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mercoledì 6 settembre 2023

ANARCHY AND ANARCHIST 10


 

A N A R C H Y AND A N A R C H I S T
Tristan Bernard (7 September 1866 – 7 December 1947) was a French playwright, novelist, journalist and lawyer.

Life

Ha studiato legge e, dopo il servizio militare, ha iniziato la sua carriera come direttore di una fonderia di alluminio. Negli anni Novanta dell'Ottocento gestì il Vélodrome de la Seine a Levallois-Perret e il Vélodrome Buffalo, eventi che furono parte integrante della vita parigina, a cui parteciparono regolarmente personalità come Toulouse-Lautrec. Si dice che abbia introdotto la campana per indicare l'ultimo giro di una gara.  

Si è identificato come un anarchico.

 

Works

Plays

  • Les Pieds nickelés (1895)
  • L'Anglais tel qu'on le parle [fr] (French Without a Master) (1899)
  • Triplepatte (with André Godfernaux, 1905)
  • The Brighton Twins (Les Jumeaux de Brighton) (1908)
  • Le Danseur inconnu (1909)
  • Le Costaud des épinettes (with Alfred Athis, 1910)
  • The Little Cafe (Le petit café) (1911)
  • Les Deux Canards (with Alfred Athis, 1913)
  • Jeanne Doré (1913)
  • Coeur de lilas (with Charles-Henry Hirsch [fr], 1921)
  • Le Cordon bleu (1923)
  • Embrassez-moi (with Gustave Quinson and Yves Mirande, 1923)

Narrative works

  • Vous m'en direz tant (1894) collaboration with Pierre Veber
  • Contes de Pantruche et d'ailleurs (1897)
  • Sous toutes réserves (1898)
  • Mémoires d'un jeune homme rangé (1899)
  • Un mari pacifique (1901)
  • Amants et voleurs (1905)
  • Mathilde et ses mitaines (1912)
  • L'Affaire Larcier (1924)
  • Le Voyage imprévu (1928)
  • Aux abois (1933)
  • Robin des bois (1935)

Filmography

  • Jeanne Doré, directed by Louis Mercanton and René Hervil (1915, based on the play Jeanne Doré)
  • The Love Cheat, directed by George Archainbaud (1919, based on the play Le Danseur inconnu)
  • The Little Cafe, directed by Raymond Bernard (1919, based on the play The Little Cafe)
  • Triplepatte, directed by Raymond Bernard (1922, based on the play Triplepatte)
  • Le Costaud des épinettes, directed by Raymond Bernard (1923, based on the play Le Costaud des épinettes)
  • Kiss Me, directed by Robert Péguy (1929, based on the play Embrassez-moi)
  • The Unknown Dancer, directed by René Barberis (1929, based on the play Le Danseur inconnu)
  • Playboy of Paris, directed by Ludwig Berger (1930, based on the play The Little Cafe)
    • The Little Cafe, directed by Ludwig Berger (1931, based on the play The Little Cafe)
  • Le Poignard malais, directed by Roger Goupillières (1931, based on a short story)
  • L'Anglais tel qu'on le parle [fr], directed by Robert Boudrioz (1931, based on the play L'Anglais tel qu'on le parle [fr])
  • The Champion Cook, directed by Karl Anton (1932, based on the play Le Cordon bleu)
  • Coeur de lilas [fr], directed by Anatole Litvak (1932, based on the play Coeur de lilas)
  • Kiss Me, directed by Léon Mathot (1932, based on the play Embrassez-moi)
  • Les Deux Canards, directed by Erich Schmidt (1934, based on the play Les Deux Canards)
  • Le Voyage imprévu [fr], directed by Jean de Limur (1935, based on the novel Le Voyage imprévu)
    • Runaway Ladies, directed by Jean de Limur (1938, based on the novel Le Voyage imprévu)
  • Amants et Voleurs [fr], directed by Raymond Bernard (1935, based on the play Le Costaud des épinettes)
  • The Brighton Twins, directed by Claude Heymann (1936, based on the play The Brighton Twins)
  • Jeanne Doré [it], directed by Mario Bonnard (Italy, 1938, based on the play Jeanne Doré)
  • The Last Metro, directed by Maurice de Canonge (1945, based on the novel Mathilde et ses mitaines)
  • Aux abois [fr], directed by Philippe Collin [fr] (2005, based on the novel Aux abois)

Screenwriter

  • Le Ravin sans fond [fr] (dir. Jacques Feyder and Raymond Bernard, 1917)
  • L'Homme inusable (dir. Raymond Bernard, 1923)
  • Décadence et grandeur (dir. Raymond Bernard, 1923)
  • The Fortune (dir. Jean Hémard [fr], 1931)
  • Eusèbe député [fr] (dir. André Berthomieu, 1938)
  • Girls in Distress (dir. G. W. Pabst, 1939)

Tristan Bernard con Eleonora Duse, Matilde Serao e altri, 1897. Foto di Giuseppe Primoli.

Germaine Berton (Puteaux, Francia, 7 giugno 1902 - Parigi, 4 luglio 1942)  è stata una militante anarchica francese. Il suo nome è legato all'attentato che portò alla morte del nazionalista monarchico Marius Plateau, segretario della Ligue d'Action française (Lega d'Azione Francese) e responsabile dei Camelots du roi, il braccio armato militare della Lega. 

Biografia 

Figlia di un meccanico socialista (Arsène Berton) e di una insegnante cattolica, Germaine Berton nel 1906 segue la famiglia che s'era trasferita prima a Nanterre e poi a Tours. Assunta come operaia nella fabbrica Rimailho di Saint-Pierre-des-Corps, comincia ad attivarsi nel campo sindacale divenendo segretaria aggiunta dei Comitati Sindacali Rivoluzionari che raggruppavano, all'indomani del congresso della CGT tenutosi a Lione nel settembre del 1919, tutti i membri della minoranza sindacale. Entra a far parte del consiglio dei metalmeccanici nel 1921 e, dopo essere stata prossima al partito Comunista Francese, comincia a collaborare con Réveil d'Indre-et-Loire.

L'anarchia

Arriva a Parigi nell'ottobre del 1921, all'inizio del 1922 si unisce al movimento anarchico, militando prima nel gruppo anarco-comunista dell'Union Anarchiste e poi frequentando gli ambienti individualisti di rue du Châtaeux. In seguito entra a far parte del Comitato di Difesa dei marinai del Mar Nero:

«Entrai nell'Union anarchiste. Ero stata condannata per oltraggio ad un segretario del commissario di polizia e condivisi la stessa cella occupata da Madame Bermain de Ravisi. Ho lasciato la prigione Saint-Lazare lo stesso suo giorno e volli rendere omaggio al signor Paul Meunier.  Sono stata ferita nell'agosto del 1922 da un colpo di spada durante una manifestazione a Pre-Saint-Gervais: da questo momento mi sono separata dall'Unione Anarchica, le cui tendenze erano comuniste-libertarie, mentre io sono un'individualista. Così mi sono unita al gruppo di anarchici individualisti del XIV arrondissement, rue du Château. Ho lavorato qualche volta, ma, al di là del frutto del mio lavoro, riconosco che sono stata supportata dai compagni; tra gli anarchici individualisti ci sono persone molto ricche» (Dichiarazioni al Giudice istruttore Devis riportata dagli organi di stampa).

