ANARCHY AND ANARCHIST 13

 

A N A R C H Y AND A N A R C H I S T

Crédit photo : Ariel Camacho

Phil Casoar, pseudonimo di Philippe Guesdon, nato nel 1956, è uno storico, giornalista, designer e scrittore francese vicino al movimento libertario.

Biographie

All'inizio del 1970 a Lille, partecipa, tra gli altri, con Jean-Luc Porquet e Philippe Robinet, al lancio di Clampin Libération, un giornale di “controinformazione” post maggio 68 la cui pubblicazione termina nel dicembre 1977. 

Negli anni '80 è stato giornalista di Actuel. 

 Nello stesso periodo, introdotto da Bayon, collabora con Libération.

 Tiene cronache su Fluide glacial.

 È autore di documentari e redattore di prefazione alle opere autobiografiche di Arthur Koestler

Con Bayon e Frank Evrard presenta le riedizioni delle opere di André Héléna.

Con Jean-Pierre Jeunet, ha scritto per diversi anni una rubrica sul cinema d'animazione su Charlie Mensuel sotto lo pseudonimo collettivo di “Rivoire et Carret”. 

Ha disegnato l'album The Fabulous Destiny of Amélie Poulain e A Long Sunday of Engagement, The Goscinny Album (con Jean-Pierre Mercier)9 e quello degli Eroi di Budapest (con Eszter Balazs). 

Œuvres

• Avec Bruno Bayon, Patrice Bollon, Oscar Caballero, Michel Folco, Théo Hakola, Gilbert Lascault, Jacques Meunier, Patrice Minet, Pierre-François Moreau, Titres en cours, portfolio de 30 lithographies de Ricardo Mosner, 1989.
• Louis Mercier, Simone Weil : retour sur une controverse, Avec la colonne Durruti : Ridel dans la révolution espagnole, in Présence de Louis Mercier, Atelier de création libertaire, 1999.
• Avec Jean-Pierre Mercier, L’Album Goscinny, Éditions des Arènes, 2002, (ISBN 978-2-912485-45-8), (ISBN 2-912485-45-2), (BNF 39008355).
• Avec Eszter Balázs, Les héros de Budapest, Les Arènes, 2006, 252 p., (BNF 40976695), (OCLC 470545737).
• L’Arsène Lupin des galetas : la vie fantasque de Raoul Saccorotti, le cambrioleur en gants blancs, Paris, Éditions du Cerf, 2022, 582 pages, présentation éditeur [archive].

Préface

• André Héléna, Le cheval d’Espagne, E-Dite, 2001, 176 p., (ISBN 2846080208).

Postface

• Au chat qui louche - Arthur Koestler, Paris, Calmann-Lévy, 1996, (BNF 35833618).

Éditeur

• Arthur Koestler, Œuvres autobiographiques : La Corde raide, Hiéroglyphes, Dialogue avec la mort, La Lie de la terre, l’Étranger du square, Paris, Robert Laffont, coll. « Bouquins », 1994, (ISBN 978-2221071847), (BNF 35660526).

Dessinateur

• Comme un poisson dans l'eau, 1976, (BNF 34584453).
• Avec Stéphane Callens, Les Aventures épatantes et véridiques de Benoît Broutchoux, Paris, Le Dernier terrain vague, 1979, (BNF 34648471) ; Éditions Humeurs Noires & CCL, Imprimerie 22 mars (Bruxelles), 1993, (BNF 35609018).

Participations audiovisuelles

• Avec Ariel Camacho, Laurent Guyot, Ortiz, général sans dieu ni maître, iO Production, C9 Télévision, 1996.
  • Première partie : « Nosotros », 53 min 56 s, (BNF 38425794).
  • Seconde partie : « C’est toi le chef ! », 54 min 56 s, (BNF 38425805).
• Avec Georges Nizan, Arthur Koestler - 1905-1983 : du commissaire au yogi, Institut national de l'audiovisuel, collection Un siècle d'écrivains, 1997, 2002, 2010, France 3, 48 min, (BNF 38536591), (BNF 38622676), (BNF 42338527).

Télévision

• Pierre Desgraupes, La rage de lire, TF1, 28 janvier 1981.
• Journal télévisé, FR3 Nord Pas-de-Calais, 1^er octobre 1993, à propos de la BD sur Benoit Broutchoux.

 

 

Jean-Roger Caussimon è un cantautore e attore francese, nato il 24 luglio 1918 nel 14° arrondissement di Parigi e morto il 20 ottobre 1985 nel 13° arrondissement di Parigi. Reso popolare con titoli come La Java de La Varenne, Nous deux o Les Cœurs purs, è in particolare autore di numerose canzoni musicate e rese popolari dal suo amico Léo Ferré come Monsieur William, Comme à Ostende o Le Temps du tango .

 Biographie

Jeunesse (1918-1936)

Jean-Roger Caussimon è nato a Parigi nel luglio 1918 (era un “figlio del permesso”, suo padre all'epoca era impegnato con Verdun). Suo padre, Jean Caussimon, medico, e sua madre Yvonne, si stabilirono a Bordeaux. 

È cresciuto e ha studiato a Bordeaux, al Lycée Montaigne. Scoprì i grandi poeti durante la sua adolescenza (Albert Samain, Edmond Rostand, Jean Richepin, poi al liceo François Villon, Clément Marot, Arthur Rimbaud, Paul Verlaine, La Fontaine, Dante, Heine, Jacques Audiberti), e fu in quel periodo che la qualità di poeta gli sembrerà per sempre inaccessibile. Ha preso lezioni di dizione per quattro anni (1930-1934) da Francis Grangier (ex attore dell'Odéon), per poter parlare di questi poeti che tanto ama, senza il suo accento bordolese. Ha conseguito il diploma di maturità e il primo premio al conservatorio di arte drammatica. Sua madre, Yvonne, si suicidò nel 1936, all'età di 43 anni, cosa che lo segnerà per sempre.

 Les années d'apprentissage (1937-1942)

Nel 1937 iniziò come attore professionista e manager nel piccolo teatro Trianon di Bordeaux. Esegue uno spettacolo a settimana. L'attore Henri Bosc gli consiglia di non restare a Bordeaux, perché può essere riconosciuto solo a Parigi, e lo presenta ai maestri del Conservatorio di Parigi nel 1938: viene ammesso come uditore nella classe di Louis Jouvet, che gli mostra un interesse divertito e paterno.

 Poi venne il servizio militare e la seconda guerra mondiale: Caussimon fu arruolato a Saint-Cloud per il servizio militare nell'ottobre 1938, poi fu arruolato nella campagna delle Ardenne nel 1939 come soldato. Fu fatto prigioniero nei Vosgi nel 1940, poi andò nello Stalag IV-A in Slesia. Durante la sua prigionia scrisse poesie e un'opera teatrale in tre atti con il suo amico Georges Fagot che ebbe un grande successo, Parody of Faust. Nel 1942 fu rimpatriato per motivi di salute e ritornò a Parigi in dicembre.

 

 Une carrière prolifique (1942-1970)

 

Al suo ritorno, nel dicembre 1942, visitò il cabaret Lapin Agile (così come molti altri cabaret parigini come Les Trois Baudets) per dei recital durante i quali recitò poesie e cantò molto. Jean-Roger effettuava regolarmente due “tour” ogni sera al Lapin Agile. Fu lì che conobbe e apprezzò la canzone.

 Contemporaneamente, nel 1944, fu ingaggiato da Charles Dullin al Théâtre de l'Atelier e al Théâtre de la Cité di Parigi, e partecipò anche alle prime trasmissioni televisive sperimentali. Jean-Roger Caussimon ha debuttato al cinema nel 1945 nel film François Villon di André Zwobada (al fianco di Serge Reggiani, Michel Vitold e Jean Carmet). Da allora in poi, Caussimon condurrà una vasta carriera di attore in teatro (un centinaio di rappresentazioni a Parigi e in tournée), al cinema, in televisione, così come alla radio (registrò quasi 250 trasmissioni drammatiche, principalmente per France Culture et Francia Inter).

