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martedì 9 ottobre 2018

Camillo Di Sciullo (Chieti, 15 luglio 1853 – Chieti, 29 maggio 1935) Anarchico

Camillo Di Sciullo

Camillo Di Sciullo (Chieti, 15 luglio 1853 – Chieti, 29 maggio 1935)è stato un tipografo e anarchico italiano

L'esperienza de «Il Pensiero»

Camillo Di Sciullo nasce a Chieti il 15 luglio 1853 da Sante e Domenica Tavano, di Fara San Martino (CH). Esercita i mestieri più disparati: «ex lanaro, barbiere, pittore, falegname, cameriere, cuoco, tappezziere, materassaio, negoziante, appaltatore, proprietario, presentemente pubblicista» (cfr. «Il Pensiero», 12 luglio 1893). Autodidatta, compie le prime esperienze giornalistiche nel 1887, quando collabora, insieme ad Ettore Croce, al settimanale satirico dialettale «La Mosche». Fa parte della Società Operaia di Chieti, ma ben presto entra in polemica con il consiglio direttivo per gli atteggiamenti clericali dei consiglieri. Partecipa alla costituzione del Circolo Giordano Bruno (1889) che il 15 agosto 1890 pubblica il primo numero del giornale anticlericale «Il Pensiero». Nel 1892 il giornale diviene di proprietà di Di Sciullo che nel frattempo si è avvicinato al movimento anarchico anche grazie ai contatti con Galileo Palla che svolge il servizio militare a Chieti. Il giornale diventa una tribuna alla quale affluiscono articoli di corrispondenti sparsi per tutto il paese. Nel 1893 «Il Pensiero» subisce i primi due sequestri. Di Sciullo prende contatto con Antonio Rubbi, un tipografo anarchico giunto da Bologna, ed apre una propria tipografia, la Tipografia del Popolo, nella quale il giornale verrà stampato a partire dal primo numero del 1894. La tipografia, oltre al giornale, stampa una miriade di pubblicazioni e opuscoli di autori anarchici: Errico Malatesta, Pietro Gori, Louise Michel, Petr Kropotkin, Michail Bakunin, Élisée Reclus. Il 6 aprile 1894 Di Sciullo viene processato per «vilipendio delle istituzioni monarchiche costituzionali, provocazione all'odio fra le diverse condizioni sociali, provocazione contro l'ordine delle famiglie, offesa al diritto della proprietà». Viene difeso da Pietro Gori che riesce a farlo assolvere e poi tiene conferenze assai seguite a Chieti e Pescara. Dopo pochi mesi, il 9 giugno, Di Sciullo subisce un nuovo processo per «eccitamento alla guerra civile, disprezzo e vilipendio pubblico delle istituzioni monarchiche costituzionali, attentato al diritto di proprietà». Sempre difeso da Gori viene di nuovo assolto. L'uccisione di Carnot in Francia ed il fallito attentato di Paolo Lega contro Francesco Crispi, che porteranno di lì a poco alle leggi eccezionali (luglio 1894), sono la causa dell'ennesimo processo. È infatti per gli articoli su questi fatti che, il 25 luglio, il P.M. chiede il rinvio a giudizio per «istigazione a commettere reati». Il 22 agosto Di Sciullo viene processato e condannato ad oltre tre anni di carcere ed a sette mesi di domicilio coatto nell'isola di Pantelleria.

