ANARCHY AND ANARCHIST 2
Alexandre Sapoundjiev (Bobochevo, Bulgaria, 18 febbraio 1893 - Bulgaria, 6 luglio 1975) è stato un operaio e un anarco-comunista bulgaro.
Divenuto militante anarchico quando frequentava il liceo di Kustendil nel 1911, dal 1913 al 1916 studia filosofia a Sofia. In seguito è nominato docente in un paese di campagna, ma riesce a mantenere il contatto con i compagni di Kyustendil e Sofia.
Mobilitato nel 1915, subito dopo il servizio militare termina gli studi di diritto, tuttavia preferirà non esercitare la professione di avvocato perché la considerava una professione in contrasto con gli ideali anarchici. Nel giugno del 1919 partecipa al congresso costitutivo della F.A.C.B.. (Federazione Anarchica Comunista Bulgara). Nel 1921, dopo vari arresti, è radiato definitivamente dall'insegnamento. Partecipa al secondo congresso della F.A.C.B. tenutosi a Mal-Tépé, nelle montagne di Kazanlik. Si dedica da quel momento alla pubblicazione di giornali clandestini come Robotnitcheska Missal(«Pensiero Operaio»), Sociètà Liberaecc.
Presente al grande incontro a Sofia del 30 aprile 1922, è arrestato con altri cinquanta militanti su ordine del governo Stamboliski. La redazione di Pensiero Operaio è trasferita a Kustendil sotto la direzione di Dimitar Panov. Delegato al 5 ° Congresso della F.A.C.B.., tenutosi a Yambol all'inizio del 1923, dove presenta un'importante relazione, continua a svolgere un ruolo molto attivo nel coordinamento di vari movimenti. Sarà poi direttore del mensile teorico Free Society, comparso per la prima volta il 1° maggio 1923.
Dopo il colpo di Stato del 9 giugno 1923 è internato a Iskrets. Durante l'insurrezione di settembre, subisce la stessa sorte. Liberato, la tubercolosi lo costringe al ricovero all'ospedale di Sofia diretto dal dottor anarchico Paraskev Stoyanov. Una volta guarito riprende le sue attività di propaganda occupandosi della rivista Società Libera. Dopo l'attentato di Sofia del 1925, con cui non aveva nulla a che vedere, e di cui era stato fortemente critico, è tratto in arresto. In seguito si rifugia per un breve periodo in Yugoslavia, dove svolge la professione di operaio a Veliki-Betchkerek.
Più avanti nel tempo, un gruppo di anarchici bulgari cominica ad emigrare clandestinamente verso la Francia. Partito per ultimo, Sapoundjiev si esilia a Tolosa nel 1928, dove svolge la professione di operaio entrando in contatto con gli anarchici spagnoli e francesi con il nome di Nicolas Tanev.
Nel 1931, all'amnistia, torna in Bulgaria e percorre il paese per ricostruire il movimento. Dopo il colpo di Stato pro-fascista del 19 maggio 1934, si ritira nel villaggio di Biala per dedicarsi alla viticoltura e al movimento cooperativo.
Nel 1942, viene di nuovo disturbato e imprigionato per sei mesi. Nel dicembre 1948 sarà di nuovo vittima della repressione anti-anarchica, diretta questa volta dai comunisti. Liberato, rimarrà un instancabile militante sino alla sua morte, avvenuta il 6 luglio 1975 in un villaggio vicino al Mar Nero.
Arthur Caron (16 dicembre 1883 - New York, USA, 4 luglio 1914) è stato un anarchico franco-canadese e membro dell'Industrial Workers of the World. È stato l'ideatore di un attentato contro John D. Rockefeller, morto poi a causa della prematura esplosione dell'ordigno insieme ai compagni Carl Hanson e Charles Berg.
L'attentato a Rockfeller
Subito dopo il drammatico sciopero di Ludlow del 20 aprile 1914, mentre la wobblies Beky Edelson veniva arrestata, alcuni membri della Croce Rossa Anarchica (Charles Berg, Carl Hanson e Luise Berger) insieme ad alcuni militanti dell'IWW (tra cui proprio Arthur Caron) organizzarono una reazione, progettando per il 4 luglio un attentato contro Rockefeller jr, riteunuto il vero responsabile della violenta repressione dei lavoratori durante lo sciopero di Ludlow.
Berg, Hanson e Caron, dopo essersi procurati una notevole quantità di dinamite, decisero di nasconderla nell'abitazione di Louise Berger sulla Lexington Avenue di New York ma, vuoi per sfortuna, vuoi per superficialità, alle 9,15 del 4 luglio 1914, subito dopo che Louise Berger aveva abbandonato la propria casa per dirigersi verso l'ufficio del giornale di Emma Goldman Mother Earth, si verificò una violentissima esplosione provocando la distruzione della casa e la morte di Artur Caron.
Cenacolo di Ginevra
Il Cenacolo di Ginevra è stato un circolo rivoluzionario fondato nel 1898 da studenti anarchici bulgari emigrati a Ginevra.
IL gruppo anarchico bulgaro di Plovdiv, sin dal 1893, aveva cominciato a portare avanti diverse iniziative rivoluzionarie e di liberazione nazionale (comunque non nazionalistiche). I membri più attivi erano Mikhael Guerdjikov, Petar Mandjukov, Petar Sokolov, Slavi Merdjanov, Dimitar Ganchev e Konstantin Antonov.
Alla fine del 1897, parte del gruppo si trasferì in Svizzera (Lozana e Ginevra), dove strinsero solidi legami con gli ambienti rivoluzionari formati dagli emigrati ed a partire dall'anno seguente fondarono il cosiddetto gruppo Ginevra, poi conosciuto col nome di Cenacolo di Ginevra. Il circolo diffuse, a partire dallo stesso anno, due giornali: La voce del comitato rivoluzionario macedone e Vendetta. Quest'ultimo è considerato il primo giornale libertario in lingua bulgara.
Quando la Macedonia per soddisfare gli interessi geopolitici delle potenze europee fu concessa alla Turchia, nei bulgari si risvegliò un sentimento patriottico che portò alla costituzione di un nuovo movimento di liberazione, a cui aderirono anche molti anarchici come Varban Kilifarski e molti membri del Cenacolo, i quali erano stati anche fondatori del «Comitato Rivoluzionario Clandestino Macedone» (MTRK), attivo dal 1897 al 1900.
Mikhael Guerdjikov, uno dei membri del Cenacolo
Emma Neri e Nello Garavini per le strade di Rio de Janeiro (anni '40)
Federazione Anarco-Comunista di Bulgaria
La Federazione Anarco-Comunista di Bulgaria (Federatsia na Anarkho Komunistite ot Balgaria - FACB) è stata una federazione di gruppi anarco-comunisti bulgari fondata nel giugno del 1919.
Il primo ventennio
Tra il 1909 e il 1910 gruppuscoli anarco-sindacalisti e la Federazione Anarchica Bulgaro-Macedone iniziarono a sviluppare un progetto organizzativo del frastagliato movimento anarchico bulgaro, con l'obiettivo di costituire una federazione che portasse avanti un programma più strutturato e incisivo.
L'approssimarsi della Grande Guerra portò inizialmente gli anarchici a concentrarsi sulla campagna antimilitarista e molti di loro, tra cui Varban Kilifarski, scelsero di espatriare all'estero o di darsi alla clandestinità (tra questi Georgi Sheitanov). L'instabilità politica sviluppatisi e lo scoppio della Prima guerra mondiale bloccò questo progetto, sino a quando il 15, 16, 17 giugno 1919 ebbe luogo a Sofia il congresso costitutivo della Federazione Anarco-Comunista di Bulgaria (F.A.C.B..).