L'omicidio di M. Plateau

Il 22 gennaio 1923 si reca nella sede parigina di Action Francaise e dopo aver essersi scontrata verbalmente con il segretario dei Camelots du roi Marius Plateau, gli spara contro un colpo di pistola che lo uccide sul colpo. Subito dopo, per evitare l'arresto, tenta senza riuscirci di suicidarsi con la stessa arma (risulterà leggermente ferita). Durante il processo l'anarchica dichiara di aver avuto inizialmente l'intenzione di uccidere Léon Daudet e Charles Maurras («Ho considerato Maurras e Daudet come responsabili per l'occupazione della Ruhr»), ma non essendoci riuscita aveva assassinato un "personaggio minore" come Plateau.

Difesa dal prestigioso avvocato comunista Henri Torres, Germaine viene assolta il 24 dicembre 1923 grazie anche ad una campagna di solidarietà organizzata dal periodico Le Libertaire appoggiata da molti celebri anarchici (Louis Lecoin, Séverine ecc.). Durante le indagini, l'amante di Germaine Berton, l'anarchico conosciuto come Gohary, viene trovato morto l'8 febbraio 1923 ufficialmente suicidato. Anche Joseph Dumas, alto ufficiale di polizia coinvolto nelle indagini, viene trovato misteriosamente morto. 

I surrealisti le renderanno omaggio definendola la «prima antieroina surrealista». L'Union Anarchiste nell'editoriale del Libertaire, n ° 210 (26 febbraio-2 gennaio 1923), pubblica un articolo di elogio della Berton intitolato L'eroica Germaine Berton.

La militanza anarchica dopo il processo

Dopo la sua assoluzione, con Chazanoff inizia un giro propagandistico in favore dell'amnistia. A Bordeaux, il 22 maggio 1924, prima della conferenza che doveva tenere al cinema dei Cappuccini, si scatenano dei disordini con la polizia che vorrebbe impedirle di parlare. Insieme a 1.500 persone convenute ad ascoltarla, si reca poi a La Croix de Leysotte dove arringa la folla. In seguito si dirige a Bordeaux per chiedere la liberazione dei compagni arrestati. Gli scontri con la polizia si susseguono fino alle due del mattino e ben 150 persone vengono arrestate. Fra queste Germaine Berton, Jules Richard, Clauzet, Juividow, Bouense e José Victor.

Internata a Fort du Hâ, viene accusata di «porto d'armi proibite, minacce e oltraggio agli agenti, incitazione al disordine»; per otto giorni porta avanti lo sciopero della fame e deve essere trasportata il 30 maggio all'Ospedale Saint André, dove decide di porre fine alla sua protesta il 31 dello stesso mese. Il 26 maggio era stata condannata a quattro mesi di prigione, 100 franchi di multa e due anni di esilio. Gli altri imputati erano stati condannati a un mese di carcere e alla multa di 100 franchi (Jules Richard), quattro mesi e 200 franchi (Bouence), due mesi e 50 franchi (Horgue), sei giorni (Juvidow e Crouzet). Tutti erano stati internati come criminali comuni.

La crisi depressiva

«Le Libertaire» del 2 novembre 1924 pubblica un articolo in cui dichiara che dopo l'uscita dal carcere Germaine Berton aveva sofferto di depressione e aveva anche tentato di suicidarsi (senza riuscirci) con un colpo di pistola (l'arma s'era inceppata); in un secondo momento, sempre secondo il giornale, aveva scritto due lettere a Madeleine Colomer e una alla madre di Philippe Daudet (figlio di Leon Daudet, ufficialmente suicidatosi all'età di 14 anni il 24 novembre 1923)  nella quale riporta tutto il suo dolore per la morte del figlio, aggiungendo che se «Philippe è morto a causa mia, io adesso muoio per lui». In seguito, dopo aver ingerito del veleno, si sarebbe recata al cimitero Pere Lachaise «con l'intenzione di inginocchiarsi sulla tomba di qualcuno che gli era caro». «Le Libertaire» del giorno dopo riportò che la Berton fu ricoverata all'ospedale Tenon, dove ricevette la visita di Madeleine Colomer. Il giornale anarchico precisò che Germaine Berton indossava sempre un medaglione in cui era raffigurata l'immagine di Philippe Daudet.

Il 17 novembre 1925 Germaine Berton si unisce in matrimonio a Parigi con l'artista e pittore Paul Burger. Fortemente depressa, sparisce definitivamente dai circoli libertari. Nel 1935 abbandona suo marito e si lega a René Coillot. Il 4 luglio 1942 pone fine alla sua vita ingerendo una forte dose di veronal, spirando lo stesso giorno nell'Ospedale Boucicaut di Parigi dove era stata ricoverata nel tentativo di salvarla. 

Note


  • Secondo wikipedia Germaine Berton sarebbe morta il 5 luglio, ma diversi siti anarchici spagnoli riportano il 4 quale data di morte.

  • Fonte principale: Dictionnaire des militants anarchistes

  • Paul Meunier (1871-1922) è stato un deputato socialista francese che si schierò in favore dei diritti umani e contro l'arroganza dei nazionalisti dell'estrema destra. Léon Daudet e Action française organizzarono una campagna mediatica contro di lui che portò al suo arresto senza alcuna reale motivazione. Marie Bernain de Ravisi scrisse un libro (Sous la dictature de Clemenceau - Un forfait judiciaire - Le procès Paul-Meunier Judet-Bossard) in cui attaccava la dittatura di Clemenceau e difendeva la posizione umanitaria di Meunier.

  • Gruppo paramilitare monarchico intimamente legato ad Action Française.

  • Léon Daudet (Parigi, 16 novembre 1867 – Saint-Rémy-de-Provence, 30 giugno 1942) è Charles Maurras (Martigues, 20 aprile 1868 – Tours, 16 novembre 1952) furono due nazionalisti monarchici francesi fondatori di Action franciase.

  • Pierre-Alexandre Bourson, Le Grand secret de Germaine Berton: la Charlotte Corday des anarchistes, p. 39

  • Biografia di Plateau (fr.wikipedia)

  • L'affaire Philippe Daudet

  • Il giovane Philippe Daudet era fuggito di casa ed «il 24 novembre 1923 a Le Flaouter, un libraio anarchico di Havre che serve da informatore alla polizia. Allarmato dalle dichiarazioni infiammate di Philippe, si sbriga ad allertare i servizi della Sicurezza Generale che inviano una decina di agenti per arrestarlo. Suicidio o eccesso poliziesco, si constata la morte di Philippe Daudet nel taxi incaricato di condurlo al commissariato. Apprendendo la notizia, gli animatori del Libertaire che si trovavano in possesso di una lettera del giovane Philippe a sua madre scelsero di pubblicarla. Approfittando dell'occasione per effettuare una tiratura di 30 mila copie. La sua morte in condizioni mal chiarite fece credere a Léon Daudet che suo figlio era vittima di un complotto anarco-repubblicano. »

    1. Biografia in lingua spagnola

    Bibliografia

    • Pierre-Alexandre Bourson, Germaine Berton: la Charlotte Corday des anarchistes, 2008.

