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lunedì 27 giugno 2016

Maria Luisa Berneri (Arezzo, 1° marzo 1918 - Londra, 13 aprile 1949)

Maria Luisa Berneri

Maria Luisa Berneri (Arezzo, 1° marzo 1918 - Londra, 13 aprile 1949), E' stata un'anarchica italiana, figlia di Camillo e Giovanna Caleffi e sorella di Giliana.

«Le utopie autoritarie del XIX° secolo, sono principalmente responsabili dell'atteggiamento antiutopistico prevalente tra gli intellettuali di oggi. Ma le utopie non hanno sempre descritto società  irreggimentate, stati centralizzati e nazioni di robot. Tahiti di Diderot o Notizie di Morris ci hanno presentato utopie in cui gli uomini erano liberi da costrizione sia fisica che morale, in cui essi lavoravano non per necessità  o per un senso di dovere ma perchè trovavano il lavoro un'attività  piacevole, in cui l'amore non conosceva leggi ed in cui ogni uomo era un'artista. Le utopie sono state spesso progetti di società che funzionavano meccanicamente, strutture morte da economisti, politicanti e moralisti; ma esse sono anche stati i sogni viventi di poeti.» (Maria Luisa Berneri, Journey through Utopia)

Biografia

Maria Luisa Berneri nasce ad Arezzo, il 1° marzo 1918, da Giovanna Caleffi e Camillo Berneri, due delle più importanti figure dell'anarchismo italiano. Il nome Maria le viene dato dai genitori in ricordo di una sua zia morta nel 1906.

L'esilio in Francia

All'età  di 8 anni, Maria Luisa si trasferisce in Francia con la madre e la sorella Giliana (nata il 5 ottobre 1919) per seguire il padre costretto all'esilio in Francia in seguito alle persecuzioni fasciste.
Nonostante le continue fughe familiari per sfuggire ai fascisti, Maria Luisa ha un carattere solare e forte, studia molto e collabora con la madre alla gestione del piccolo negozio aperto a Parigi dalla madre nel 1933 e che serve a mantenere l'intera famiglia. A 13 anni ha conosciuto a Parigi Vero Recchioni, figlio dell'anarchico Emidio, a cui scriverà  una lettera il 28 giugno 1935 manifestando tutto il suo giovanile entusiasmo per il pensiero anarchico e gli ideali del padre. Tutto questo ovviamente non passa inosservato e già  dal 1934, non appena aveva cominciato ad attivarsi in favore dell'anarchia, le autorità  avevano aperto un fascicolo a suo carico.
Maria Luisa si interessa di problemi sociali e politici e studia psicologia infantile, dopo gli studi liceali si iscrive alla Sorbonne e francesizza il suo nome in Marie Louise Berneri. Nell'aprile 1936 il consolato di Londra individua la sua nuova residenza al n° 21 di greek street soho, a Londra; in quello stabile, sempre secondo il consolato, risiedeva Francesco Galasso, bollato come un noto sovversivo, e persino Emma Goldman. Il fascicolo su di lei riporta: «Al secondo piano [ci sono] gli uffici di Vero Recchioni che oltre la redazione del giornale sovversivo Spain and the World si occupa della propaganda anarchica. Ha per segretaria [sic] la figlia del prof. Camillo Berneri». In realtà  dal suo passaporto e dalle lettere del periodo risulterebbe che Maria Luisa all'epoca si trovava non a Londra bensì¬ a Parigi, Vienna e Fontainebleau.

