Friuli-Venezia Giulia
Infatti sotto questa regione
autonoma, vivono estremisti di tutti generi, frustrati dalla crescita
quasi zero della loro economia e possono quindi lamentarsi del loro
complesso.
Friuli-Venezia Giulia – Veduta
main places of Gorizia Pordenone Trieste and Udine
Marino sterle fotografo Trieste
tigrottisexy
I cimutti
Il cimutto è considerato dall'UNESCUL uno degli animali più pericolosi della fauna mondiale. Passeggiando per le città deserte di Pordenone, Udine e Codroipo (anagramma di Porco ***), distrutte nei bombardamenti della Guerra del Golfo, è possibile sentire i versi tipici del cimutto: "Dioppòi!" e "Ceròbis!" o ancora "Diovèscul!" e "Dioccài!"Secondo studiosi provenienti dall'America, il Cimutto è un cercopiteco frutto dell'incrocio di alcuni Titini Slavi con Italiani mutanti. Pare che le mutazioni fossero in gran parte dovute all'incapacità di digerire il tipico cibo americano (Hamburger, Coca Cola...) diffuso dai McDonald's presenti sul territorio grazie alle basi militari di: Aviano, Maniago,Roveredo (in provincia di Pordenone), Rivolto, San Bernardo (in provincia di Udine) e Trieste.
Monte Coglians visto dal monte Zoncolan
Marino sterle fotografo Trieste
Prostituzione: sequestrato appartamento a Udine
Di proprietà di una donna di nazionalità ecuadoregna
HCcouple - Trieste
Sandro Quattordici Photography
Di proprietà di una donna di nazionalità ecuadoregna
HCcouple - Trieste
Sandro Quattordici Photography
Geopolitica ed economia
Si narra che un tempo questa regione appartenesse all'Italia, e che il suo settore trainante fosse il contrabbando di benzina, un estratto dal sapore acidulo che i Cimutti ottenevano grazie alla fermentazione di banconote in valuta estera e sabbia del Medioriente facilmente reperibile a Trieste, Gorizia e Monfalcone ove, dopo la stagione degli amori, le immense navi della Fincantieri si arenavano, molto spesso imprigionate e intossicate da immense quantità d'acqua.
Con l'annessione (anschluss) alla Padania in qualità di enclave terronica il Friuli Venezia Giulia conobbe una rinascita in tutti i sensi: la fiorente industria culturale venne soppiantata dall'agricoltura, e in particolare dalle piantagioni di caffè, la maggior parte delle quali appartengono, secondo le più moderne norme del comunismo, all'ex-governatore Illy, il quale decise di sacrificare numerosi insegnanti di sloveno per ottenere in cambio decenni di fertilità e abbondanza. Purtroppo tutto ciò non funzionò altrettanto bene per le sorti della regione e alla fine del suo mandato risultò un buco nel bilancio regionale pari al prodotto interno lardo della Polosvacchia. Adesso capiamo perché nessuno volle Riccardino combinaguai all'interno dell'azienda di famiglia (che sinora è andata piuttosto bene senza il suo apporto intellettuale). La missione di peggiorare la situazione è ora affidata a Debora Serracchiani, nuova governatrice.
Gran Monte, Monteaperta
Prostituzione, tre arresti a Gorizia - Friuli
normalissimiPn - Pordenone
Sandro Quattordici Photography
Salvaguardia del cimutto
Il WWF ha stabilito che i cimutti sono bestie dannose e che vanno deportate senza pietà, come accadde nello scorso secolo, portandoli a colonizzare altre parti del mondo con le loro bestemmie. Ma il WWF in Friuli ha una propria sezione che si chiama VVF ossia Ver Vedran Furlan, salva anche tu il vero zitello friulano!
Laguna di Grado
Picture of the sanctuary of Barbana, located on an island of the lagoon of Grado, Friuli, Italy. Picture taken by fur:User:Klenje
John Gubertini Photo Studio Trieste
Nave entra in Canale - Trieste
Squadra Mobile arresta l'uomo e denuncia moglie, madre di bimba
Sandro Quattordici Photography
Sei friulano se...
Trieste, Canal Grande
Foto Geros
Trieste
Una prostituta in Borgo Teresiano
noiamo - Udine
Se te bevi te mori, se no te bevi te mori, allora bevi!