Il congresso fu aperto da una relazione di Mikhael Guerdjikov, un ccombattente anarchico fondatore del Comitato Rivoluzionario Clandestino Macedone (MTRK) nel 1898 e comandante del Corpo di Prima Linea dell'MTRK durante la Rivolta macedone del 1903. La FACB inizialmente si organizzò come federazione clandestina di quattro "unioni" comuniste anarchiche regionali, all'interno delle quali erano operativi diversi gruppi di studio, di attività sindacali e di combattimento. La federazione era ristretta solo ai suoi militanti, ma la sua attività pubblica prevedeva giri di propaganda in tutte città ed in tutti i villaggi.
Inizialmente usò come organo di propaganda il giornale Rabotnicheska Misl («Il Pensiero dei Lavoratori»), in seguito assurse a tale ruolo il giornale Probuda («Il Risveglio»), ma decise anche che ogni membro potesse gestire una propria stampa. Georgi Sheitanov fu uno dei membri più attivi, autore del celebre Appello agli Anarchici e di una dura critica anarchica al bolscevismo: il Manifesto ai Rivoluzionario.
Durante il regime stalinista
Dopo aver duramente criticato la deriva della rivoluzione russa ad opera dello stalinismo, la FACB organizzò nel 1945 un congresso a Knegevo, nella capitale Sofia, ma i delegati furono tutti arrestati. Ciò però non impedì alla Federazione di produrre un'importante documento fondato sui principi piattaformisti, in cui tra le altre cose si chiedeva:
- «La formazione di liberi consigli e comitati locali di operai e contadini eletti direttamente, e non in quanto rappresentanti dei partiti politici, organizzati e controllati dal popolo. Questi consigli e questi comitati devono prendere in mano interamente, o controllare, la direzione politica del paese.
- Il ruolo di questi consigli e comitati è di esprimere i desideri delle masse lavoratrici e di coordinare gli sforzi di tutti per costruire e far funzionare un intero sistema sociale. Uniti a livello locale, regionale e nazionale, essi rappresenteranno la forza politica, il pensiero e la volontà di tutto il popolo.
- L'adesione da parte degli operai e contadini bulgari all'Associazione internazionale dei Lavoratori per la difesa degli interessi mondiali dei lavoratori ed ostacolare una prossima guerra.
- Il rifiuto chiaro e categorico di ogni forma di collaborazione di classe.
- Il riconoscimento del diritto dei lavoratori di lottare per difendere i propri interessi materiali e migliorare le proprie condizioni, e di scioperare.
- Il controllo operaio della produzione e la partecipazione ai benefici.» (Piattaforma della FACB)
Il rinato organo propagandistico della FACB, Rabotnicheska Misl, fu costretto a sospendere le pubblicazioni dopo solo 8 numeri. In seguito riapparve per un breve periodo, passando da 7.000 a 60.000 copie prima della censura definitiva. Il successivo congresso annuale della FACB nel 1946 si svolse in clandestinità.
Attualità
Caduto il regime stalinista bulgaro, l'eredità della F.A.C.B. è stata raccolta a partire dal 1990 dalla Federazione Anarchica Bulgara, anche se non più come organizzazione di tendenza ma di sintesi.
Rabotnicheska Misl (Il Pensiero dei Lavoratori), organo propagandistico della FACBF.A.C.B.
Manifesto della protesta di Fab contro carovita
"I prezzi si alzano! Alziamoci anche noi!"
Manifestazione anarchica contro carovita a Sofia
Giornale Безвластие («Anarchia»)
Foto di José Oiticica pubblicate in prima pagina col titolo Confissões de um anarquista emérito, pubblicata dalla rivista O Cruzeiro nel 1953.
Operai e anarchici marciano sventolando bandiere nere per la città di San Paolo durante lo sciopero del 1917.
Fondazione della Coordenação Anarquista Brasileira (CAB)
5° Forum Generale Anarchico del Brasile 2022
L’ingresso a Semente Negra, un progetto ecologico nella Foresta pluviale
atlantica. “A partire da qui, condivideremo lo spazio con molti altri
esseri viventi. Animali e piante interagiscono e dipendono l’uno
dall’altro. Stai attento! Non distruggere.”
Contro il militarismo: il movimento anarco-punk.
Punk antimilitaristi a Belo Horizonte.
Congresso anarco-punk, Rio de Janeiro, 1995.
Anarchici e punk a Belo Horizonte negli anni Novanta: “L’amore non segue
le regole - Viva la libertà sessuale! - Punk contro l’omofobia.” 1 Maggio 1995. Degni di nota sono i ritratti dei martiri di Haymarket del 1886, le origini del Primo Maggio come festa anarchica. Il banchetto letterario del Primo Maggio 1995. “Il Primo Maggio è un giorno di protesta, non una festa!”
“Contro la violenza e la guerra! Basta militarismo!” Una manifestazione a Curitiba negli anni Novanta.Manifestazione per la Giornata internazionale della donna, 8 marzo, San Paolo. Un insegnante di capoeira al festival No Gods No Masters presso Espaço Cultural Semente Negra.Una manifestazione indigena in un edificio della Fundação Nacional do
Índio (FUNAI) contro le politiche repressive del regime di Bolsonaro.
Volontari che aiutano a costruire case su territori indigeni bonificati adiacenti all’Espaço Cultural Semente Negra. Anarco-punk che aiutano a costruire case in terre indigene bonificate adiacenti a Espaço Cultural Semente Negra. Partecipanti al festival No Gods No Masters.
“Qui non ci sono autorità all’infuori di te.” Festival No Gods No Masters presso Espaço Cultural Semente Negra nel 2019.
“Qui non ci sono autorità all’infuori di te.” Festival No Gods No Masters presso Espaço Cultural Semente Negra nel 2019.
Georgi Sheitanov (Jambol, Bulgaria, 14 febbraio 1896 - Belovo, Bulgaria, 2 giugno 1925) è stato un anarchico bulgaro.
Nato a Jambol il 14 febbraio 1896, Georgi Sheitanov (o Georgi Cheitanov) è il quinto figlio di una famiglia di commercianti moderatamente benestante. Jambol è una citta attiva e dalla forte tradizione combattiva nelle lotte contro il dominio turco, che contribuisce in maniera decisiva alla sua formazione e a forgiarne il carattere ribelle. Il poeta rivoluzionario Ivan Kolessov, amico di Rakovski, e come il capitano Nicolas Filipov, che guidò la rivolta di Tirnovo nel 1856, sono delle figure mitiche che lo indirizzeranno verso le idee libertarie.
Già nel 1913, influenzato dalla rivoluzione russa del 1905, dallo studio approfondito della storia del movimento religioso dei Bogomili e dalla lettura dei giornali anarchici come Svobodno Obchtestvo (Società libera) e Bezvlastié (Acrazia), è espulso dal liceo per indisciplina e subisce il primo arresto (in commissariato viene bastonato per essersi rifiutati di pulire i cessi).
A 18 anni decide di fuggire dalla Bulgaria, dando inizio alla sua vita vorticosa di girovago tra Bucarest, Istanbul (dove viene nuovamente arrestato), Gerusalemme, Il Cairo, Marsiglia e finalmente Parigi, che allora era la capitale di tutti i rivoluzionari d'Europa. Qui, grazie La Ruche di Sébastien Faure e Temps Nouveaux di Jean Grave, approfondisce la conoscenza del pensiero anarchico contemporaneo.
Tornato clandestinamente in Bulgaria nel 1914, decide di ricontattare le sue vecchie conoscenze socialdemocratiche e anarchiche per dar vita a gruppi d'azione rivoluzionaria. Nel frattempo, con lo scoppio della Prima guerra mondiale, si impegna nella propaganda contro la guerra. Arrestato, viene tradotto nel carcere di Plovdiv, dove è tra gli organizzatori della rivolta nel 1917. Nello stesso anno riesce a evadere e a raggiungere la Russia in piena rivoluzione. Allora i bolscevichi non avevano ancora iniziato la repressione degli anarchici, Sheitanov si convince che la rivoluzione sia esportabile anche nel suo paese e lancia una proposta d'unità d'azione tra anarchici, socialisti e sindacalisti.
