Aosta Valley
(FR)
« Il y a des peuples qui sont comme des flambeaux, ils sont faits pour éclairer le monde; en général ils ne sont pas de grands peuples par le nombre, ils le sont parce qu'ils portent en eux la vérité et l'avenir. »(IT) « Ci sono dei popoli che sono come delle fiaccole, sono fatti per illuminare il mondo; in generale non sono grandi popoli per numero, ma perché portano in essi la verità e il futuro. » | |
(Émile Chanoux, 1944, frase adottata come motto dal Consiglio della Valle, riportata sulla parete principale dell'aula.) |
Valle d'Aosta/ Gressoney Saint Jean, donne Walser in abito tradizionale
Castello di Ussel, festival celtico Usseltik, donne celte,Val d'Aosta, 11 agosto 2007
La Valle D'Aosta è una regione sperduta in mezzo alle montagne, dove nessuno osa andare.
Fu fondata dai romani, mentre le popolazioni autoctone erano intente
come oggi ad accudire mucche e a fare Fontina. Fra le principali
attrattive locali ricordiamo il capoluogo Aosta (12 abitanti), e il Monte Bianco, dove ogni anno molti scalatori sperimentano ciò che provano i 4 salti in Padella Findus.
Castello di Fénis
"Donne guerra e Resistenza in Valle d’Aosta"
Gli abitanti si suddividono in bacanotti e technofolli. Questi ultimi
vestono con pantaloni rattoppati che bloccano la circolazione del sangue
e cinture con su incisi strani versi, quali "Bimba sotto shock", " "Bimbettina technofolle" e altre frasi celebri tratte dalla "Divina Commedia".
Veduta della plaine, la piana di Aosta, alla confluenza della Dora Baltea e del Buthier
Le donne valdostane nella Seconda guerra mondiale e nella Resistenza
sono per la prima volta raccontate in un ricco corpus di voci e di
ritratti. Nell'opera si trovano le biografie e le testimonianze di donne
resistenti che nel periodo 1943-1945 hanno partecipato in Valle d'Aosta
alla lotta contro il fascismo e il nazismo, dentro e vicino alle bande
partigiane. Con queste ultime, le donne hanno costituito una comunità
unita da legami parentali e affettivi; esse hanno rappresentato, da un
lato, la continuità della solidarietà del mondo contadino della
montagna, dall'altro l'adesione spontanea al sentimento antifascista,
nato dalla dura realtà della guerra e dalla speranza di instaurare
relazioni sociali improntate alla pace, al rispetto e alla giustizia.
Bacanotto
Il nome Bacanotto deriva dal latino Baccellus, bordello. I bacanotti si riconoscono grazie ai loro discorsi riguardanti le Vatze, L'Union Valdotaine (chiamata anche Ndrangheta del nord ovest) e i terroni.
Su questi ultimi non possiamo citare i loro discorsi perché impossibili
da tradurre in qualunque lingua umana e animale. È bene precisare che
oltre il 300% della popolazione di Aosta non è di pura origine bacanotta, bensì vili terroni o veneti.
La canzone preferita dai bacanotti è Felicità di Albano, soprattutto il pezzo: La felicità è un bicchiere di vino... che è il primo comandamento a prima colazione, pranzo, merenda, cena, spuntino di mezzanotte e tutti i pasti intermedi, rigorosamente Rodzo. Il bacanotto (Bacan per gli autoctoni) si riconosce a prima vista per alcuni tratti distintivi:
i pantaloni di velluto a coste larghe rigorosamente marrone.
la camicia felpata a quadri, quasi sempre rossa e nera.
gli stivali sporchi di letame bovino.
le guance rosso acceso, di solito causato da qualche bottiglione di Rodzo di troppo.
Solitamente presentano artrosi del gomito sinistro, causa eccessiva usura da appoggio continuo su bancone da bar. il polso destro invece denota perlopiù tendiniti da sforzo per i vari bicchieri di vino maneggiati.
il mezzo di trasporto, ovvero l'Ape Piaggio. Quella del vero bacan
è color diarrea a chiazze, con rollbar in ferro battuto e adesivo VDA
sulla sponda posteriore, e avanza in modo consono allo stato di ebbrezza
del pilota, ostacolando il normale deflusso del traffico animale.
Nell'ultimo ventennio si assiste alla diffusione del bacanotto
semi-ulturalizzato. Lo si trova seduto presso le migliaia di uffici
regionali sparsi in ogni angolo della Valle ma spesso passa le giornate
alla macchina del caffè
a discutere delle varie prestazioni domenicali dei "jouà de noutra
tera". I piu fortunati poi sono selezionati nelle schiere politiche del
partito locale e, se leccano per bene il posteriore, potranno sedere al tavolo con famosi amministratori locali durante le cene offerte in cambio del voto.
In montagna, anche se la storia riserva loro uno spazio esiguo, le donne
sono sempre state presenti, a fianco degli uomini. Grazie al loro
lavoro, alla loro intelligenza e alla loro sensibilità, hanno
partecipato alla costruzione di quel nuovo mondo rappresentato dalla
montagna. Emergendo da un passato lontano, le donne guardano con energia
all’avvenire e portano alla nuova società il frutto della loro
esperienza secolare ed il contributo della loro femminilità. In questo
quaderno viene presentata la vita delle donne in montagna, nei paesi del
Monte Bianco, attraverso quattro attività emblematiche: la casara, la
viticoltrice, la maestra, l’operaia.
