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domenica 10 marzo 2019

Flora

Flora 

Flora è la dea romana e italica della fioritura dei cereali e delle altre piante utili all'alimentazione, compresi vigneti e alberi da frutto. Col tempo venne intesa come dea della primavera.  

Generalità

Il nome deriva dal latino flos, floris ("fiore"). Secondo Marco Varrone, Tito Tazio aveva introdotto a Roma Flora e altre divinità e ad ognuna di esse aveva costruito un sacello sul Quirinale. Il Tempio di Flora si trovava nei pressi dell'attuale piazza Barberini.
A Roma il suo culto pubblico era curato dal flamine floreale, uno dei dodici flamini minori. Flora, inoltre, è tra le divinità che venivano invocate dai fratelli Arvali nelle loro cerimonie.
Dal 28 aprile al 3 maggio di ogni anno, momento critico della fioritura delle messi, si svolgevano i Ludi Floreales o più semplicemente Floralia, feste dedicate alla dea, nelle quali abbondavano i divertimenti. Il più tipico era la partecipazione di mimae, la cui esibizione si concludeva con la nudatio mimarum anticipatrice dei futuri spogliarelli. Il carattere annuale della festa fu decretato nell'anno dei consoli Lucio Postumio Albino e Marco Popilio Lenate (173 a.C.). Alla Dea Flora è dedicata la fondazione della città di Firenze, la Florentia Romana.
Nel 17, l'imperatore Tiberio consacrò il tempio a Flora presso il Circo Massimo, ricostruito sulle rovine di quello precedentemente innalzato dagli edili Lucio e Marco Publicio.
Secondo Georges Dumézil, la presenza di Flora presso altri popoli italici, l'esistenza del flamine di Flora e la sua invocazione presso i fratelli Arvali, sarebbero tutti indizi della sua antichità. Flora era anche la patrona della fazione dei "verdi" (uirides o prasini) nelle corse del Circo.

Flora nella letteratura e nell'arte

Il poeta romano Ovidio opera nei Fasti  una fusione tra la leggenda greca di Clori e la tradizione italica di Flora. L'espediente letterario è quello della teofania, già usato altre volte da Ovidio nei Fasti: dopo l'invocazione del poeta, la divinità si manifesta e parla di sé stessa rivelando la sua natura e le cause della sua festa. La dea dichiara di essere la ninfa Clori, sposa di Zefiro, e che la pronuncia latina ha modificato la lettera iniziale "c" del nome in una "f". Ovidio crea in questo contesto anche la nascita di Marte/Ares da Giunone/Hera grazie a un fiore particolare colto dalla stessa Flora/Clori, evento forse ricalcato sulla nascita di Efesto narrata da Esiodo nella Teogonia. Sulla scorta di quanto scrisse Ovidio (Metamorfosi, libro XIII.) Johann Heinrich Dierbach volle avanzare un'ipotesi sull'identità della pianta nata dal sangue di Aci, secondo l'autore cara alla dea Flora; egli credette di poterla identificare con il Giunco fiorito, Butomus umbellatus L., che cresce appunto nei pressi dei corsi d'acqua.

Flora secondo Lattanzio

Lo scrittore cristiano Lattanzio con l'intento di denigrare la religione romana sostenne che Flora fosse stata una meretrice che aveva lasciato il proprio patrimonio in eredità al popolo romano, il quale per riconoscenza avrebbe istituito i Floralia. In realtà Lattanzio, nell'intento di spiegare e condannare la licenziosità della festa, confuse la storia di Acca Larenzia con la leggenda di Clori raccontata da Ovidio nei Fasti.