 Fu al Lapin Agile che Jean-Roger Caussimon conobbe Léo Ferré nel 1947, che mise subito in musica la poesia À la Seine, poi Monsieur William nel 1950. Caussimon divenne il paroliere contemporaneo privilegiato di Ferré e i due uomini rimasero amici per tutta la vita. .

 Nel 1948 inizia una lunga collaborazione teatrale con Jean Mercure. Lo stesso anno produce e presenta programmi letterari con François Billetdoux per la Radio francese (Le Livre d'or du Lapin Agile). Nel 1949, Jean-Roger Caussimon si esibì con Léo Ferré all'Aux Trois Mailletz.

Tra il 1950 e il 1956 il teatro e il cinema furono le sue attività dominanti. Fu sempre a Lapin Agile che Marcel Carné lo vide e decise di affidargli il ruolo dello scudiero nel suo film Juliette ou la Clé des songes (1951), con Gérard Philipe.

 Caussimon continua a scrivere per Léo Ferré e i suoi interpreti si moltiplicano: Catherine Sauvage, Maurice Chevalier, Les Frères Jacques, Philippe Clay, Serge Gainsbourg. Seguiranno successivamente Julien Clerc, Silvain Vanot, Arno, Bernard Lavilliers e Catherine Ringer.

Jean-Roger Caussimon ha frequentato il Lapin Agile per nove anni, dal 1943 al 1952, insieme al suo amico François Billetdoux che vi recitava monologhi. 
Nel dicembre 1953 conosce a Lione Paulette Clément, che diventerà sua moglie nel 1956. Nel 1957 nasce il figlio Raphaël, poi nel 1960 la figlia Céline (anche lei attrice e cantautrice).

Dal 1957, oltre al teatro e al cinema, si aggiungono molti ruoli per la televisione. Nel 1961, Caussimon fece una tournée teatrale internazionale. e ha interpretato ruoli in teatro, cinema, radio e televisione tra il 1962 e il 1966. Nel 1967 Pierre Seghers gli dedica un volume nella raccolta “Poètes d’avenir”. Questa raccolta con prefazione di Léo Ferré riunisce quarantacinque dei suoi testi.

Un chanteur reconnu (1970-1985)

Nel 1967, Pierre Barouh, allora giovane creatore dell'etichetta indipendente Saravah e ammiratore dell'opera di Jean-Roger Caussimon, apprese da José Artur che l'attore e paroliere cantava da giovane al Lapin Agile. Su consiglio di José Artur, Barouh incontra Caussimon per cercare di convincerlo a registrare un disco delle sue canzoni con Saravah. Caussimon si mostra inizialmente molto riservato ("perderai dei soldi...", "Non so cantare...") ma finisce per accettare la proposta, superando le apprensioni e sviluppando il gusto per la professione. di cantante.

Il suo primo album, registrato in sei giorni e pubblicato nel 1970, vinse il Gran Premio dell'Accademia Charles-Cros e segnò l'inizio della sua collaborazione con il compositore e arrangiatore Éric Robrecht, durata circa quindici anni. Insieme, hanno creato una quarantina di canzoni tra cui Mia madre, C'è il sole, Le Vieux Cheval, Mes amis, Les Milices, Enfants, vous n'avez plus de rose, Orly Bar, Le Gauchisme à la mode, Oud-vous iras-vous dancing. ?, Les Copains de mai, Les Cœurs purs, Batelier mon ami, Cueille la fleur, Ubu.  

 

Se Jean-Roger Caussimon mette in musica occasionalmente alcuni dei suoi testi, si affida il più delle volte a compositori più esperti di lui: Éric Robrecht o Francis Livon e Roger Pouly, ma anche Jacques Datin, Jacques Debronckart, Philippe-Gérard, Maurice Jarre, Francis Lai, Pierre Philippe, André Popp, Philippe Sarde, Jean-Marie Sénia, Claude Vence e Gaby Verlor. La collaborazione con Léo Ferré è diversa in quanto Caussimon non gli chiede di comporre per lui, ma scrive inizialmente per alimentare il repertorio di Ferré. Questo corpus, diffuso tra il 1946 e il 1985, comprende una ventina di brani:

 

• À la Seine
• Avant de te connaître
• Bleu... Blanc... Rouge
• Comme à Ostende
• Comment ça marche ?
• Les Drapeaux merveilleux
• Les Indifférentes
• J'entends passer le temps
• Les Loubards
• Metaphysic Song
• Mon camarade
• Mon Sébasto
• Monsieur William
• Ne chantez pas la mort
• Nous deux
• Nuits d'absence
• Les Spécialistes
• Le Temps du tango
• Les Vieux Chagrins

 

Nel 1971, Jean-Roger Caussimon registra il suo secondo album. Jean-Christophe Averty gli ha poi dedicato un intero programma televisivo e Caussimon ha tenuto il suo primo recital al Théâtre du Vieux-Colombier per una settimana. Per lui comincia una nuova vita. Da quel momento in poi, ha cantato sul palco come headliner ogni anno, negli ultimi quindici anni della sua vita, percorrendo le strade della Francia con la moglie Paulette nella loro roulotte.

 Nel 1972 canta in recital alla Gaîté-Montparnasse. Nello stesso anno, Léo Ferré registrò la canzone Ne chantez pas la mort.

 Nel 1973, Caussimon cantò al Bobino, insieme a Nicole Croisille e ai Freres Enemies. Jean-Christophe Averty sta realizzando un secondo programma televisivo su di lui. Caussimon parte per la sua prima tournée in provincia (Lille, Nantes, Saint-Étienne, Évreux, ecc.). Ha tenuto recital a Villa d'Este per tre mesi (Jean-Louis Foulquier è nello stesso programma), poi al teatro Mouffetard prima di partire di nuovo in tournée (17 città).

 Nel 1974 registrò il suo terzo album. Nel maggio dello stesso anno, canta all'Olympia per il programma Musicorama d'Europe, che dà origine ad un album pubblicato postumo nel 1992. Caussimon va in tournée in provincia (24 città) e Jean-Christophe Averty ne produce un terzo. programma televisivo, in cui Caussimon questa volta ha condiviso i riflettori con Philippe Clay.

 Nel 1975 registrò il suo quarto album. La SACEM gli conferisce il premio André-Mauprey per tutta la sua opera. Lo stesso anno, ha recitato nel film Il giudice e l'assassino di Bertrand Tavernier, con Michel Galabru e Philippe Noiret, e ha scritto tre canzoni per il film (La Comune è in lotta, Il lamento di Bouvier lo Squartatore e Sigismond lo Strasburgo). Comincia a scrivere le sue memorie, che si intitoleranno La Double Vie.

Nel 1976 scrisse la canzone Le Voyage est bien long, un tema radiofonico per Histoire d'un paysan con musiche di Jean-Marie Sénia. Va in tournée (22 città) e fa teatro e radio.

  Nel 1977 fu pubblicato il suo quinto album. Ha scritto la sigla del film Des enfants gâtés di Bertrand Tavernier, interpretato da Jean-Pierre Marielle e Jean Rochefort. È andato in tournée (44 città, di cui dieci giorni a Lione) e ha trascorso 25 giorni al teatro Renaissance di Parigi.

 Nel 1978, Caussimon lascia Parigi con la moglie per stabilirsi nella campagna degli Yvelines, poi parte in tournée (78 città). Su iniziativa di Jean Mercure, canta per dieci giorni nel mese di novembre al Théâtre de la Ville di Parigi. Una registrazione dello spettacolo è stata pubblicata come album lo stesso anno. Sarà l'unico album pubblicato pubblicamente durante la sua vita.

Nel 1979 andò in tournée (26 città) e pubblicò il suo sesto e ultimo album in studio. Suo padre morì nel maggio 1979 a Bordeaux, all'età di 84 anni. Canta sedici giorni a Gaîté-Montparnasse.