«Mòndjeu-mé, tanque eun litro de lacé couta mouèn qu'eun veillo de gazeusa lé bague vont pà bien.»
(Dio Cristo, finché un litro di latte costa più di un bicchiere di vino le cose non vanno proprio bene!)
«Te dìo mé, aprì tcheu si travail ni fran fata de euna PINODA!»
(Dico io, dopo tutto questo lavoro ho proprio bisogno di sollazzarmi con una fanciulla!)
«Niir lo nét, blan sètze lo mateun!»
(Rosso di sera... bianco secco al mattino!)
«Pe mé lo mondo comenche su pe Croméyeui e va pà pì llouèn de Pon-sèn-marteun.»
(Secondo me il mondo comincia a Courmayeur e finisce a Pont-Saint-Martin)
«Tè baiomè le melanzane!»
(Te le do io le melanzane!)
«Aara te panteufflo!»
(Guarda che ti tiro le ciabatte!)
Quest'ultima è la minaccia preferita dei bacan.
L'arco di Augusto ad Aosta
Cartolina Valle d' Aosta - Costume di giovane donna - illustratore Elena - 1940 ca
Curiosità
- Ci sono più cittadini valdostani in Francia che nella propria regione.
- Per molti valdostani, il fuori-valle incomincia dal confine di Chatillon.
- L'80% dei cittadini proviene dal centro-sud e il 90% dalla Calabria.
- I discorsi dentro le scuole sono tutti centrati su: scarpe-squadre comunali di calcio-netlog, feste dei coscritti, palet, tzan.
- L'alcolismo è un buon rimedio per sopravvivere
- Se passeggiate per le strade di uno dei paesi della valle non incontrerete mai nessuno; infatti il valdostano vive rinchiuso in casa o nei bar.
- Se incontrate un vostro amico per strada entro due ore sarete in coma etilico.
- Il TG regionale parlerà sempre e inesorabilmente di mucche e turismo e sport popolari.
- Sul Monte Bianco si può incontrare un raro animale, il Dahu:
avendo due zampe da un lato più corte è condannato a vita a girare come
un coglione intorno alla montagna, senza potersi girare, pena tragici
cappottamenti
- In certi periodi dell'anno tenere le finestre aperte può essere
una sfida: il letame liquido spruzzato sui prati viene quasi
nebulizzato, come se fosse eau de toilette, e raggiunge ogni dove entrandoti nelle narici e bruciandoti i polmoni.
La torre dei signori di Quart, ad Aosta
La Tour des Seigneurs de Quart, à Aoste, à proximité des ruines romaines.
8 marzo Giornata Internazionale della Donna
Piena di vita, musica. colori! Le ragazze ti fanno girare la testa e non ti annoi mai!
~ La guida turistica su Madrid
Ma perché ci vuoi andare? Vai a Crotone, è uguale!
~ Il tuo navigatore quando digiti "Aosta"
Aosta (in francese Aoste; in patois Aç§tà; in giapponese ムッカ ヴォランテ) è una ridente località nel nordovest dell'Italia, famosa e fortemente apprezzata per... ehm... per molte cose[citazione necessaria].
Si contende con il Molise, che comunque non esiste, il primato di regione meno conosciuta d'Europa.
Sede dell'amministrazione regionale in piazza Albert Deffeyes ad Aosta
Place Albert Deffeyes à Aoste (Italie)
1950s VALLE D'AOSTA G.Carducci - costumi donna design illustratore-ediz.L.d.R.
Aosta fu fondata dagli antichi Romani, che cercavano un posto per conservare gli antichi formaggi al fresco delle montagne.
In seguito divenne importante come luogo di transito tra Mediolanum e la Francia rinominata Augusta Praetoria, che in latino significa infatti autogrill,
e ancora oggi sull'uscita autostradale possiamo osservare l'antico
autoporto, perfettamente conservato grazie all'uso della Fontina come
materiale edile.
Romani riempirono la città di resti, poiché uno dei loro giuochi
più in voga consisteva nel sotterrare dei cocci o dei mosaici e regalare
acini d'uva ai bambini che li trovavano. Tuttora ogni qualvolta gli
Aostani intendono costruire una metropolitana, un parcheggio o un
edificio qualsiasi gli scavi si interrompono per far spazio a un museo
archeologico.
La storia della valle ha fortemente influito sull'urbanistica
della città: visto che gli aostani non sopportavano le strade
ortogonali, che rendevano così noiosamente facile spostarsi, si sono
divertiti a piazzare in giro un centiliardo di rotonde alla francese con monumenti di dubbio gusto estetico, sopraelevate con limiti di velocità bassissimi e piene di autovelox, piste ciclabili che si interrompono alla cazzo di cane e soprattutto parcheggi con le strisce blu.
Come se ciò non bastasse, gli aostani sono purtroppo portatori di un gene, noto come IGCUP-1, di origine francese. Tale gene, responsabile dell'incontenibile amore per le baguette
dei cugini d'oltralpe, rende i valdostani totalmente incapaci di
guidare o parcheggiare umanamente a causa di un'intolleranza alla
cicoria, di cui parleremo più avanti.