Rientrato nel 1919, organizza a Jambol un congresso clandestino anarchico nel quale si progetta l'organizzazione armata dei militanti in vista di una possibile insurrezione. Dopo la nascita della Federazione Anarco-Comunista di Bulgaria, Georgi Sheitanov ne diviene uno die militanti più attivi, inoltre pubblica una celebre Carta degli anarchici e un Manifesto dei rivoluzionari, nel quale vengono palesate le prime delusioni sulle attività dei bolscevichi in Russia. Prende parte a numerose iniziative violente contro lo Stato ed è per questo nuovamente arrestato. Evaso dal carcere in cui è detenuto e passa alla lotta aperta tentando di organizzare il movimento bulgaro in una maniera più efficace. Partecipa alla liberazione del prigioniero anarchico Petar Maznev, collabora con le riviste Società Libera (organo della federazione Anarco-Comunista) e Plamak.
Il colpo di Stato del 1923, che causa la morte di almeno 35 mila persone, vede nascere la resistenza armata organizzata dagli anarchici, dai comunisti e dal movimento contadino, che però dopo l'attentato del Partito Comunista contro la cattedrale di Sofia subirà una terribile repressione.
Individuato ed arrestato insieme alla sua compagna Mariola Sirakova, il 2 giugno del 1925 viene fucilato e decapitato nella stazione ferroviaria di Belovo insieme ad altri tredici compagni anarchici (tra cui la Sirakova). Si dice che la sua testa sia stata portata come macabro trofeo a re Boris III.
Mariola Sirakova, compagna di Sheitanov
Георги Шейтанов (1896-1925)
L'uomo non è schiavo, e noi dobbiamo dirgli questo!
Noi eleviamo l'uomo sopra l'artista e la vita sopra l'arte!
Georgi Šejtanov (catturato il 26 maggio 1925, ucciso il 2 giugno 1925 nelle vicinanze di Gara Belovo)
Giacomo Bottino e Ida Scarselli a Roma Un giro del mondo e tanti guai, tra l’amore e l’anarchia. Li ha vissuti Giacomo Bottino, un operaio nato a Paola nel 1897 e poi emigrato, giovanissimo, a San Paolo del Brasile.
Sulle rotte dell’emigrazione transoceanica, Giacomo incontra la sua prima, grande passione: la politica.
A inizio XX secolo, essere socialisti non è facile. Ma essere anarchici
può essere peggio: significa fare concorrenza a sinistra ai compagni
dell’Internazionale, già in fase di divisione tra socialismo e
comunismo. E significa, ovviamente, finire nel mirino delle autorità
quasi in completo isolamento politico.
Che è poi quel che accade a Bottino.
Stuccatore a Formia
In Brasile Bottino non ha solo conosciuto l’anarchismo, ma ha anche
imparato un mestiere: fa lo stuccatore ed è abbastanza apprezzato.
Nel 1921 si trova a Formia, dove si divide tra il lavoro e l’attività politica. E dove non ci mette molto a farsi schedare.
Infatti, Giacomo si dedica a un’intensa propaganda tra i muratori e i ferrovieri, in maggioranza comunisti, ai quali distribuisce Umanità Nova, la mitica rivista fondata e diretta da Errico Malatesta,
dapprima a Milano e poi a Roma, dove il giornale e il suo fondatore
sono costretti a trasferirsi perché i fascisti ne avevano incendiato la
sede per rappresaglia in seguito alla strage dell’hotel Diana, attribuita agli anarchici.
Bottino frequenta Malatesta e proprio a casa del guru dell’Internazionale Anarchica conosce l’altra sua grande passione: Ida Scarselli.
Una famiglia pericolosa votata all’anarchia
Bella, alta mora e un po’ robusta (e, aggiungerà qualche anno dopo un anonimo verbale di polizia, «dall’aria simpatica») Ida è coetanea di Giacomo.
Ma in quanto a passione anarchica sembra tre volte più anziana: fa parte di una famiglia toscana di sette fratelli (oltre a lei, Oscar, Ferruccio, Egisto, Tito, Leda e Ines), tutti anarchici e tutti pericolosi.
Il 28 febbraio 1921 gli Scarselli si fanno (a dir poco…) notare a Certaldo, in provincia di Firenze, dove partecipano a un durissimo scontro di piazza con le Forse dell’ordine e i fascisti, giunti a dare manforte.
Ferruccio, il fratello maggiore, resta ucciso. Oscar, affetto da una vistosa zoppia, si dà alla macchia e fonda un suo gruppo: la Banda dello Zoppo. Poi scappa all’estero, gira mezza Europa e alla fine si rifugia in Urss, assieme a suo fratello Tito.
Egisto passa guai peggiori: arrestato subito dopo i disordini, si becca
vent’anni di condanna. Ida, invece, viene arrestata e processata a Roma.
Ma sarà assolta nel 1925 per insufficienza di prove.
Propaganda e anarchia: il primo guaio di Giacomo
Con questo popò d’esempio, Giacomo non ci mette molto a ficcarsi nel suo primo guaio serio.
Nel 1922 si trasferisce a Roma per stare vicino a Ida.
Il 24 aprile di quell’anno, Bottino si fa beccare dalla Polizia
mentre volantina tra i soldati per incitarli alla diserzione. Viene
arrestato e finisce sotto processo per propaganda sovversiva. Lo salva
l’insufficienza di prove.
Ma i problemi veri sono solo all’inizio.
Una lettera maledetta
Il 27 novembre 1926 la censura intercetta una lettera indirizzata a Giacomo, che nel frattempo convive a Roma con Ida.
Gliel’ha spedita suo cognato Oscar dal Belgio e sembra scritta apposta
per far infuriare i fascisti: dentro c’è tutto quello che un fuoriuscito
può pensare del duce.
Le autorità iniziano a scavare nelle vite di Giacomo e Ida e
trovano abbastanza elementi per considerarli non più dei “semplici”
antifascisti, ma addirittura dei cospiratori.
A questo punto scatta il confino di pubblica sicurezza. Per sottrarvisi,
Giacomo scappa a Messina. Ma la fuga dura poco, perché i carabinieri lo
beccano il 13 febbraio 1927.
A questo punto il confino a Lipari dovrebbe essere una certezza, per lui.
Ma il regime la pensa diversamente: la pratica di Giacomo e Ida è
passata, nel frattempo, al Tribunale speciale per la difesa dello Stato.
La galera e il confino
I due anarchici non sono più un affare delle prefetture, ma sono
diventati di competenza dell’Ovra, la famigerata polizia fascista, che
li ritiene parte del Soccorso Rosso internazionale, dopo aver scoperto
le attività di Ida in favore dei detenuti politici.
Giacomo è rispedito a Roma il 20 marzo 1927 e subisce un processo per direttissima assieme alla sua compagna.
La condanna, inevitabile, è una mazzata per entrambi:
tre anni di carcere, tre di sorveglianza e l’interdizione perpetua dai
pubblici uffici a lui; due anni e mezzo di carcere, tre di sorveglianza
più l’interdizione a lei.
Ma l’amore vince ancora su tutto. E stavolta, galeotto è proprio il fascismo.
Il matrimonio e il ritorno in Calabria
Giacomo esce di galera il 19 marzo 1930, ma le autorità lo trattengono e lo spediscono al confino a Ponza. Qui ritrova Ida e, finalmente, la sposa Scontata del tutto la pena, Giacomo fa ritorno in Calabria nel ’32, dove porta con sé Ida e i loro tre figli.
Dapprima la famiglia Bottino si stabilisce a Paola, dove Giacomo chiede,
invano, alla Questura di Cosenza un passaporto verso il Brasile, per
sé, per la moglie e per una figlia.
Poi la coppia si trasferisce nel capoluogo, dove lui lavora come stuccatore nel cantiere del Palazzo degli Uffici.
Li raggiunge il cognato Egisto, nel frattempo uscito di galera grazie
all’amnistia concessa dal regime per celebrare il suo decennale.