Trieste, "Trst" in dialetto locale, è una megalopoli (per i triestini), baraccopoli (per i friulani) Nordest italiano (o africano) di 200.000 vecchi bavosi (4.000.000 secondo dati aggiornati al 2012), capoluogo del Friuli Venezia Giulia. Grazie alla sovrabbondante tamarraggine dei suoi vecchi abitanti, gli stessi sono stati insigniti della prestigiosa onorificienza di "terroni del nord", con conseguente espulsione dalla Padania ed annessione alla Calabria. Simbolo della città è l'alabarda, con cui molti triestini amano sodomizzarsi. Caratteristica principale della città è la totale assenza di giovani, tanto che a Trieste i Giochi della gioventù non si svolgono dai favolosi anni '60.
Trieste è molto vicina alla Slovenia, anzi, per molti rappresenta la seconda città slovena per estensione, in quanto il capoluogo ed i suoi dintorni ospitano una considerevole minoranza slovena (o italiana?). Gli appartenenti alla minoranza sono garbatamente salutati dai pacifici e assolutamente non razzisti triestini con insulti, lancio di oggetti contundenti, olio di ricino, incendio all'Hotel Balkan e fucilazioni. Ma a volte succede anche qualcosa di più grave. L'ideologia politica, nonché motto ufficiale, della città è il "no se pol", anche chiamato "vecchismo", una mistura altamente tossica di fascismo, austroungaresismo, razzismo, moralismo, medicine scadute, vino, jota e sardoni andati a male. Altra peculiarità dei triestini è lo schifare tutto ciò che non è triestino, specie se slavo o ancor peggio friulano, salvo poi trovarseli tra i coglioni un po' ovunque tranne che a Trieste, mentre con il loro incomprensibile dialetto scartavetrano i coglioni del malcapitato discorrendo su quanto era grande Trieste ai tempi dell'Austria-Ungheria (unico impero riuscito nell'impresa di perdere una guerra contro l'Itaglia).
La lingua ufficiale della città non è l'italiano ma il dialetto triestino che gli studiosi hanno definito come una mistura mal fatta di veneto, crucco e sloveno. Quando cercano di parlare in italiano sembrano degli albanesi appena arrivati a cercare lavoro, ma nonostante questo si sentono pienamente italiani come dimostra anche il fatto che la metà dei loro cognomi finisce in IC, AC e AK. L'altra metà sono stati italianizzati e curiosamente uno dei cognomi più diffusi è "FURLAN". Come quello del santo martire cui è stato intitolata una porzione dello stadio cittadino, che contiene sino a sessantamila effigi di ultras in cartone.
Trieste – Veduta
Sei friulano se...
- Sei un alcoolizzato che ha cominciato a bere vino a 6 anni.
- Sei friulano se prima di morire diventi triestino, così muore uno di loro.
- Sei friulano se per te la pancia grande è sexy.
- Sei friulano se per te il frico è il cibo più buono del mondo
Trieste, Canal Grande
Foto Geros
Trieste
Una prostituta in Borgo Teresiano
noiamo - Udine
Se te bevi te mori, se no te bevi te mori, allora bevi!
~ Proverbio triestino
Iero là con mia cugina che ciaccolavo del più e del meno e tutto a un tratto arriva un vecio e mi fa, cio cocola ma parla come te magni dèi... ara 'sti veci sono proprio dei maleducati, ma bon ora mi avvio verso casa che devo sbisigare sull' i-pod e mettrelo a posto perché mio fradel, me lo ga scatinado
~ Un mona che tenta penosamente de parlar in triestin
Oh furlano agricoltore molla la zappa e prendi il trattore!
~ Triestino su friulano
Ciamime mona, ciamime can, ma no ciamarme mai furlan!
~ Triestino su friulano
Coza fai, Chi guardi! Non sta provar a fare coze strane ameco italijensko...o io talio gola zpaco fazia a ti e tu familia!!!
~ Classica espressione Zrba in caso di affronto visivo
Il traffico automobilistico di Trieste è secondo solo a quello della cocaina tra Colombia e Milano.
~ Piero Angela in una puntata di Superquark dedicata alla città di Trieste.
