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venerdì 11 novembre 2016

Egon Schiele (Tulln an der Donau, 12 giugno 1890 – Vienna, 31 ottobre 1918) Painter

Egon Schiele

Egon Leon Adolf Schiele, meglio conosciuto come Egon Schiele (Tulln an der Donau, 12 giugno 1890 – Vienna, 31 ottobre 1918), è stato un pittore e incisore austriaco.
Pupillo di Gustav Klimt, Schiele è stato uno dei maggiori artisti figurativi del primo Novecento, nonché esponente assoluto del primo espressionismo viennese assieme ad Oskar Kokoschka. La vita di Egon Schiele è circondata da un'aura mistica: talento precoce, muore alla giovane età di 28 anni. Nonostante la breve vita, il suo corpus di opere è impressionante: circa trecentoquaranta dipinti e duemilaottocento tra acquerelli e disegni.
Il suo lavoro è noto per l'intensità espressiva, l'introspezione psicologica e la comunicazione del disagio interiore attraverso i suoi numerosi ritratti. I suoi soggetti sono spesso uomini e donne che posano nudi, simbolo del suo complesso rapporto con il sesso femminile; corpi contorti, figure spesso non completate nella loro interezza; ritratti e molti autoritratti. Nel suo corredo creativo si trovano inoltre alcune poesie e sperimentazioni fotografiche. Il suo particolare stile lo colloca tra i pittori del movimento Espressionista, in particolare nel movimento di Secessione viennese nato agli inizi del XX secolo.

Biografia

Primi anni

Egon Schiele nasce nel 1890 in una stazione ferroviaria a Tulln, una cittadina nei pressi di Vienna. La città è, alla fine del XIX secolo, un crogiuolo di culture molto diverse tra loro e i movimenti indipendentisti ne minacciano la stabilità. L'Accademia delle Scienze e Belle Arti, la presenza di numerosi altri istituti di ricerca e delle maggiori collezioni d'arte contribuiscono ad accrescere il richiamo come centro culturale e intellettuale.
Il clima sociale e la situazione politica appaiono un contesto ideale per la discussione dei temi fondamentali dell'esistenza umana. Mai, infatti, altrove ci si era occupati tanto profondamente della sessualità in letteratura, psicologia, pittura. La sua infanzia viene presto offuscata dal progredire della malattia mentale del padre e dalla sua precoce morte, esperienza traumatica che segnerà profondamente tutta la sua pittura, dandogli un'immagine del mondo tetra e malinconica.