     
    Germaine Berton dans Excelsior du 26 décembre 1923.

    Germaine Berton dans Le Libertaire du 26 décembre 1923.

    Le Libertaire
     
    Photographie de Germaine Berton et de son oncle dans Le Journal du 21 décembre 1923. 
    Le Journal

    Procès de Germaine Berton le 17 décembre 1923. 
    Agence Rol
     
    Procès de Germaine Berton le 17 décembre 1923.
     Agence Rol  
     
    Reconstitution de l'assassinat de Marius Plateau par Germaine Berton 
    Excelsior    1923

     
    Autoportrait de Germaine Berton dans Le Matin du 18 décembre 1923.

    Dessin de Germaine Berton dans Le Libertaire du 19 décembre 1923.

    Germaine Berton dans L'Avenir du 25 décembre 1923.
     
    Julia Bertrand (Gemaingoutte, Francia, 14 febbraio 1877 - Fontenay-aux-Roses, Francia, 25 febbraio 1960) è stata un'insegnante, militante anarchica, antimilitarista, femminista e libera pensatrice.

    Biografia

    Delegata al Congresso Internazionale dei Liberi Pensatori, tenutosi a Parigi dal 3 al 7 settembre 1905, collabora con il giornale femminista La Femme affranchie («La donna liberata») ed il quotidiano La Vrille pubblicato a Epinal dall'anarchico Victor Loquier. Arrestata il 21 agosto 1914 in applicazione del Carnet B  ed inviata in un campo di detenzione di Aurec, a seguito di una campagna di protesta viene rilasciata il 18 febbraio 1915 ma le viene revocato il diritto di insegnare (le sarà revocato solo nel 1925). Decide allora di dare la sua collaborazione alla scuola libertaria La Ruche di Sébastien Faure, fino alla sua chiusura nel novembre 1917. Nell'ottobre del 1917, è ferita alla testa da un colpo di pistola sparato da Oscar Michel, un'individualista che voleva prendersi una borsa da lei custodita e comunque contro il quale si rifiuta di esporre denuncia.

    Nel 1919 prende parte alle attività del gruppo parigino Vie pratique et communiste di Louis Rimbault e di un altro fondato sul crudismo-vegetarismo. Collabora con i principali giornali anarchici dell'epoca: l'en dehors, l'Idée libre, Le Libertaire ecc. Fortemente attiva anche nel campo anarco-sindacalista, è prossima ai Conseils d'ouvriers syndiqués (COS), animati da Louis Rimbault, partecipa il 1° ottobre 1921 (o 1922?) al congresso della Fédération des syndicats industriels tenu 49 rue de Bretagne. 

    Si impegna contro la vivisezione e il tabagismo, in favore del femminismo e dell'obiezione di coscienza e milita nella Lega d'azione Anticattolica. Quando il prefetto la accusa per le «sue simpatie per l'antimilitarismo e la sua ammirazione per la dottrina anarchica», lei risponde con una lettera in cui scrive: «Io non credo che sia un crimine amare dottrina della quale si onorano onesti studiosi, sinceri grandi uomini come Reclus e Kropotkin.»

    Nel 1944, la sua casa di Noisy-le-Sec viene distrutta dai bombardamenti alleati. La sua morte (25 febbraio 1960) viene annunciata da l'Idée libre e da Défense de l'Homme nel maggio 1960.

    Note


  • Strumento repressivo contro sospetti e radicali introdotto in Francia nel 1886 ed abrogato nel 1947

  • Biografia (Dictionnaire des militants anarchistes)


    Loran Béru, nato Laurent Katrakazos il 31 marzo 1964 a Sélestat (Alsazia), è un chitarrista e cantante punk rock francese, di origine greca, ex membro del gruppo Bérurier Noir. Attualmente suona nei Ramoneurs de Menhirs.

    Biographie

    Vie de famille

    Loran proviene da una famiglia greca immigrata in Francia, ha adottato una figlia ed è padre biologico di quattro figli.

    Parallelamente alla sua attività musicale all'interno del gruppo Bérurier Noir, Loran ha lavorato in particolare presso il centro ricreativo Torcy fino al 1988. Loran evoca alcuni aneddoti della sua vita nella periferia parigina negli anni '80 nel documentario "93 la belle rebelle" diretto da Jean -Pierre Thorn.

    Carrière musicale

    Loran ha iniziato nel gruppo punk rock Guernica come chitarrista. Successivamente entra a far parte del gruppo Béruriers, poi fonda il gruppo francese Bérurier Noir con Fanfan nel 1983. Dopo la separazione di Bérurier Noir nel 1989, entra per un po' in Parabellum [How much?] prima di seguire Kick [Qui?] in Ze nel 1991. per due anni. Poi ha viaggiato attraverso l'Europa e i suoi numerosi squat autonomi con la tribù punk-nomade Tromatism che ha cessato le sue attività nel 1999. Alcuni di loro hanno creato la compagnia teatrale punk "Le Poulailler" [rif. desiderato], interpretando la commedia La madre di tua madre adattata da un romanzo di Bernard Werber. Loran accompagnato da Tof Miss Helium forma quindi un duo musicale sotto il nome di A.D. [rif. wished], in omaggio ad Action Directe, accompagnando musicalmente le esibizioni dei Poulailler fino alla separazione della troupe nel 2001. Dopo il 2003 [Fino a quando?], ha suonato nella cover band punk Lorans Outangs. Nel 2005, ha partecipato all'album dei campanari bretoni Bévillon & Gorce, con cui ha poi fondato Les Ramoneurs de Menhirs. Il gruppo adatta la musica bretone al punk. Bérurier Noir si è riformato temporaneamente in diverse occasioni, tra il 2003 e il 2006. Ha anche suonato con Masto e senza François il loro repertorio Bérurier Noir sotto il nome di Amputé.

    Prises de position

    All'interno delle varie formazioni musicali in cui ha militato Loran ha espresso attraverso le sue canzoni numerose posizioni politiche. Dichiarato anarchico, i testi che canta fanno parte delle correnti antimperialiste, antirazziste e antifasciste con titoli come Porcherie, Salut à toi o Mourir à Paris. Nel 2017 ha pubblicato un video su YouTube in cui invitava a votare per Emmanuel Macron, candidato alla presidenza.