Trieste, "Trst" in dialetto locale, è una megalopoli (per i triestini), baraccopoli (per i friulani) Nordest italiano (o africano) di 200.000 vecchi bavosi (4.000.000 secondo dati aggiornati al 2012), capoluogo del Friuli Venezia Giulia. Grazie alla sovrabbondante tamarraggine dei suoi vecchi abitanti, gli stessi sono stati insigniti della prestigiosa onorificienza di "terroni del nord", con conseguente espulsione dalla Padania ed annessione alla Calabria. Simbolo della città è l'alabarda, con cui molti triestini amano sodomizzarsi. Caratteristica principale della città è la totale assenza di giovani, tanto che a Trieste i Giochi della gioventù non si svolgono dai favolosi anni '60.
Trieste è molto vicina alla Slovenia, anzi, per molti rappresenta la seconda città slovena per estensione, in quanto il capoluogo ed i suoi dintorni ospitano una considerevole minoranza slovena (o italiana?). Gli appartenenti alla minoranza sono garbatamente salutati dai pacifici e assolutamente non razzisti triestini con insulti, lancio di oggetti contundenti, olio di ricino, incendio all'Hotel Balkan e fucilazioni. Ma a volte succede anche qualcosa di più grave. L'ideologia politica, nonché motto ufficiale, della città è il "no se pol", anche chiamato "vecchismo", una mistura altamente tossica di fascismo, austroungaresismo, razzismo, moralismo, medicine scadute, vino, jota e sardoni andati a male. Altra peculiarità dei triestini è lo schifare tutto ciò che non è triestino, specie se slavo o ancor peggio friulano, salvo poi trovarseli tra i coglioni un po' ovunque tranne che a Trieste, mentre con il loro incomprensibile dialetto scartavetrano i coglioni del malcapitato discorrendo su quanto era grande Trieste ai tempi dell'Austria-Ungheria (unico impero riuscito nell'impresa di perdere una guerra contro l'Itaglia).
La lingua ufficiale della città non è l'italiano ma il dialetto triestino che gli studiosi hanno definito come una mistura mal fatta di veneto, crucco e sloveno. Quando cercano di parlare in italiano sembrano degli albanesi appena arrivati a cercare lavoro, ma nonostante questo si sentono pienamente italiani come dimostra anche il fatto che la metà dei loro cognomi finisce in IC, AC e AK. L'altra metà sono stati italianizzati e curiosamente uno dei cognomi più diffusi è "FURLAN". Come quello del santo martire cui è stato intitolata una porzione dello stadio cittadino, che contiene sino a sessantamila effigi di ultras in cartone.
Trieste – Veduta
A Trieste un certo soldato Credolin Umberto inventò questo gioco (è vero), ed era il più grande nuotatore del mondo. Aveva attraversato lo stretto di Messina, le cascate del Niagara e la Manica no... perché non sapeva l'inglese.
(Indietro tutta!)
Style images Trieste
I carabinieri hanno identificato sei donne, sia africane che europee dell’Est, e altre otto persone
nicol69 - Trieste
Oddio, ma a Trieste non c'è nulla da fare!
Proprio così. L'età media dei residenti è 103 anni e quindi ogni iniziativa giovanile muore sul nascere. Ad esempio: la sera vuoi andare in qualche locale? Non ce ne sono, e se ce ne sono chiudono perché qualcuno si lamenta del casino. Ogni tanto MTV fa una capatina a Trieste, ma questo accontenta solo i tredicenni. I giovani si rifugiano quindi nel bere alcolici in osmiza (o spritz con l'aperol in città), a fumare ciospi e boj o prendere cartoni, i metallari nel satanismo o, se sono truzzi, vanno a ballare a Lignano e Sistiana, nota riva leggermente più nordica del centro di Trieste ove è stato situato un nuovo locale di tendenza, il Cantera. I truzzi vi si fiondano come api sul miele. Satanismo ed essere truzzo si equivalgono.
Invece i vecchi se la spassano: i maschi mollano scoregge strombettanti, comprano Viagra a tutto spiano e le femmine di solito vanno a passeggiare al cimitero in compagnia a trovare gli amici (lo spirito gothic è forte in questa città) o danno da mangiare ai gatti randagi, che a loro volta vengono mangiati dai cocai (gabbiani assassini). D'estate è possibile osservarle occupare allo sfinimento gli autobus 6 e 36 e correre e urlarsi di tutto litigare per trovare uno spazio libero sul lungomare di Barcola perché non sanno cosa altro fare.