Quando un aostano si mette alla guida, infatti, viene colto da vertigini, astigmatismo, epilessia, sordità e intestino pigro,
col risultato che gli aostani invadono la corsia opposta, credono che
la freccia sia un metronomo per dare il tempo quando fischiettano,
ritengono che precedenza sia la traduzione in esperanto di benvenuti a Aosta e non sanno la differenza tra il concetto di "parcheggio" e quello di "strada".
Per questo l'amministrazione pubblica ha costruito strade così
tortuose e con limiti di velocità così bassi. Inoltre, grazie a una
campagna di incentivi spietata l'82.3% delle macchine ad Aosta sono FIAT Panda,
generalmente rosse o bianche, che raggiungono al massimo gli 80
all'ora. Per diminuire ulteriormente gli incidenti l'amministrazione
provinciale fa circolare 231 Ape car nelle strade con i tornanti, impedendo così ai guidatori di andare veloci.
Esempio eclatante dell'architettura aostana è la biblioteca regionale: tale edificio, piazzato vicino al centro filiforme della città, si distingue per la sua natura megalomane: è enorme e costruita in puro vetro polarizzato. All'entrata si trovano decine di bodyguard e tornelli laser.
Altro esempio eclatante è la Questura, la cui architettura si è rivelata con il passare degli anni perfettamente adatta all'ambiente di montagna[citazione necessaria]. Sembra infatti che qualcuno abbia scambiato i progetti della costruzione della Questura di Aosta con quella di Ostia. Per questo, oggi ad Ostia è possibile ammirare una meravigliosa baita di montagna su cui campeggia l'insegna Polizia, mentre Aosta dispone di una magnifica Questura in stile mediterraneo.
Valle d'Aosta, scheletro donna di 5.000 anni fa
Ritrovata sepolta in condizioni perfette all'interno della propria tomba ad Introd
'La Signora di Introd'
La cicoria, pericolosissima nemica Pasquale di ogni aostano
Ogni anno, il giorno dopo Pasqua, migliaia di aostani si lanciano nelle montagne della valle alla disperata ricerca di ciuffi di cicoria selvatica. Tale pianta,
che a un comune mortale apparirebbe una comune pianta commestibile, per
i valdostani geneticamente predisposti diventa quello che sono le
lampade violette per le zanzare: un attrattore irresistibile.
Le scene sono terribili: abbandonato ogni barlume di raziocinio le
persone diventano intrattabili e addirittura violente, tale è la forza
dell'istinto cicoriesco.
Non si sanno i motivi di questa attrazione pericolosa, ma sta di fatto
che ogni anno centinaia di persone rimangono ferite nella corsa a questa
erbetta selvatica dal sapore amarognolo.
Nell'anno 2017 il CTDC (Consorzio Tutela Danni da Cicoria)
ha stimato 234 contusi in seguito alle resse nei campi, 25 feriti
nell'atto di tagliare la pianta e 13 tamponamenti nella corsa ai campi.
Non si sa come fare a curare i numerosi maniaci, ma è stato accertato
che l'unico modo per impedirgli di correre ai campi è farli ubriacare
per tutta la giornata. I tentativi di rinchiuderli in una stanza si
sono risolti in danni autoinflitti nel tentativo di uscire con la forza
per raggiungere l'agognata erba.
Tuttavia, c'è una leggenda che potrebbe risolvere le cose, e Enrico Ruggeri farà luce sul mistero.
Tale leggenda, narrata fin dal 1700 e mostrata anche nelle iscrizioni sulla facciata del castello di Bard, parla di una grolla magica, detta grolla dell'amicizia,
che fonde perfettamente le caratteristiche di una grolla e quelle di
una coppa dell'amicizia, oggetti che sono diversi ma solo Dio sa la differenza.
Essa si trova nei sotterranei di un Burger King ad Aosta, e si narra che versandoci della fonduta e bevendone il contenuto in una notte di luna piena si possa diventare immuni alla follia della raccolta della cicoria a Pasquetta.
Facile, vero?
E invece no, perché ad Aosta non ci sono Burger King! In tutta la valle, infatti, c'è un solo Mc Donald, Alcuni cinematografi e nessun Burger King. Per questo è una leggenda: nessuno può dimostrarla né smentirla.
Castello di Quart visto dal'alto, dal sentiero che porta alla Cappella del Beato Emerico. Quart, Valle d'Aosta, Italia.
Dramma in Valle d'Aosta: valanga travolge e
uccide donna di 30 anni. Era guida alpina
La vittima, una donna di 30 anni, stava accompagnando dei clienti in una
discesa di heliski in Valtournenche. Trasferita in ospedale ad Aosta
dove è morta. Illeso l'altro sciatore
Demografia
Ahahahahah!
Aosta è una città molto popolata, con i suoi 12 abitanti è stata eletta Città più popolata del monte nel 1997.
Bisogna sapere poi che la maggior parte dei valdostani sono calabresi. Ebbene sì, alla domanda "Sei di origini calabresi ?":
- Il 23% ha risposto no
- Il 70% ha risposto certo, cumpà
- Il 7% ha risposto MUUUUU!!