Nel 1980, trascorse una settimana con Léo Ferré in Italia per lavorare di nuovo insieme al progetto dell'album Ferré canta Caussimon. Poi è andato di nuovo in tournée in più di trenta città. Cantò per dodici giorni al teatro Petit Champlain in Quebec, dove Félix Leclerc e Raymond Lévesque (suo amico dagli anni '50) andarono a vedere il suo spettacolo.

Nel 1981 esce la raccolta dei suoi testi Le mie canzoni delle quattro stagioni. Va in tournée (36 città, di cui 12 giorni a Lione). A luglio incide un 45 giri con due titoli (Un soir de mai e Les Dom-Tom de l'Amérique). Fu ricoverato in ospedale nell'ottobre 1981, poi partì per una tournée (6 città).

 Caussimon fu nuovamente ricoverato in ospedale nel gennaio 1982, ma partì per una tournée (39 città, di cui 3 giorni a Ginevra). Il 28 giugno 1982 incontrò Federico Fellini, che stava preparando il suo film E  la nave va.., ma rifiutò con rammarico il ruolo principale, a causa dei numerosi impegni  già firmati.

 Nel 1983, è andato in tournée (37 città), ha cantato per 11 giorni a Nanterre, ha tenuto recital in Svizzera, poi in Belgio ed è tornato a cantare per 15 giorni al Petit-Champlain in Quebec.

 Nel 1984, va di nuovo in tournée (25 città), poi trascorre alcuni giorni con Léo Ferré per finalizzare le nove canzoni inedite del loro disco Ferré-Caussimon, intitolato Les Loubards. Ferré registrò questo album nel marzo 1985. Caussimon fu nominato ufficiale delle Arti e delle Lettere da Jack Lang in aprile. Poi è partito per una tournée in 10 città, prima di essere nuovamente ricoverato in ospedale il 6 giugno. Jean-Roger Caussimon morì nell'ottobre 1985 all'ospedale Pitié-Salpêtrière di Parigi per cancro ai polmoni. La cremazione del suo corpo presso il colombario del Père-Lachaise ha permesso che le sue ceneri fossero disperse il 2 novembre, nell'oceano presso la Pointe des Poulains di Belle-Île-en-Mer.

 

Théâtre

• 1946 : Winterset de Maxwell Anderson, mise en scène André Certes, théâtre des Carrefours
• 1947 : Le Voyage en calèche de Jean Giono, mise en scène Alice Cocea, théâtre du Vieux-Colombier
• 1948 : Maître après Dieu de Jan de Hartog, mise en scène Georges Douking, théâtre Verlaine
• 1949 : Les Gaités de l'escadron de Georges Courteline, mise en scène Jean-Pierre Grenier, théâtre de la Renaissance
• 1950 : Les Gueux au paradis de Gaston-Marie Martens, théâtre de la Porte-Saint-Martin
• 1951 : Maître après Dieu de Jan de Hartog, mise en scène Jean Mercure, théâtre de la Gaîté-Montparnasse
• 1952 : Sur la terre comme au ciel de Fritz Hochwälder, mise en scène Jean Mercure, théâtre de l'Athénée
• 1953 : Sur la terre comme au ciel de Fritz Hochwälder, mise en scène Jean Mercure, théâtre des Célestins
• 1954 : Un nommé Judas de Pierre Bost et Claude-André Puget, mise en scène Jean Mercure, Comédie-Caumartin
• 1955 : Le Mal d'amour de Marcel Achard, mise en scène François Périer, théâtre de la Michodière
• 1956 : L'Hôtel du libre échange de Georges Feydeau, mise en scène Jean-Pierre Grenier, théâtre Marigny
• 1957 : La Visite de la vieille dame de Friedrich Dürrenmatt, mise en scène Jean-Pierre Grenier, théâtre Marigny
• 1958 : La Tour d'ivoire de Robert Ardrey, mise en scène Jean Mercure, théâtre des Bouffes-Parisiens
• 1959 : Trésor-party de Bernard Régnier, d'après le roman Valeurs en coffre (Money in the Bank (en)) publié en 1946 par P. G. Wodehouse, mise en scène Christian-Gérard, théâtre La Bruyère
• 1960 : La Logeuse de Jacques Audiberti, mise en scène Pierre Valde, théâtre de l'Œuvre
• 1960 : Château en Suède de Françoise Sagan, mise en scène André Barsacq, théâtre de l'Atelier
• 1962 : Frank V, opéra d'une banque privée de Friedrich Dürrenmatt, mise en scène André Barsacq, théâtre de l'Atelier
• 1962 : Trencavel de Robert Collon, mise en scène Jean Mercure, théâtre Montparnasse
• 1963 : Le Complexe de Philémon de Jean Bernard-Luc, mise en scène Christian-Gérard, Comédie des Champs-Élysées
• 1963 : Le Paria de Graham Greene, mise en scène Jean Mercure, théâtre Saint-Georges
• 1966 : Laurette ou l'Amour voleur de Marcelle Maurette et Marc-Gilbert Sauvajon, mise en scène Pierre Fresnay, théâtre de la Michodière
• 1968 : Adieu Berthe de John Murray et Allen Boretz, mise en scène Jacques Charon, théâtre des Bouffes-Parisiens
• 1969 : La Contestation et la Mise en pièces de la plus illustre des tragédies françaises Le Cid de Pierre Corneille, mise en scène Roger Planchon, théâtre de la Cité de Villeurbanne
• 1972 : Mesure pour mesure de William Shakespeare, mise en scène Jaromir Knittl, Festival du Marais
• 1973 : Nom : Stuart, prénom : Marie de Jaromir Knittl, mise en scène de l'auteur, théâtre des Deux-Portes
• 1974 : Antigone de Jean Anouilh, mise en scène Gérard Dournel, Festival de Vaison-la-Romaine
• 1977 : Le Barbier de Séville de Beaumarchais, mise en scène Teddy Bilis, théâtre des Célestins