Studi viennesi: Klimt e le prime mostre

Alla morte di Adolf Schiele (capostazione), nel 1905 la tutela di Egon viene assunta dal suo ricco padrino, lo zio Leopold Czinaczek, il quale, dopo aver tentato inutilmente di orientarlo verso una carriera nelle ferrovie, ne riconobbe il talento artistico. Fu infatti in questo periodo che Schiele cominciò a dipingere, in particolare autoritratti, producendo in poco più di un decennio circa trecento dipinti e più di tremila opere su carta.
Dopo il suo ingresso all'Accademia di belle arti di Vienna nel 1906, dove studiò pittura e disegno, i rapporti con la madre (originaria di Krumau, oggi Český Krumlov, in Boemia) si deteriorano; Marie Schiele infatti non si sente sufficientemente tutelata e sostenuta dal figlio. Di fronte all'aridità degli insegnamenti proposti in Accademia, dal clima conservatore e chiuso della scuola (che abbandona nel 1909), dove gli era permesso solo di disegnare "secondo gli antichi", Egon cerca i suoi modelli al di fuori, soprattutto all'interno dei Cafè, dove si lega ad artisti molto vicini alla sua sensibilità.
Studiando da solo, Egon, cresce e si migliora, sperimentando i diversi stili, all'epoca considerati d'avanguardia; porta il suo cavalletto all'aperto e inizia a dipingere nella natura; la sua tavolozza mostra ora colori luminosi applicati con una tecnica antiaccademica. L'incontro decisivo per tutto il suo percorso artistico avvenne nel 1907 nel Cafè Museum di Vienna: la personalità di Gustav Klimt lo influenza non meno di quanto avesse influenzato quell'arte che rappresentava modernità e progresso (propria delle teorie artistiche della Secessione Viennese di cui Klimt è un esponente). Un ulteriore elemento avvicina i due uomini: l'interesse per la raffigurazione del corpo nudo e della sessualità maschile.
Anche Klimt avrà per Schiele una grande stima: si impegna ad aiutare l'amico, attraverso l'acquisto di disegni, procurandogli modelle, presentandolo ad alcuni ricchi mecenati, che gli assicurarono una certa tranquillità finanziaria già dai suoi esordi sulla scena artistica viennese e facendo sì che nel 1908 Schiele potesse tenere la sua prima mostra personale per la Wiener Werkstätte, nata nel 1903 a opere dell'architetto Josef Hoffmann e il cui fondamento teorico risiede nell'idea di opera d'arte totale: l'arte non rinchiusa negli ambiti tradizionali ma influisce formalmente e spiritualmente sulla quotidianità.
In quelle prime opere esposte il suo stile, abbandonate le rigide regole dell'accademia, è già espressionista: accanto a ritratti di amici e autoritratti, viene rappresentata la fisicità del corpo attraverso un'aggressiva distorsione figurativa. In questo modo la sessualità diventa ossessione erotica che, accanto al tema della solitudine angosciosa e inquieta, assume un'altissima tensione emotiva. In modo simile a quello che negli stessi anni fanno Alfred Kubin e Oskar Kokoschka, lo spazio diventa una specie di vuoto che rappresenta la tragica dimensione esistenziale dell'uomo, in continuo conflitto tra la vita e la morte.
Schiele utilizza una linea tagliente e incisiva per esprimere la sua angoscia e per mostrare impietosamente il drammatico disfacimento fisico e morale. Il colore acquista un valore autonomo, non naturalistico, risultando particolarmente efficace nei moltissimi acquerelli e disegni di allucinata tensione. In molti trovarono troppo scioccanti i modi espliciti dei suoi lavori e ne denigrarono lo stile. La spiccata natura dei suoi dipinti e la sua morte prematura fanno assurgere Schiele a simbolo dell'artista incompreso, raffigurazione stereotipa di un artista frustrato e alienato da una società percepita come bigotta e ignorante.
Nel 1909 espone quattro delle sue opere alla Kunstschau, la mostra collettiva in cui esponevano gli artisti usciti dalla Secessione nel 1905: Munch, Matisse, Pierre Bonnard, Gauguin, Kokoschka, van Gogh. Il 1909 è un anno di nette cesure: ottiene il ritiro, da parte dello zio, della tutela, abbandona l'Accademia, fonda il Neukunstgruppe, si emancipa definitivamente dall'influsso di Klimt e, al raffinato erotismo dell'Art nouveau, contrappone una rappresentazione della sessualità intesa come pulsione esistenziale profonda dell'uomo. Schiele stende anche un manifesto teorico del nuovo gruppo:
« L'artista del Neukunstgruppe è e deve necessariamente essere se stesso, deve essere un creatore, deve saper creare i propri fondamenti artistici, senza utilizzare tutto il patrimonio del passato e della tradizione. »
La mostra organizzata al Salon Pisko riscuote un notevole successo di pubblico: anche l'arciduca Francesco Ferdinando è tra i visitatori. Schiele rappresenta se stesso con inusuale frequenza, rompendo con la tradizione dello specchio come strumento essenziale nella ricerca dell'io, fissando nell'autoritratto non la propria identità sociale ed emotiva, quanto piuttosto l'estraneo, lo sconosciuto, il lato estraneo dell'io; i suoi autoritratti, con l'eccentricità delle pose e l'innaturalità dei gesti producono un'immagine straniante e carica di tensione, dallo specchio nasce un doppio, dai tratti alterati e il cui corpo è torto e scavato.
Schiele mostra subito una passione per le figure femminili, soprattutto infantili. Le modelle preferite di Schiele sono donne cui era unito da un profondo legame personale. In gioventù e nei primi anni di attività artistica è soprattutto la sorella Gerti ad assumere questo ruolo; in lei Egon osserva nell'adolescenza lo sbocciare di un corpo di donna che gli si mostra semplicemente senza veli. In seguito, il legame sentimentale con Wally Neuzil, farà di questa ragazzina, poco più grande di Gerti, la sua seconda modella. Wally ispira disegni intensamente erotici ed è la modella per alcune grandi figure simboliche. Ma ben presto dovrà lasciare il posto a quella che sarà anche sua moglie, Edith Harms.
Le raffigurazioni di bambini occupano un posto importante nell'opera di Schiele che trova i suoi modelli nei quartieri proletari. Frequentemente usa ospitare dei bambini nei suoi atelier e il suo interesse è rivolto particolarmente alle bambine che ritrae preferibilmente nude o semivestite, modelle alle soglie dell'adolescenza nei cui sguardi si percepiscono il timore del divenire adulte e l'incipiente risveglio della sessualità. Nello stesso periodo realizza anche ritratti di bambini, come quello del giovane Herbert Rainer, uno dei ritratti più realistici probabilmente perché fu eseguito su commissione. Sino all'epoca della sua morte si dedica alla rappresentazione della natura, tutti i suoi paesaggi sono tesi all'espressione di stati d'animo, espressione simbolica di condizioni esistenziali, legate al declino e alla morte.

Prigione

Fra il 1910 e il 1911 Egon trascorre lunghi periodi nella città di Böhmisch Krumau, nella Boemia del sud, dove affronta temi quali la città, i bambini, e torna a dedicarsi al paesaggio. Risalgono a questo periodo anche una serie di composizioni simboliche nelle quali prevale il tema della morte ed entusiasmato dalla lettura delle poesie di Rimbaud si dedica egli stesso alla poesia. Nel 1911 Schiele incontra la diciassettenne Wally Neuzil, con la quale intreccia una relazione sentimentale e che gli fa da modella per alcune delle sue opere migliori.
Schiele e Wally decidono di lasciare Vienna per cercare ispirazione in campagna. Dapprima si stabiliscono nella piccola città boema di Krumau, la città natale della madre di Schiele, ma gli abitanti del posto li costringono dopo breve tempo alla partenza, disapprovando fortemente il loro stile di vita, perché non sono sposati. Si recano allora nel paesino di Neulengbach, non lontano da Vienna. Nel 1912 Schiele è accusato da un certo Von Mosig, ufficiale della marina in pensione, di aver sedotto sua figlia Tatjana Georgette Anna, non ancora quattordicenne.
 Schiele viene così rinchiuso in prigione per un breve periodo, con l'accusa di avere traviato la minorenne, di aver avuto rapporti con lei, nonché di averla rapita. Alla fine del processo, è ritenuto colpevole soltanto di aver esibito le sue opere, considerate pornografiche dall'autorità. Tuttavia i giorni trascorsi in cella si trasformano in un'esperienza traumatica e il processo si rivela pieno di rischi: in caso di condanna gli sarebbero toccati lunghi anni di segregazione. Schiele narra la vicenda assumendo il ruolo di vittima della società gretta e ostile:
« Devo vivere con i miei escrementi, respirarne l'esalazione velenosa e soffocante. Ho la barba incolta - non posso nemmeno lavarmi a modo. Eppure sono un essere umano! - anche se carcerato; nessuno ci pensa? »
(Egon Schiele, Diario del carcere, 18 aprile 1912)
Tuttavia, deluso da questa esperienza, Schiele decide di tornare a Vienna. Grazie al suo amico Klimt, riesce in breve tempo a ottenere diverse commissioni, tornando alla ribalta sulla scena artistica austriaca e partecipando a molte mostre internazionali. Le sue opere del periodo sono numerose, per la maggior parte autoritratti e ritratti. Le figure sono solitamente nude, in pose insolite che tendono a sfociare nella caricatura; la figura tormentata richiama sia la morte che l'erotismo. Il disegno è molto netto con un tratto spesso e marcato, energico e sicuro, a volte persino violento. Queste opere cercano di provocare lo spettatore per suscitare un certo malessere. Il 1913 è per Schiele un anno di successo artistico e di soddisfazioni economiche, nel quale intraprende molti viaggi ed espone in numerose occasioni.