Giacomo, con tre figli a carico, si dà la classica calmata e lavora
duro. Anche Egisto si dà da fare come muratore nel
medesimo cantiere del cognato. Tuttavia, non perde la passione politica e
il vizio della propaganda. Resiste finché può a Cosenza e poi prova a scappare all’estero. Ma la polizia di confine lo ferma il 18 febbraio 1938 a Ventimiglia, assieme a un antifascista cosentino: Edoardo Vencia di Pedace.
Nel Brasile dei golpisti
La fine della guerra e del fascismo non significa la pace per la
famiglia Bottino. Evidentemente, l’Italia di Mario Scelba, per anarchici
come loro, non è più sicura di quella del ventennio.
Il 19 gennaio 1947 Giacomo, Ida e i tre figli si trasferiscono in Brasile, per la precisione a Niteròi, una città costiera dello Stato di Rio de Janeiro.
L’approdo in America Latina è la classica brace dopo la padella: nel 1964 i militari cacciano con un golpe il presidente João Goulart e instaurano la dittatura che durerà per i ventun anni successivi.
Fine della storia
Da questo momento in poi, Giacomo, di cui sono note anche in Brasile
le simpatie politiche, finisce nel mirino della polizia e subisce le
angherie di un vicino di casa, evidentemente legato al regime.
Quest’ultimo minaccia Giacomo più volte e lo denuncia ai militari. Non pago, arriva a sparare all’italiano e lo uccide. È il 14 settembre 1970.
Ida muore il 22 ottobre 1989, a novantadue anni suonati. E vanta un primato singolare: è stata la prima donna condannata da un Tribunale fascista. Per questo merito, lo Stato italiano le ha riconosciuto la pensione e la reversibilità di Giacomo.
Una copia d’epoca di Umanità Nova
Georges Balkanski, Congresso Internazionale, Parigi, 1971Georgi Grigorov, più noto con il nome di Georges Balkanski (Bulgaria, 16 aprile 1906 - Sofia, Bulgaria, 12 ottobre 1996), è stato un militante, teorico e storico anarchico bulgaro.
Biografia
Nato in una famiglia contadina del nord della Bulgaria, sin da giovane frequenta gli ambienti anarchici e aderisce sin dal 1920 alla Federazione Anarco-Comunista di Bulgaria (FACB). Nel 1925,
sfuggito a un tentativo di assassinio da parte dei monarchici, si
rifugia per un periodo in Cecoslovacchia prima di tornare nel suo paese
per poi emigrare in Francia nel 1927. A Tolosa intraprende studi di agronomia ed entra in contatto con degli anarchici spagnoli esiliati. Nel 1936 quando scoppia la rivoluzione in Spagna, si reca a Barcellona dove sarà uno degli animatori in lingua bulgara delle emissioni della Radio della CNT-FAI, prenderà anche parte a una collettività agricola.
È durante la guerra di Spagna che incontra Madeleine Lamberet (con cui vivrà in seguito). Quando la sconfitta repubblicana si profila, raggiunge la Bulgaria, per essere arrestato l'anno successivo e essere inviato in un campo di concentramento da cui non verrà liberato che nel 1944.
Lavora in seguito alla ricostruzione del movimento anarchico bulgaro,
ma ben presto i comunisti, nella loro ossessione egemonica,
intraprendono ad eliminare degli anarchici. Mentre un migliaio di
compagni sono arrestati, riesce a fuggire (ma senza la sua compagna
bulgara) e a passare in Turchia da cui raggiungerà la Francia.
Risiederà a Parigi insieme a Madeleine Lamberet. Prende allora una parte attiva con lo pseudonimo di Balkanski alle attività del movimento bulgaro in esilio. Nel 1947 è uno dei responsabili della Comissione di aiuto agli antifascisti bulgari vittime della repressione stalinista. Membro dell'Unione degli Anarchici Bulgari (U.A.B.), è corresponsabile della pubblicazione della rivista Nach Pat
(«La nostra strada») e delle edizioni omonime. Sostenitore di una
organizzazione a livello internazionale, è uno degli artefici del Congresso di Carrara del 1968 che darà vita alla Internazionale delle Federazioni Anarchiche (I.F.A).
Dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989, e il crollo dell'URSS, ritorna in Bulgaria
dove ritrova la sua compagna bulgara e partecipa alla rinascita della
Federazione anarchica bulgara. Oltre alla sua collaborazione con la
stampa anarchica internazionale (bulgara, spagnola o francese) e al
«Bollettino della Commissione di Relazioni dell'Internazionale delle
Federazioni Anarchiche» (CRIFA), è autore di molte opere storiche e
teoriche come Georges Cheïtanov, pagine di storia del movimento libertario bulgaro del 1965; L'anarchismo e il problema dell'organizzazione del 1969; Liberazione nazionale e rivoluzione sociale all'esempio della rivoluzione macedone del 1982; Storia del movimento libertario in Bulgaria del 1982; Riforma agraria e collettivizzazione dell'agricoltura in Bulgaria e molti altri. È anche il traduttore in bulgaro (con lo pseudonimo di Hadjev) di Al caffè di Malatesta e si Storia di un ruscello di Élisée Reclus.
L. Susan Brown (Toronto, 1959) è una anarco-comunista canadese, scrittrice e teorica.
« Mentre
la visione popolare dell'anarchismo è quella di un movimento violento e
anti-statale, l'anarchismo è una tradizione molto più sottile e sfumata
della semplice opposizione al potere del governo. Gli anarchici si
oppongono all'idea che il potere e il dominio siano necessari, e
sostengono, invece, una maggiore solidarietà e una forma anti-gerarchica
di organizzazioni sociali, politiche ed economiche. »
- ~ L. Susan Brown, The Politics of Individualism
Pensiero
Brown è meglio conosciuta per il suo libro The Politics of Individualism (1993) e per il suo articolo Does Work Really Work?.
In The Politics of Individualism fa una distinzione tra «individualismo esistenziale» e «individualismo strumentale» ed esamina come queste forme sono utilizzate nel libertarismo (in particolare nel femminismo libertario) e nell'anarchismo. Sostiene una nuova visione della libertà umana che incorpora le intuizioni del femminismo e del libertarismo in una forma di anarchismo
basata sull'«individualismo esistenziale». Il suo lavoro si concentra
in particolare sulle somiglianze e sulle differenze di queste filosofie
politiche esaminando criticamente gli scritti femministi di John Stuart Mill, Betty Friedan, Simone de Beauvoir e Janet Radcliffe Richards,
concentrandosi in particolare sui temi dell'occupazione,
dell'istruzione, del matrimonio, della famiglia e della politica
governativa. A loro volta, queste opere sono comparate con l'anarco-femminismo di Emma Goldman.
Sia in The Politics of Individualism che in "Does Work Really Work?" la concezione di Brown del socialismo libertario
presuppone che tutti i legami sociali debbano esere sviluppati da
individui che hanno una pari quantità di potere contrattuale, perché,
secondo Brown, un accumulo di ricchezza monetaria porta alla
centralizzazione del potere economico e politico nelle mani di una
piccola élite, riducendo il potere contrattuale - e quindi la libertà -
degli altri individui nella società. Brown fornisce un'analisi
approfondita suli motivi per cui il sistema del lavoro salariato è
intrinsecamente corrotto e non riformabile e perché deve essere abolito e
sostituito con un sistema in cui le persone siano completamente libere
di scegliere di svolgere (o non svolgere) attività di volontariato, un
sistema che incoraggi le persone ad essere creative e auto-dirette, che
celebri il divertimento e la realizzazione. Brown ha pubblicato molti
articoli sulla filosofia politica dell'anarchismo e del femminismo e ha tradotto le sue opere in olandese, francese, tedesco e finlandese.
Bibliografia
- The Politics of Individualism: Liberalism, Liberal Feminism and Anarchism, Montreal, Black Rose, 1993
- Beyond feminism: Anarchism and human freedom, in Howard J. Ehrlich, Reinventing Anarchy, Again, AK Press, 1996
Un giro del mondo e tanti guai, tra l’amore e l’anarchia. Li ha vissuti Giacomo Bottino, un operaio nato a Paola nel 1897 e poi emigrato, giovanissimo, a San Paolo del Brasile.