Filmographie

Cinéma

• 1945 : François Villon de André Zwobada: le grand écolier
• 1945 : Le Jugement dernier de René Chanas
• 1946 : Pétrus de Marc Allégret : Milou
• 1947 : La Fleur de l'âge de Marcel Carné(inachevé)
• 1947 : Le destin s'amuse de Emil-Edwin Reinert : Marcel
• 1947 : Capitaine Blomet de Andrée Feix : Clodomir
• 1948 : Le Mannequin assassiné de Pierre de Hérain : Jérôme
• 1948 : Clochemerle de Pierre Chenal : Samotras
• 1948 : L'assassin est à l'écoute de Raoul André : l'inspecteur
• 1949 : Bonheur en location de Jean Wall : Julien
• 1950 : Juliette ou la Clé des songes de Marcel Carné : le châtelain / M. Bellanger
• 1950 : L'Homme de la Jamaïque de Maurice de Canonge : le docteur Van Boeken
• 1951 : La Rose rouge de Marcel Pagliero : l'homme du bar
• 1951 : L'Auberge rouge de Claude Autant-Lara : Darwin
• 1952 : Milady et les Mousquetaires de Vittorio Cottafavi : le bourreau
• 1954 : La Reine Margot de Jean Dréville : le gouverneur de la prison
• 1955 : French Cancan de Jean Renoir : le baron Walter
• 1955 : Port du désir d'Edmond T. Gréville : M. Black
• 1956 : Villa sans souci de Maurice Labro : 'Jarewski
• 1956 : Fernand Cow-boy de Guy Lefranc : Castor Prudent
• 1957 : Bel Ami de Louis Daquin : Charles Forestier
• 1957 : Trois de la marine de Maurice de Canonge : Éric Bergen
• 1957 : Et par ici la sortie de Willy Rozier : Picatellos
• 1957 : Ce joli monde de Carlo Rim : Joseph
• 1958 : Un homme se penche sur son passé de Willy Rozier : Stopwell
• 1958 : Le Train de 8h47 de Jack Pinoteau (inachevé)
• 1958 : Le Sicilien de Pierre Chevalier
• 1958 : Quand sonnera midi de Edmond T. Gréville : Don Gaspar
• 1958 : Le Gorille vous salue bien de Bernard Borderie : Léon
• 1958 : Les Jeux dangereux de Pierre Chenal : Bourdieux
• 1958 : Maxime de Henri Verneuil
• 1959 : Le Petit Prof de Carlo Rim : le proviseur
• 1960 : Le Saint mène la danse de Jacques Nahum
• 1961 : La Fayette (film) de Jean Dréville : Maurepas
• 1961 : Le Retour du docteur Mabuse de Harald Reinl : Küster
• 1962 : A fleur de peau de Claude Bernard-Aubert : M. Brémont
• 1964 : Hardi ! Pardaillan de Bernard Borderie : Ruggieri
• 1964 : L'Amour à la chaîne de Claude de Givray: le prêtre
• 1965 : Thomas l'imposteur de Georges Franju : l'évêque
• 1965 : Dis-moi qui tuer de Étienne Périer : Kopf
• 1965 : Deux heures à tuer de Yvan Govar : Gabriel Damerville
• 1965 : Les Baratineurs de Francis Rigaud : l'héraldiste
• 1965 : Le Trésor des Aztèques ou Les Mercenaires du Rio Grande de Robert Siodmak : Marshall Bazaine
• 1965 : La Pyramide du dieu Soleil de Robert Siodmak : Marshall Bazaine
• 1965 : Pleins feux sur Stanislas de Jean-Charles Dudrumet : le faux conservateur en chef
• 1967 : La Fantastique Histoire vraie d'Eddie Chapman de Terence Young : général de l'Armée de l'air
• 1967 : Fantomas contre Scotland Yard de André Hunebelle : Lord MacRashley / Fantômas avec parfois les traits dudit Lord
• 1971 : Les Assassins de l'ordre de Marcel Carné : le commissaire Lagache
• 1972 : Tout le monde il est beau, tout le monde il est gentil de Jean Yanne : le père Derugleux
• 1972 : Le Trèfle à cinq feuilles de Edmond Freess: Vampirus
• 1973 : Moi y'en a vouloir des sous de Jean Yanne : l'évêque
• 1974 : Que la fête commence... de Bertrand Tavernier : le cardinal
• 1976 : Le Juge et l'Assassin de Bertrand Tavernier : le chanteur des rues
• 1976 : Deux Imbéciles heureux de Edmond Freess : Albert Breux
• 1978 : Au hasard de la nuit, court métrage de Jean-Luc Darmon (voix)
• 1979 : Le Gendarme et les Extra-terrestres de Jean Girault : l'évêque
• 1981 : Signé Furax de Marc Simenon : le jardinier
• 1982 : Les Misérables de Robert Hossein : le Conventionnel
• 1982 : La Baraka de Jean Valère : le clochard
• 1986 : La Rose de Paracelse, court métrage de Thierry Bourcy

Télévision

• 1957 : En votre âme et conscience, épisode : L'Affaire Allard de Jean-Paul Carrère
• 1959 : Marie Stuart de Stellio Lorenzi : Burleigh
• 1960 : La caméra explore le temps, épisode Qui a tué Henri IV ? : De Harlay
• 1960 : Le Lien de Guy Lessertisseur : le baron Sprengel
• 1960 : Les Joueurs de Marcel Bluwal
• 1961 : Le Trésor des treize maisons
• 1961 : La Petite Dorrit : Jérémy
• 1961 : Le Rouge et le Noir de Pierre Cardinal : M. de Rênal
• 1962 : La Caméra explore le temps, épisode Crime sous Louis-Philippe : le docteur Simon
• 1962 : Vincent Scotto : Fragson
• 1964 : La Chambre : M. Dardébat
• 1965 : La caméra explore le temps, épisode L'affaire Ledru : Hébert
• 1965 : Drame à un personnage : le président
• 1965 : Les Jeunes Années, épisode 20 de Joseph Drimal : Mr Flaminien
• 1968 : Ambroise Paré : maître Turpin
• 1968 : Les Dossiers de l'agence O, épisode L'Homme tout nu de Marc Simenon
• 1969 : Le Chandelier : maître André
• 1970 : Tout spliques étaient les Borogoves de Daniel Le Comte : le docteur Rennert
• 1970 : Au théâtre ce soir : Adieu Berthe d'Allen Boretz et John Murray, mise en scène Jacques Charon, réalisation Pierre Sabbagh, théâtre Marigny : Choubert
• 1972 : Mandrin : le ministre d'Argenson
• 1972 : Comme il vous plaira : le duc Frédéric
• 1973 : Le Bleu d'outre-tombe : le directeur
• 1973 : Le Jeune Fabre : Chadoun
• 1973 : Magie rouge : le mendiant
• 1973 : L'Alphomega
• 1973 : Monsieur Émilien est mort : Émilien de Maldozenne
• 1974 : Au théâtre ce soir : Les Voyageurs égarés de Guillaume Hanoteau, mise en scène Michel Roux, réalisation Georges Folgoas, théâtre Marigny
• 1974 : De Béthune au Chat noir : Marcel Legay / lui-même
• 1975 : Le Péril bleu : le professeur Le Tellier
• 1976 : Le Château des Carpathes : le berger Frik
• 1976 : Les Roses de Manara : le pèlerin
• 1980 : Le Séquestre : le recteur
• 1980 : Les Cinq Dernières Minutes, épisode Du côté du bois de Boulogne de Claude Loursais
• 1981 : Ce monde est merveilleux : Fournier-Marcenat
• 1982 : Les Longuelune : l'accordeur
• 1984 : Le Château

Discographie

Albums studio

[afficher] 1970 : Jean-Roger Caussimon chante Jean-Roger Caussimon

[afficher] 1972 : À la Seine

[afficher] 1974 : Musique légère

[afficher] 1975 : Il fait soleil

[afficher] 1977 : Chanson de l'homme heureux

[afficher] 1979 : Papy rock

1980: Intégrale 1970-1980 chez Saravah. (2 volumes)

Album posthume

• 1994 : La Double Vie (enregistrements inédits de Caussimon et de ses interprètes, 1946-1981)

Albums live

• 1978 : Au théâtre de la Ville (en public)

Albums posthumes

• 1992 : En public à l'Olympia 74
• 2003 : Jean-Roger Caussimon au cabaret du Lapin Agile (inédits en public, 1946-1949)

Vidéographie

2008 : Chansons en images (2 DVD)

 

93 video Ora in riproduzione

Jean-Roger Caussimon - L'intégrale 1970-1980

Chansons, Folklore et Variété · Playlist

 

 

Joseph Chatellier (nato il 16 aprile 1901 ad Aimargues e morto il 20 novembre 1985 nella stessa città) è un politico francese. Di sensibilità anarchica e poi comunista, fu in particolare sindaco di Aimargues dal 1945 al 1963.