Matrimonio

Nel 1914 la terza e ultima importante modella della sua vita, Edith Harms, figlia di un fabbro, pone come condizione per divenire sua moglie l'essere l'unica sua musa ispiratrice ed esige l'interruzione del rapporto con Wally. Schiele lascia allora quest'ultima, che morirà in seguito al fronte come crocerossina, e sposa Edith. Il matrimonio gli dona una serenità che muta la sua ispirazione: una composta forza emerge dai dipinti di questa nuova fase, in parte anche per l'influenza delle opere monumentali di Ferdinand Hodler.
Proprio quando nel 1914 la sua fama artistica si va affermando, scoppia la prima guerra mondiale: sarà la fine di un'epoca, con il crollo definitivo dell'impero asburgico; Schiele raffigurerà questo imminente crollo nel Mulino, dove una fragile struttura di legno è distrutta dalla crescente forza dell'acqua che distrugge e spazza. Nel 1915 è chiamato alle armi e, grazie a superiori comprensivi e amanti dell'arte, può continuare a dipingere. In questo periodo realizza ritratti di ufficiali russi e disegni di interni; le opere mostrano una trasformazione della concezione artistica di Schiele: l'espressivo gesto pittorico è segnato da un chiaro ritorno alla rappresentazione naturalistica.

Morte

Un definitivo trasferimento lo conduce, nell'aprile del 1918 al museo militare di Vienna, anno in cui un mutamento di stile gli frutta fama e riconoscimenti; inoltre partecipa con successo alla quarantanovesima mostra della Secessione Viennese; nello stesso anno, tiene esposizioni di successo a Zurigo, Praga e Dresda. La stabilità di questo periodo si rispecchia in alcune opere quali La famiglia, dove si scorge un tentativo di riunione delle componenti figurative e del dipinto stesso, che però non riesce a essere definitivo.
Alla morte di Klimt è considerato il più importante pittore austriaco, ma la sua carriera, finalmente toccata dal successo, viene stroncata dalla terribile epidemia di influenza spagnola. Nell'autunno del 1918 (un mese prima della fine della guerra) l'influenza spagnola, che provocò più di venti milioni di morti in Europa, raggiunge Vienna. Edith, incinta di sei mesi, muore il 28 ottobre. Durante l'agonia della moglie Schiele la ritrae più volte. Purtroppo Egon non scampò al contagio e tre giorni dopo, il 31 ottobre, a soli 28 anni, morì.

Caratteristiche tecnico-artistiche

« L'Arte non può essere moderna, l'Arte appartiene all'eternità. »
(Diario del carcere, 22 aprile 1912)
L'attenzione artistica di Egon Schiele è concentrata essenzialmente sulla figura umana, in particolare su quella femminile, che rappresenta con una vasta e varia gamma espressiva:

  • nudi asciutti e taglienti;
  • donne intense, altere, sicure di sé;
  • ritratti e autoritratti di un profondo spessore psicologico;
  • coppie avvinte in erotici abbracci senza amore.
Una dolce, inquietante ossessione s'insinua tra corpo e mente scuotendo con energica virulenza tutta la breve vita di Egon Schiele. Una contaminazione artistica, questa, che vuole evidenziare il tratto forte e sensuale di uno degli artisti più rappresentativi dell'Espressionismo: il suo interesse per il corpo. Schiele viene influenzato dal linguaggio prezioso e raffinato di Gustav Klimt, ma la sua pittura è un viaggio nell'introspezione psicologica. In rossi sanguinei, bruni tenebrosi, pallidi gialli e lugubri neri egli tenta di dipingere il pathos direttamente in paesaggi malinconici, con alberi avvizziti, così come in disperate immagini di madri e figli addolorati. I suoi sono segni che mettono a nudo l'inconscio, assumendo una profondità dai contorni emozionali molto più marcati.
Sono segni che, caratterizzati da una linea nervosa, quasi nevrastenica, prendono corpo sulla tela in una dissonanza armonica che nega l'estetica e rompe gli schemi tradizionali. L'Io dell'artista emerge, contorce la materia e si ferma nello sguardo allucinato e nelle mani contorte. Mani dove le linee sembrano denunciare il dolore, la sofferenza, la malinconia di un'anima alla deriva. Schiele descrive i meandri della sua mente, il cupo tormento e il trauma angosciante per la perdita prematura del padre, morto di sifilide. Un evento, questo, che segna in modo indelebile anche il suo rapporto con le donne e con l'erotismo. Compaiono sulle tele corpi femminili terribilmente provocanti, in pose, spesso assurde, verticali per confondere la spazialità.
L'artista introduce una tensione erotica esistenziale e psicologica per diffondere un messaggio di critica sociale contro la falsità borghese. Più che una liberazione dal sé, quest'arte attesta un conflitto all'interno del soggetto individuale nei confronti delle sue discusse autorità, l'accademia e lo Stato. Su una superficie ruvida e scabra, Schiele mostra senza falsi pudori, un erotismo scevro di moralismi e senza gioia, dove protagoniste sono fanciulle dal volto infantile e dall'atteggiamento deliberatamente impudico, donne dominate da una sessualità disinibita e urlata nel silenzio della loro anima. Guardandosi intorno, Schiele non può che rimanere affascinato da Van Gogh e con il suo personalissimo carisma cromatico, pesante e deciso, gli rende omaggio con La Stanza in Neulengbach, che si ispira alla Stanza gialla. Reinterpreta anche i Girasoli, in una versione dai colori bruni, spenti dove i petali perdono consistenza e acquistano la decadente tragica forza del vero.
Egon Schiele rivendica l'importanza della esperienza interiore e delle sue manifestazioni più o meno violente. Scava nei propri personaggi per metterne a nudo la loro anima (spesso Egon Schiele proietta le sue inquietudini nelle figure). Egon Schiele è un abile disegnatore, dal tratto nitido, rapido e secco, senza ripensamenti; non concede spazio al decorativismo o al compiacimento estetico delle sue opere. Le opere di Egon Schiele hanno tutte un impatto forte e violento sull'osservatore, che assume quasi una posizione di interprete psicoanalitico; esse trasudano di voglia di ribellione e provocazione, cosiccome di angoscia esistenziale.
Schiele sonda, nelle figure angosciate prive di riferimento storico e contesto sociale, le "pulsioni represse"; egli indaga il voyeurismo e l'esibizionismo, una coppia freudiana di piaceri perversi. Spesso, nelle sue opere, fissa così intensamente -lo specchio, noi- che la differenza tra il suo sguardo e il nostro minaccia di dissolversi ed egli sembra diventare l'unico osservatore, il solitario voyeur della propria esibizione. Ma per lo più non sembra tanto provocatoriamente orgoglioso della propria immagine, quanto piuttosto pateticamente esposto nel suo stato rovinoso. Ormai esaurita la sua funzione di ideale classico (il nudo accademico) e di tipo sociale (il ritratto di genere), la figura diventa quasi una cifra di disturbo psicosessuale.
Nella fase finale della sua vita il tratto si fa più nervoso raggiunge la massima libertà espressiva realizzando molti paesaggi soprattutto delle cittadine di Krumau e Neulengbach. Lavori in cui è sempre presente un costante senso drammatico e una visione della realtà sofferta e meditata nell'interiorità. L'arte di Schiele ci consente, quindi, di perderci nell'infinito esistenziale e ritrovarci a tu per tu con il senso della vita, che sfugge a ogni ordine e si ferma nel magma emozionale di una macchia di colore.

Le mostre

I maggiori capolavori di Schiele sono ospitati principalmente a Vienna: la Österreichische Galerie Belvedere conserva, ad esempio, La famiglia,Ritratto dell'editore Eduard Kosmack Gli amanti, La morte e la follia e molti ritratti tra i più famosi, che possono essere ammirati assieme ai dipinti di Klimt (tra i più importanti Il bacio, Giuditta II, Ritratto di Fritza Riedler) e Kokoschka. La maggior parte delle opere di Schiele sono ospitate al Leopold Museum di Vienne tra cui Donna distesa e tante altre.
Sempre a Vienna, il Leopold Museum, aperto nel 2001, è la più grande collezione di arte austriaca, e preserva opere di pittori quali Egon Schiele, Gustav Klimt, Oskar Kokoschka e Richard Gerstl. Contiene la più vasta collezione al mondo di opere di Schiele. Dal 24 febbraio al 6 giugno 2010 si è tenuta a Milano, presso Palazzo Reale, la mostra Schiele e il suo tempo, ospitante 40 significative opere del pittore di Tulln con particolare attenzione alle sue sperimentazioni fotografiche e alcuni sguardi alla Vienna di inizio secolo.

Opere

Dal 1900 al 1909

  • Autoritratto da sinistra (1906)
  • Ritratto di Fritza Riedler (1906)
  • Foresta di Auwald in inverno (1907)
  • Autoritratto verso destra (1907)
  • Porto di Trieste (1907)
  • Interno dell'appartamento di Leopold e Marie Czihaczek (1907)
  • Ritratto di Leopold Czihaczek (1907)
  • Villaggio con paesaggio montano (1907)
  • Paesaggio dell'Austria meridionale (1907)
  • Fiori stilizzati su sfondo decorativo (1908)
  • Giovane nudo disteso su una coperta decorata (1908)
  • Alberi spogli, case ed edicola votiva (1908)
  • Ragazza in piedi con drappo a quadri (1908)
  • Ritratto del pittore Anton Peschka (1909)
  • Albero autunnale con fucsie (1909)
  • Danea (1909)

