Dirck Barendsz, o Theodor Barendszoon, (Amsterdam, 1534 – Amsterdam, 26 maggio 1592) è stato un pittore olandese.
Biografia
Il suo primo maestro fu il padre, il pittore Dooven Barent, detto “Barent il sordo”. Nel 1555, all'età di ventun'anni, Barendsz si trasferì in Italia, dove passò sette anni come apprendista sotto Tiziano Vecellio.
Era un grande amico di Filips van Marnix, che conobbe a Roma, e Dominicus Lampsonius, col quale intrattenne una corrispondenza in latino. Tra le opere dipinte in Italia figura la controfacciata della chiesa dell'Abbazia di Farfa, mentre il suo lavoro più importante tra le opere dipinte ad Amsterdam citate da Karel Van Mander è una Giuditta. Tra le altre opere degne di nota figurano anche una Venere che al tempo era in possesso di Sybrandt Buyck, figlio dell'ultimo sindaco cattolico di Amsterdam, Joost Sijbrantsz Buyck, una “tavola” e un'opera natalizia in possesso dei francescani di Gouda, e una copia di un tronie (un ritratto di una persona convenzionale, a volte con un'esagerata espressione facciale, tipico della pittura fiamminga e olandese) del Tiziano in possesso di Pieter Isaacsz (1569–1625), un pittore e mercante d'arte di Amsterdam.
Una sua opera dipinta per l'esercito di Amsterdam, la Caduta di Lucifero, è stata distrutta durante il beeldenstorm, ma il ritratto per lo stesso committente è sopravvissuto.
Dirck Barendsz or Theodor Barendszoon (1534–1592) was a Dutch Renaissance painter from Amsterdam who traveled to Italy in his youth to learn from the Italian masters, most notably Titian.
Biography
He was trained by his father, a painter known as Dooven Barent, or deaf Barent, and in 1555, at the age of twenty-one, Barendsz travelled to Italy. During his seven-year stay there, Karel van Mander tells us that he was "nursed at the great Titian's bosem."
He was a great friend of Philip Van Marnix, whom he met in Rome, and Dominicus Lampsonius, with whom he corresponded in Latin. He was a good musician and his most notable work, among various other pieces Van Mander describes that he painted in Amsterdam, was a Judith.[1] Among pieces worthy of mention in Leiden that Van Mander liked was a Venus that at the time he was writing in 1604 was in the possession of Sybrandt Buyck (son of the last Catholic mayor of Amsterdam, Joost Sijbrantsz Buyck). Van Mander further lists a Table and a Christmas piece in the possession of the Franciscans in Gouda, and a copy of a tronie by Titian, in the possession of Pieter Isaacsz (1569–1625), an Amsterdam painter and art dealer.
His chapel piece voor the Amsterdam militia, called a Fall of Lucifer by Mander, was destroyed in the beeldenstorm, but his militia portrait for the same group that hung in their meeting hall survived. He died in Amsterdam.
Banchetto delle guardie di Amsterdam (1566), conosciuto anche come De Poseters
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