     

    Discographie

    Avec Guernica

    • 1983 : Gloco

    Avec Bérurier Noir

    • 1983 : Macadam massacre
    • 1983 : Meilleurs extraits des deux concerts à Paris
    • 1983 : Nada
    • 1984 : Macadam massacre
    • 1984 : Nada 84
    • 1985 : Concerto pour détraqués
    • 1985 : Nada nada
    • 1985 : Joyeux merdier
    • 1986 : L'empereur tomato ketchup
    • 1987 : Abracadaboum
    • 1988 : Ils veulent nous tuer
    • 1988 : Nuit Apache (EP)
    • 1988 : Makhnovtchina
    • 1988 : Viêt Nam-Laos-Cambodge
    • 1989 : Souvent fauché, toujours marteau
    • 1990 : Viva Bertaga
    • 1995 : Carnaval des agités
    • 1998 : La Bataille de Pali-Kao
    • 1999 : Enfoncez l'clown
    • 2003 : Même pas mort
    • 2005 : L'Opéra des loups
    • 2006 : Chants des meutes
    • 2006 : Invisible

    Œuvres en ligne

    • 2015 Mourir à Paris (sur le site de Bérurier Noir [archive] en hommages aux victimes des attentats de 2015 )

    Titres inédits / Collaborations

    • 2006 : HYDRA - Landscape sur l'album Le réveil du versant oublié (FZM)

    Avec Les Ramoneurs de menhirs

    • 2007 : Dans An Diaoul
    • 2010 : Amzer An Dispac'h !
    • 2014 : Tan ar Bobl
    • 2017 : Breizh Anok

    Loran Béru et Les Ramoneurs de Menhirs au Festival Yaouank en 2017.

    Tilly antoineTravail personnel
     
    Loran avec les Ramoneurs de menhirs 
    KergourlayTravail personnel

     

    Loran Béru et Les Ramoneurs de Menhirs à Plouha en 2019

    Tilly antoineTravail personnel

     

    Henri Félix Camille Beaulieu (noto come Henri Beylie; 30 novembre 1870-1944) è stato un contabile francese, naturista, antimilitarista, anarchico e poi comunista. Ha scritto molti articoli su riviste radicali. Negli ultimi anni fu attivo nel Comitato di Difesa Sociale (CDS), un'organizzazione che aiutava i prigionieri politici e gli esuli.

    Early years

    Henri Félix Camille Beaulieu è nato a Parigi il 30 novembre 1870. I suoi genitori erano Charles Beaulieu e Jeanne Beylie. una sarta. In giovane età fu sottufficiale nei battaglioni africani, ma fu licenziato per "rivolta e protesta collettiva". Ritornato nella metropoli, frequenta gli ambienti libertari di Montmartre e inizia a pubblicare articoli su La Revue Libertaire (1893–94). Dopo che gli anarchici organizzarono diversi attacchi a Parigi nel 1893, ci fu un'ondata di arresti. Nel gennaio 1894, Beylie, Henri Gauche e Henri Guerin furono arrestati interrogati da un giudice. Gauche e Guerin furono gli editori di La revue libertaire (Parigi, dicembre 1893 – febbraio 1894). I tre si rifugiarono brevemente a Bruxelles, in Belgio.

    Naturist anarchist

    Dopo il suo ritorno in Francia, Henri Beaulieu lavorò come idraulico presso le Ferrovie del Nord, poi nel 1895 divenne impiegato di banca. Ha partecipato a gruppi libertari "naturisti" guidati da Henri Zisly e Jules Bariol a Parigi. Tra il luglio 1894 e il febbraio 1898 Beaulieu, Émile Gravelle e Henri Zisly pubblicarono quattro numeri di L'État Naturel che sostenevano il naturismo, il vegetarianismo e il veganismo. Tra il 1895 e il 1898 i tre pubblicarono il mensile La Nouvelle Humanité, in cui proclamavano che gli esseri umani sarebbero stati liberati dalla schiavitù attraverso una dieta sana e la vita all'aria aperta. Scrivendo sotto lo pseudonimo di Henri Beylie, contribuì a varie altre pubblicazioni libertarie. Era in contatto con il giornale Tribune Libre pubblicato a Charleroi, Pennsylvania, da minatori francesi emigrati negli Stati Uniti.

    Il 10 settembre 1898, Beylie sposò Clémentine Bontoux e trovò lavoro come contabile. Il gruppo naturista si sciolse nel 1898 e lui si unì alla lotta in difesa di Alfred Dreyfus. Nell'estate del 1899, Beylie abbandonò questa causa, insoddisfatta del modo in cui Sébastien Faure stava gestendo il caso. Ha continuato a contribuire a varie pubblicazioni anarchiche. Nel 1901 si formò un altro gruppo naturista e da giugno a ottobre 1901 Beylie pubblicò Le Bulletin de l'Harmonie. Nel 1901 contribuì anche al Cercle d'études sociales (Circolo di studi sociali: CES) a Parigi. Nel febbraio 1902, il gruppo naturista si sciolse a causa del disaccordo tra coloro che, come Beylie e Zisly, ritenevano necessario dare una svolta radicale ritirandosi dal mondo, e coloro che ritenevano che gli eccessi della civiltà urbana potessero essere moderati senza sacrificare i benefici. di progresso.

    Nel 1902, Beylie e Georges Butaud fondarono la società anarchica "milieu libre", con l'obiettivo di "creare e sviluppare un ambiente libero in Francia". All'inizio del 1903, nasce così il Milieu Libre de Vaux (Libero Comune di Vaux) situato a Essômes-sur-Marne, in Piccardia. G. Butaud è stato il facilitatore. Dal novembre 1903, la colonia anarchica fu bersaglio di un attacco da parte di alcuni giornalisti libertari e il numero del 5-12 dicembre 1903 di Le Libertaire pubblicò un rapporto negativo sulla colonia. Beylie e Butaud rispondono nel bollettino mensile della colonia del dicembre 1903, dando un resoconto positivo di dieci mesi di comunismo. Tuttavia, nel febbraio 1907, l'esperimento terminò. 

    Anarcho-communist

    Nel dicembre 1902, Beylie fu uno dei fondatori della Ligue antimilitariste, insieme ai compagni anarchici Georges Yvetot, Paraf-Javal, Albert Libertad e Émile Janvion. Questa diventerà la sezione francese dell'Association internationale antimilitariste (AIA), che sarà oggetto di un'intensa sorveglianza di polizia. Beylie era il segretario-tesoriere della lega. Nel 1903 pubblicò l'opuscolo Le militarisme. Ses cause, ses conséquences, les moyens de le combattre. Beylie era un membro della società del Primo Maggio, i cui membri furono arrestati la notte del 29 aprile 1906 mentre affiggevano un manifesto per le strade di Parigi chiamato Manifeste abstentionniste et antimilitariste, e furono accusati di propaganda anarchica. Successivamente furono graziati. Dal 24 al 31 agosto 1907 partecipò al Congresso anarchico internazionale di Amsterdam con Pierre Monatte, Benoît Broutchoux, René de Marmande, Amédée Dunois e altri. Nel 1908 aderì alla Federazione anarchica della Senna e della Seine-et-Oise.