Dal 1910 al 1919

  • Autoritratto con camicia a righe (1910)
  • Autoritratto con camicia (1910)
  • Ragazza con capelli ricci arancioni (1910)
  • Donna inginocchiata con abito rosso-arancione (1910)
  • Nudo di ragazza (1910)
  • Ritratto dell'editore Eduard Kosmack (1910)
  • Muro e casa davanti a un pendio con steccato (1911)
  • La danzatrice Moa (1911)
  • Ragazza in piedi con abito blu (1911)
  • Autoritratto (1911)
  • Stanza di Schiele (1911)
  • Autoritratto con alchechengi (1912)
  • Nudo femminile inginocchiato con le braccia sollevate (1912)
  • Albero d'autunno II (1912)
  • Donna in lutto (1912)
  • Il cardinale e la monaca (1912)
  • Gli eremiti (1912)
  • Donna distesa con giarrettiere rosse (1913)
  • Madre e figlia (1913)
  • Conversione (mai ultimato e successivamente smembrato, 1913)
  • Nudo femminile con scialle visto di schiena (frammento di Conversione, 1913)
  • La piccola città III (1913-14)
  • Natura morta (1914)
  • Madre cieca (1914)
  • Periferia I (1914)
  • Donna accovacciata con foulard verde (1914)
  • Nudo femminile seduto con giacca e fascia per capelli blu (1914)
  • Nudo femminile con cuffia verde (1914)
  • Girasoli (1914)
  • Nudo femminile con gamba destra alzata (1915)
  • Autoritratto (1915)
  • Coppia seduta (1915)
  • Donne recline (1915)
  • Passaggio dalla vita alla morte (1915)
  • Ritratto della moglie (1917)
  • Ragazza inginocchiata appoggiata sui gomiti (1917)
  • Nudo femminile inginocchiato (1917)
  • Donna distesa (1917)
  • L'abbraccio (1917)
  • Periferie (1917)
  • Nudo femminile accovacciato con testa reclinata (1918)
  • La famiglia (1918)
  • Due donne accovacciate (1918)

Influenze nella cultura di massa

Cinema e televisione

  • Egon Schiele viene rappresentato nel film per la televisione biografico Egon Schiele, diretto da John Goldschmidt nel 1980, interpretato da Felix Mitterer.
  • L'artista viene presentato nel film biografico Schiele in Prison, diretto da Mick Gold nel 1980, interpretato da Grant Cathro.
  • Il personaggio di Egon Schiele appare nell'episodio del 1981 In geheimer Mission della serie televisiva Ringstraßenpalais.
  • Egon Schiele è protagonista del film biografico Inferno e passione, diretto nel 1981 da Herbert Vesely. Il film è interpretato da Mathieu Carrière, nella parte del pittore, e da Jane Birkin.
  • Nel film Klimt, diretto da Raoul Ruiz nel 2006, l'artista viennese appare impersonato da Nikolai Kinski.
  • Il cortometraggio Girl with Yellow Scarf, diretto da Michael Banks nel 2009, vede Schiele impersonato dall'attore Christopher Poll.
  • Il cortometraggio biografico The Pornographer, diretto da Michael Staffieri nel 2011 è incentrato sulla vita del pittore.
  • Nel documentario Prima la trama, poi il fondo, diretto da Fulvio Wetzl e Laura Bagnoli nel 2013, la pittrice Renata Pfeiffer racconta l'incontro di sua madre Maria Godina, modella della Donna in rosso, con Schiele a Trieste, testimoniata da un biglietto autografo del pittore, con un ritratto a matita della Godina.
  • Nel film Grand Budapest Hotel del 2014 compare un quadro commissionato da Wes Anderson a Rich Pellegrino, che ricorda uno dei suoi lavori.
  • È del 1998 il documentario Egon Schiele di Juan Pablo Etcheverry.

Letteratura

  • Egon Schiele è protagonista del romanzo biografico basato sulla vita del pittore Il pornografo di Vienna scritto da Lewis Crofts e pubblicato nel 2008.

Musica

  • Il gruppo rock Marlene Kuntz devolve un'allusione diretta a Schiele e alla sua arte nel brano Schiele, Lei, Me, traccia chiave dell'album Senza Peso.
  • Il cantautore italiano Alessandro Grazian ha dedicato a Schiele la canzone Fiaba Rossa, dall'album Indossai.
  • Il gruppo Rachel's ha dedicato all'artista un intero album, Music for Egon Schiele, con le musiche tratte dall'omonimo musical ispirato alla vita del pittore.

Fumetti

  • Ha ispirato lo stile grafico del fumettista Angelo Stano, che ha illustrato numerose storie e copertine del fumetto Dylan Dog, tra cui l'albo n.1 dal titolo "L'alba dei morti viventi".
 Egon Schiele - Self-Portrait with Physalis 1912

Egon Schiele (German: [ˈʃiːlə] 12 June 1890 – 31 October 1918) was an Austrian painter. A protégé of Gustav Klimt, Schiele was a major figurative painter of the early 20th century. His work is noted for its intensity and its raw sexuality, and the many self-portraits the artist produced, including naked self-portraits. The twisted body shapes and the expressive line that characterize Schiele's paintings and drawings mark the artist as an early exponent of Expressionism.

Early life

Schiele was born in 1890 in Tulln, Lower Austria. His father, Adolf Schiele, the station master of the Tulln station in the Austrian State Railways, was born in 1851 in Vienna to Karl Ludwig Schiele, a German from Ballenstedt and Aloisia Schimak; Egon Schiele's mother Marie, née Soukup, was born in 1861 in Český Krumlov (Krumau) to Johann Franz Soukup, a Czech father from Mirkovice, and Aloisia Poferl, a German Bohemian mother from Cesky Krumlov. As a child, Schiele was fascinated by trains, and would spend many hours drawing them, to the point where his father felt obliged to destroy his sketchbooks. When he was 11 years old, Schiele moved to the nearby city of Krems (and later to Klosterneuburg) to attend secondary school. To those around him, Schiele was regarded as a strange child. Shy and reserved, he did poorly at school except in athletics and drawing, and was usually in classes made up of younger pupils. He also displayed incestuous tendencies towards his younger sister Gertrude (who was known as Gerti), and his father, well aware of Egon's behaviour, was once forced to break down the door of a locked room that Egon and Gerti were in to see what they were doing (only to discover that they were developing a film). When he was sixteen he took the twelve-year-old Gerti by train to Trieste without permission and spent a night in a hotel room with her.