- Il 12% ha fatto notare che abbiamo già raggiunto il 100%
Inoltre, del 23% che ha risposto no la metà erano calabresi distratti
in quel momento, l'altra metà erano calabresi dissimulatori, in
incognito in quanto ricercati.
A causa delle infiltrazioni calabresi ogni anno la festa di San Giorgio e
San Giacomo è la più seguita dagli aostani, con profusione di
processioni, fuochi artificiali e lancio di lavatrici dalle finestre.
fatina
Courmayeur
Il rapporto dei montanari con lo sport è alquanto perverso, pur non raggiungendo le vette di inutilità del Curling.
Lo sport più seguito nella Valle non è il calcio, né il rugby e
tanto meno la pallavolo. Lo sport più seguito in questa regione è La bataille des reines, e già il fatto che il nome sia in francese la dice lunga. Trattasi della battaglia delle mucche, alla quale gli aostani hanno dedicato un'arena e che muove un grosso commercio di DVD e merchandising dei combattimenti tra gli animali.
Il Tg3
regionale dedica ampio spazio alla battaglia, e si distingue per la sua
abitudine di alternare italiano e un francese parlato con l'accento
calabrese.
viver
Priorato di Saint-Jacquême, Saint-Pierre, Valle d'Aosta, Italia.
I fatti di cronaca: caso o complotto dei pini ?
Pur avendo una popolazione esigua, Aosta non ha nulla da invidiare a Cabot Cove come tasso di omicidi.
A Cogne Annamaria Franzoni ha ammazzato il figlioletto, con gran goduria di Bruno Vespa e Maurizio Costanzo,
poi hanno trovato il cadavere di un pizzaiolo, poi la donna sgozzata e
il marito impiccato... insomma, per farla breve un delitto dopo l'altro.
Potrebbe essere un caso, ma Roberto Giacobbo
non si è accontentato della verità ufficiale ed è andato a fondo,
scoprendo l'oscura realtà: l'aria di Aosta è piena di spore del male,
emesse dalle piante proprio come in Cloverfield.
Proprio così! I pini della riserva del Gran Paradiso, impregnati di immonda malvagità, emettono spore
che rendono malvagie le persone. Per fortuna la guardia forestale
contrasta questi pini, che altrimenti distruggerebbero l'umanità.
Sede dell'Unité des Communes valdôtaines Évançon, Verrès
Le siège de la communauté de montagne Évançon au centre de la Murasse, à Verrès (Vallée d'Aoste)
gesuito
Casa tipica valdostana a Crétaz (pron. Créta), frazione di Valtournenche
Cattedrale di Aosta
La telecabina Cime Bianche e, sullo sfondo, il Cervino
A view of refuge Albert Deffeyes, La Thuile
La Thuile (AO Italy) - Il Grand Assaly, nei pressi del rifugio Alberto Deffeyes
The Astronomical Observatory of the Aosta Valley.
gesuito
The Fénis Castle, 13th century
gesuito
Mont Blanc Tunnel entrance
Châtel-Argent
Chatel-Argent Castle, Villeneuve, Aosta Valley
melissa
The prehistoric site near Chenal castle, Montjovet, rich in petroglyph
Sito archeologico preistorico di Chenal nei pressi del Castello di Chenal. Montjovet, Valle d'Aosta, Italia.
Tittikikko69
Male Alpine Ibex in Aosta's Parco Nazionale Gran Paradiso
Capra ibex, image by Tim Verfaillie in Gran Paradiso NP, Italy (near rifugio V. Sella).
Tittikikko69
Alpine marmot in Aosta's Parco Nazionale Gran Paradiso
Fénis Castle
Saint-Pierre Castle, now Aosta Valley Regional Museum of Natural Scienc
Main tower of St Pierre castle
cipis
Segnale stradale bilingue al Pont-Suaz (Charvensod), all'entrata della città
Biligual road sign at Pont-Suaz (Charvensod - Italy)
cipis
L'inizio di via Édouard Aubert.
Il centro pedonale ad Aosta.
cipis
La statua del famoso medico valdostano
Laurent Cerise nel giardino pubblico.
Laurent Cerise - Aosta/Aoste (Italy)
cipis
La statua di Vittorio Emanuele II, detto anche « le roi chasseur » (il "re cacciatore"), nel giardino pubblico.
Statue of Victor-Emmanuel II in Aosta (Aosta Valley, Italy)
cipis
Statua di Sant'Anselmo d'Aosta, in via Xavier de Maistre. Sullo sfondo, i campanili della cattedrale di Aosta, a destra si intravede il seminario maggiore
A badly-taken photograph of the statue of St Anselm on Xavier de Maistre Street in Aosta, the site of his birth.
Facciata della chiesa di Santa Croce.
Invenzione della Santa Croce. Affresco sulla facciata della Chiesa della Santa Croce ad Aosta.
Aosta
La leggenda
Narra una leggenda che nell'anno 1158 a.C. venne fondata la città di Cordelia da Cordelo, capostipite dei Salassi, discendente di Saturno e compagno di spedizione di Ercole.