Sulle rotte dell’emigrazione transoceanica, Giacomo incontra la sua prima, grande passione: la politica.
A inizio XX secolo, essere socialisti non è facile. Ma essere anarchici
può essere peggio: significa fare concorrenza a sinistra ai compagni
dell’Internazionale, già in fase di divisione tra socialismo e
comunismo. E significa, ovviamente, finire nel mirino delle autorità
quasi in completo isolamento politico.
Che è poi quel che accade a Bottino.
Stuccatore a Formia
In Brasile Bottino non ha solo conosciuto l’anarchismo, ma ha anche
imparato un mestiere: fa lo stuccatore ed è abbastanza apprezzato.
Nel 1921 si trova a Formia, dove si divide tra il lavoro e l’attività politica. E dove non ci mette molto a farsi schedare.
Infatti, Giacomo si dedica a un’intensa propaganda tra i muratori e i ferrovieri, in maggioranza comunisti, ai quali distribuisce Umanità Nova, la mitica rivista fondata e diretta da Errico Malatesta,
dapprima a Milano e poi a Roma, dove il giornale e il suo fondatore
sono costretti a trasferirsi perché i fascisti ne avevano incendiato la
sede per rappresaglia in seguito alla strage dell’hotel Diana, attribuita agli anarchici.
Bottino frequenta Malatesta e proprio a casa del guru dell’Internazionale Anarchica conosce l’altra sua grande passione: Ida Scarselli.
Una famiglia pericolosa votata all’anarchia
Bella, alta mora e un po’ robusta (e, aggiungerà qualche anno dopo un anonimo verbale di polizia, «dall’aria simpatica») Ida è coetanea di Giacomo.
Ma in quanto a passione anarchica sembra tre volte più anziana: fa parte di una famiglia toscana di sette fratelli (oltre a lei, Oscar, Ferruccio, Egisto, Tito, Leda e Ines), tutti anarchici e tutti pericolosi.
Il 28 febbraio 1921 gli Scarselli si fanno (a dir poco…) notare a Certaldo, in provincia di Firenze, dove partecipano a un durissimo scontro di piazza con le Forse dell’ordine e i fascisti, giunti a dare manforte.
Ferruccio, il fratello maggiore, resta ucciso. Oscar, affetto da una vistosa zoppia, si dà alla macchia e fonda un suo gruppo: la Banda dello Zoppo. Poi scappa all’estero, gira mezza Europa e alla fine si rifugia in Urss, assieme a suo fratello Tito.
Egisto passa guai peggiori: arrestato subito dopo i disordini, si becca
vent’anni di condanna. Ida, invece, viene arrestata e processata a Roma.
Ma sarà assolta nel 1925 per insufficienza di prove.
Propaganda e anarchia: il primo guaio di Giacomo
Con questo popò d’esempio, Giacomo non ci mette molto a ficcarsi nel suo primo guaio serio.
Nel 1922 si trasferisce a Roma per stare vicino a Ida.
Il 24 aprile di quell’anno, Bottino si fa beccare dalla Polizia
mentre volantina tra i soldati per incitarli alla diserzione. Viene
arrestato e finisce sotto processo per propaganda sovversiva. Lo salva
l’insufficienza di prove.
Ma i problemi veri sono solo all’inizio.
Una lettera maledetta
Il 27 novembre 1926 la censura intercetta una lettera indirizzata a Giacomo, che nel frattempo convive a Roma con Ida.
Gliel’ha spedita suo cognato Oscar dal Belgio e sembra scritta apposta
per far infuriare i fascisti: dentro c’è tutto quello che un fuoriuscito
può pensare del duce.
Le autorità iniziano a scavare nelle vite di Giacomo e Ida e
trovano abbastanza elementi per considerarli non più dei “semplici”
antifascisti, ma addirittura dei cospiratori.
A questo punto scatta il confino di pubblica sicurezza. Per sottrarvisi,
Giacomo scappa a Messina. Ma la fuga dura poco, perché i carabinieri lo
beccano il 13 febbraio 1927.
A questo punto il confino a Lipari dovrebbe essere una certezza, per lui.
Ma il regime la pensa diversamente: la pratica di Giacomo e Ida è
passata, nel frattempo, al Tribunale speciale per la difesa dello Stato.
La galera e il confino
I due anarchici non sono più un affare delle prefetture, ma sono
diventati di competenza dell’Ovra, la famigerata polizia fascista, che
li ritiene parte del Soccorso Rosso internazionale, dopo aver scoperto
le attività di Ida in favore dei detenuti politici.
Giacomo è rispedito a Roma il 20 marzo 1927 e subisce un processo per direttissima assieme alla sua compagna.
La condanna, inevitabile, è una mazzata per entrambi:
tre anni di carcere, tre di sorveglianza e l’interdizione perpetua dai
pubblici uffici a lui; due anni e mezzo di carcere, tre di sorveglianza
più l’interdizione a lei.
Ma l’amore vince ancora su tutto. E stavolta, galeotto è proprio il fascismo.
Il matrimonio e il ritorno in Calabria
Giacomo esce di galera il 19 marzo 1930, ma le autorità lo trattengono e lo spediscono al confino a Ponza. Qui ritrova Ida e, finalmente, la sposa Scontata del tutto la pena, Giacomo fa ritorno in Calabria nel ’32, dove porta con sé Ida e i loro tre figli.
Dapprima la famiglia Bottino si stabilisce a Paola, dove Giacomo chiede,
invano, alla Questura di Cosenza un passaporto verso il Brasile, per
sé, per la moglie e per una figlia.
Poi la coppia si trasferisce nel capoluogo, dove lui lavora come stuccatore nel cantiere del Palazzo degli Uffici.
Li raggiunge il cognato Egisto, nel frattempo uscito di galera grazie all’amnistia concessa dal regime per celebrare il suo decennale. Giacomo, con tre figli a carico, si dà la classica calmata e lavora duro. Anche Egisto si dà da fare come muratore nel medesimo cantiere del cognato. Tuttavia, non perde la passione politica e il vizio della propaganda. Resiste finché può a Cosenza e poi prova a scappare all’estero. Ma la polizia di confine lo ferma il 18 febbraio 1938 a Ventimiglia, assieme a un antifascista cosentino: Edoardo Vencia di Pedace.
Nel Brasile dei golpisti
La fine della guerra e del fascismo non significa la pace per la
famiglia Bottino. Evidentemente, l’Italia di Mario Scelba, per anarchici
come loro, non è più sicura di quella del ventennio.
Il 19 gennaio 1947 Giacomo, Ida e i tre figli si trasferiscono in Brasile, per la precisione a Niteròi, una città costiera dello Stato di Rio de Janeiro.
L’approdo in America Latina è la classica brace dopo la padella: nel 1964 i militari cacciano con un golpe il presidente João Goulart e instaurano la dittatura che durerà per i ventun anni successivi.
Fine della storia
Da questo momento in poi, Giacomo, di cui sono note anche in Brasile
le simpatie politiche, finisce nel mirino della polizia e subisce le
angherie di un vicino di casa, evidentemente legato al regime.
Quest’ultimo minaccia Giacomo più volte e lo denuncia ai militari. Non pago, arriva a sparare all’italiano e lo uccide. È il 14 settembre 1970.
Ida muore il 22 ottobre 1989, a novantadue anni suonati. E vanta un primato singolare: è stata la prima donna condannata da un Tribunale fascista. Per questo merito, lo Stato italiano le ha riconosciuto la pensione e la reversibilità di Giacomo.
Georgi Grigorov, più noto con il nome di Georges Balkanski (Bulgaria, 16 aprile 1906 - Sofia, Bulgaria, 12 ottobre 1996), è stato un militante, teorico e storico anarchico bulgaro.