 Biographie 

 

Joseph Jean Chatellier, detto “Le Cuir”, apparteneva dagli anni '20 insieme ai fratelli Aimé e Abel e al padre Jean al gruppo anarchico di Aimargues che allora si riuniva alla Maison du peuple e contava una quarantina di membri. È anche un attivista dell'Unione Anarchica e del sindacato locale di Aimargues della CGTSR. La sua casa situata in rue Jeanne-d'Arc servì nel 1934 come cassetta della posta per la posta indirizzata a Paul Roussenq e nel 1937 per quella del gruppo Lunel dell'UA. Nella primavera del 1936 ci fu uno sciopero dei lavoratori agricoli della regione, che si concluse con una vittoria. Il 20 marzo 1938, insieme ai fratelli Rogati, Joseph e Vaillant Deschamps, Marcellin e Alphonse Mari, manifestò contro un raduno dei Giovani Operai Cristiani (JOC) ad Aimargues. L'incontro si è trasformato in uno scontro e in giugno è stato condannato dal tribunale penale di Nîmes a due mesi di carcere e a 50 franchi di multa. Arrestato dal regime di Vichy durante la guerra con i fratelli Deschamps, Georges Louche, Marcellin Mari e Paul Perrier, fu internato come detenuto politico nel campo di Chibron. Fu rilasciato all'inizio del 1942. Alla fine della guerra, fece parte insieme al fratello Jean del comitato locale di Liberazione, insediatosi il 23 ottobre 1944. Nelle elezioni comunali del 6 maggio 1945, a capo di una lista comunista, fu eletto sindaco. di Aimargues, succedendo così al comitato di liberazione. Fu rieletto nel 1947, 1953 e 1959. Nel marzo 1963, nel contesto della campagna legislativa parziale, che vedeva scontrarsi Gilberte Roca e Jean Poudevigne, fu arrestato per appropriazione indebita, cosa che lese l'immagine di questo primo. Sospeso dal prefetto del Gard, gli successe il socialista Albert Fontanieu al termine delle elezioni parziali organizzate a dicembre. Il 30 aprile 1964, essendosi costituito parte civile il comune di Aimargues, è condannato a cinque anni di reclusione per abuso di beni aziendali dalla corte d'assise del Gard e incarcerato a Nîmes. Fu sotto il suo comune, dal 1947 al 1963, che Anaïs Bouïrel fu la prima donna eletta consigliera comunale di Aimargues.

 

Henri Gauche detto René Chaugi, nato il 7 febbraio 1870 a Parigi e morto il 19 luglio 1926 a Élancourt, è un giornalista, scrittore e attivista anarchico francese.

Biographie

Scoprì gli ambienti libertari all'età di 20 anni e partecipò a diverse riviste anarchiche come La Revue anarchiste o La Révolte di Jean Grave. Dopo la votazione delle leggi scellerate dovette andare in esilio in Belgio e nei Paesi Bassi. Al suo ritorno a Parigi, ha partecipato alla rivista Les Temps Nouveaux.

Œuvres

Ouvrages

• 1913 : Immoralité du mariage, éditions de la librairie internationale à Paris, première édition en 1898.
• 1901 : La Femme esclave, Paris, Bureau des Temps nouveaux, 1901¹.
• 2010 : Immoralité du mariage, Nabu Press, 38 pages, (ISBN 978-1177267984), nouvelle édition.

Articles

• « Les trois complices » dans Les Temps nouveaux, numéro 58, 1912 (lire en ligne [archive])

I 3 Complici, illustrazione da un articolo di René Chaughi

 

Alexandre Christoyannopoulos (greco moderno: Αλέξανδρος Χριστογιαννόπουλος), nato a Bruxelles nel 1979, è uno scrittore e saggista cristiano libertario franco-greco. Autore, nel 2009, di Christian anarchismo: commento politico al Vangelo, fa parte del movimento di anarchismo cristiano fondato da Leone Tolstoj e ampliato, in particolare, da Jacques Ellul, Dorothy Day e Aristide Pierre Maurin.

Biographie

Alexandre Christoyannopoulos è docente di scienze politiche alla Loughborough University.
 

Œuvres

• (en) Religious Anarchism: New Perspectives, Cambridge Scholars, 2009, (ISBN 1-4438-1132-7).
• (en) Christian anarchism : a political commentary on the Gospel, Exeter, Imprint Academic, 2011 (ISBN 9781845402471).
• (en) Tolstoy's Political Thought, (ISBN 0-415-60402-8).

Articles

• (en) Leo Tolstoy, in International Encyclopedia of Revolution and Protest : 1500 to the Present, Blackwell, 2009.
• (de) Die Bergpredigt – ein christlich-anarchistisches Manifest. Ausgewählte Passagen libertär interpretiert, in Christlicher Anarchismus - Facetten einer libertären Strömung, Unrast Verlag, 2014, (ISBN 978-3897715424), présentation en ligne [archive].

Conférences

• (en) Christian Anarchism : A Revolutionary Reading of the Bible, Religion, Globalisation and Security section of the World International, Studies Conference in Ljubljana, 23-26 juillet 2008, lire en ligne [archive].
• (en) Him Only Shalt Thou Serve : A Christian anarchist critique of the Westphalian international order, conférence donnée lors du colloque Rethinking Anarchy : Anarchism and World Politics, 18 juin 2010, Université de Bristol, notice CIRA [archive].
• (en) Violent, Deceptive, Enslaving and Idolatrous: A Christian anarchist critique of the global political economy / Violente, décevante, esclavisante et idolâtre. Une critique christiano-anarchiste de l’économie politique mondiale, congrès de la Société internationale de sociologie des religions (SISR), organisé par l’Institut d’études politiques d’Aix-en-Provence, 30 juin - 3 juillet 2011, cité en ligne [archive].
• Une critique anarchiste chrétienne de la violence : tendre l’autre joue comme un rejet de l’État, colloque Religion et contestation, Clermont-Ferrand, 15-16 avril 2014, Institut de recherche pour l’étude des religions; Université Paris-Sorbonne, cité en ligne [archive].

Bibliographie

• (en) William Crawley, Was Jesus an anarchist ?, interview, BBC, mai 2011, lire en ligne [archive].
• (en) Anthony T. Fiscella, Christian Anarchism, in Anarchist Developments in Cultural Studies - Ontological Anarché : Beyond Materialism and Idealism, 24 janvier 2014, lire en ligne [archive].

YouTube

Preston Sprinkle · 1:17:31

Christian Anarchism: Dr. Alexandre Christoyannopoulos

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Georges Cipriani (nato il 12 aprile 1950) è un ex militante del gruppo Action directe.

Early life, work and involvement with AD

Nacque a Tunisi da una famiglia operaia e successivamente emigrò in Francia. Alla fine degli anni '60 lavorò come operatore di fresatrice nell'officina di macchine utensili della fabbrica Renault-Billancourt. Era membro del comitato di fabbrica al momento dell'assassinio del militante proletarienne Gauche Pierre Overney, il 25 febbraio 1972. Per i successivi 10 anni visse in Germania, ritornando in Francia all'inizio degli anni '80 e diventando membro di Action directe.

 

Arrest and imprisonment

 Arrestato insieme ai suoi complici Jean-Marc Rouillan, Joëlle Aubron e Nathalie Ménigon il 21 febbraio 1987 in una fattoria a Vitry-aux-Loges (Loiret), Cipriani è stato condannato all'ergastolo per il suo ruolo negli omicidi dell'ingegnere generale René Audran e Georges Besse. Dopo diversi anni di isolamento e reclusione parziale, Georges Cipriani fu internato nell'ospedale psichiatrico di Villejuif durante l'estate del 1993. La sua richiesta per lo status di semilibertà, che gli consentirebbe di uscire dal carcere per periodi prolungati, è stata respinta il 20 agosto 2009, prima di essere approvata il 14 aprile 2010.

 

 

Fanny Clar, vero nome Clara Fanny Olivier, nata il 17 febbraio 1875 nel 4° arrondissement di Parigi e morta il 24 febbraio 1944, è una giornalista e scrittrice francese, descritta come un'intellettuale socialista (nel senso della SFIO). È nota anche per il suo impegno pacifista e femminista. La sua opera letteraria comprende romanzi, poesie e opere teatrali. Ha fatto carriera scrivendo storie principalmente per bambini.

Biographie

Jeunesse et vie privée

Fanny Clar nacque il 17 febbraio 1875 a Parigi2 ed era figlia di una coppia di ottici che vivevano in Avenue Victoria.

Fanny Clar sposa Émile Célié. Hanno un figlio, Jean, nato il 21 febbraio 1897, e vivono al 70 di rue des Batignolles. Visse poi con lo scultore e pittore Raphaël Diligent (1884-1964) che illustrò molti dei suoi libri (Les Mains enchantées, Dix-sept et un). Fanny Clar morì il 24 febbraio 19442. Suo nipote François Clar (1931-2011) è un pittore.

Journalisme

  Nel 1904, Fanny Clar scrive su Le Libertaire sotto la firma di Francine. Lì incontrò Miguel Almereyda, padre di Jean Vigo, al quale rimase legata. Fa parte della Lega Internazionale per l'Educazione Razionale dell'Infanzia, fondata da Francisco Ferrer nel 1908.