    Beylie divenne membro del Comitato di difesa sociale (CDS), un'organizzazione che aiutava i prigionieri politici e gli esiliati. Dal 1909 al 1912 lavorò al Bulletin du Comité de Défense Sociale. Alla fine del 1910 la polizia lo accusò di incitare i soldati ad abbandonare le armi e a disertare. Nel febbraio 1912, in rappresentanza del CDS, fece parte del comitato che preparò i funerali di Albert Aernoult. Da marzo a maggio 1912, Beylie partecipò al Comitato rivoluzionario antiparlamentare (RAC) della Confédération Générale du Travail (CGT). Ha condotto una campagna per l'astensione dalle elezioni municipali di maggio. Nel dicembre 1912 fece parte del consiglio direttivo di Le Libertaire e nel 1913, l'anno successivo, fu sostenitore di La Bataille Syndicaliste.  

    Beylie è stata iscritta dalla polizia nell'elenco degli anarchici del Carnet B. Con lo scoppio della prima guerra mondiale (1914-1918), fu mobilitato nel 14° reggimento di fanteria territoriale e assegnato a un lavoro d'ufficio. Nell'aprile e nel maggio 1918 contribuì a fondare il giornale pacifista La Plèbe. Dopo la guerra fu nuovamente attivo nel CDS. Fu delegato ai congressi dell'Unione Anarchica (UA) a Parigi nel 1920 e nel 1923. Al congresso del 1923 fu eletto nel consiglio di amministrazione di Le Libertaire, al quale contribuì. Nel marzo 1932 fu nominato segretario del CDS. Nel gennaio 1937 era ancora segretario del CDS e lavorava come contabile a Parigi. Henri Beylie morì nel 1944.

    Publications

    Ha scritto per molte riviste, tra cui:

    • La Revue Libertaire (1893–94)
    • L'État Naturel (1894–98)
    • La Nouvelle Humanité (1895–98)
    • La Débâcle Social (1896)
    • Bulletin de l'Harmonie (1896–1901)
    • La Vérité, weekly organ of libertarian communist, (1896–97)
    • Tribune Libre (1896–1900)
    • Vérité (1896–97)
    • Le Cravacheur (1898)
    • Le Naturien (1898)
    • Le Cri de Révolte (1898–99)
    • L'Homme Libre (1899)
    • Le Bulletin de l'Harmonie (1901)
    • Émancipation (1901)
    • Le Flambeau (1901–02)
    • Le Réveil de l'Esclave (1902–03)
    • L'Insurgé (1903–09)
    • Revue Communiste (1903–4)
    • L'Ennemi du Peuple (1903–1904)
    • Nouvelle Humanité (1905)
    • L'Ordre (1905–07)
    • Ordre Naturel (1905)
    • Terre et Liberté (1905–06)
    • Le Combat Social (1907–09)
    • Vie Naturelle (1907–14)
    • Bulletin du Comité de Défense Sociale (1909–12)
    • L'Insurgé (1910–11)
    • La Plèbe
    • Le Libertaire

    Fu autore di due opuscoli:

    Beylie, Henri; Zisly, Henri (1872–1945) (1901). La Conception libertaire naturienne : exposé du naturisme (in French). Paris: H. Zisly. p. 16.Beylie, Henri (1903). Le Militarisme, ses causes, ses conséquences, les moyens de le combattre. Lyon: Groupe Germinal. p. 8. 

    Foto policíaca d'Henri Beylie (25 de maig de 1894)

    Cover of Le Militarisme. Ses causes, ses conséquences, les moyens de le combattre Brochure published by the groupe Germinal of Lyon, 1903

    Groupe Germinal - http://www.estelnegre.org/anarcoefemerides/3011.html

    Henri Beylie - Le Militarisme. Ses causes, ses conséquences, les moyens de le combattre, brochure éditée par le groupe Germinal de Lyon, 1903.

    René Bianco, nato il 4 ottobre 1941 a Marsiglia e morto il 31 luglio 2005 nella stessa città, è un attivista libertario, dottore in storia e massone francese.

    Biographie

     Di origini modeste, René Bianco ottenne una borsa di studio che gli permise di proseguire gli studi come convittore presso il liceo Saint-Charles di Marsiglia fino al baccalaureato in filosofia. Per non pesare sulla sua famiglia, svolge diversi lavori (operaio in una fabbrica di giocattoli, fattorino, preparatore di farmacia, ecc.).

    Nell'ottobre 1961 divenne insegnante supplente. Nel maggio 1963 superò il CAP e fu istituito l'anno successivo. Nel dicembre 1967 consegue il diploma di insegnante specializzato. È diventato PEGC nel settembre 1975 e insegnante certificato di storia e geografia nel settembre 1989.
     
     Agli inizi degli anni Sessanta René Bianco fu attivo nell'Unione Nazionale degli Insegnanti della corrente della Scuola Emancipata (dalla quale si dimise dopo i fatti del maggio 68), nel Libero Pensiero e nella Federazione Anarchica. Inoltre sostiene molto attivamente l'azione intrapresa da Louis Lecoin a favore dell'obiezione di coscienza e partecipa ad un piccolo gruppo clandestino per lottare contro l'OAS e aiutare coloro che non si sottomettono. Rimandato, riuscì a riformarsi nell'ottobre 1963 e rimase a Marsiglia dove partecipò alla creazione, nell'aprile 1960, dei Giovani Libertari e poi alle attività della Federazione Iberica della Gioventù Libertaria. Nel 1967 fonda a Marsiglia le Editions Culture et liberté.

    René Bianco è uno dei principali animatori, insieme ad André Arru, del gruppo Marsiglia-Centro della Federazione Anarchica. Nel 1968 fu incaricato di partecipare al Congresso Anarchico Internazionale di Carrara. Nel 1971, è stato nominato, insieme a Gérard Escoubet e Jean Barrué, alla Segreteria delle Relazioni Internazionali prima di dimettersi da questa organizzazione poco dopo.

    All'inizio dell'anno scolastico 1969, mentre svolgeva la sua attività militante e professionale, si iscrive alla Facoltà di Lettere di Aix-en-Provence. Nel 1972 ha conseguito il diploma dell'Istituto di Studi Politici di Aix-en-Provence, che gli ha conferito il premio per la migliore tesi. Ha inoltre difeso all'Università di Provenza Aix-Marseille I, nell'ottobre 1977, un dottorato post-laurea in storia e nell'aprile 1988, una tesi di Stato.

    Si dedicò poi allo sviluppo e alle attività del Centro Internazionale di Ricerche sull'Anarchismo (Marsiglia) che aveva fondato nel giugno 1965. Nell'aprile 1979 organizzò a Marsiglia il primo incontro dei Centri di Studi e di Documentazione Libertaria che darà nascita della Federazione Internazionale dei Centri di Studi e di Documentazione Libertaria (FICEDL).

    Ha collaborato alla redazione di avvisi per il Dizionario biografico del movimento operaio francese, "Le Maitron", e ha partecipato regolarmente, dal 1980, a diverse giurie di tesi e a numerosi convegni.