« ...la vecchia Aosta di cesaree mura
ammantellata, che nel varco alpino
èleva sopra i barbari manieri
l’arco di Augusto... »
(Giosuè Carducci, Piemonte vv 17-20)
(FR)
« J'étais si heureux en contemplant ces beaux paysages
et l'arc de triomphe d'Aoste
que je n'avais qu'un vœu à former
c'était que cette vie durât toujours. »
(IT)
« Ero così felice di ammirare questi bei paesaggi
e l'arco di trionfo di Aosta
che avevo un unico desiderio da esprimere
che la vita durasse per sempre. »
(Stendhal)
Fu fondata dai romani, mentre le popolazioni autoctone erano intente come oggi ad accudire mucche e a fare Fontina. Fra le principali attrattive locali ricordiamo il capoluogo Aosta (12 abitanti), e il Monte Bianco, dove ogni anno molti scalatori sperimentano ciò che provano i 4 salti in Padella Findus.
"Donne guerra e Resistenza in Valle d’Aosta"
Gli abitanti si suddividono in bacanotti e technofolli. Questi ultimi
vestono con pantaloni rattoppati che bloccano la circolazione del sangue
e cinture con su incisi strani versi, quali "Bimba sotto shock", " "Bimbettina technofolle" e altre frasi celebri tratte dalla "Divina Commedia".
Veduta della plaine, la piana di Aosta, alla confluenza della Dora Baltea e del Buthier
Le donne valdostane nella Seconda guerra mondiale e nella Resistenza
sono per la prima volta raccontate in un ricco corpus di voci e di
ritratti. Nell'opera si trovano le biografie e le testimonianze di donne
resistenti che nel periodo 1943-1945 hanno partecipato in Valle d'Aosta
alla lotta contro il fascismo e il nazismo, dentro e vicino alle bande
partigiane. Con queste ultime, le donne hanno costituito una comunità
unita da legami parentali e affettivi; esse hanno rappresentato, da un
lato, la continuità della solidarietà del mondo contadino della
montagna, dall'altro l'adesione spontanea al sentimento antifascista,
nato dalla dura realtà della guerra e dalla speranza di instaurare
relazioni sociali improntate alla pace, al rispetto e alla giustizia.
Bacanotto
Il nome Bacanotto deriva dal latino Baccellus, bordello. I bacanotti si riconoscono grazie ai loro discorsi riguardanti le Vatze, L'Union Valdotaine (chiamata anche Ndrangheta del nord ovest) e i terroni.
Su questi ultimi non possiamo citare i loro discorsi perché impossibili
da tradurre in qualunque lingua umana e animale. È bene precisare che
oltre il 300% della popolazione di Aosta non è di pura origine bacanotta, bensì vili terroni o veneti.
La canzone preferita dai bacanotti è Felicità di Albano, soprattutto il pezzo: La felicità è un bicchiere di vino... che è il primo comandamento a prima colazione, pranzo, merenda, cena, spuntino di mezzanotte e tutti i pasti intermedi, rigorosamente Rodzo. Il bacanotto (Bacan per gli autoctoni) si riconosce a prima vista per alcuni tratti distintivi:
i pantaloni di velluto a coste larghe rigorosamente marrone.
la camicia felpata a quadri, quasi sempre rossa e nera.
gli stivali sporchi di letame bovino.
le guance rosso acceso, di solito causato da qualche bottiglione di Rodzo di troppo.
Solitamente presentano artrosi del gomito sinistro, causa eccessiva usura da appoggio continuo su bancone da bar. il polso destro invece denota perlopiù tendiniti da sforzo per i vari bicchieri di vino maneggiati.
il mezzo di trasporto, ovvero l'Ape Piaggio. Quella del vero bacan è color diarrea a chiazze, con rollbar in ferro battuto e adesivo VDA sulla sponda posteriore, e avanza in modo consono allo stato di ebbrezza del pilota, ostacolando il normale deflusso del traffico animale.
Nell'ultimo ventennio si assiste alla diffusione del bacanotto semi-ulturalizzato. Lo si trova seduto presso le migliaia di uffici regionali sparsi in ogni angolo della Valle ma spesso passa le giornate alla macchina del caffè a discutere delle varie prestazioni domenicali dei "jouà de noutra tera". I piu fortunati poi sono selezionati nelle schiere politiche del partito locale e, se leccano per bene il posteriore, potranno sedere al tavolo con famosi amministratori locali durante le cene offerte in cambio del voto.
«Mòndjeu-mé, tanque eun litro de lacé couta mouèn qu'eun veillo de gazeusa lé bague vont pà bien.»
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(Dio Cristo, finché un litro di latte costa più di un bicchiere di vino le cose non vanno proprio bene!)
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«Te dìo mé, aprì tcheu si travail ni fran fata de euna PINODA!»
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(Dico io, dopo tutto questo lavoro ho proprio bisogno di sollazzarmi con una fanciulla!)
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«Niir lo nét, blan sètze lo mateun!»
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(Rosso di sera... bianco secco al mattino!)
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«Pe mé lo mondo comenche su pe Croméyeui e va pà pì llouèn de Pon-sèn-marteun.»
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(Secondo me il mondo comincia a Courmayeur e finisce a Pont-Saint-Martin)
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«Tè baiomè le melanzane!»
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(Te le do io le melanzane!)
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«Aara te panteufflo!»
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(Guarda che ti tiro le ciabatte!)
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L'arco di Augusto ad Aosta
Cartolina Valle d' Aosta - Costume di giovane donna - illustratore Elena - 1940 ca
Curiosità
- Ci sono più cittadini valdostani in Francia che nella propria regione.