Academy of Fine Arts

When Schiele was 15 years old, his father died from syphilis, and he became a ward of his maternal uncle, Leopold Czihaczek, also a railway official. Although he wanted Schiele to follow in his footsteps, and was distressed at his lack of interest in academia, he recognised Schiele's talent for drawing and unenthusiastically allowed him a tutor; the artist Ludwig Karl Strauch. In 1906 Schiele applied at the Kunstgewerbeschule (School of Arts and Crafts) in Vienna, where Gustav Klimt had once studied. Within his first year there, Schiele was sent, at the insistence of several faculty members, to the more traditional Akademie der Bildenden Künste in Vienna in 1906. His main teacher at the academy was Christian Griepenkerl, a painter whose strict doctrine and ultra-conservative style frustrated and dissatisfied Schiele and his fellow students so much that he left three years later.

Klimt and first exhibitions

In 1907, Schiele sought out Gustav Klimt, who generously mentored younger artists. Klimt took a particular interest in the young Schiele, buying his drawings, offering to exchange them for some of his own, arranging models for him and introducing him to potential patrons. He also introduced Schiele to the Wiener Werkstätte, the arts and crafts workshop connected with the Secession. In 1908 Schiele had his first exhibition, in Klosterneuburg. Schiele left the Academy in 1909, after completing his third year, and founded the Neukunstgruppe ("New Art Group") with other dissatisfied students.
Klimt invited Schiele to exhibit some of his work at the 1909 Vienna Kunstschau, where he encountered the work of Edvard Munch, Jan Toorop, and Vincent van Gogh among others. Once free of the constraints of the Academy's conventions, Schiele began to explore not only the human form, but also human sexuality. At the time, many found the explicitness of his works disturbing.
From then on, Schiele participated in numerous group exhibitions, including those of the Neukunstgruppe in Prague in 1910 and Budapest in 1912; the Sonderbund, Cologne, in 1912; and several Secessionist shows in Munich, beginning in 1911. In 1913, the Galerie Hans Goltz, Munich, mounted Schiele's first solo show. A solo exhibition of his work took place in Paris in 1914.

Nudes

Schiele's work was already daring, but it went a bold step further with the inclusion of Klimt's decorative eroticism and with what some may like to call figurative distortions, that included elongations, deformities, and sexual openness. Schiele's self-portraits helped re-establish the energy of both genres with their unique level of emotional and sexual honesty and use of figural distortion in place of conventional ideals of beauty. Egon Schiele’s Kneeling Nude with Raised Hands (1910) is considerably the most significant nude art piece made during the 20th century. Schiele’s radical and developed approach towards the naked human form challenged both scholars and progressives alike. This unconventional piece and style went against strict academia and elevated a sexual uproar with its contorted lines and heavy display of figurative expression. Schiele mastered the craft of contouring sexually charged beings to express emotional revolutions.

Controversy, success and marriage

In 1911, Schiele met the seventeen-year-old Walburga (Wally) Neuzil, who lived with him in Vienna and served as a model for some of his most striking paintings. Very little is known of her, except that she had previously modelled for Gustav Klimt and might have been one of his mistresses. Schiele and Wally wanted to escape what they perceived as the claustrophobic Viennese milieu, and went to the small town of Český Krumlov (Krumau) in southern Bohemia. Krumau was the birthplace of Schiele's mother; today it is the site of a museum dedicated to Schiele. Despite Schiele's family connections in Krumau, he and his lover were driven out of the town by the residents, who strongly disapproved of their lifestyle, including his alleged employment of the town's teenage girls as models.

Neulengbach and imprisonment

ogether they moved to Neulengbach, 35 km west of Vienna, seeking inspirational surroundings and an inexpensive studio in which to work. As it was in the capital, Schiele's studio became a gathering place for Neulengbach's delinquent children. Schiele's way of life aroused much animosity among the town's inhabitants, and in April 1912 he was arrested for seducing a young girl below the age of consent.
When they came to his studio to place him under arrest, the police seized more than a hundred drawings which they considered pornographic. Schiele was imprisoned while awaiting his trial. When his case was brought before a judge, the charges of seduction and abduction were dropped, but the artist was found guilty of exhibiting erotic drawings in a place accessible to children. In court, the judge burned one of the offending drawings over a candle flame. The twenty-one days he had already spent in custody were taken into account, and he was sentenced to a further three days' imprisonment. While in prison, Schiele created a series of 12 paintings depicting the difficulties and discomfort of being locked in a jail cell.

Marriage

In 1914, Schiele glimpsed the sisters Edith and Adéle Harms, who lived with their parents across the street from his studio in the Viennese district of Hietzing, 101 Hietzinger Hauptstraße. They were a middle-class family and Protestant by faith; their father was a master locksmith. In 1915, Schiele chose to marry the more socially acceptable Edith, but had apparently expected to maintain a relationship with Wally. However, when he explained the situation to Wally, she left him immediately and never saw him again. This abandonment led him to paint Death and the Maiden, where Wally's portrait is based on a previous pairing, but Schiele's is newly struck. (In February 1915, Schiele wrote a note to his friend Arthur Roessler stating: "I intend to get married, advantageously. Not to Wally.") Despite some opposition from the Harms family, Schiele and Edith were married on 17 June 1915, the anniversary of the wedding of Schiele's parents.