Flora al di fuori di Roma

Flora era presente anche presso altri popoli italici. Sia i Sabini che i Vestini avevano un mese dedicato a Flora, che corrispondeva al nostro luglio nel caso dei Vestini mentre è ignota la corrispondenza nel caso dei Sabini. La dea si trova anche presso i Sanniti dove viene menzionata nella Tavola di Agnone con il nome indigeno di Fluusai Kerriiai, vale a dire "Flora di Cerere". Questo stretto legame tra le due dee sembra sia esistito anche a Roma, dove Flora sarebbe stata considerata "ministra di Cerere". Il nome di Flora figura su un cippo del templum terrestre di Bantia, e precisamente sul cippo immediatamente di fronte alla posizione dell'augure. A Pompei è attestata l'esistenza di un culto a Flora da parte del locale flamen iuventutis, vale a dire il flamine dei giovani pompeiani.

Flora nelle epoche successive

Dopo il medioevo, durante il quale viene letta solo nel De Civitate Dei (4, 8) di Sant'Agostino d'Ippona, la dea Flora ritorna ad essere oggetto di attenzione durante il revival della cultura classica in epoca rinascimentale: Sandro Botticelli raffigura Flora in compagnia di Zefiro nella sua celebre e dibattuta Allegoria della Primavera ed essa verrà poi successivamente dipinta, sempre insieme a Zefiro, anche da Jan Brueghel il Vecchio (1617), Giambattista Tiepolo (1734) e William-Adolphe Bouguereau (1875). Tuttavia la raffigurazione più frequente di Flora è come personificazione della primavera: si vedano ad esempio la scultura di Jean-Baptiste Tuby nel parco della reggia di Versailles o il celebre dipinto di Antoine Coypel. Celebri sono inoltre la raffigurazione di Flora fatta dal pittore francese Nicolas Poussin, in cui Flora è raffigurata al centro di personaggi il cui mito è legato alla trasformazione in fiore come Giacinto, Adone e Narciso, e i trionfi di Flora dipinti da Johann Heiss (1683) e da Anton Kern (1747). Altri dipinti che ritraggono Flora come personificazione della primavera sono stati realizzati da Palma il Vecchio (1515), Tiziano (1521), Jan Metsys (1559), Johann Boeckhorst (1630 circa), Guercino (1642), Luca Giordano (1700), Rosalba Carriera (1730), Giambattista Tiepolo (in un affresco del 1736), Elizabeth Vigée-Lebrun, Arnold Böcklin (1875) e Lovis Corinth (1923). Tra gli scultori che hanno affrontato il tema, si ricordano Balthasar Permoser (in un'opera in arenaria del 1675), il celebre maestro Auguste Rodin (mezzobusto in terracotta dipinta, 1866), Aristide Maillol (bronzo, 1910) e Gerhard Marcks (bronzo del 1939). L'usanza di raffigurare donne della nobiltà o dell'alta borghesia con le sembianze di Flora, invece, è risalente al XVI secolo e si è protratta fino al XVIII secolo: il più noto ad aver lavorato a questa tematica è Rembrandt, che dipinse nelle vesti di Flora entrambe le sue mogli Saskia (in un dipinto del 1634 ed in uno del 1635) ed Hendrickje Stoffels. Vi si sono cimentati inoltre Paulus Moreelse, Francesco Trevisani e Elizabeth Luis Vigée Le Brun (che nei panni di Flora ritrasse la principessa Eudocia Ivanovna Galitzine e la contessa Urbana).
Nel XVII secolo i poeti Ben Jonson e Pedro Calderón de la Barca hanno dedicato alla trasformazione di Cloride in Flora i loro componimenti poetici; nel primo Novecento, il poeta svedese Erik Axel Karlfeldt ha intitolato a Flora due raccolte di versi, Flora och Pomona ("Flora e Pomona", 1906) e Flora och Bellona ("Flora e Bellona", 1918).

Flora nella musica

Flora nelle vesti di Cloride è al centro di una serie di madrigali della fine del XVI secolo tra cui quelli del veneziano Leon Leoni (1591) e Luca Marenzio (1585 ca). A Flora sono inoltre dedicati la favola per musica di Marco da Gagliano e Jacopo Peri ed i balletti di Jean-Baptiste Lully e Andrea Draghi, ma Flora è soprattutto protagonista del genere cantato da camera del 1700,La Flore è anche un pezzo per clavicembalo di Francois Couperin.