Biografia
Nato in una famiglia contadina del nord della Bulgaria, sin da giovane frequenta gli ambienti anarchici e aderisce sin dal 1920 alla Federazione Anarco-Comunista di Bulgaria (FACB). Nel 1925, sfuggito a un tentativo di assassinio da parte dei monarchici, si rifugia per un periodo in Cecoslovacchia prima di tornare nel suo paese per poi emigrare in Francia nel 1927. A Tolosa intraprende studi di agronomia ed entra in contatto con degli anarchici spagnoli esiliati. Nel 1936 quando scoppia la rivoluzione in Spagna, si reca a Barcellona dove sarà uno degli animatori in lingua bulgara delle emissioni della Radio della CNT-FAI, prenderà anche parte a una collettività agricola. È durante la guerra di Spagna che incontra Madeleine Lamberet (con cui vivrà in seguito). Quando la sconfitta repubblicana si profila, raggiunge la Bulgaria, per essere arrestato l'anno successivo e essere inviato in un campo di concentramento da cui non verrà liberato che nel 1944.
Lavora in seguito alla ricostruzione del movimento anarchico bulgaro, ma ben presto i comunisti, nella loro ossessione egemonica, intraprendono ad eliminare degli anarchici. Mentre un migliaio di compagni sono arrestati, riesce a fuggire (ma senza la sua compagna bulgara) e a passare in Turchia da cui raggiungerà la Francia.
Risiederà a Parigi insieme a Madeleine Lamberet. Prende allora una parte attiva con lo pseudonimo di Balkanski alle attività del movimento bulgaro in esilio. Nel 1947 è uno dei responsabili della Comissione di aiuto agli antifascisti bulgari vittime della repressione stalinista. Membro dell'Unione degli Anarchici Bulgari (U.A.B.), è corresponsabile della pubblicazione della rivista Nach Pat («La nostra strada») e delle edizioni omonime. Sostenitore di una organizzazione a livello internazionale, è uno degli artefici del Congresso di Carrara del 1968 che darà vita alla Internazionale delle Federazioni Anarchiche (I.F.A).
Dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989, e il crollo dell'URSS, ritorna in Bulgaria dove ritrova la sua compagna bulgara e partecipa alla rinascita della Federazione anarchica bulgara. Oltre alla sua collaborazione con la stampa anarchica internazionale (bulgara, spagnola o francese) e al «Bollettino della Commissione di Relazioni dell'Internazionale delle Federazioni Anarchiche» (CRIFA), è autore di molte opere storiche e teoriche come Georges Cheïtanov, pagine di storia del movimento libertario bulgaro del 1965; L'anarchismo e il problema dell'organizzazione del 1969; Liberazione nazionale e rivoluzione sociale all'esempio della rivoluzione macedone del 1982; Storia del movimento libertario in Bulgaria del 1982; Riforma agraria e collettivizzazione dell'agricoltura in Bulgaria e molti altri. È anche il traduttore in bulgaro (con lo pseudonimo di Hadjev) di Al caffè di Malatesta e si Storia di un ruscello di Élisée Reclus.
L. Susan Brown (Toronto, 1959) è una anarco-comunista canadese, scrittrice e teorica.
« Mentre la visione popolare dell'anarchismo è quella di un movimento violento e anti-statale, l'anarchismo è una tradizione molto più sottile e sfumata della semplice opposizione al potere del governo. Gli anarchici si oppongono all'idea che il potere e il dominio siano necessari, e sostengono, invece, una maggiore solidarietà e una forma anti-gerarchica di organizzazioni sociali, politiche ed economiche. »
- ~ L. Susan Brown, The Politics of Individualism
Pensiero
Brown è meglio conosciuta per il suo libro The Politics of Individualism (1993) e per il suo articolo Does Work Really Work?. In The Politics of Individualism fa una distinzione tra «individualismo esistenziale» e «individualismo strumentale» ed esamina come queste forme sono utilizzate nel libertarismo (in particolare nel femminismo libertario) e nell'anarchismo. Sostiene una nuova visione della libertà umana che incorpora le intuizioni del femminismo e del libertarismo in una forma di anarchismo basata sull'«individualismo esistenziale». Il suo lavoro si concentra in particolare sulle somiglianze e sulle differenze di queste filosofie politiche esaminando criticamente gli scritti femministi di John Stuart Mill, Betty Friedan, Simone de Beauvoir e Janet Radcliffe Richards, concentrandosi in particolare sui temi dell'occupazione, dell'istruzione, del matrimonio, della famiglia e della politica governativa. A loro volta, queste opere sono comparate con l'anarco-femminismo di Emma Goldman.
Sia in The Politics of Individualism che in "Does Work Really Work?" la concezione di Brown del socialismo libertario presuppone che tutti i legami sociali debbano esere sviluppati da individui che hanno una pari quantità di potere contrattuale, perché, secondo Brown, un accumulo di ricchezza monetaria porta alla centralizzazione del potere economico e politico nelle mani di una piccola élite, riducendo il potere contrattuale - e quindi la libertà - degli altri individui nella società. Brown fornisce un'analisi approfondita suli motivi per cui il sistema del lavoro salariato è intrinsecamente corrotto e non riformabile e perché deve essere abolito e sostituito con un sistema in cui le persone siano completamente libere di scegliere di svolgere (o non svolgere) attività di volontariato, un sistema che incoraggi le persone ad essere creative e auto-dirette, che celebri il divertimento e la realizzazione. Brown ha pubblicato molti articoli sulla filosofia politica dell'anarchismo e del femminismo e ha tradotto le sue opere in olandese, francese, tedesco e finlandese.
Bibliografia
- The Politics of Individualism: Liberalism, Liberal Feminism and Anarchism, Montreal, Black Rose, 1993
- Beyond feminism: Anarchism and human freedom, in Howard J. Ehrlich, Reinventing Anarchy, Again, AK Press, 1996
Mariola Sirakova (Kilifarevo, Bulgaria, 1904 - Belovo, Bulgaria, 2 giugno 1925) è stata un'anarchica e la compagna del militante anarchico della F.A.C.B.. Georgi Sheitanov.
Studentessa d'arte drammatica, apparteneva ad una famiglia di classe alta, ma sin da ragazza si ribella contro la sua origine sociale frequentando gli ambienti anarchici.
Relazionata sentimentalmente con un altro anarchico, Georgi Sheitanov, con lui ed altri militanti prende parte a numerose azioni violente contro lo Stato e ai tentativi di riorganizzazione del movimento bulgaro. Il colpo di Stato del 1923, che causa la morte di almeno 35 mila persone, vede nascere la resistenza armata organizzata dagli anarchici, dai comunisti e dal movimento contadino. Insieme al compagno soffrirà la repressione delle autorità scatenata dopo l'attentato del Partito Comunista contro la cattedrale di Sofia.
Arrestata insieme a Sheitanov e ad altri 12 anarchici, viene condannata a morte e giustiziata il 2 giugno 1925. Aveva 21 anni.
Mikhael Guerdjikov, in russo: Михаил Герджиков (Plovdiv, Impero ottomano 6 gennaio 1877 - Sofia 18 marzo 1947), è stato un rivoluzionario anarchico bulgaro.
Biografia
Guerdjikov studia all'università francese di Plovdiv, dove riceve il soprannome di Michel. Nel 1893, inizia da studente le sue attività rivoluzionarie come capo del «Comitato rivoluzionario segreto macedone» (CRSM). In seguito studia in Svizzera, Losanna e Ginevra, dove stabilisce stretti legami con l'immigrazione rivoluzionaria e crea il «Gruppo di Ginevra» (o «Cenacolo»), un'estensione del CRSM.
Sotto una forte influenza anarchica, Guerdjikov respinge il nazionalismo delle minoranze etniche nell'Impero ottomano, favorendo alleanze con i musulmani ordinari contro il sultanato e il progetto di una Federazione balcanica. Nel 1899 torna nei Balcani e lavora come insegnante a Bitola. Diviene membro dell'Organizzazione rivoluzionaria interna macedone e amico intimo di Gotsé Deltchev. È il cervello e il leader dell'insurrezione contadina di Ilinden-Préobrajénié nel luglio 1903. Riesce a fondare la Comune di Strandja. Nel 1919, durante un congresso aperto da Guerdjikovla, viene fondata la Federazione Anarco-Comunista di Bulgaria (FACB). Nel 1925 è tra i fondatori, a Vienna, dell'Organizzazione rivoluzionaria interna macedone (unita).