La morte del padre e il trasferimento in Gran Bretagna

Quando il padre, Camillo, si trasferisce in Spagna a combattere a fianco dei miliziani antifascisti, in qualità  di delegato della Colonna Ascaso CNT-FAI (struttura militare fondata insieme a Rosselli e Angeloni), Maria Luisa e la madre lo vanno a trovare a Barcellona un paio di volte. Per questo le carte poliziesche la segnaleranno come una che «condivide le idee del padre».
Immediatamente dopo il 5 maggio 1937, giorno in cui Camillo Berneri è assassinato in Spagna dagli stalinisti, Maria Luisa decide di portare avanti le idee del padre: prima di tutto si fa regolarizzare i documenti dall'avvocato anarchico Louis Lecoin e, insieme alla madre, raggiunge Barcellona quando i funerali sono già  in corso. Nella città  catalana madre e figlia sono accolte dall'anarchico di Carrara Umberto Marzocchi; dopo un breve periodo Maria Luisa parte per Londra, dove nel dicembre 1937 si unisce in matrimonio con Vero Recchioni (Vernon Richards).
Grazie al suo fascino e alla sua abilità  oratoria, Maria Luisa Berneri diviene una delle figure di spicco dell'anarchismo inglese, in particolare si staglia un ruolo importante all'interno dell'Unione dei gruppi anarchici di Gran Bretagna". Così¬ riporta il fascicolo aperto dalla polizia: «Il 12 settembre 1940: Berneri (la vedova) e figlia, attive anarchiche, cercano di riprendere i contatto con i compagni della regione parigina».
Attivatasi in favore degli orfani spagnoli, è redattrice di «Spain and the World» (1936-1939), giornale fondato da Vernon Richards e di cui Lilian Wolfe ne è l'amministratrice, di «Freedom»  (dal 1939 al 1945), unico organo antimilitarista britannico di quel periodo, oltre ad essere attiva colaboratrice della casa editrice anarchicaa «Freedom Press».
Si interessa agli sviluppi sociali della rivoluzione russa e pubblica nel 1944 Workers in Stalinst Russia, alcuni tratti da «War Commentary» per Anarchism the Russian Myth. Accusata nel 1945 di «attività  sediziosa» per la sua attività  propagandistica contro la guerra, riesce a non scontare nemmeno un giorno di carcere grazie ad un cavillo legale, contrariamente a Vero e compagni condannati a 9 mesi di detenzione. Una volta che Vero termina di scontare la pena, la coppia oltre a proseguire l'attività  anarchica, anche intrattenendo rapporti con i compagni e le compagne delle americhe, si dedica alla fotografia e alla psicologia: Maria Luisa è fra i primi divulgatori dell'opera di Wilhelm Reich Sexuality and Freedom (recensito per «Now» nel 1945).

La prematura e improvvisa morte

Proprio quando Maria Luisa aveva raggiunto una certa stabilità  ed una maturità  tale da poter effettivamente divenire la prosecutrice ideale del pensiero dell'illustre padre, ecco che improvvisamente, dopo aver dato alla luce nel dicembre 1948 la sua prima figlia, peraltro morta subito dopo la nascita e che la segnerà  profondamente e dolorosamente, Maria Luisa Berneri viene colpita da un'infezione virale che nel giro di pochissimo la porta alla morte il 13 aprile 1949.
Il suo corpo sarà  cremato nel cimitero di Kensal Green:
«Al mattino del giorno 23, alla presenza della madre e dei compagni di Londra, il marito e la sorella sparsero le sue ceneri sul terreno fra due alberi vetusti nel parco di Kenwood ad Hampstead»
Proprio a causa della improvvisa morte, Maria Luisa Berneri lascia incompiute alcune opere: una traduzione di Bakunin, iniziata con la collaborazione George Woodcock, gli appunti del padre sulla questione sessuale, alcune ricerche sugli aspetti rivoluzionari del marchese De Sade e alcuni scritti inediti di Sacco e Vanzetti.

In ricordo di Maria Luisa Berneri

Dopo la sua morte si costituisce un comitato in sua memoria che pubblica A tribute (1949), Journey through Utopia (1950), che è una rassegna del valore libertario della tradizione utopica, e Neither East nor West (1952), antologia dei suoi scritti pubblicati dal 1939 al 1948.
Dal 1951, in ricordo della figlia Maria Luisa, la madre, Giovanna Caleffi, organizza a Paino di Sorrento una colonia estiva per i bambini\e figli\e di anarchici e anarchiche di tutte le nazionalità, grazie alla casa privata messa a disposizione da Cesare Zaccaria. L'esperienza sarà interrotta momentaneamente nel 1957 a causa del deficit economico e soprattutto per via della fine del rapporto tra Giovanna e Cesare. Le difficoltà  non impediscono  alla madre di cercare nuovi finanziatori che le permettano proseguire l'esperienza della colonia e mantenere così vivo il ricordo della figlia. Dopo vari tentativi alla fine riuscirà  ad acquistare un terreno nella pineta di Ronchi (MS), a 700 metri dal mare, in cui nascerà  la Comunità  «Maria Luisa Berneri» e a cui si adopererà  sino alla morte (1962). In seguito, grazie ad un nuovo gruppo dirigente formato da quattro persone, la Colonia sopravviverà  per tre anni anche dopo che Giliana Berneri decise di abbandonare l'attivismo anarchico.