Nelle vicinanze tuttavia esiste il microborgo di Muggia (Muja in Muggesano, Milje in Triestino) i cui circa cento abitanti sono divisi in circa 15 casate e lavorano alacremente tutta la vita per sfidarsi nel noto carnevale secondo solo a quello di Rio. Sia chiaro: quello di Rio Ospo, rigagnolo nelle vicinanze. Lo stesso si tiene regolarmente ogni volta che le condizioni meteo a febbraio lo consentono, ovvero una volta ogni quattordici anni. Più interessante la grande rievocazione storica che alcuni buontemponi (definiti Partizani di terza generazione) organizzano nei comuni carsici limitrofi ai primi di maggio, in cui quei territori di fatto appaiono a tutti gli effetti territorio jugoslavo occupato. Se vi prende l'angoscia, basta transitare nella ridente repubblica di Slovenia per ripiombare nell' ambito europeo dell'Alpe Adria e tracannare la birra grande a due euro.
Alla fine maggio 1916, la mia brigata – reggimenti 399° e 400° – stava ancora sul Carso. Sin dall'inizio della guerra, essa aveva combattuto solo su quel fronte. Per noi, era ormai diventato insopportabile. Ogni palmo di terra ci ricordava un combattimento o la tomba di un compagno caduto. Non avevamo fatto altro che conquistare trincee, trincee e trincee. Dopo quella dei "gatti rossi", era venuta quella dei "gatti neri", poi quella dei "gatti verdi". Ma la situazione era sempre la stessa. Presa una trincea, bisognava conquistarne un'altra. Trieste era sempre là, di fronte al golfo, alla stessa distanza, stanca. La nostra artiglieria non vi aveva voluto tirare un sol colpo. Il duca d'Aosta, nostro comandante d'armata, la citava ogni volta, negli ordini del giorno e nei discorsi, per animare i combattenti.
(Emilio Lussu)
Style images Trieste
Due uomini armati rapinano una prostituta in casa a Udine
L'episodio si è verificato giovedì sera nella zona ovest della città. Vittima dell'aggressione una sudamericana, che si è vista sottrarre 280 euro e tre telefonini da due finti clienti
spoc99 - Udine
Storia
Per 1800 anni Trieste non ha mai contato semplicemente un cazzo, era grande come un villaggio talebano. Poi in Austria hanno scoreggiato. Trieste faceva parte dell'Impero Austriaco. Wow. Era il suo porto più grande. Ora che fa parte dell'Italia, però, conta molto di meno e i vecchi rimpiangono i Bei Tempi Andati e ogni tanto scrivono al tipico giornale Triestino ("Il Piccolo") per tornare sotto l'Austria o sotto dittatura fascista, usando la frase tipica "se stava mejo co se stava pezzo".
Durante e subito dopo la seconda guerra mondiale, Trieste è stata italiana, tedesca, jugoslava e angloamericana. Ciò si spiega perché Asse ed Alleati si contendevano tutti la bellezza delle mule ("ragazze"; singolare maschile mulo, "ragazzo") triestine; e perché avevano tutti la carta obiettivo del Risiko con su scritto "TRST".
Dopo la seconda guerra mondiale Trieste è stata divisa in zona A (Regno Capitalista Angloamericano) e zona B (Regno Comunista di Tito) con un procedimento denominato "tracciare linee a caso sulla cartina dopo avere bevuto troppo in osmiza". Con questa logica molte case sono state divise a metà dal confine... quindi se ti svegliavi con la diarrea e il tuo bagno era dall'altra parte del confine, erano cazzi amari. Un bel giorno del 1954, poi, la zona A è diventata definitivamente italiana.
Nel 1815 a Napoleone Bonaparte venne proposto di andarsene in esilio a Trieste, egli però chiese piagnucolando di essere risparmiato e spedito piuttosto sull'Isola di Sant'Elena, certo che vi avrebbe trovato maggiori occasioni di svago.
Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare
~ Dante Alighieri su Trieste
Insomma, non chiedere altero su codest'argomento!
~ Dante Alighieri sempre su Trieste
Resti della basilica forense romana presso la cattedrale di S. Giusto
gioale67 - Udine
Attrattive turistiche
- I vecchi.
- I malati di mente che vagano per piazza Goldoni.
- I cinesi che con i loro negozi sempre vuoti occupano mezza città.
- Tutti quelli che odiano i furlani.
- Tutti quelli che odiano gli s'ciavi (slavi), inclusi gli slavi stessi (cioè il 99% della popolazione).
- La bora che spazza via cose, persone, animali... ma mai i politici inutili.
- Il lungomare di Barcola.
- Le vecchiette che confabulano e si lamentano di tutto e tutti.