Mikhael Guerdjikov investe grandi speranze nel nuovo sistema socialista dopo il 1944 ma viene rapidamente deluso dal nuovo regime.
Portrait of the young Mihail Gerdzhikov from the photo gallery of Georgi DanchovCreated: 1 January 1881
Марко Секулички, Гоце Делчев, Михаил Герджиков, Петко Пенчев и баба Дона Ковачева, Кюстендил, 1902 Gotse Delchev Mihail Gerdzhikov Baba Dona 1902.
Михаил Герджиков.
Created: 1 January 1903
Mihail Gerdzhikov grave in Central Sofia grave park
Mihail Gerdzhikov i Dionisiy Popovski IMARO revolutionary/ies
Création : entre 1900 et 1930
Nicolas Stoïnoff (Choumen, Bulgaria, 19 dicembre 1862 - Parigi, 4 febbraio 1963), scrittore, giornalista, insegnante, autore di molti libri e articoli, è stato uno dei principali esponenti dell'anarchismo bulgaro.
Nicolas Stoïnoff (Stoïnov) nasce il 19 dicembre 1862 a Choumen (Bulgaria). È stato tra i principali fondatori del movimento anarchico bulgaro, impegnandosi sul fronte anarcosindacalista e antimilitarista. Stoinoff, nel corso della sua lunga vita, non ha mai cessato di denunciare i crimini odiosi dell'occupazione sovietica, suscitando simpatia e influenzando, in particolar modo, gli ambienti scolastici bulgari.
Nel 1896, insieme a Varban Kilifarski e Spiro Goulaptchev, è stato tra i fondatori della sezione bulgara dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori. Con gli stessi Kilifarski, Goulaptchev ed altri compagni bulgari ha partecipato alla fondazione, a Ruse, della prima casa editrice di matrice libertaria, Acrazia (acrazia è un termine simile ad anarchia: "A", privativa, e "Crazia", autorità, ossia: acrazia=assenza d'autorità), organizzata secondo principi cooperativistici, dove introdussero molti libri e opuscoli tradotti dal francese e dal russo (2 lingue molto conosciute da Stoïnoff).
Stoinoff eserciterà una grande influenza tra gli insegnanti ed i contadini. Aderendo al sindacalismo rivoluzionario, fonda con alcuni socialisti l'Unione Nazionale degli Insegnanti, e con Varban Kilifarski l'Unione Professionale dei Contadini. Stoinoff passerà alla storia della Bulgaria anche per esser stato il primo obiettore di coscienza del paese.
Esiliato in Francia, morirà a Parigi il 4 febbraio 1963, all'età di 101 anni!
Edició francesa de la seva autobiografia
Necrològica de Paraskiev
Stoianov apareguda en el periòdic tolosà Espoir del 17 de març de 1963
Ressenya biogràfica de Paraskiev
Stoianov apareguda en el periòdic tolosà Espoir del 31 de març de 1963
- «Popoli del mondo intero, decidetevi:
- la soppressione del militarismo!
- la soppressione del servizio militare!
- l'educazione della gioventù nello spirito umanitario e della pace!»
(da Un centenario parla, di Nicolas Stoinoff)
Nikolas Tchorbadieff (Plovdiv, Bulgaria, 1° marzo 1900 - Bulgaria, 6 luglio 1994) è stato un militante e propagandista anarchico bulgaro. Nato col nome Jossif Sintov, sarà sempre conosciuto con il nome Nikolas Tchorbadieff.
Convinto dalle idee libertarie sin da ragazzo, partecipa alle attività del gruppo giovanile anarchico della sua scuola.
Prese parte nel 1919, alla creazione della F.A.C.B., Federazione Anarco-Comunista di Bulgaria, forse il gruppo anarchico più importante della storia dell'anarchismo bulgaro. Costretto alla clandestinità dopo il colpo di Stato del 1923, si rifugia a Parigi dove è tuttavia minacciato di espulsione, dal cui provvedimento si salva grazie all'intervento dell'avvocato Henri Torres opportunamente sollecitato dall'anarchico Samuel Schwartzbard. Prosegue la sua attività creando il "Gruppo bulgaro in Esilio" e partecipa, insieme tra gli altri a Sébastien Faure, alla creazione della “Libreria Internazionale” e della “Rivista Internazionale Anarchica”. Assunto come tipografo, aderisce alla CGT, collaborando anche con La Brochure mensuelle insieme ad Armand Bidault.
Nel 1936, in solidarietà alla rivoluzione spagnola, partecipa alla pubblicazione e stampa del bollettino Fratellanza, che è un vero e proprio organo informativo dei bulgari simpatizzanti con i rivoluzionari spagnoli riuniti nel “Comitato per la Spagna libera". Nel 1939, di fronte alla minaccia fascista, tenta di arruolarsi, ma è arrestato come “sospetto straniero” e internato al campo di Vernet. Liberato, parteciperà in seguito alle azioni della Resistenza. Alla Liberazione, riprende la sua militanza e fonda nel 1979, insieme ad altri compagni bulgari la rivista Iztok. Nel 1982, perde la sua compagna, Lea Kamener, militante del “Gruppo anarchico ebreo" « Der Fraier Gedank » (Pensiero Libero).
Nel 1993, un anno prima della sua morte, è stato pubblicato il suo libro intitolato Le cause che hanno creato il socialismo. E l'anarchismo d'oggi e di domani. Dopo la morte le sue ceneri sono state trasferite in d'Israele.
Norman Nawrocki (Vancouver, 1969) è un musicista, scrittore e cabarettista anarchico canadese.
Norman Nawrocki nasce a Vancouver nel 1969
in una famiglia di immigrati polacco-ucraini. All'età di 14 anni inizia
il suo rapporto con la scrittura, quando scrive il suo primo libro, Why I am an Anarchist (Perché sono anarchico) .
Nel 1981 si sposta a Montréal, nella provincia francofona del Québec, dove intraprende la carriera di artista-cabarettista, e nel 1985 fonda, insieme al chitarrista Sylvain Coté, Rhythm Activism,
gruppo anarchico underground. Veterano della scena “underground" di
Montreal, Norman Nawrocki è applaudito a livello internazionale tanto
come artista di cabaret e violonista che come co-fondatore di molte band
musicali: Rhythm Activism, DaZoque!, Bakunin's Bum, The Flaming
Perogies, The Montréal/Manhattan Project ecc.
Si autodefinisce «sex educator, cabaret artist, musician, author,
actor, producer and composer» (educatore sessuale, cabarettista,
autore, attore produttore e compistore).
Nawrocki, violino e voce delle sue band, con i Rhythm Activism, dal 1990 al 1998, ha scritto testi musicali in francese ed ha prodotto molti spettacoli di teatro musicale. Ha pubblicato otto libri ed è titolare della casa editrice e discografica indipendente Les Pages Noires, attraverso la quale ha pubblicato diversi libri e più di cinquanta album tra cd e cassette come solista, con Rhythm Activism, i veterani del punk canadese D.O.A., gli olandesi The Ex e altre band.
I suo spettacoli pur essendo spesso caratterizzati da un forte
umorismo, sono intrisi di una forte denuncia sociale e di critica alle
ingiusizie del sistema capitalistico e per questo spesso si avvale della collaborazione di gruppi come la FRAPRU, cioé il "Front d'action populaire en réaménagement urbain" (Fronte d 'azione popolare e di riorganizzazione urbana).
Numerose sono le sue partecipazioni a festival anarchici, siano essi letterari che artistici in genere.
Norman Nawrocki nasce a Vancouver nel 1969 in una famiglia di immigrati polacco-ucraini. All'età di 14 anni inizia il suo rapporto con la scrittura, quando scrive il suo primo libro, Why I am an Anarchist (Perché sono anarchico) .