La ripresa delle attività della Tipografia del Popolo

Liberato nella primavera del 1898, riprende a pieno ritmo l'attività della Tipografia del popolo stampando la maggior parte dei giornali sovversivi della provincia e soprattutto dando nuovo impulso all'attività editoriale. Nel 1905 pubblica, raccogliendo una serie di articoli scritti da Luigi Fabbri su giornali diversi, Lettere ad una donna sull'Anarchia. All'attività editoriale Di Sciullo affianca la partecipazione sempre più attiva al movimento anarchico. Nel dicembre del 1905 ospita Pietro Gori, in Abruzzo per un giro di propaganda. Nel 1906 dà vita a Chieti «una biblioteca popolare circolante la quale offrirà modo alla classe meno istruita e meno abbiente di abituarsi alla lettura ed a far sì che l'istruzione non sia monopolio delle sole classi privilegiate». (Cfr. «La Vita Operaia», Quindicinale di propaganda socialista-anarchica, a. I, n. 17, Ancona, 28 dicembre 1906). Nel 1907 partecipa al congresso anarchico di Roma del 16-20 giugno, prima importante assise in cui si discute sulla necessità dell'organizzazione nazionale degli anarchici d'Italia. Nel marzo del 1908 si stabilisce a Castellamare Adriatico, trasferendovi anche la casa editrice, ma mantenendo a Chieti la Tipografia. Il 12 febbraio 1912, in occasione della morte di Pietro Gori, pubblica un numero unico de «Il Pensiero». Il 1º febbraio 1914 partecipa al Congresso Sovversivo di Castellamare Adriatico. Nel febbraio 1915, nel pieno dell'ondata interventista, si fa promotore a Chieti di una manifestazione contro la guerra e fa affiggere un manifesto antimilitarista.

Biennio rosso

Nel primo dopoguerra aderisce alla sezione di Ancona dell'Unione comunista-anarchica italiana (UCAI, poi UAI) costituitasi nell'aprile del 1919 con il congresso di Firenze. Il 20 maggio 1920 partecipa attivamente al convegno anarchico regionale di Sulmona, nel corso del quale, con Quirino Perfetto, Attilio Conti ed altri dirigenti del movimento anarchico ed anarcosindacalista regionale si delibera la costituzione della Federazione comunista-anarchica abruzzese (FCAA, poi FAA). Nel luglio del 1920 interviene al congresso che l'UAI tiene a Bologna. Luce Fabbri, parlando del congresso dell'UAI a Bologna nel 1920, scrive:
Il congresso dell'UAI fu seguito da un'attività intensa di propaganda. Si tenevano comizi dappertutto, sempre affollatissimi. A casa nostra assistevamo a un andare e venire di compagni, sempre eccitati e sempre affrettati; …ogni tanto venivano di passaggio Borghi o Frigerio, Agostinelli o Di Sciullo….
Dal 2 al 4 novembre 1921 si svolge ad Ancona il III congresso dell'UAI e la partecipazione di Di Sciullo verrà ricordata in un necrologio di Carlo Frigerio:
Noi lo ricordiamo ancora nel periodo agitato del dopoguerra, sempre vivace e entusiasta d'animo malgrado l'età, prender la parola al Congresso anarchico di Ancona per recarvi il tributo del suo ottimismo sereno e l'incoraggiamento ai più giovani. Dalla sua figura bianca di apostolo traspariva un'infinita bontà e nel suo sguardo si rifletteva la fede immutata in un miglior divenire. Fino all'ultimo Di Sciullo, nonostante il peso degli anni e l'avversità dell'ora presente, fu sorretto dalla sua fede inalterabile; egli esprimeva liberamente il suo pensiero, propagandosi senza posa ad alleviare le miserie che lo circondavano. Si è spento tra il cordoglio dei suoi concittadini che lo stimavano e rispettavano per la sua integrità ed il suo buon cuore (Cfr. «Almanacco Libertario», Pro vittime politiche per l'anno 1936, Ginevra, 1936).

Contro il fascismo

Durante il fascismo viene più volte arrestato in seguito a perquisizioni che portano ogni volta al ritrovamento di materiale propagandistico. A seguito di una di queste perquisizioni nel 1926 viene condannato a 2 anni di confino alle isole Tremiti (dopo due mesi la pena viene commutata in due anni di ammonizione). Muore a Chieti il 29 maggio 1935.