 PKobieta z koszem owoców. Mozaika, obecnie w Muzeum Narodowym Kartaginy.
Jerzystrzelecki - Opera propria

In Roman mythology, Flora (Latin: Flōra) is a Sabine-derived goddess of flowers and of the season of spring – a symbol for nature and flowers (especially the may-flower). While she was otherwise a relatively minor figure in Roman mythology, being one among several fertility goddesses, her association with the spring gave her particular importance at the coming of springtime, as did her role as goddess of youth. Her Greek counterpart is Chloris.

Etymology

Her name is derived from the Latin word "flos" which means "flower". In modern English, "Flora" also means the plants of a particular region or period.

Festival

Her festival, the Floralia, was held between April 28 and May 3 and symbolized the renewal of the cycle of life, drinking, and flowers. The festival was first instituted in 240 B.C.E, and on the advice of the Sibylline books, she was also given a temple in 238 B.C.E. At the festival, with the men decked in flowers, and the women wearing normally forbidden gay costumes, five days of farces and mimes were enacted – ithyphallic, and including nudity when called for – followed by a sixth day of the hunting of goats and hares. On May 23 another (rose) festival was held in her honor.
Flora's Greek equivalent is Chloris, who was a nymph. Flora is married to Favonius, the wind god also known as Zephyr, and her companion was Hercules.
Flora achieved more prominence in the neo-pagan revival of Antiquity among Renaissance humanists than she had ever enjoyed in ancient Rome.[citation needed]

Music

Flora is the main character of the ballet The Awakening of Flora. She is also mentioned in Henry Purcell's Nymphs and Shepherds.

Sculpture

There are many monuments of Flora, e.g. in Capitoline Museums in Rome (Italy), in Valencia (Spain) and Szczecin (Poland) (see Statue of Flora in Szczecin).

 Ауреус. Ок. 43—39 гг. до н. э. Монетарий Клодий Весталий (аверс). Надпись C∙ CLODIVS C•F•. Голова Флоры (богиня цветов и весны), украшенная лавровым венком, цветами и лентами, вправо. Слева цветок лилии.
АНО "Международный нумизматический клуб" - АНО "Международный нумизматический клуб"
Affresco della Flora o della Primavera, da Stabiae, una delle pitture più famose dell'epoca romana. Rinvenuta a Stabia, si trova oggi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (inv. nr. 8834).
sconosciuto - Opera propria
 Garden of Goddess Flora (sculpture inspired by the fresco of "Flora/Spring" at the ancient roman Villa Arianna in Stabiae) at Blumengärten Hirschstetten in Vienna, Austria.
 Manfred Werner - Tsui - Opera propria
Statue der Flora (mit "Verzierungen" aka Vandalismus) unter dem Rundsäulenbaldachin des Florabrunnens
 Florabrunnen (Otto Roos ⁄ August Heer 1914)
AnBuKu - Opera propria
 The Birth of Venus
 from 1483 until 1485 
  Sandro Botticelli  (1445–1510) 
 Sandro Botticelli (Primavera) Chloris and Zephyrus made Flora
Creato: tra il 1485 e il 1487 circa 
 Flora, por Tiziano
 1515 - circa 1517
  Francesco Melzi Flora
 Creato: 1520 circa date
Francesco Melzi - Hermitage

Palma il Vecchio - A Blonde Woman 
 1520 circa
Traditionell gilt das Werk als Bildnis der Lucretia Borgia, Tochter von Papst Alexander VI.. Es zeigt eine unbekannte Dame in Gestalt der antiken Frühlingsgöttin Flora.
Bartolomeo Veneto - Städel
1520 circa 

 Flora. c.1530. Royal Collection Oil on panel | 56.1 x 40.1 x 1.4 cm (support, canvas/panel/str external) | RCIN 405474
Bernardino Luini
 Paris bordon, flora, 1540 ca.

