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mercoledì 8 giugno 2016

ANARCHISMO A SPEZZANO ALBANESE

ANARCHISMO A SPEZZANO ALBANESE

A Spezzano Albanese, Spixana, la prima struttura libertaria, ossia il Circolo Culturale Libertario “G. Pinelli”, si costituisce nel gennaio del 1973.
Tale struttura nel 1974 prese nome di Gruppo Anarchico “G. Pinelli”, nel 1976 di Gruppo Comunista Anarchico “G. Pinelli”, nel 1997 di Federazione Anarchica “Spixana” (Faspixana), e dal 1986 la presenza anarchica organizzata “e Spixanis”  (di Spezzano) aderisce alla FAI (Federazione Anarchica Italiana).
Gli anarchici e i libertari, in questi quattro decenni all’incirca, hanno senza dubbio segnato la comunità in cui vivono, così come la comunità con le sue contraddizioni, derivanti dalle regole gerarchiche del sistema capitalistico e democratico, ha viceversa “costretto” gli anarchici ed i libertari a doversi misurare quotidianamente tra la coerenza verso i principi e il non venir mai meno ad azioni di lotta con rivendicazioni protese a migliorare l’assetto sociale comunitario.
Azioni di lotta, spesso segnate da momenti di compromesso quotidiano tra chi propone e nel contempo costruisce  gradualmente, giorno dopo giorno,  una Comunità Altra con una metodologia libertaria, e tra chi ritenendo utopico tale progetto non riesce a scrollarsi completamente del metodo gerarchico, che comunque contesta, contrasta, e, pur senza averne completamente coscienza, lo fa con un metodo libertario insieme agli anarchici, ai libertari.
La storia dell’anarchismo locale, di cui la Faspixana si rende quotidianamente promotrice, non è storia di propaganda ideologica slegata dal contesto sociale, ma è la storia di quanti non riconoscendosi nel sistema gerarchico e decidendo di combatterlo lo fanno con iniziative che non ricalcano i valori libertari in maniera astratta, o meramente teorica, ma con iniziative concrete di lotta sociale, tutte protese a costruire una socialità nuova autogestita ed autogestionaria.

Spezzano Albanese (Cosenza), piazza Matteotti,
12 maggio 2007. Sul palco del comizio anarchico
Deborah De Rosa e Domenico Liguori
(foto Finella Marini)
 

 

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