La memoria

Nel 1954 sulle colonne di «Umanità Nova» escono due articoli che ne ricordano la figura:
Lo avevamo conosciuto personalmente negli anni lontani. Era già vecchio […]. La ricerca che abbiamo compiuto per documentarci per la rievocazione di Fabbri ci ha fatto rinverdire il ricordo di Camillo Di Sciullo e siamo riusciti a sapere di lui cose che ignoravamo […]. Visse fiero delle sue idee nella sua Chieti, povero, isolato, abbandonato, perseguitato ancora […]. E il compagno che ci scrive da Chieti queste cose, ci dà questo particolare: nella casa della nuora si conserva ancora il nerbo di bue che i nerocamiciati abbandonarono un giorno che lo aggredirono in casa sua e lo batterono a sangue. Il vecchio non cedette e gridava loro: «Le mie idee sono immortali, voi non le vincerete mai». È in volta l'idea di ricordare con una conferenza Camillo Di Sciullo a Chieti. Noi crediamo che questa sia una ottima idea per risvegliare l'iniziativa anarchica in Abruzzo […]. Noi invitiamo i compagni delle varie località che vivono in Abruzzo di considerare queste idee che buttiamo giù alla svelta, d'accordo e per suggerimento del compagno Bruschi Aldo di Chieti…
Così invece Luce Fabbri ricorda l'editore di Chieti:
Il nome e il ricordo di Camillo Di Sciullo mi sono molto cari. Ho voluto bene fin da bambina a quell'amico dalla barba brizzolata e dal mantello ampio, inusuale allora, che gli dava l'apparenza esotica del ‘vecchio della montagna'. Veniva ogni tanto a trovarci a Corticella (dove abitavamo allora, nei pressi di Bologna) e ci portava sempre in regalo un gran barattolo di miele di sua produzione, molto migliore di quello che si comprava. Per noi ragazzi era soprattutto l'apicultore; con noi parlava sempre della api. Ricordo una volta che m'accompagnò in città (cominciavo allora il ginnasio) e, nella mezz'ora che durò il viaggio in tramway da Corticella a Bologna, mi parlò sempre con entusiasmo dell'organizzazione del lavoro nell'alveare. Aveva una voce forte che si faceva sentire in tutta la vettura. E tutti i passeggeri tacquero ed ascoltarono con me religiosamente quella specie di conferenza. ‘È una calunnia – diceva – parlare dell'ape regina, quando si tratta della madre, tutta dedita ala sua opera creativa, che tutta la società della api operaie cerca di proteggere e di aiutare'. Naturalmente, sapevo che Di Sciullo non era solo ‘l'amico delle api', perché poi lo sentivo parlare con mio padre dei problemi del movimento anarchico, di giornali, di edizioni. Più tardi, dopo la sua scomparsa, ho potuto valutare meglio la sua importanza per la storia della cultura libertaria, ma mai ho potuto separare, nell'immaginazione, la sua figura dall'atmosfera dorata del miele e dalle api.

 