    Nel settembre 2002 va in pensione e da allora divide il suo tempo tra la Provenza e la Champagne, continuando le sue ricerche fino alla morte, avvenuta a Marsiglia il 31 luglio 2005, a seguito di un cancro. Nel gennaio precedente aveva contribuito all'omaggio reso in occasione del centenario della morte di Louise Michel nel testo Louise Michel in Provence.

    Engagement en franc-maçonnerie

    Nel febbraio del 1963 fu iniziato massone in una loggia del Grande Oriente di Francia nella quale ricoprì diversi incarichi tra cui quello di venerabile maestro. Partecipa alla creazione di altre officine massoniche affiliate alla stessa obbedienza massonica nonché di una loggia totalmente indipendente. Nel 1979, con diversi altri muratori portatori dei quattro ordini di rito francese (tra cui Jean Abeille, Raymond Bouscarle, René Calamand e Albert (Bob) Royat), formò il "Grand Chapitre de Provence", che si stabilì il 22 ottobre 1986. a Cabriès in Provenza – in concomitanza con il suo stesso scioglimento – il capitolo “Lou Calen”, dando così inizio alla rinascita del Rito Francese in tre gradi e quattro ordini all’interno del G.O.D.F4. Anche René Bianco ha scalato successivamente tutti i gradi del Rito Scozzese antico ed accettato e dopo aver presieduto una loggia di perfezione, un capitolo ed infine il Concistoro Hermès di Provenza, è stato cooptato nel 1997 all'interno del Consiglio Supremo del Grande Collegio dei Riti, organo supremo di questa giurisdizione. Nel 1969, René Bianco prende l'iniziativa della prima pubblicazione dell'opera di Léo Campion, Les Anarchistes dans la Franc-Maçonnerie o Les Libertaires Links of the Union Chain, pubblicata da Éditions Culture et liberté (Marsiglia).

    Vie privée

    Nel dicembre 1965 sposò Liliane Naviliat, sua compagna per diversi anni. Hanno una figlia, Karine, nata nel luglio 1967.

      


        

    Léo Campion, La bandiera nera, la squadra e il compasso: gli anelli libertari della catena di unione, Edizioni Alternative Libertaire, 1996. Roger Noël - Edizioni libertarie alternative (Belgio) - ASBL 22-Mars (Bruxelles) — Lavoro personale Copertina dell'edizione 1996 del libro di Léo Campion: La bandiera nera, la squadra e il compasso. Questa immagine o il testo in essa rappresentato è composto solo da semplici forme geometriche e testo. Non raggiunge la soglia di originalità necessaria per la protezione del copyright ed è quindi di pubblico dominio.
     
      Émile Bidault (nato a Palaiseau il 29 maggio 1869 e morto a Parigi il 28 gennaio 19381) è stato un attivista anarchico francese, leader insieme a Joseph Tortelier della Lega degli Antipatrioti.  
    Fu redattore del mensile La Brochure (1923-1938) prima di diventare nel 1934 direttore di La Conquête du Pain, rivista libertaria aperta a tutte le tendenze dell'anarchismo.
     

    Bibliographie et sources

    Eugène Bizeau è un poeta e cantante anarchico francese, nato il 29 maggio 1883 a Véretz (Indre-et-Loire) e morto il 16 aprile 1989 a Tours. Collaborò con molti periodici e giornali libertari del suo tempo, tra cui Le Libertaire. Appartenne al gruppo delle Muse Rosse con Gaston Couté e Aristide Bruant. Ha coltivato le sue vigne fino all'età di novant'anni. Il municipio di Véretz porta il suo nome. Gérard Pierron ha musicato ed eseguito i suoi testi Ferraille à vente e Il neige sur les mers. Alain Meilland ha messo in musica ed eseguito il suo testo Pacifiste.

    Biographie

    Eugène Bizeau nasce il 29 maggio 1883, secondo figlio di una famiglia di viticoltori e repubblicani della Touraine. Bizeau si diplomò alla scuola elementare a 13 anni prima di passare a vari lavori commerciali tra cui: servitore, spaccapietre e viticoltore. All'età di 14 anni, si espose su pubblicazioni libertarie e anarchiche, tra cui Père Peinard e Le Libertaire.
    Nel 1907, Bizeau iniziò a contribuire con canzoni e poesie ai periodici anarchici: L'anarchia di Libertad, L'idea libera, Fuori dal gregge e I refrattari. Successivamente si unì a "La Muse Rouge", diventando “uno dei migliori poeti-cantautori del tempo presente”. Pubblicò poi due raccolte di poesie Balbutiements (1910) e Verrues Sociales (1914). Nel 1914 iniziò a scrivere poesie pacifiste e antimilitariste e iniziò la collaborazione con Réveil di Bertoni Louis, Le Semeur di Pierre Chardon, CQFD di Sébastien Faure e i diari di Armand (Ernest-Lucien Juin), che durò fino agli anni '50.
    Nel 1916, Bizeau sposò Adélaïde Chambonnière che aveva conosciuto attraverso il diario di Armand e dalla quale in seguito ebbe due figli. A quel tempo viveva a Massiac, lavorando come giardiniere e poeta. Nel tentativo di salvare gli anarchici Sacco e Vanzetti dall'esecuzione, Bizeau scrisse su Le Libertaire protestando contro la loro esecuzione. Nel 1929 e nel 1934, le poesie di Bizeau furono musicate, registrate e trasmesse sulle onde radio di Radio Barcelona durante la Rivoluzione spagnola.
    Nel 1944 la famiglia Bizeau ritorna a Véretz, tornando a lavorare nella sua vigna. Nel 1980-1981, Bizeau ha partecipato alle riprese del cortometraggio Ascoltate Bizeau diretto da Bernard Baissat, con Robert Brécy nel ruolo dello storico. Questo film ha rivitalizzato l'interesse per il poeta, essendo uscito non molto tempo dopo il centesimo compleanno di Bizeau. Le Edizioni Pirot hanno pubblicato un libro intitolato Eugène Bizeau a cent ans; successivamente hanno ristampato molte delle sue collezioni. Per la moglie defunta vuole collocare una statua sulla tomba che possa vedere da casa sua nel cimitero. Il comune rifiuta ma dopo lunghe discussioni finisce per ottenere ciò che voleva. Eugène Bizeau muore il 17 aprile 1989 all'ospedale di Tours, all'età di 105 anni. Fu sepolto a Véretz.

    Hommage

    Nel 1983, anno del suo centesimo compleanno, Eugène Bizeau fu invitato dal giornalista Jacques Erwan, ad incontrare, durante un dibattito, il giovane pubblico del Printemps de Bourges. In seguito, i cantanti Gérard Pierron, Alain Meilland e Michel Grange hanno creato lo spettacolo Les Cent Printemps des poetes durante il quale hanno eseguito poesie di Bizeau che avevano musicato (“Songe Hollow” – Eugène Bizeau/Gérard Pierron e “Pacifist” — Eugène Bizeau/Alain Meilland). Nel 1986 l'Accademia Charles-Cros ha assegnato a questo disco il suo premio nella categoria Heritage. Eugène Bizeau aveva 103 anni. 
    Nel 2022, la Società Storica di Véretzois e dintorni (SHVE), guidata in parte dalla pronipote di Bizeau, Dominique Soulas de Russel, ha creato il premio Eugène-Bizeau.
     