- Per molti valdostani, il fuori-valle incomincia dal confine di Chatillon.
- L'80% dei cittadini proviene dal centro-sud e il 90% dalla Calabria.
- I discorsi dentro le scuole sono tutti centrati su: scarpe-squadre comunali di calcio-netlog, feste dei coscritti, palet, tzan.
- L'alcolismo è un buon rimedio per sopravvivere
- Se passeggiate per le strade di uno dei paesi della valle non incontrerete mai nessuno; infatti il valdostano vive rinchiuso in casa o nei bar.
- Se incontrate un vostro amico per strada entro due ore sarete in coma etilico.
- Il TG regionale parlerà sempre e inesorabilmente di mucche e turismo e sport popolari.
- Sul Monte Bianco si può incontrare un raro animale, il Dahu: avendo due zampe da un lato più corte è condannato a vita a girare come un coglione intorno alla montagna, senza potersi girare, pena tragici cappottamenti
- In certi periodi dell'anno tenere le finestre aperte può essere una sfida: il letame liquido spruzzato sui prati viene quasi nebulizzato, come se fosse eau de toilette, e raggiunge ogni dove entrandoti nelle narici e bruciandoti i polmoni.
La torre dei signori di Quart, ad Aosta
La Tour des Seigneurs de Quart, à Aoste, à proximité des ruines romaines.
8 marzo Giornata Internazionale della Donna
Piena di vita, musica. colori! Le ragazze ti fanno girare la testa e non ti annoi mai!
~ La guida turistica su Madrid
Ma perché ci vuoi andare? Vai a Crotone, è uguale!
~ Il tuo navigatore quando digiti "Aosta"
Aosta (in francese Aoste; in patois Aç§tà; in giapponese ムッカ ヴォランテ) è una ridente località nel nordovest dell'Italia, famosa e fortemente apprezzata per... ehm... per molte cose[citazione necessaria].
Si contende con il Molise, che comunque non esiste, il primato di regione meno conosciuta d'Europa.
Sede dell'amministrazione regionale in piazza Albert Deffeyes ad Aosta
Place Albert Deffeyes à Aoste (Italie)
1950s VALLE D'AOSTA G.Carducci - costumi donna design illustratore-ediz.L.d.R.
Romani riempirono la città di resti, poiché uno dei loro giuochi più in voga consisteva nel sotterrare dei cocci o dei mosaici e regalare acini d'uva ai bambini che li trovavano. Tuttora ogni qualvolta gli Aostani intendono costruire una metropolitana, un parcheggio o un edificio qualsiasi gli scavi si interrompono per far spazio a un museo archeologico. La storia della valle ha fortemente influito sull'urbanistica della città: visto che gli aostani non sopportavano le strade ortogonali, che rendevano così noiosamente facile spostarsi, si sono divertiti a piazzare in giro un centiliardo di rotonde alla francese con monumenti di dubbio gusto estetico, sopraelevate con limiti di velocità bassissimi e piene di autovelox, piste ciclabili che si interrompono alla cazzo di cane e soprattutto parcheggi con le strisce blu.
Come se ciò non bastasse, gli aostani sono purtroppo portatori di un gene, noto come IGCUP-1, di origine francese. Tale gene, responsabile dell'incontenibile amore per le baguette dei cugini d'oltralpe, rende i valdostani totalmente incapaci di guidare o parcheggiare umanamente a causa di un'intolleranza alla cicoria, di cui parleremo più avanti.
Quando un aostano si mette alla guida, infatti, viene colto da vertigini, astigmatismo, epilessia, sordità e intestino pigro, col risultato che gli aostani invadono la corsia opposta, credono che la freccia sia un metronomo per dare il tempo quando fischiettano, ritengono che precedenza sia la traduzione in esperanto di benvenuti a Aosta e non sanno la differenza tra il concetto di "parcheggio" e quello di "strada".
Per questo l'amministrazione pubblica ha costruito strade così tortuose e con limiti di velocità così bassi. Inoltre, grazie a una campagna di incentivi spietata l'82.3% delle macchine ad Aosta sono FIAT Panda, generalmente rosse o bianche, che raggiungono al massimo gli 80 all'ora. Per diminuire ulteriormente gli incidenti l'amministrazione provinciale fa circolare 231 Ape car nelle strade con i tornanti, impedendo così ai guidatori di andare veloci.
Esempio eclatante dell'architettura aostana è la biblioteca regionale: tale edificio, piazzato vicino al centro filiforme della città, si distingue per la sua natura megalomane: è enorme e costruita in puro vetro polarizzato. All'entrata si trovano decine di bodyguard e tornelli laser. Altro esempio eclatante è la Questura, la cui architettura si è rivelata con il passare degli anni perfettamente adatta all'ambiente di montagna[citazione necessaria]. Sembra infatti che qualcuno abbia scambiato i progetti della costruzione della Questura di Aosta con quella di Ostia. Per questo, oggi ad Ostia è possibile ammirare una meravigliosa baita di montagna su cui campeggia l'insegna Polizia, mentre Aosta dispone di una magnifica Questura in stile mediterraneo.