Camillo Di Sciullo (1853-1935)
El 15 de juliol de 1853 neix a Chieti (Abruços, Itàlia) el periodista, impressor, editor i propagandista anarquista Camillo Di Sciullo. Sos pares es deien Sante Di Sciullo i Domenica Tavano, i eren originaris se Fara San Martino (Abruços, Itàlia) d'on s'havien traslladat amb cinc fills davant la impossibilitat de continuar amb el seu ofici de teixidors de llana al qual s'havia dedicat sa família durant generacions. Durant sa vida laboral, que començà quan era un infant, treballà en els oficis més diversos, com ara teixidor, barber, pintor, fuster, cambrer, cuiner, tapisser, matalasser, negociant, contractista, propietari, periodista, etc. El 29 de maig de 1869, quan encara no tenia 16 anys, va ser condemnat a cinc dies d'arrest per «apallissar violentament els guàrdies de la seguretat pública en l'exercici de les seves funcions». D'educació autodidacta, començà les seves primeres col·laboracions periodístiques en 1887 amb Ettore Croce en el setmanari satíric La Mosche. Membre de la junta directiva de la Societat Obrera de Socors Mutus de Chieti, creada en 1861, ben aviat polemitzà amb la resta de socis per les actituds clericals. En 1889  fou un dels creadors del Cercle «Giordano Bruno», que arreplegava els lliurepensadors de la ciutat, i que el 15 d'agost de 1890 publicà el primer número del periòdic anticlerical Il Pensiero, del qual era el «soci responsable». En 1892 aquesta publicació passà a ser propietat seva alhora que s'acostava al moviment anarquista gràcies als contactes directes establerts amb Galileo Palla, que aleshores feia el servei militar a Chieti, i amb els epistolars amb Pietro Gori. Il Pensiero, que perdé el subtítol de «Òrgan del Cercle "Giordano Bruno"», esdevingué el fòrum anarquista on col·laboraren multitud de corresponsals d'arreu Itàlia i començà a tenir els primers problemes amb les autoritats, patint dos segrests (agost de 1893 i 26 de febrer de 1894) i diverses censures. Amb Antonio Rubbi, tipògraf anarquista que havia arribat de Bolonya (Emília-Romanya, Itàlia), obrí la seva pròpia impremta, la «Tipografia del Popolo», on a partir del 18 de febrer de 1894 s'imprimí Il Pensiero. Aquesta impremta, a més del periòdic, estampà nombroses publicacions i fullets d'autors anarquistes (Errico Malatesta, Pietro Gori, Louise Michel, Piotr Kropotkin, Mikhail Bakunin, Charles Malato, Élisée Reclus, etc.). El 6 d'abril de 1894 va ser jutjat per «insults a les institucions monàrquiques constitucionals, provocació a l'odi entre les diverses classes socials, provocació contra l'ordre familiar i ofensa al dret de la propietat»; defensat per Pietro Gori, va ser absolt i immediatament després va fer una conferència a Chieti i a Pescara (Abruços, Itàlia). Mesos més tard, el 9 de juny de 1894, va ser novament jutjat per «incitació a la guerra civil, menyspreu i difamació pública de les institucions monàrquiques constitucionals i atemptat al dret de la propietat»; també defensat per Pietro Gori, va ser novament absolt. L'11 de juliol de 1894 74 exemplars del fullet Fra contadini, d'Errico Malatesta, publicats en la «Biblioteca del Popolo», van ser segrestats per les autoritats. L'assassinat del president de la República francesa Sadi Carnot i el fracassat atemptat de Paolo Lega contra el president del Consell de Ministres italià Francesco Crispi, que immediatament (19 de juliol de 1894) donaren lloc a l'aplicació de les Lleis d'Emergència contra el moviment anarquista, foren la causa d'una denúncia del ministeri fiscal el 25 de juliol per «instigació al delicte» arran de la publicació d'uns articles on es comentaven aquests magnicidis, i el 22 d'agost de 1894 va ser jutjat i condemnat a tres anys de presó i a set mesos d'arrest domiciliari a l'illa de Pantelleria. El 12 de setembre de 1894 va ser novament jutjat arran del segrest dels números 14 i 15 (12 i 19 d'agost) d'Il Pensiero i condemnat a quatre mesos i 10 dies de presó. Quan reprengué la llibertat després del seu empresonament a Oneglia (Ligúria, Itàlia) el 10 d'abril de 1898, continuà amb la seva activitat propagandística en la «Tipografia del Popolo» en plena època insurreccional a causa