Ogni settimana, dal 21 agosto 1912, scrive una rubrica settimanale per donne dal titolo “Il nostro angolo” sul quotidiano antimilitarista La Guerre sociale. Nel novembre 1913 lavorò con Miguel Almereyda al quotidiano Le Bonnet rouge. Il suo romanzo seriale sentimentale, La rosa di Gerico, apparve su L'Humanité il 7 ottobre 1916.

Nel periodo tra le due guerre collaborò, con il figlio Jean Célié, a diverse testate della stampa socialista come Le Travail de Seine-et-Marne, Floréal, Le Populaire, Le Peuple.

Fanny Clar scrisse articoli per il quotidiano femminista La Voix des femmes quando fu rilanciato nell'ottobre 1919.

Nel 1920, fu accusata di disfattismo e demoralizzazione da Louis Marchand nel suo libro L'offensiva morale dei tedeschi, in Francia, durante la guerra per i suoi scritti del 1915 (1 giugno 1915, 2 giugno 1915, 10 giugno 1915, 13 agosto 1915, 8 dicembre 1915, ecc.).

Con il figlio Jean Célié firmò una lista di sostegno per la riabilitazione di Miguel Almereyda, morto in prigione nel 1922.     

Oltre a numerosi articoli su vari giornali e riviste, Fanny Clar scrive romanzi, poesie e opere teatrali.

Nel 1932, i suoi articoli furono pubblicati su Le Soir (sezione artistica), L’Ère nouvelle (sezione femminile), Le Peuple de Bruxelles, Vu e L’Âgeheureux. Così, ha scritto sulla rivista Vu un commento su otto fotografie di Brassaï dal titolo Un uomo cade in strada tra la folla in seguito a questo incidente in cui osserva che una vita umana rappresenta poco e molto allo stesso tempo. Adatta anche scritti stranieri come Le prime spighe di grano di José M. del Hogar (con Aubert-Gris). Jean Vigo la assunse per il ruolo della madre di Juliette nel film L'Atalante del 1934 e lei lo accettò.

 

Fanny Clar in L'Atalante (1934)
 

Pierre Clastres (Pierre Clastres, nato il 17 maggio 1934 a Parigi 14 e morto accidentalmente il 29 luglio 1977 a Gabriac nella Lozère, è un etnologo e antropologo francese.

È ricercatore presso il C.N.R.S., membro del Laboratorio di Antropologia Sociale e docente presso l'École Pratique des Hautes Études. È un pensatore dalla penna tagliente e dal tono talvolta polemico, considerato libertario e/o anarchico.

Clastres condusse ricerche in Sud America sulle società indigene della foresta tropicale, dove soggiornò presso alcune di loro (in particolare i Javae e gli Yanomami). Oltre alla descrizione e analisi dell'organizzazione sociale di questi popoli (particolarmente dei Guayaki e dei Chulupi), s'interessa alla mitologia delle  popolazioni indigene che studia (come quella dei Guarani) e riflette sul loro uso della lingua. Infine, su un piano più teorico, critica i presupposti e gli imprevidibili dall’etnologia e dall’antropologia politica.

I suoi libri più noti, La Cronaca degli indiani Guayaki e La società contro lo Stato, offrono due diversi approcci a questo territorio sudamericano: il primo, strettamente etnografico, descrive dettagliatamente la vita dei “cacciatori nomadi” degli Aché; il secondo, più antropologico, riunisce studi teorici dedicati alla dimensione politica delle società indigene mettendo in discussione l'origine dello Stato.

Di ritorno dal Sud America, Clastres osservò da etnologo e antropologo il luogo in cui era nato: la società occidentale. Da un lato critica alcune carenze della sua società, come il rapporto con la lingua, la concezione della guerra e la pratica dell’etnocidio. D'altro canto, avanza una tesi sulle "società primitive" (società indivise in cui si stabilisce un potere politico non coercitivo) il cui corollario si applica alle società occidentali: società divise in "leader/cittadini" dove si stabilisce un potere politico coercitivo esercitato dallo “Stato”.

Nella sua opera, Pierre Clastres distingue "un piano teorico" che delinea un asse di ricerca e "un piano pratico" che delinea un ventaglio di azioni: "Il primo ruota attorno a una questione storica e sociologica: qual è l'origine del dominio? Il secondo si riferisce a una questione politica: cosa dobbiamo fare per abolire il potere? »   

Biographie

Formations, titres et postes

Pierre Clastres è nato il 17 maggio 1934 a Parigi. Laureato in Lettere nel 1957, ha conseguito il Diploma di Studi Superiori in Filosofia nel 1958; durante gli studi François Châtelet fu suo insegnante e frequentò le lezioni di Gilles Deleuze.

Successivamente, in compagnia di Alfred Adler, Michel Cartry e Lucien Sebag, Clastres cambiò corso e seguì corsi di etnologia e antropologia dal 1958 al 1963; Alfred Métraux fu il suo insegnante e frequentò le classi di Claude Lévi-Strauss al Collège de France. Ricordando l'anno 1956, Adler dichiara: “Abbiamo scoperto Tristes Tropiques. Ricordo Pierre Clastres, pazzo di Tristes Tropiques, che lo lesse quattro o cinque volte. ". Quando questi quattro studenti devono scendere sul campo per completare la loro formazione di etnologi, Adler e Cartry scelgono l'Africa, Sebag e Clastres scelgono il Sud America. Adler ricorda: "I veri primitivi si trovano solo in America Latina", diceva scherzando. » 

Nel 1965, Clastres ottenne il titolo di dottore in etnologia con una tesi di 3° ciclo intitolata “La vita sociale di una tribù nomade: gli indiani Guayaki del Paraguay”. Svolta sotto la direzione di Claude Lévi-Strauss, la sua tesi è il risultato del suo lavoro sul campo con i Guayaki nel 1963, e ha dato luogo alla pubblicazione di numerosi articoli sulla società Guayaki. Quest'opera (rielaborata) è stata pubblicata nell'opera pubblicata nel 1972 nella raccolta “Terre humaine”: Cronaca degli indiani Guayaki. Quello che sanno gli Aches, cacciatori nomadi del Paraguay.

Dal 1961 al 1975, Clastres è stato ricercatore presso il C.N.R.S., addetto al Laboratorio di Antropologia Sociale creato e diretto da Claude Lévi-Strauss. Dal 1971 al 1972 è docente presso la quinta sezione dell'École Pratique des Hautes Études (É.P.H.É.) dove, in particolare, si occupa della formazione degli studenti in antropologia politica. Philippe Descola ricorda questi corsi: “Lo ricordo come un interlocutore piuttosto brusco, riluttante a discutere le sue idee con gli studenti ribelli che eravamo allora. »

Inoltre, da marzo a maggio 1966 e da aprile a luglio 1974, ha insegnato all'Università di San Paolo in Brasile. Infine, dal 1° ottobre 1975 Clastres fu eletto direttore degli studi della cattedra “Religioni e società dell'America del Sud” presso l'É.P.H.É. (secondo Miguel Abensour e Marcel Gauchet, vi tiene un seminario di qualità ma che attira poche persone).