Marie Louise Berneri was a leading member of the Freedom Group during the Spanish Civil War, the Second World War, and until her early death.
Marie Louise Berneri
Born 1 March 1918, Arezzo, Italy, died 13 April 1949, London.

British anarchism in the 1930s was far from being an active or even lively movement, despite the appearance of the Freedom Bulletin and Freedom (New Series). This changed only in the second half of the decade after, as Albert Meltzer once quite rightly pointed out, `Vernon Richards. .. started Spain and the World on his own, and with only very meagre support in the following years, made it the focal point for the revival of Freedom Press and the propagandist activity well known to... readers of Freedom'. Of that meagre support the most important contribution came from Marie Louise Berneri.
Maria Luisa Berneri was born on 1 March 1918 in Arezzo near Florence, the elder daughter of Camillo and Giovanna Berneri. Her father, originally a socialist, became an anarchist in the early 1920s, and was soon one of the best-known (and at times most controversial) intellectuals in the Italian anarchist movement. He was a teacher who after Mussolini's seizure of power in 1922. refused to accept the demands laid upon the teaching profession by the Fascists, and in 1926 he went into exile in France. In Paris his - and his family's - home soon became a centre of anti-Fascist activities, and his two daughters grew up in a highly politicised environment.
Adopting the French version of her name, Marie Louise obtained her baccalauréat and in the mid-1930s started to study psychology at the Sorbonne. She soon became involved in the anarchist movement and participated in the production of the short-lived paper Revision (with Luis Mercier Vega, alias S Parane, alias Ridel). At the outbreak of the Spanish Civil War her father went to Spain and, after a short period of active fighting on the Aragon front, eventually took up residence in Barcelona in order to edit the Italian language paper Guerra di Classe, perhaps the most clear-sighted revolutionary anarchist paper to come out of the Spanish Revolution. Marie Louise went twice to Barcelona, the second time after her father's assassination by Communists in May 1937; subsequently she came to England, where she joined her companion Vernon Richards and spent the rest of her life. (They married to give her the protection of British nationality.) Her sister Giliane remained in France where she studied psychology and in the years after the War also became active in the anarchist movement. Their mother Giovanna, who during the 1920s and 1930s had become more and more involved in anti-Fascist activities and eventually the anarchist movement, was during the War arrested in France, interned for a while in the South of France, and then eventually handed over to the Italian authorities; she was imprisoned in Italy till the end of the War, and then after the Liberation became one of the most prominent and active anarchists in Italy.
From 1936 until her death twelve years later, every activity undertaken by Freedom Press was infused by Marie Louise Berneri's personality. Already in Paris she had been closely involved (with her father and Tom Keell) in the preparatory discussions and collecting of funds for Spain and the World, which Vernon Richards started in December 1936. After coming to England in 1937 she took an active part in the production of the paper-; and between February and June 1939 she took part in the attempt to provide some formal link for the anarchist movement by the production of Revolt!, the successor of Spain and the World (with Vernon Richards, Albert Meltzer, Tom Brown, Mr and Mrs Leach, and Sturgess). She also was one of the small group which started War Commentary in November 1939. Already knowing Italian, French and Spanish, she quickly mastered English and became one of the main editorial writers, specialising in international affairs. She was an effective public speaker, paper-seller, and meeting organiser. But above all she was the emotional and intellectual centre of the group.
At the end of the Spanish Civil War she was active in organising relief for Spanish orphans and refugees. Her wide contacts in and knowledge of the international movement gave her great authority among anarchists, but her libertarian principles and personal modesty prevented her from misusing it. In April 1945 she was one of the four editors of War Commentary who were tried for incitement to disaffection, but she was acquitted on a legal technicality (a wife cannot conspire with her husband), and when her three comrades were imprisoned she took the main responsibility for continuing the paper into the postwar period. She maintained her interest in psychology, and she was one of the first people in Britain who discussed the work of Wilhelm Reich, in an article `Sexuality and Freedom' in George Woodcock's Now 5 (August 1945).
At the end of 1948 she gave birth to a still-born child, and on 13 April 1949 she herself unexpectedly died from a virus infection. She was a highly intelligent and deeply committed revolutionary anarchist; she was also a remarkably beautiful woman and a widely loved personality. Her sudden death at the age of only 31 was a tragedy not only for her friends and comrades but for the whole anarchist movement.
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Apart from her many contributions to the Freedom Press periodicals, she added an interesting postscript to Vote - What For? (1942), a new version of Malatesta's anti-election pamphlet of 1890, and she wrote a substantial part of the Freedom pamphlet The Russian Myth (1941), partly reproduced in her Workers in Stalin's Russia (1944), a detailed and influential booklet describing the real situation in the Soviet Union. After her death the Marie Louise Berneri Memorial Committee produced Neither East Nor West (1952), an anthology of her editorial articles from 1939 to 1948. Another posthumous publication was journey Through Utopia (1950), a survey of utopian ideas which was originally published by Routledge and is still available from the Freedom Press (and which, with Vernon Richards' Lessons of the Spanish Revolution, is the most widely translated publication of Freedom Press after the War).
Much valuable material about her appeared in Freedom and other anarchist periodicals after her death, and the Marie Louise Berneri Memorial Committee produced Marie Louise Berneri, 1918-1949: A Tribute (1949). An article about her by Philip Sansom was published (in a mutilated form) in Zero 1 (June 1977), and a recollection by George Woodcock in Open Road 6 (Spring 1978). NW&HB
From "Freedom / 100 Years" by Freedom Press
Maria Luisa Berneri con la madre Giovanna Caleffi (al centro ed alla sua sinistra) e la sorella Giliana



