò già nel XIV secolo. Sotto il regno di Giuseppe Bonaparte, con il decreto 13 febbraio 1807
il monastero di Acquaformosa fu definitivamente soppresso, come
peraltro numerosi altri monasteri e conventi del Regno di Napoli.
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