 

Travail de terrain

Pierre Clastres è un americanista, il che significa che la sua ricerca e il suo lavoro sul campo vengono svolti in America, in particolare in Sud America. Poco interessato all'impero Inca e alle società la cui organizzazione politica è vicina a una forma statale, è più interessato alle società dell'Amazzonia, ai popoli della foresta e della pianura (che lo collega a un'area geografica e a un campo di studio chiamato “americanismo tropicale”). Ecco le missioni che svolge:

1. Dal gennaio 1963 al dicembre 1963 trascorre un anno con gli indiani Guayaki in Paraguay;
2. Nel 1965, sempre in Paraguay, dopo un tentativo fallito di incontrare gruppi guayaki del Nord ancora sconosciuti, rimase con gli indiani Guarani Chiripa grazie a León Cadogan con il quale mantenne una profonda amicizia (e di cui preparò il Diccionario Guayaki-Español); 
3. Alla fine del 1965 e all'inizio del 1966 in Brasile, visitò le Giava dell'Alto Xingu poi fece un breve soggiorno presso i Guarani della costa di San Paolo;
4. Nell'estate del 1966, tornato in Paraguay, rimase brevemente con i Mbya-Guarani;
5.   Par deux fois, en 1966 (juin à octobre) et en 1968 (juin à septembre), il visite les Indiens Chulupi qui vivent dans le Chaco au Paraguay ;
6. Tra il 1970 e il 1971, in Venezuela, accompagnò Jacques Lizot tra gli indiani Yanomami;
7.  Infine, nel 1974, incontra in Brasile gli indiani Guarani, discendenti dei sopravvissuti di una delle ultime migrazioni religiose risalenti agli inizi del XX secolo e provenienti dal Paraguay.

Clastres riporta dalle sue missioni numerosi manufatti (archi, frecce, vimini, ecc.) che sono conservati al Musée du Quai Branly. Segnala inoltre registrazioni sonore conservate presso l'Institut Memories of Contemporary Edition (I.M.E.C.), nonché fotografie conservate presso il Museo Quai Branly, il Laboratorio di Antropologia Sociale e la Biblioteca Nazionale di Francia.

 A questo lavoro sul campo va aggiunta la continua frequentazione dei testi di numerosi cronisti, in questi Clastres trova informazioni che lo aiutano a comprendere le società che studia. Ed è in alcuni di questi testi che scopre per la prima volta i popoli che incontrerà poi: i Guarani e i Guayaki.

Parcours intellectuel

 Nella sua giovinezza, Pierre Clastres fu attivo nell'Unione degli Studenti Comunisti accanto a Lucien Sebag e Michel Cartry. In un articolo dedicato a Cartry, Alfred Adler evoca il temperamento di Clastres dell'epoca: "un attaccabrighe che aveva il gusto dell'avventura (ma non sapeva ancora quale sarebbe stata la sua) ed era ancora molto orgoglioso delle sue origini contadine, le sue radici nel cuore dei Pirenei dell'Ariège. »

 Durante la permanenza di Marshall Sahlins al Laboratorio di antropologia sociale (1967-1969), Clastres pranzava regolarmente con lui: discutevano "degli ultimi dati scientifici e della questione se la società è matura per la rivoluzione". » Secondo Bento Prado Junior nel maggio '68 Clastres (accompagnato da Sahlins) è “occupato a costruire barricate sui boulevard di Parigi. »

 Fu sulla rivista L'Homme fondata da Claude Lévi-Strauss che Clastres pubblicò la maggior parte dei suoi articoli. In seguito alle polemiche sullo strutturalismo e, soprattutto, dopo aver inviato una lettera veemente a un collega su carta intestata del Laboratorio di Antropologia Sociale, Lévi-Strauss licenziò Clastres dal Laboratorio nel 1974. Di conseguenza, Clastres smise di collaborare con L'Homme e pubblicò il resto del suo lavoro in varie riviste che pubblicarono articoli su argomenti prevalentemente politici e filosofici, tra cui Interrogations e Textures.

Si avvicinò poi a filosofi la cui ricerca era incentrata sulla politica, esponenti del movimento antitotalitario che aveva già incontrato: Cornelius Castoriadis e Claude Lefort (fondatori e organizzatori del gruppo e della rivista Socialisme ou barbarie), Miguel Abensour e Marcel Gauchet (con al quale collaborò per un'edizione del Discorso sulla servitù volontaria di Étienne de La Boétie). Con loro, e con Maurice Luciani, partecipa alla creazione della rivista Libre, i cui primi due numeri compaiono nel 1977.

Negli anni 1974-1977, in seguito alle controversie sullo strutturalismo e poi al suo libro La Società contro lo Stato, Clastres dibatte con diversi autori tra cui Pierre Birnbaum, ribadisce le sue critiche allo strutturalismo e polemizza contro un approccio di etnologia chiamato “antropologia marxista”. ” (in particolare il lavoro di Claude Meillassoux e quello di Maurice Godelier).

Décès

 

Pierre Clastres morì in un incidente stradale il 27 luglio 1977 (all'età di 43 anni). Robert Maggiori ipotizza: “Non sappiamo cosa sia successo su questa strada tortuosa dalla Lozère, vicino a Gabriac. [...]. Senza dubbio ha perso il controllo dello sterzo e ha fatto rotolare l'auto giù dal fianco della montagna. »

Une œuvre inachevée

Durante la sua vita, Clastres fu autore di una tesi inedita, di una trentina di articoli e di tre libri; morto accidentalmente, ha lasciato un'opera incompiuta: testi non raggruppati in volume e alcuni testi inediti, materiali inediti come appunti di lavoro, diari di campo, un piano di lavoro, ecc.

Œuvres

Articles et entretiens

• Pierre Clastres, « Les Indiens », La Quinzaine littéraire, n^o 55, du 1er au 31 août,‎ 1968, p. 24-25
• Pierre Clastres, « Le temps des assassins », Les Temps modernes, n^o 283, mars,‎ 1970, p. 1314-1317
• Pierre Clastres et Gilles Anquetil, « Questions d'ethnologie : Entretien avec Pierre Clastres », Les Nouvelles Littéraires, n^o 2 378 (du 23 au 29 avril),‎ 1973, p. 6 (lire en ligne [archive] [PDF])
• Pierre Clastres et L'Anti-mythes, « Entretien avec Pierre Clastres (14 décembre 1974) », L'Anti-mythes, n^o 9,‎ mars 1975, p. 1-26 (lire en ligne [archive] [PDF])
• Pierre Clastres et Raymond Bellour, « La société contre l'État : Entretien avec Pierre Clastres », Le Magazine Littéraire, n^o 102, juillet-août,‎ 1975, p. 60-63 (lire en ligne [archive] [PDF])
• Marie-Ange Garrandeau, « Voix singulières de Terre Humaine : Pierre Clastres (17 août 2005) [archive] » [MP3], sur Revue du MAUSS permanente [en ligne], 6 novembre 2007 (consulté le 5 mars 2022)

Préfaces

• (es) León Cadogan (« Avant-propos » de Pierre Clastres), Diccionario Guayaki-Español, Paris, Musée de l'homme, 1968
• Marshall Sahlins (« Préface » de Pierre Clastres), Âge de pierre, âge d'abondance : L'économie des sociétés primitives, Paris, Gallimard, coll. « Folio Histoire », 2017 (1^re éd. 1976)

Ouvrages

• Pierre Clastres, Chronique des Indiens Guayaki : Ce que savent les Aché, chasseurs nomades du Paraguay, Paris, Pocket, coll. « Terre Humaine Poche », 1991 (1^re éd. 1972)
• Pierre Clastres, La Société contre l'État : Recherches d’anthropologie politique, Paris, Éditions de minuit, coll. « Reprise », 2011a (1^re éd. 1974)
• Pierre Clastres, Le Grand Parler : Mythes et chants sacrés des Indiens Guarani, Paris, Seuil, 2011b (1^re éd. 1974)
• Pierre Clastres, Entretien avec l'Anti-mythes, 1974, Paris, Sens & Tonka, 2012a (1^re publication de l'entretien 1975)
• Pierre Clastres, Recherches d'anthropologie politique, Paris, Seuil, 2012b (1^re éd. 1980)
• Pierre Clastres, Mythologie des Indiens Chulupi, Louvain-Paris, Peeters, coll. « Bibliothèque de l'École des hautes études », 1992
• Pierre Clastres, Archéologie de la violence : La guerre dans les sociétés primitives, La Tour-d'Aigues, L'Aube, coll. « Poche », 2016 (1^re éd. 1997)

André Claudot, nato il 14 febbraio 1892 a Digione e morto il 13 giugno 1982 a Lœuilley (Haute-Saône), è un disegnatore, pittore, attivista libertario anticlericale, antimilitarista, poi socialista.