«La nostra è un’epoca di compromessi, di mezze misure, di male minore. I visionari vengon derisi o disprezzati e “gli uomini pratici” governano la nostra vita. Non cerchiamo più soluzioni radicali ai mali della società, ma miglioramenti; non cerchiamo più di abolire la guerra, ma di evitarla per un periodo di qualche anno; non cerchiamo di abolire il crimine, ma ci accontentiamo di riforme penali; non tentiamo di abolire la fame, ma fondiamo organizzazioni mondiali di carità. In un’epoca in cui l’uomo è tanto attirato da ciò che è realizzabile e suscettibile di immediata realizzazione, potrebbe essere salutare esercizio rivolgerci agli uomini che han sognato Utopie, che hanno respinto tutto ciò che non corrispondeva al loro ideale di perfezione».




 “We shall denounce political trials, whether they are held in Washington or Warsaw. When a government puts a man in jail for his political opinions, we do not ask the nationality of that government. We are always on the side of the victim of State tyranny.
We hate war and have consistently fought against and for that reason we fight State oppression wherever it occurs.”
― Marie Louise Berneri, Neither East Nor West 



"Noi denunciamo i processi politici, sia che si svolgono a Washington sia a Varsavia. Quando un governo mette un uomo in prigione per le sue opinioni politiche, non chiediamo la nazionalità di quel governo. Noi siamo sempre dalla parte della vittima della tirannia Stato.
Odiamo la guerra e l'abbiano costantemente combattuta e per questo motivo combattiamo l'oppressione dello Stato ovunque si manifesti ".
- Marie Louise Berneri, Oriente Occidente



 “Every defeat of the capitalist class is a defeat for fascism. Every time the workers obtain a reduction in their hours of work and a rise in salaries, every time they affirm workers’ solidarity by defending a victimised fellow worker, every time they abolish degrading methods of production, every time they achieve a victory over their boss, they win a victory against fascism and pave the way to socialism.

THE LEFT & WORLD WAR II: Selections from the Anarchist Journal 'War Commentary' 1939-1943”
― Marie Louise Berneri

 "Ogni sconfitta della classe capitalista è una sconfitta per il fascismo. Ogni volta che i lavoratori ottengono una riduzione delle loro ore di lavoro e un aumento dei salari, ogni volta che affermano la solidarietà dei lavoratori difendendo una vittima, ogni volta che aboliscono metodi degradanti di produzione, ogni volta che ottengono una vittoria contro il loro capo , è una vittoria contro il fascismo e aprono la strada al socialismo.

SINISTRA & GUERRA MONDIALE: Selezioni dalla Anarchist ufficiale 'Commento guerra' 1939-1943 "
- Marie Louise Berneri

 

 

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