War, final years and death

Despite avoiding conscription for almost a year, World War I now began to shape Schiele's life and work. Three days after his wedding, Schiele was ordered to report for active service in the army where he was initially stationed in Prague. Edith came with him and stayed in a hotel in the city, while Egon lived in an exhibition hall with his fellow conscripts. They were allowed by Schiele's commanding officer to see each other occasionally. Despite his military service, Schiele was still exhibiting in Berlin. During the same year, he also had successful shows in Zürich, Prague, and Dresden. His first duties consisted of guarding and escorting Russian prisoners. Because of his weak heart and his excellent handwriting, Schiele was eventually given a job as a clerk in a POW camp near the town of Mühling.
There he was allowed to draw and paint imprisoned Russian officers, and his commander, Karl Moser (who assumed that Schiele was a painter and decorator when he first met him), even gave him a disused store room to use as a studio. Since Schiele was in charge of the food stores in the camp, he and Edith could enjoy food beyond rations. By 1917, he was back in Vienna, able to focus on his artistic career. His output was prolific, and his work reflected the maturity of an artist in full command of his talents. He was invited to participate in the Secession's 49th exhibition, held in Vienna in 1918. Schiele had fifty works accepted for this exhibition, and they were displayed in the main hall. He also designed a poster for the exhibition, which was reminiscent of the Last Supper, with a portrait of himself in the place of Christ. The show was a triumphant success, and as a result, prices for Schiele's drawings increased and he received many portrait commissions.

Death

In the autumn of 1918, the Spanish flu pandemic that claimed more than 20,000,000 lives in Europe reached Vienna. Edith, who was six months pregnant, succumbed to the disease on 28 October. Schiele died only three days after his wife. He was 28 years old. During the three days between their deaths, Schiele drew a few sketches of Edith.

Style

In his early years, Schiele was strongly influenced by Klimt and Kokoschka. Although imitations of their styles, particularly with the former, are noticeably visible in Schiele's first works, he soon evolved his own distinctive style.
Schiele's earliest works between 1907 and 1909 contain strong similarities with those of Klimt, as well as influences from Art Nouveau. In 1910, Schiele began experimenting with nudes and within a year a definitive style featuring emaciated, sickly-coloured figures, often with strong sexual overtones. Schiele also began painting and drawing children.
Progressively, Schiele's work grew more complex and thematic, and after his imprisonment in 1912 he dealt with themes such as death and rebirth, although female nudes remained his main output. During the war Schiele's paintings became larger and more detailed, when he had the time to produce them. His military service however gave him limited time, and much of his output consisted of linear drawings of scenery and military officers. Around this time Schiele also began experimenting with the theme of motherhood and family. His wife Edith was the model for most of his female figures, but during the war due to circumstance, many of his sitters were male. Since 1915, Schiele's female nudes had become fuller in figure, but many were deliberately illustrated with a lifeless doll-like appearance. Towards the end of his life, Schiele drew many natural and architectural subjects. His last few drawings consisted of female nudes, some in masturbatory poses.
Some view Schiele's work as being grotesque, erotic, pornographic, or disturbing, focusing on sex, death, and discovery. He focused on portraits of others as well as himself. In his later years, while he still worked often with nudes, they were done in a more realist fashion. He also painted tributes to Van Gogh's Sunflowers as well as landscapes and still lifes.

Legacy

Schiele was the subject of the biographical film, Excess and Punishment (aka Egon Schiele – Exzess und Bestrafung), a 1980 film originating in Germany with a European cast that explores Schiele's artistic demons leading up to his early death. The film was directed by Herbert Vesely and stars Mathieu Carrière as Schiele, Jane Birkin as his early artistic muse Wally Neuzil, Christine Kaufman as his wife, Edith Harms, and Kristina Van Eyck as her sister, Adele Harms. Also in 1980, the Arts Council of Great Britain produced a documentary film, Schiele in Prison, which looked at the circumstances of Schiele's imprisonment and the veracity of his diary.
Joanna Scott's 1990 novel Arrogance was based on Schiele's life and makes him the main figure. His life was also depicted in a theatrical dance production by Stephan Mazurek called Egon Schiele, presented in May 1995, for which Rachel's, an American post-rock group, composed a score titled Music for Egon Schiele. For The Featherstonehaughs contemporary dance company, Lea Anderson choreographed The Featherstonehaughs Draw On The Sketchbooks Of Egon Schiele in 1997.
Schiele's life and work have also been the subject of essays, including a discussion of his works by fashion photographer Richard Avedon in an essay on portraiture entitled "Borrowed Dogs." Mario Vargas Llosa uses the work of Schiele as a conduit to seduce and morally exploit a main character in his 1997 novel The Notebooks of Don Rigoberto. Wes Anderson's film The Grand Budapest Hotel features a painting by Rich Pellegrino that is modeled after Schiele's style which, as part of a theft, replaces a so-called Flemish/Renaissance masterpiece, but is then destroyed by the angry owner when he discovers the deception.
Julia Jordan based her 1999 play Tatjana in Color, which was produced off-Broadway at The Culture Project during the fall of 2003, on a fictionalization of the relationship between Shiele and the 12-year-old Tatjana von Mossig, the Neulengbach girl whose morals he was ultimately convicted of corrupting for allowing her to see his paintings.