 Paris Bordone - Allegory (Venus, Flora, Mars and Cupid) -1550


 Jan Massijs - Flora -1559
 Master Of Flora - The Triumph of Flora
 circa 1560

 Arcimboldo-flora-meretrix-c1590-private-collection
Giuseppe Arcimboldo
 Arcimboldo, Giuseppe (attr.) - Flora - c. 1591
Attributed to Giuseppe Arcimboldo
 Carlo Antonio Procaccini - Flora - circa 1600
 'Flora and the Infant Bacchus in a Wooded Landscape' by Pier Francesco Mola
 17th century
 Jan Brueghel the Elder & Peter Paul Rubens - Flora and Zephyr, 1617
 The Triumph of Flora
 between circa 1627 and circa 1628 
Nicolas Poussin  (1594–1665)
Flora 1634 Rembrandt
 
 Rembrandt - Saskia van Uylenburgh in Arcadian Costume
1635
 Flora 1654 Rembrandt
 Michelangelo Cerquozzi - Flora
 between 1620 and 1660

 Flora con putti
Francesco Albani - Roma, Galleria Nazionale di Arte Antica di Palazzo Barberini - Olio su tela, cm. 205 x 275,5
between 1650 and 1660
Liberi Flora
 circa 1670
Pietro Liberi - Ugo Ruggeri (1996). Pietro e Marco Liberi: pittori nella Venezia del Seicento. S. Patacconi
Siemiginowski Allegory of Spring
1680
Jerzy Siemiginowski-Eleuter - Muzeum Pałac w Wilanowie (2005). Kolekcja wilanowska
Flora 
1696
Adriaen van der Werff
 Laanen Flora Bacchus and Ceres
 irst quarter of 17th century
 Jasper van der Lanen 

 Flora . London, Priv. Collection.
Giacomo del Po
 Late XVII - Early XVIII century
 Flora and Zephyr - Arkhangelskoe
 early 1700s

 Plersch Zephyr and Flora 1778
 Jan Bogumi Plersz - Own work
 Le Printemps ou Zéphyr et Flore couronnant Cybèle par Antoine-Francois Callet, peinte en 1780-81 Galerie d'Apollon, Musée du Louvre, Paris Huile sur toile marouflée sur voûte Dimensions : hauteur : 53.5 cm ; 96.5 cm

 Aesclepius, Flora, Ceres and Cupid honouring the Bust of Linnaeus.
1807
Painter (written on image, but unreadable): Unknown
Flora. Öl auf Lewinwand. 56 x 46 cm
Alexandre Bluhm (fl. mid-19th century) - Auktionshaus Stahl
eines von vier Ladenschildern für die Apotheke "Zum goldenen Löwen" in der Josefstadt
Ferdinand Georg Waldmüller - Dorotheum
1826
 Arnold Böcklin - Flora, Blumen streuend - 1875
 William-Adolphe Bouguereau (1825-1905) - Flora And Zephyr (1875)

John Roddam Spencer Stanhope - Flora, 1889
 Waterhouse, John William - Flora and the Zephyrs - 1898

Rysselberghe Flora
turn of the 19/20th century
Théo van Rysselberghe - Danuta Rago, Maria Raczyńska (1988). Kolekcja imienia Jana Pawła II z fundacji Janiny i Zbigniewa Karola Porczyńskich. Krajowa Agencja Wydawnicza (considered as first publication)
Flora
Edward Reginald Frampton
 circa 1910
 Flora
1913
 Louise Abbéma
Spring, in the Guise of Flora, Sends Winter to Sleep by Filippo Comerio, oil on canvas, monochrome on a blue background, 46.2 by 64.2 cm.; 18 1/8 by 25 1/4 in.

"Red flora, goddess of fertility"
Painting, 59.1 H x 27.6 W x 0.8 in
Valentina Samoilik-Artyuschenko
Ukraine 



:iconazaelwyn:The Goddess Flora by azaelwyn
Digital Art / Drawings & Paintings / People / Portraits©2008-2019 azaelwyn
 

 

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