- Il dialetto molto interessante.
- I giovani che tentano di far gl'acculturati parlando in lingua.
- I razzisti che odiano gli sloveni del Carso.
- Gli anti-razzisti che odiano gli sloveni del Carso.
- Gli sloveni del Carso che odiano i 'taljanski e gli sloveni del Carso.
- Il sentiero Rilke, meta preferita da coloro che si vogliono suicidare.
- L'obitorio di sant'Anna, la struttura più grande e avanzata in Italia. Oggetto di vanto per ogni triestino.doc.
- La caccia al terrone
- Le divertenti foibe
- Il fatto di essere una città di confine e avere le sigarette e la benzina a metà prezzo.
- Il mare e la "magnifica" spiaggia sull'asfalto di Barcola.
- Il leggendario Campanello brontolante per 24/7 di Via Carducci (anche le vecchiette nei bar ne parlano!).
- La statua in rame di James Joyce in piazza Ponte Rosso, contro cui vai a sbattere e poi chiedi scusa.
- La statua in rame di Umberto Saba sull'incrocio tra via Dante e via S. Nicolò, contro cui vai a sbattere e che dopo ti chiede scusa.
- La statua in rame di Italo Svevo in piazza Hortis, contro cui non puoi andare a sbattere perché il poverino era talmente basso che ti passa sotto le gambe.
- I non parcheggi: infatti i turisti dopo averli cercati invano, potranno affermare effettivamente di non averli trovati
Arco di Riccardo
Foto Ok Trieste
Trieste/ Arrestati gli schiavisti del sesso. "Comprate cento nigeriane per 50mila euro"
Cpjc - Udine
I Proverbi
Xe più zorni che luganighe - Ci sono più giorni che salsicce
Amor xe amor no brodo de fasoi - L'Amone è amore, non è minestra di fagioli
Chi no ga testa ga gambe - Chi non ha testa ha gambe
Chi parla in orecia no val una tecia - chi parla nell'orecchio non vale niente
Bori sarà co noi no saremo - Ci saranno soldi quando noi non ci saremo
Dio no xe furlàn, se no paga ogi paga doman - Dio non è Friulano, se non paga oggi pagherà domani
Ciacole no fa fritole - Le chiacchiere non fanno fatti
Teatro Romano
In tutti i modi dobbiamo favorire l'occupazione della regione giuliana da parte delle truppe del maresciallo Tito. Questo significa che in questa regione non vi sarà né una occupazione inglese, né una restaurazione della amministrazione reazionaria italiana, cioè si creerà una situazione profondamente diversa da quella che esiste nella parte libera dell'Italia [...] questa direttiva vale anche e soprattutto per la città di Trieste.
(Palmiro Togliatti)
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Foto Andrea Schillani
Trieste primi '900
La mia anima è a Trieste.
(James Joyce)
Grandi Motori
Area molto frequentata da tutti i motociclisti esperti che possiedono almeno 2 ruote. La maggior parte va solo per osservare questi bimbominkia mentre sono terrorizzati a stare su una ruota, sbrandellare una gomma in 10 minuti e cadere da fermi. Quando crescono di solito vengono con le loro ultramacchine derivate dalla sapiente meccanica degli autobot di transformer ma la loro abilità sta solo nel tirare il freno a mano che molte volte gli resta in mano. Gira voce che alla Grandi Motori è stato costruito il motore più potente al mondo e che sia stato impiantato sotto lo zip sp di qualcuno del PRT [pinguin racing team] Le stime indicano una cilindrata di 1.820.000 cc 14 cilindri con una potenza di 108.920 cavalli, con la coppia massima si aggira attorno ai 7,6 milioni di Newton-metri. Gira voce che il terremoto del Friuli sia stato provocato dall'accensione senza scarico di questo bolide tornato indietro nel tempo grazie alla sua iper-velocità.
Trieste nel XVII secolo, si nota la coltura alta della vite accoppiata ad alberi
La mia città che in ogni parte è viva, | ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita | pensosa e schiva. (Umberto Saba)
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Foto Andrea Schillani
Poeta, su 'l tuo capo sospeso ho il tricolore | che da le spiagge d'Istria da l'acque di Salvore | la fedele di Roma, Trieste, mi mandò.
(Giosuè Carducci)
Prostitute anche davanti alle chiese
Coppiacuriosafvg - Udine
Curiosità
Piazza Unità d'Italia
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