Sales and collections

Portrait of Wally, a 1912 portrait, was purchased by Rudolf Leopold in 1954 and became part of the collection of the Leopold Museum when it was established by the Austrian government, purchasing more than 5,000 pieces that Leopold had owned. After a 1997–1998 exhibit of Schiele's work at the Museum of Modern Art in New York City, the painting was seized by order of the New York County District Attorney and had been tied up in litigation by heirs of its former owner who claim that the painting was Nazi plunder and should be returned to them.
The dispute was settled on 20 July 2010 and the picture subsequently purchased by the Leopold Museum for 19 million US$. In 2013, the museum sold three drawings by Schiele for £14 million at Sotheby's London in order to settle the restitution claim over its 1914 Schiele painting Houses by the Sea. The most expensive, Liebespaar (Selbstdarstellung mit Wally) (1914/15), or Two lovers (Self Portrait With Wally), raised the world auction record for a work on paper by the artist to £7.88 million.
The Leopold Museum, Vienna houses perhaps Schiele's most important and complete collection of work, featuring over 200 exhibits. The museum sold one of these, Houses With Colorful Laundry (Suburb II), for $40.1 million at Sotheby's in 2011. Other notable collections of Schiele's art include the Egon Schiele-Museum, Tulln, the Österreichische Galerie Belvedere, and the Albertina Graphic Collection, both in Vienna.
On 21 June 2013 Auctionata in Berlin sold a watercolor from 1916, Reclining Woman at an online auction for €1.827 million (US $2.418 million). This is a world record for the most expensive work of art ever sold at an online auction.

 Liegendes krankes Mädchen - 1908.

 Egon Schiele - Liegender Frauenakt - 1908

Egon Schiele - Composition with Three Male Nudes 1910

 

Egon Schiele - Weiblicher Akt, 1910 

 Egon Schiele - Self-Portrait, Grimacing 1910

 Egon Schiele - Dead Mother I 1910

 Egon Schiele - Masturbierendes Mädchen - 1910

 Egon Schiele - Kneeling Female in Orange-Red Dress 1910

Schiele - Sitzender Akt - 1910

 Egon Schiele - Sitzender Halbakt mit rotem Haar - 1910

Egon Schiele - Self-Seer II (Death and Man) 1911

 Egon Schiele - Black-Haired Girl with Lifted Skirt 1911

 Egon Schiele - Small Tree in Late Autumn 1911

 Weiblicher Akt auf kariertem Tuchl 1911

Egon Schiele - Mädchenakt gegen farbiges Tuch - 1911.

 Liegender Akt mit schwarzen Strümpfen 1911

 Schiele - Liegender Frauenakt - 1911

 Schiele - Die rote Hostie -1911

 Egon Schiele - The Hermits 1912

               Egon Schiele - Autumn Tree in Stirred Air (Winter Tree) 1912
Egon Schiele

 Egon Schiele - Mourning Woman 1912

 Egon Schiele - Self-Portrait with Lowered Head 1912

 Egon Schiele - I Will Gladly Endure for Art and My Loved Ones, 1912

Schiele - Mädchenrücken mit langem Zopf - 1913

 Egon Schiele - Devotion 1913

 Egon Schiele - Old Gable 1913

 1913
Egon Schiele

Egon Schiele - Sitzender weiblicher Akt mit aufgestützen Ellbogen - 1914

 Schiele - Sich umarmende Mädchen - Rückenansicht - 1914

 Egon Schiele - Frauenakt mit grüner Haube - 1914

 Egon Schiele - Auf dem Rücken liegende Frau - 1914.

 Egon Schiele - Old Houses in Krumau, 1914

 Egon Schiele - Liegender weiblicher Akt mit gespreizten Beinen - 1914

 Schiele - Frau mit grünem Turban - 1914

 gon Schiele - Liegender Halbtakt mit erhobenen Armen - 1914

 Egon Schiele - Edith with Striped Dress, Sitting 1915

 Egon Schiele - Zwei Freundinnen - 1915

 Egon Schiele - Crescent of Houses II (Island Town) 1915

 Egon Schiele - Portrait of Edith (the artist's wife) 1915

 Schiele - Liebesakt Studie -1915

1915
Egon Schiele

 Egon Schiele - One-Year Volunteer Lance-Corporal 1916

Egon Schiele - Sitzende Frau mit hochgezogenem Knie - 1917.


Egon Schiele - Weiblicher Akt - 1917

1917

 Egon Schiele - Portrait of the Artist's Sister-in-Law, Adele Harms, 1917

Egon Schiele - Auf dem Bauch liegender weiblicher Akt - 1917

 Egon Schiele - Liegender weiblicher Akt - 1917


1917
Egon Schiele
 
 Egon Schiele, La famiglia, 1918. Si noti come il complesso famigliare emerga dall'oscurità dello sfondo ma non riesca a creare una vera e propria armonia; complice è la forma dei corpi, poco proporzionati e distratti. Mentre il volto dell'uomo è quello di Schiele, quello della donna non rispecchia la vera compagna del pittore. Le tre figure, posizionate una sopra l'altra come una matrioska, con occhi stanchi guardano ad un futuro troppo incerto.
 Schiele - Weiblicher Akt mit angewinkelten Beinen - 1918

Egon Schiele - Secession 49. Exhibition 1918

 Schiele - Sich aufstützender weiblicher Akt mit langem Haar - 1918

Egon Schiele - Children data sconosciuta

 Schiele - Liegender Akt

 Egon Schiele - Green Stockings
Data sconosciuta

 Female nude with orange-red cloth
Unknown date

Egon-Schiele-Anton-Josef-Trcka-1914

Egon Schiele und Edith Harms 1918

   Grave Egon and Edith Schiele, Cemetery Ober St. Veit, Vienna
HeinzLW - Opera propria

  ... a suivre...





 

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