de la manca de subsistències, imprimint la major part dels periòdics subversius de la província i donant un nou impuls als seus projectes editorials. En 1903 Luigi Fabbri publicà a Roma la revista Il Pensiero, on reté tribut a Di Sciullo. En 1905 la «Tipografia del Popolo» edità Lettere ad una donna sull'Anarchia, que arreplegava articles publicats per Luigi Fabbri en diversos periòdics. El desembre de 1905 allotjà Pietro Gori i l'any següent creà una Biblioteca Popular Circulant. Entre el 16 i el 20 de juny de 1907 assistí al Congrés de Roma proposant la creació d'un únic periòdic per al moviment anarquista, L'Alleanza Libertaria. El març de 1908 s'establí a Castellammare Adriatico (actual Pescara), on traslladà la seva editorial, però mantenint a Chieti la «Tipografia del Popolo». El 19 de febrer de 1911 publicà un número especial de dedicat a Giordano Bruno. El 2 de gener de 1912 un paquet postal dirigit a ell contenint exemplars del llibre La grande rivoluzione de Piotr Kropotkin va ser segrestat. El 12 de febrer de 1912, en ocasió de l'aniversari de la mort de Pietro Gori, publicà un número especial d'Il Pensiero. L'1 de febrer de 1914 assistí al Congrés Subversiu dels Abruços, que se celebrà a Castellammare Adriatico. En plena Gran Guerra, el 7 de febrer de 1915, organitzà a Chieti una manifestació contra la guerra i aferrà als carrers un manifest pacifista. Durant la postguerra, s'adherí a la Secció d'Ancona (Marques, Itàlia) de la Unió Comunista Anarquista Italiana (UCAI), que s'havia creat l'abril de 1919 al Congrés de Florència (Toscana, Itàlia). El 20 de maig de 1920, en un congrés anarquista regional, es creà la Federació Anarquista dels Abruços (FAA) i es constituïren grups a diverses localitats de la regió. Poc després d'aquest congrés, tingué lloc un congrés regional de la Pulla, on  foren presents delegats de la Federació de la Campània i de la FAA, i on es proposà la creació de la Federació Anarquista Meridional (FAM), formada per les tres federacions regionals. El juliol de 1920 tingué lloc a Bolonya el Congrés de l'Unió Anarquista Italiana (UAI), que aprovà un Pacte d'Aliança que reivindicava els principis del «Programa» d'Errico Malatesta; en aquest congrés van ser presents grups de Sulmona (Abruços, Itàlia) i de Castellammare Adriatico. Per parlar sobre les deliberacions del Congrés de Bolonya, el 15 d'agost de 1920 se celebrà un Congrés de la Federació Regional a Castellammare Adriatico. Posteriorment, el 23 d'octubre de 1921, se celebrà el següent congrés de la FAA a Sulmona. El III Congrés de l'UAI se celebrà entre el 2 i el 4 de novembre de 1921 a Ancona, on participà activament. Amb l'arribada del feixisme va ser detingut en diverses ocasions i se li va confiscà material propagandístic en diferents escorcolls. En 1922, quan va visitar son fill a Milà (Llombardia, Itàlia), va ser sotmès a vigilància especial i vexatòria, patint cops per part de la policia. Arran d'una perquisició el 6 de novembre de 1926, on es van trobar centenars de fullets i de llibres anarquistes, va ser condemnat a dos anys de confinament a l'illa de Tremiti, però dos mesos després la pena va ser commutada per dos anys d'amonestació. El 28 de desembre de 1929, amb gairebé vuitanta anys, va ser detingut tres setmanes arran de les noves del príncep hereu. L'11 de juliol de 1930, en consideració a la seva avançada edat, va ser esborrat de la llista de persones a detenir en circumstàncies especials, però l'octubre d'aquell any en un escorcoll al seu domicili es trobaren fullets i periòdics subversius. En 1931 el seu nom va ser esborrat del registre de la policia de fronteres al ser considerat «no perillós». Camillo Di Sciullo va morir el 29 de maig de 1935 a Chieti (Abruços, Itàlia); el seu funeral va ser prohibit, el seu domicili vigilat i totes les persones que s'acostaren a donar el condol a sa família van ser identificades. En 1996 Fabio Palombo publicà la biografia Camillo Di Sciullo, anarchico e tipografo di Chieti. A Chieti existeix un Centre d'Estudis Llibertari «Camillo Di Sciullo» per honorar la seva memòria.

 


 

 

 

 

 

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