Nel 1981 si sposta a Montréal, nella provincia francofona del Québec, dove intraprende la carriera di artista-cabarettista, e nel 1985 fonda, insieme al chitarrista Sylvain Coté, Rhythm Activism, gruppo anarchico underground. Veterano della scena “underground" di Montreal, Norman Nawrocki è applaudito a livello internazionale tanto come artista di cabaret e violonista che come co-fondatore di molte band musicali: Rhythm Activism, DaZoque!, Bakunin's Bum, The Flaming Perogies, The Montréal/Manhattan Project ecc.
Si autodefinisce «sex educator, cabaret artist, musician, author, actor, producer and composer» (educatore sessuale, cabarettista, autore, attore produttore e compistore). Nawrocki, violino e voce delle sue band, con i Rhythm Activism, dal 1990 al 1998, ha scritto testi musicali in francese ed ha prodotto molti spettacoli di teatro musicale. Ha pubblicato otto libri ed è titolare della casa editrice e discografica indipendente Les Pages Noires, attraverso la quale ha pubblicato diversi libri e più di cinquanta album tra cd e cassette come solista, con Rhythm Activism, i veterani del punk canadese D.O.A., gli olandesi The Ex e altre band.
I suo spettacoli pur essendo spesso caratterizzati da un forte umorismo, sono intrisi di una forte denuncia sociale e di critica alle ingiusizie del sistema capitalistico e per questo spesso si avvale della collaborazione di gruppi come la FRAPRU, cioé il "Front d'action populaire en réaménagement urbain" (Fronte d 'azione popolare e di riorganizzazione urbana).
Numerose sono le sue partecipazioni a festival anarchici, siano essi letterari che artistici in genere.Paraskev Stoyanov (Giurgiu, Romania, 30 gennaio 1871 - Bulgaria, 1941) è stato un chirurgo, militante e propagandista anarchico, storico e professore. È considerato uno dei padri dell'anarchismo bulgaro e rumeno.
Figlio di un attivo militante della liberazione nazionale di Roussé (un'importante città della Bulgaria), nacque in Romania dove suo padre si era rifugiato per sfuggire le persecuzioni turche. Appartenente a un ambiente benestante, compie gli studi al liceo San Sava di Bucarest. Da studente si orienta verso le idee socialiste poi anarchiche dopo aver letto il libello Ai giovani di Pëtr Kropotkin. Partecipa alle iniziative dei primi gruppi libertari in Romania
Nel 1890, va a perfezionare i suoi studi di medicina a Parigi, e prende parte a un congresso internazionale di studenti libertari e alla pubblicazione di un manifesto antimilitarista che firma insieme all'anarchico italiano Francesco Saverio Merlino. Arrestato lo stesso giorno, poi liberato sotto cauzione alcuni mesi dopo, si trasferisce in Italia, poi trova rifugio per un periodo in Svizzera dove conosce i principali teorici del movimento come Pëtr Kropotkin e Élisée Reclus.
Partecipa allora attivamente alla propaganda con l'anarchico armeno-russo Alexander Atabekian (studente di medicina come lui) nell'alloggio del quale installarono una stamperia e dove pubblicarono diversi testi. Disponendo di mezzi finanziari, apportò il suo aiuto alla pubblicazione di giornali e alle casse di sostegno e di solidarietà. Aiuterà anche Max Nettlau nelle sue ricerche per raccogliere gli scritti di Bakunin. Intraprenderà anche un'abbondante corrispondenza con numerosi anarchici, teorici, propagandisti e militanti di fama mondiale come Louise Michel. Nel 1896, è probabilmente lui «l'anarchico bulgaro» che assisterà al “Congresso socialista internazionale di Londra”.
Tutte le sue attività militanti gli varranno di essere espulso dalla Svizzera all'Italia dove proseguirà la sua militanza con i compagni italiani e dove prenderà parte alla preparazione di un'insurrezione in Sicilia. Arrestato, poi espulso, tornerà in Bulgaria dove contribuirà alla nascita dei primi gruppi libertari a Roussé. Poliglotta (parlava un decina di lingue) traduce e fa pubblicare nel 1904 in rumeno alcuni scritti come Il salariato, La morale anarchica di Kropotkin ma anche La società all'indomani della Rivoluzione di Jean Grave. Partecipa alla creazione della Federazione Anarco-Comunista di Bulgaria (F.A.C.B..). Non cesserà di collaborare con dei militanti come Spiro Goulaptchev, Nicolas Stoinoff, Varban Kilifarski, Michel Guerdjikov, così come alle pubblicazioni libertarie e di prendere parte alle attività clandestine del movimento.
In quanto medico, poi chirurgo, assistette a numerosi congressi scientifici attraverso l'Europa, e praticherà migliaia di operazioni a Lovech, Varna poi Sofia. Nel 1918, verrà nominato professore di chirurgia alla Facoltà di Medicina di Sofia. Creerà anche, a Varna, il primo sanatorio specializzato nella turbecolosi ossea. Nel 1932, pubblicherà sul settimanale letterario Pensiero e Volontà i suoi ricordi su Élisée Reclus, di cui fu per un periodo allievo alla Libera Università di Bruxelles. Muore nel mese di novembre del 1941.
Bulgarian medical doctor Paraskev Stoyanov
Bulgarian medical doctor Paraskev Stoyanov (1871-1940)
Created: before 1940
Bulgarian medical doctor Paraskev Stoyanov (1871-1940)
Created: before 1940
The monument of Prof. Dr. Paraskev Stoyanov in the yard of the Medical University of Varna
Varban Kilifarski (Harsovo, Bulgaria, 25 maggio 1879 - 20 gennaio 1923) è stato propagandista e pedagogista libertario, nonché uno dei padri dell'anarchismo bulgaro.
Varban Kilifarski nasce il 25 maggio 1879 a Harsovo, in Bulgaria. Figlio di un insegnante diventato proprietario terriero, Varabn Kilifarski aderisce fin dall'università alle idee libertarie. Studia agronomia in Russia, attingendo a piene mani alla immensa letteratura anarchica e rivoluzionaria di quel paese. In seguito partecipa al movimento rivoluzionario macedone ed alla lotta armata, fianco a fianco del principale dirigente di questo movimento, Gotzé Deltchev, da cui è fortemente influenzato nel suo orientamento ideologico e tattico. Ritiratosi da questo movimento, si lega alla fine degli anni 1890 Nicolas Stoinoff, partecipando all'organizzazione delle prime associazioni professionali di contadini. Quindi con i precursori dell'anarchismo sociale e rivoluzionario - tra cui Goulaptchev, Stoinoff e Guerdjikov - contribuisce enormemente alla diffusione delle idee libertarie.
Nel febbraio 1907 è con Bouïnov, Stoinoff e Blaskov, membro della redazione del giornale "Società Libera", pubblicato da Michel Guerdjikov e poi vietato dal secondo numero in marzo. L'anno successivo lancia il giornale "Acrazia" (dal 5 dicembre 1908 al 27 gennaio 1911) e fonda, insieme a Guerdjikov e Nicolas Stoinoff, la casa editrice libertaria Acrazia (acrazia è un sinonimo di anarchia, ossia assenza d'autorità).
Influenzato dalle esperienze di Francisco Ferrer y Guardia e di Sébastien Faure, fondatori rispettivamente della Escuela Moderna e de La Ruche, tenta di trasformare la fattoria ereditata dal padre in un centro di pedagogia libertaria, ma non vi riuscirà a causa della guerra dei Balcani (1912). Antimilitarista convinto, si sposta in Svizzera, e successivamente a Parigi, dove diviene professore a La Ruche, la scuola libertaria di Sébastien Faure. Con la dichiarazione di guerra del 1914, si trasferisce in Italia, lavorando a Firenze nel campo agricolo, ma alla fine del conflitto ritorna definitivamente in Bulgaria, dove muore il 20 gennaio 1923.
Varban Kilifarski and his brother
Nessun commento:
Posta un commento