    Œuvres

    • Paternité, Edition du "nid dans les branches" , Massiac, 1938, 160 pages
    • Entre la vie et le rêve, 1978
    • Les sanglots étouffés, 1979
    • les grappillons d'arrière-saison, 1982
    • Guerre à la guerre !, Christian Pirot éditeur, Joué-lès-Tours, 1988 (édition du 105e anniversaire établie par Gérard Pierron, introduction de Robert Brécy, dessins de Cabu), 156 pages
    • Verrues sociales, Christian Pirot éditeur, Joué-lès-Tours, 1988 (édition établie par Gérard Pierron, illustrations Allain Leprest), 77 pages

    Bibliographie

    • Simonomis : Vous avez dit Bizeau, éditions Dossiers d'Aquitaine, 1986, entretien avec le poète-vigneron Eugène Bizeau, alors âgé de 103 ans.
    • Gérard Lecha, Jean-Luc Richelle, Eugène Bizeau, vigneron, poète, libertaire, La Cause du poulailler, 2015.
    • Thierry Maricourt, Histoire de la littérature libertaire en France, Albin Michel, 1990, pp.261-264 [archive].

    Filmographie

      



    Lo scrittore anarchico Eugène Bizeau (1883-1989) e l'altrettanto anarchica Anne Bizeau (1882-1973) condividono questa tomba, sotto la statua di Anne di una donna nuda seduta (realizzata da Charles Correia), che ricorda Le Penseur di Rodin ed è rivolta verso casa Bizeau  in rue Chaude.


    Dessin d’Allain Leprest
     

     
    Jean-Michel Bongiraud, nato l'8 febbraio 1955 a Saint-Mard (Aisne), è un poeta francese.

    Biographie

    È autore di diverse raccolte di poesie e di un saggio, La poesia e noi, opera pubblicata da Éditions Corps Puce. Un altro saggio, più politico, L'impronta umana è stato pubblicato dalle Edizioni Editinter. Ha pubblicato inoltre la rivista Parterre Verbal dal 1992 alla fine del 2001 e dal 2008 dirige la rivista Pages Insulaires. Ha scritto articoli per varie riviste e giornali, tra cui Le Monde Libertaire e Alternative Libertaire. Un romanzo Déviations è stato pubblicato nel 2012 dalle Edizioni Alzieu. Da gennaio 2013 ha pubblicato la rivista Fermentations (pubblicata nei mesi di febbraio, aprile, giugno, settembre e dicembre dell'anno). Lo si può trovare sul blog citato in relazione al riassunto di ogni numero oltre che a vari articoli o note di lettura. Un saggio nel 2013, Sulla necessità di scrivere di fronte all'impossibilità di cambiare il mondo è stato pubblicato dalle Edizioni Edilivre

    Œuvres publiées

     

      Éditions Editinter

      • Fermentations poétiques
      • Apesanteur fiscale
      • le livre des silences
      • Du bout de mes orteils
      • Un livre pour la pluie
      • L'herbe passagère
      • Arpège précédé de Une quinte sous nos doigts

      Éditions Encres Vives

      • À la fin du cri
      • Les fruits de l'alphabet
      • Mouvements
      • Mains

      Éditions Gros textes

      • Les mots de la maison
      • Pages Insulaires
      • Pour retendre l'arc de l'univers

      Éditions L'Épi de seigle

      • Les mots du manœuvre
      • La noisette

      Autres éditeurs

    • Mots d'atelier, Édition le dé bleu
    • Le cou de la girafe, Éditions l'Amourier
    • L'ombre de la bêche, Éditions Alain Benoït
    • Abeilles, Éditions des Vanneaux
    • Sang et broussailles, Éditions Rafaêl de Surtis
    • L'herbe et le néant (1994 première édition), Éditions En Forêt (Allemagne)
    • Je n'en dirai guère plus, Éditions de l'Atlantique
    • Voyages anarchistes, Revue À l'index, collection Les Plaquettes
     










    Yves Bonnardel è un saggista ed editore francese, attivista libertario ed egualitario. È uno dei primi compagni del Veggie Pride, della rivista Cahiers antispécistes, dell'Estivales de la question animale e delle marce per la chiusura dei macelli.

    Biographie

    Premier engagement

    La sua famiglia, insegnanti, sono politicizzati e dell'estrema sinistra. Da bambino prova disgusto per l'ordine degli adulti, la famiglia e le imposizioni scolastiche. Nel 1985 incontra Catherine Baker, giornalista e saggista i cui libri Insoumission à l'école obbligatorio e Les Cahiers au feu criticavano non solo il sistema di istruzione obbligatoria, ma anche il dominio degli adulti e l'appropriazione sociale degli individui da parte della "loro" comunità (società, stato, ecc.). Negli anni '80 si unì per un brevissimo periodo a un gruppo radicale che lottava per la libertà dei minori in Germania. Abbandonò poi gli studi per stabilirsi a Lione e dedicarsi alla propria vita.

    Antispécisme

    Quando venne a conoscenza delle nozioni di specismo e di uguaglianza animale presentate in Animal Liberation di Peter Singer, decise di dedicarsi alla lotta contro lo sfruttamento animale e in particolare contro il consumo di carne animale (carne e pesce). Nel 1989, con Françoise Blanchon, incontra Corine Monnet e David Olivier, oltre a Martial D., con il quale scrive un opuscolo di cinquanta pagine intitolato Non mangiamo carne per non uccidere gli animali, che sarà distribuito massicciamente in Reti fai da te, squat e concerti punk, e che segna l'inizio in Francia di un movimento organizzato di rifiuto del consumo di carne per il bene degli animali. È stato durante il lungo processo di scrittura collettiva di questo libretto che è emersa la critica all’idea di Natura (sostenuta inizialmente da Françoise Blanchon e Corinne Monnet) e a quella di Umanità.
    Ha collaborato fin dalla loro fondazione nel settembre 1991 con i Cahiers antispécistes lyonnais con David Olivier e Françoise Blanchon. L’aggettivo lyonnais, poi rimosso dal titolo, corrispondeva al desiderio di evitare di atteggiarsi ad unica autorità nel discorso antispecie. Yves Bonnardel lascia la redazione dei Cahiers antispécistes alla fine degli anni Novanta.
    In articoli pubblicati sui Cahiers antispécistes, sviluppa la critica dell'idea di natura, associata a un umanesimo che distingue radicalmente gli esseri umani tra loro e dagli altri esseri senzienti, istituendo gerarchie e affiliazioni, generando razzismo, sessismo rispetto allo specismo, abilismo o ageismo. Si basa in particolare su un'estensione al non umano delle idee di femministe materialiste come Colette Guillaumin o Christine Delphy.
    Nel 1997 ha scritto e distribuito insieme a David Olivier il Manifesto per l'abolizione dell'apartheid internazionale, che ha raccolto un centinaio di firmatari da tutto il mondo.  
    Nel 2001 è stato uno dei membri fondatori del Veggie Pride.
    Nel 2015 ha pubblicato Adult Domination. L'oppressione dei minori, con la prefazione di Christine Delphy, in cui denuncia l'invecchiamento/infantilizzazione dei bambini, la confisca della loro vita da parte dello status di minore, dell'istituzione familiare e del vincolo educativo.  
    Chiede di ampliare l'orizzonte di emancipazione della “sinistra” e di aprire nuovi fronti di lotta per cercare di progredire verso l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione e oppressione.
    Attivista dell'associazione Pour l'Égalité Animale (PEA), nel settembre 2017 ha partecipato ad esempio a Losanna alla manifestazione di questa associazione che ha installato un gigantesco contatore di animali vittime dello specismo. Il 3 settembre interverrà anche ad una conferenza internazionale sullo specismo organizzata dalla PEA a Ginevra. Partecipa all'organizzazione ogni anno della Giornata Mondiale per l'Abolizione della Carne, della Giornata Mondiale per la Fine della Pesca e della Giornata Mondiale per la Fine dello Specismo.