Valle d'Aosta, scheletro donna di 5.000 anni fa
Ritrovata sepolta in condizioni perfette all'interno della propria tomba ad Introd
'La Signora di Introd'
La cicoria, pericolosissima nemica Pasquale di ogni aostano
Ogni anno, il giorno dopo Pasqua, migliaia di aostani si lanciano nelle montagne della valle alla disperata ricerca di ciuffi di cicoria selvatica. Tale pianta, che a un comune mortale apparirebbe una comune pianta commestibile, per i valdostani geneticamente predisposti diventa quello che sono le lampade violette per le zanzare: un attrattore irresistibile. Le scene sono terribili: abbandonato ogni barlume di raziocinio le persone diventano intrattabili e addirittura violente, tale è la forza dell'istinto cicoriesco. Non si sanno i motivi di questa attrazione pericolosa, ma sta di fatto che ogni anno centinaia di persone rimangono ferite nella corsa a questa erbetta selvatica dal sapore amarognolo. Nell'anno 2017 il CTDC (Consorzio Tutela Danni da Cicoria) ha stimato 234 contusi in seguito alle resse nei campi, 25 feriti nell'atto di tagliare la pianta e 13 tamponamenti nella corsa ai campi. Non si sa come fare a curare i numerosi maniaci, ma è stato accertato che l'unico modo per impedirgli di correre ai campi è farli ubriacare per tutta la giornata. I tentativi di rinchiuderli in una stanza si sono risolti in danni autoinflitti nel tentativo di uscire con la forza per raggiungere l'agognata erba.
Tuttavia, c'è una leggenda che potrebbe risolvere le cose, e Enrico Ruggeri farà luce sul mistero.
Tale leggenda, narrata fin dal 1700 e mostrata anche nelle iscrizioni sulla facciata del castello di Bard, parla di una grolla magica, detta grolla dell'amicizia, che fonde perfettamente le caratteristiche di una grolla e quelle di una coppa dell'amicizia, oggetti che sono diversi ma solo Dio sa la differenza. Essa si trova nei sotterranei di un Burger King ad Aosta, e si narra che versandoci della fonduta e bevendone il contenuto in una notte di luna piena si possa diventare immuni alla follia della raccolta della cicoria a Pasquetta.
Facile, vero?
E invece no, perché ad Aosta non ci sono Burger King! In tutta la valle, infatti, c'è un solo Mc Donald, Alcuni cinematografi e nessun Burger King. Per questo è una leggenda: nessuno può dimostrarla né smentirla.
Castello di Quart visto dal'alto, dal sentiero che porta alla Cappella del Beato Emerico. Quart, Valle d'Aosta, Italia.
Dramma in Valle d'Aosta: valanga travolge e
uccide donna di 30 anni. Era guida alpina
La vittima, una donna di 30 anni, stava accompagnando dei clienti in una
discesa di heliski in Valtournenche. Trasferita in ospedale ad Aosta
dove è morta. Illeso l'altro sciatore
Demografia
Ahahahahah! Aosta è una città molto popolata, con i suoi 12 abitanti è stata eletta Città più popolata del monte nel 1997. Bisogna sapere poi che la maggior parte dei valdostani sono calabresi. Ebbene sì, alla domanda "Sei di origini calabresi ?":
fatina
Demografia
Ahahahahah! Aosta è una città molto popolata, con i suoi 12 abitanti è stata eletta Città più popolata del monte nel 1997. Bisogna sapere poi che la maggior parte dei valdostani sono calabresi. Ebbene sì, alla domanda "Sei di origini calabresi ?":
- Il 23% ha risposto no
- Il 70% ha risposto certo, cumpà
- Il 7% ha risposto MUUUUU!!
- Il 12% ha fatto notare che abbiamo già raggiunto il 100%
fatina
Courmayeur
Il rapporto dei montanari con lo sport è alquanto perverso, pur non raggiungendo le vette di inutilità del Curling.
Lo sport più seguito nella Valle non è il calcio, né il rugby e tanto meno la pallavolo. Lo sport più seguito in questa regione è La bataille des reines, e già il fatto che il nome sia in francese la dice lunga. Trattasi della battaglia delle mucche, alla quale gli aostani hanno dedicato un'arena e che muove un grosso commercio di DVD e merchandising dei combattimenti tra gli animali.
Il Tg3 regionale dedica ampio spazio alla battaglia, e si distingue per la sua abitudine di alternare italiano e un francese parlato con l'accento calabrese.
Lo sport più seguito nella Valle non è il calcio, né il rugby e tanto meno la pallavolo. Lo sport più seguito in questa regione è La bataille des reines, e già il fatto che il nome sia in francese la dice lunga. Trattasi della battaglia delle mucche, alla quale gli aostani hanno dedicato un'arena e che muove un grosso commercio di DVD e merchandising dei combattimenti tra gli animali.
Il Tg3 regionale dedica ampio spazio alla battaglia, e si distingue per la sua abitudine di alternare italiano e un francese parlato con l'accento calabrese.
viver
Priorato di Saint-Jacquême, Saint-Pierre, Valle d'Aosta, Italia.
I fatti di cronaca: caso o complotto dei pini ?
Pur avendo una popolazione esigua, Aosta non ha nulla da invidiare a Cabot Cove come tasso di omicidi.