André Claudot è un pittore “attivista per la felicità e la fratellanza degli uomini”. Antimilitarista nel 1914, vignettista politico nella stampa libertaria degli anni '20, professore all'Istituto Nazionale delle Arti di Pechino, testimone del Fronte Popolare, resistente, anticolonialista.

Biographie

Portatore di un cognome tipicamente borgognone, studiò al liceo e alle Belle Arti di Digione e, grazie a una borsa di studio nel 1909, entrò nelle Arti Decorative a Parigi.
 Fu lì che incontrò attivisti anarchici come Pierre Martin, ex compagno di cella di Kropotkin a Clairvaux.

Anticlericale, divenne libertario. Un disegno, pubblicato su Le Libertaire nel 1911, gli causò grandi difficoltà.

Inserito nel Carnet B (degli antimilitaristi), fu mobilitato nel 1914, ma continuò a collaborare durante (Che dire di Sébastien Faure) e dopo il conflitto con la stampa libertaria: Le Libertaire, Clarté di Henri Barbusse, rivista La Anarchist , La Jeunesse anarchiste, organo della Federazione Comunista Anarchica, Le Réveil di Georges Cochon e Le Réfractaire, giornale dell'associazione Les Amis de Louis Lecoin.

  Smobilitato nel 1919, ritornò dalla Serbia dove finì la guerra, a Digione dove si sposò e a Parigi dove si stabilì a La Ruche nel 1920.

Artista impegnato nella lotta su tutti i fronti, parte per la Cina nel 1926 dove diventa professore all'Istituto Nazionale delle Arti di Pechino all'inizio della Rivoluzione, poi all'Accademia Cinese delle Arti (Hangzhou), dove ha in particolare Li Keran come studente. Lasciò Pechino nel 1928, dopo che la sua classe fu abolita e il direttore (Lin Fengmian) licenziato (quest'ultimo si rifugiò a Nanchino). Se allora era molto legato ad alcuni dei suoi studenti rivoluzionari (assistì alle esecuzioni nel 1927), e per molti aspetti il ​​progetto della scuola di Hanzgou era essa stessa rivoluzionario (più di ispirazione libertaria che comunista), lasciò la Cina nel 1930 a la fine del suo contratto a Hangzhou. Dall'inizio del XXI , i suoi paesaggi vibranti molto rappresentativi della Cina all'epoca sono stati molto apprezzati dai collezionisti asiatici nelle aste in Francia e in Asia.

Nel 1927 e nel 1928 partecipò tuttavia al Salon des Indépendants della Cina e, nel 1930, ritornò a Parigi dove fu iniziato alla Massoneria presso la loggia Travail and True Faithful Friends.

Negli anni Venti, a La Ruche (1920-1926, poi 1930-1932), poi alla Cité des artistes de Montmartre (1932-34), realizza ritratti come quello dello scultore Mattia Léoni, suo vicino di studio, che condivide le sue idee libertarie, quelle di Michel Kikoïne, Pinchus Krémègne o Albert Boucher (il fondatore della Ruche), così come quelle di Mathieu Battaglia o dello scultore ebreo lituano Anton Joutsaytis per esempio.

Nominato professore alla Scuola di Belle Arti di Digione, tra i suoi allievi vi fu Maurice Boitel tra il 1935 e il 1940, finché quest'ultimo fu mobilitato e chiese di essere assegnato ad un'unità di combattimento (mentre Claudot propose che lo assegnassero al servizio cartografico militare). Gentile con i suoi studenti, era tuttavia molto direttivo e li incoraggiava fortemente a imitare il suo stile. Questo spiega perché coloro che erano andati a Parigi per entrare in un atelier dell'École Nationale des Beaux-Arts e poi fare carriera nella capitale, temendo che lui continuasse a voler imporre loro le sue opinioni, si rifiutavano. di esporre con lui nei maggiori saloni parigini e nelle più importanti gallerie. Il suo carattere autoritario, il suo orgoglio e la sua riluttanza a sollecitare qualcuno hanno così mantenuto questo grande artista nella capitale degli ex Duchi di Borgogna, l'antica capitale dell'Arte... cinquecento anni prima. Fu quindi solo più di vent'anni dopo la sua morte che le sue opere videro centuplicare la loro popolarità grazie agli amatori cinesi.  

Revocato dal regime di Vichy nel settembre 1941, come massone, partecipò alla Resistenza nel Fronte Nazionale. Successivamente denunciò vigorosamente il franchismo, la guerra d'Algeria e la guerra del Vietnam. Ormai comunista, il suo impegno si inserisce nella Guerra Fredda. Denuncia così l'imperialismo americano e protesta contro.

 Nel 1954 crea in rue Musette a Digione dove viveva, una scuola di pittura, L'Atelier  è stato onorato di mostre, in particolare nel 1978 a Pavillons-sous-Bois e nel 1980 a Digione, mostre che coprono il suo lavoro dal 1914.

 All'età di 85 anni, ancora ribelle e veemente, raccontò il suo viaggio allo storico del movimento operaio Jean Maitron, in un documentario, “Ascoltate Claudot”, prodotto nel 1978 da Bernard Baissat, film premiato con il premio di qualità del Centro. Cinematografia nazionale.

Nel 1982, pochi mesi prima della sua morte, la città di Digione ha ospitato una nuova retrospettiva sul pittore (nelle sale annesse al museo). Nel 2021 (25 giugno-20 settembre), una mostra (questa volta nello stesso Museo delle Belle Arti), ripercorre il viaggio impegnato di questo artista nel suo secolo, testimoniando il ruolo che potrebbe aver avuto in Cina negli anni '20. 

Due fattori spiegano perché la sua carriera di pittore non brillò durante la sua vita, nonostante fosse ben introdotto negli ambienti artistici della capitale prima della prima guerra mondiale: non seppe scegliere tra la carriera di pittore e quella di  impegno politico in perpetuo cambiamento e senza obiettivi concreti definiti, che ha tarlato il suo tempo e la sua immagine. La sua malriposta autostima costituiva un secondo handicap e il suo orgoglio ferito appare chiaramente nel documentario retrospettivo sopra citato.

Œuvres

• La Rue (1923), dans le cadre de l'exposition La Ruche, cité des artistes – 1902-2008, Palais Lumière d’Évian, 7 février - 10 mai 2009, dossier de presse pdf [archive].
• André Claudot : 60 œuvres de 1914 à 1980, Imprimerie Cricadi, 1981.

Cinéma

• Bernard Baissat, avec Jean Maitron, Écoutez Claudot, peintre engagé, 16 mm, 52 min, 1978, notice [archive], voir en ligne [archive].
• Bernard Baissat, André Claudot, artiste peintre, 60 minutes, 1979, notice [archive], voir en ligne [archive].

 

Le Libertaire, 30 septembre 1911, p. 1. Collection de la BNF. ©BNF ©RetroNews

 

André CLAUDOT (1892-1982) Autumn Moon Temple and Painter's House, West Lake, Hangchow - 1930 OIL on canvas Signed lower right, titled and dated on the back Bears a label of the Shanghai Art Club Exhibition 77,5 x 95 cm 

 

André CLAUDOT 1892 - 1982
Essaims de misère, Pékin - 1928
Huile sur toile 

 

Andre Claudot

 Titled on the back

 oil on canvas   Painting

 

 

Andre Claudot 

"Le printemps de Chine" Oil on canvas

 Oil on canvas     Painting

 

  Andre Claudot

 HANGZHOU HARBOR, 1929

 oil on canvas                         Painting

 

Andre Claudot

 LE TRAVAIL DES CHAMPS SOUS LA PLUIE, 1940s

 Oil on canvas       Painting

 

Andre Claudot

 Pekinois (19)27    

 Ink on paper       Works on Paper

 

Andre Claudot

 Portait de Mireille (nièce de l'artiste).

 oil on canvas          Painting

 

 

 

Andre Claudot

 Autoportrait, 1976

 oil on panel      Painting