    Publications

    Livres

    • La Domination adulte. L'oppression des mineurs, Le Hêtre-Myriadis, 2015
    • avec Thomas Lepeltier, Pierre Sigler (dir.), David Olivier et Estiva Reus, La Révolution antispéciste, PUF, 2018:
      • « Quelques réflexions concernant les plantes » (article repris des Cahiers antispécistes, n° 5, ).
      • « En finir avec l'idée de Nature » (repris des Temps Modernes, n° 630, mars-).
      • « L'idée de Nature contre la pensée animale » (article paru dans Pierre Jouventin, David Chauvet et Enrique Utria (sous la direction), La Raison des plus forts, Imho, 2010.).
      • « Les animaux à l'assaut du ciel » (article original).
    • avec Axelle Playoust-Braure, Solidarité animale. Défaire la société spéciste (éd. La Découverte, 2020)

    Brochures

    Articles (sélection)

    • « La pêche, une vraie boucherie », Les Cahiers antispécistes n°3,‎ (lire en ligne [archive])
    • « Pour un monde sans respect », Les Cahiers antispécistes n°10,‎ (lire en ligne [archive])
    • « De l'appropriation... à l'idée de Nature », Les Cahiers antispécistes n°11,‎ (lire en ligne [archive])
    • « Sale bête, sale nègre, sale gonzesse », Les Cahiers antispécistes n°12,‎ (lire en ligne [archive])
    • « La consommation de viande en France : contradictions actuelles », Les Cahiers antispécistes n°13,‎ (lire en ligne [archive])
    • « Contre l'apartheid des espèces », Les Cahiers antispécistes n°14,‎ (lire en ligne [archive])
    • « La prédation, symbole de l'idée de Nature », Les Cahiers antispécistes n°14, (lire en ligne [archive]).
    • « Pour une agriculture sans élevage, pour un projet mondial non spéciste », Les Cahiers antispécistes n°36, (lire en ligne [archive])
    • « Il est navrant de constater que des universitaires dénigrent l’antispécisme de manière expéditive », Le Monde du , avec Thomas Lepeltier et Pierre Sigler (lire en ligne [archive])
    • « Contre le spécisme, la bataille culturelle reste à livrer. Pourquoi il faut ouvrir le front idéologique », L'Amorce (revue en ligne) : contre le spécisme', (lire en ligne [archive])
    • « Jouer les plantes contre les animaux ? », Libération du (lire en ligne [archive])

    Articles publiés dans des ouvrages collectifs (sélection)

    « Et si l'humain valait l'homme ? Antisexisme et antispécisme : rapports d'un dominant », in Nouvelles approches des hommes et  du masculin, D. Welzer-Lang (dir.), Presses Universitaires de Toulouse le Mirail, 1999 [13 p.]

    « Contre l'apartheid des espèces », in Espèces et éthique. Darwin : une (r)évolution à venir de Yves Bonnardel, David Olivier, Estiva Reus (dir.) et James Rachels,,tahin party, 2001 [22 p.]

    « Préface », in Luc Ferry ou le rétablissement de l'ordre. L'humanisme est-il anti-égalitaire ?, de E. Hardouin-Fugier, E. Reus, D. Olivier, tahin party, 2002 [32 p.]

    « Les pieds dans le plat », in La Corrida, de Ernest Cœurderoy, Atelier de création libertaire, 2003 [20 p.]

    « Plus jamais ça ? », in Un génocide sans importance. La France et le Vatican au Rwanda, de J.-P. Gouteux, tahin party, 2007 [4 p.]

    « Introduction », in Pour l'abolition de l'enfance, de Shulamith Firestone, tahin party, 2007 [6 p.]

    « Idée de Nature, Humanisme et négation de la pensée animale », in La Raison des plus forts, Pierre Jouventin, David Chauvet et Enrique Utria (dir.), éd. IMHO, 2010 [24 p.]

    « Au-delà de l'égalité humaine », in L'égalité animale expliquée aux humains, Peter Singer, tahin party, 2011 [9 p.]

    « Idée de Nature, Humanisme et négation de la pensée animale », in Anthologie d'éthique animale, Jean-Baptiste Jeangène Vilmer (dir.), PUF, 2011 [3 p.]

    Vidéos et films documentaires

    • Documentaire « L'Enfer du décor ». Film documentaire de Pablo Knudsen (2007 - 1 h 34 min). (voir également ici : Partie 1 [archive] et Partie 2 [archive])
    • Documentaire « Entretiens avec un égalitariste ». Film réalisé en 2013 par Gwennaël Bolomey, en collaboration avec Fanny Vaucher (30 minutes, vf sous-titrée en anglais). (Voir en ligne [archive]) ; il est accompagné sur youtube de 21 petites interviews filmées de quelques minutes sur des sujets divers liés à l'exploitation animale.
    • Conférence sur « La Domination adulte. L'oppression des mineurs". Prise audio-visuelle réalisée par le collectif Cause toujours, Grenoble, 2016 (voir en ligne [archive]).
    • Documentaire « Herbivorus ». Film documentaire de Hugo Violi (2018, 79 min) (fiche complète, bande annonce et film : ici [archive]).
    • Documentaire « Le Temps des bêtes: un film de cruauté et de compassion ». Film documentaire de François Primeau (2017, 2h20 min).
    • Documentaire « Antispécistes, les guerriers de la cause animale ». Émission Temps Présent de Valérie Teuscher et Claudio Tonetti, de la RTS (Suisse), du . (Voir en ligne [archive])

    Bibliographie et sources

    • Sylvain Marcelli, « Yves Bonnardel, l'antipédagogue », Sciences Humaines,‎ (lire en ligne [archive]).






    Illustration réalisée par Nicolas Galkowski pour Usbek & Rica.




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