A Cogne Annamaria Franzoni ha ammazzato il figlioletto, con gran goduria di Bruno Vespa e Maurizio Costanzo, poi hanno trovato il cadavere di un pizzaiolo, poi la donna sgozzata e il marito impiccato... insomma, per farla breve un delitto dopo l'altro. Potrebbe essere un caso, ma Roberto Giacobbo non si è accontentato della verità ufficiale ed è andato a fondo, scoprendo l'oscura realtà: l'aria di Aosta è piena di spore del male, emesse dalle piante proprio come in Cloverfield. Proprio così! I pini della riserva del Gran Paradiso, impregnati di immonda malvagità, emettono spore che rendono malvagie le persone. Per fortuna la guardia forestale contrasta questi pini, che altrimenti distruggerebbero l'umanità.
gesuito
The Fénis Castle, 13th century
I fatti di cronaca: caso o complotto dei pini ?
Pur avendo una popolazione esigua, Aosta non ha nulla da invidiare a Cabot Cove come tasso di omicidi.
A Cogne Annamaria Franzoni ha ammazzato il figlioletto, con gran goduria di Bruno Vespa e Maurizio Costanzo, poi hanno trovato il cadavere di un pizzaiolo, poi la donna sgozzata e il marito impiccato... insomma, per farla breve un delitto dopo l'altro. Potrebbe essere un caso, ma Roberto Giacobbo non si è accontentato della verità ufficiale ed è andato a fondo, scoprendo l'oscura realtà: l'aria di Aosta è piena di spore del male, emesse dalle piante proprio come in Cloverfield. Proprio così! I pini della riserva del Gran Paradiso, impregnati di immonda malvagità, emettono spore che rendono malvagie le persone. Per fortuna la guardia forestale contrasta questi pini, che altrimenti distruggerebbero l'umanità.
Sede dell'Unité des Communes valdôtaines Évançon, Verrès
Le siège de la communauté de montagne Évançon au centre de la Murasse, à Verrès (Vallée d'Aoste)
gesuito
Casa tipica valdostana a Crétaz (pron. Créta), frazione di Valtournenche
Cattedrale di Aosta
La telecabina Cime Bianche e, sullo sfondo, il Cervino
A view of refuge Albert Deffeyes, La Thuile
La Thuile (AO Italy) - Il Grand Assaly, nei pressi del rifugio Alberto Deffeyes
The Astronomical Observatory of the Aosta Valley.
gesuito
The Fénis Castle, 13th century
gesuito
Mont Blanc Tunnel entrance
Châtel-Argent
Chatel-Argent Castle, Villeneuve, Aosta Valley
melissa
The prehistoric site near Chenal castle, Montjovet, rich in petroglyph
Sito archeologico preistorico di Chenal nei pressi del Castello di Chenal. Montjovet, Valle d'Aosta, Italia.
Tittikikko69
Male Alpine Ibex in Aosta's Parco Nazionale Gran Paradiso
Capra ibex, image by Tim Verfaillie in Gran Paradiso NP, Italy (near rifugio V. Sella).
Tittikikko69
Alpine marmot in Aosta's Parco Nazionale Gran Paradiso
Fénis Castle
Saint-Pierre Castle, now Aosta Valley Regional Museum of Natural Scienc
Main tower of St Pierre castle
cipis
Segnale stradale bilingue al Pont-Suaz (Charvensod), all'entrata della città
Biligual road sign at Pont-Suaz (Charvensod - Italy)
cipis
L'inizio di via Édouard Aubert.
Il centro pedonale ad Aosta.
cipis
La statua del famoso medico valdostano
Laurent Cerise nel giardino pubblico.
Laurent Cerise - Aosta/Aoste (Italy)
cipis
La statua di Vittorio Emanuele II, detto anche « le roi chasseur » (il "re cacciatore"), nel giardino pubblico.
Statue of Victor-Emmanuel II in Aosta (Aosta Valley, Italy)
cipis
Statua di Sant'Anselmo d'Aosta, in via Xavier de Maistre. Sullo sfondo, i campanili della cattedrale di Aosta, a destra si intravede il seminario maggiore
A badly-taken photograph of the statue of St Anselm on Xavier de Maistre Street in Aosta, the site of his birth.
Facciata della chiesa di Santa Croce.
Invenzione della Santa Croce. Affresco sulla facciata della Chiesa della Santa Croce ad Aosta.
Aosta
La leggenda
Narra una leggenda che nell'anno 1158 a.C. venne fondata la città di Cordelia da Cordelo, capostipite dei Salassi, discendente di Saturno e compagno di spedizione di Ercole.
« ...la vecchia Aosta di cesaree mura
ammantellata, che nel varco alpino
èleva sopra i barbari manieri
l’arco di Augusto... »
ammantellata, che nel varco alpino
èleva sopra i barbari manieri
l’arco di Augusto... »
(Giosuè Carducci, Piemonte vv 17-20) |
(FR)
« J'étais si heureux en contemplant ces beaux paysages et l'arc de triomphe d'Aoste que je n'avais qu'un vœu à former c'était que cette vie durât toujours. » |
(IT)
« Ero così felice di ammirare questi bei paesaggi e l'arco di trionfo di Aosta che avevo un unico desiderio da esprimere che la vita durasse per sempre. » |
(Stendhal) |
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