ANARCHY AND ANARCHIST 5
Anarchism in China
Graffiti art at the public university
When it became apparent that the Americas-wide FTAA (Free Trade Area of the Americas) agreements were not going to pass easily, the United States attempted to sidestep the problem by arranging individual agreements with each Latin American nation, known by the ironic acronym “TLC.” One can fin anti-TLC graffiti throughout Ecuador and Colombia.
Casa Collectiva, the one collective space we succeeded in visiting in Quito. It includes a public café, a kitchen, a small selection of zines and free materials, meeting space for various collectives, and a workshop for children’s activities.
anarchism in colombia
Anarchism in the Czech Republic
Manifestazione anarchica nella Repubblica Ceca il 5 febbraio 2016
Martin Vorel
Manifestazione anarchica pacifica contro il razzismo a Praga. Giovani studenti che protestano. Politico. KW: manifestazione di sinistra, anti, molti, cartellone, antagonista, sostenitore.
Anarchist in the Czech republic
Foglie morte nella toilette
Jaroslav Kučera: Anarchisti, Praha, Lumírova ulice, 2000, vítěz Czech Press Photo 2000, Anarchisté protestují proti měnovému fondu. Někdy se uvádí také název Kameny a násilím proti globalizaci
An anarchist march in Prague, at Náměstí republiky square, Prague, CZ
An anarchist march in Prague, at Náměstí republiky square, Prague, CZ
巴金旧居 淮海中路927弄59号
1956年,毛泽东在中南海怀仁堂接见文艺界著名人士巴金(右一)、周信芳(右二)等。
Move Lu Xun's casket left row (front to back):Mao Dun, Xu Guangping(Lu Xun's wife), Soong Ching-ling, etc. right row (front to back):Ba Jin, Zhou Yang, Zhang Chunqiao, Jin Zhonghua, etc.
上海多伦路文化名人街巴金足印
严子陵钓台碑园巴金《我爱富春江》碑
参加中国人民政治协商会议第一届全体会议的文艺界小组同志合影。自左至右,前排:艾青、巴金、史东山、马思聪;后排:曹靖华、胡风、徐悲鸿、郑振铎、田汉、茅盾。(北京茅盾故居藏品)
巴金铜象,放置于成都涴花溪公园
巴金笔下的愗园
Vicente Rojas Lizcano, meglio conosciuto come Biofilo Panclasta (Chinácota, Colombia, 26 ottobre 1879 - Pamplona, Colombia, 1° marzo 1943), è stato scrittore, attivista e anarco-individualista colombiano. Nel 1904 cominciò ad utilizzare lo pseudonimo Biófilo: «amante della vita» ; Panclasta: «nemico di tutti» .
Biografia
Vicente Lizcano nasce il 26 ottobre 1879 a Chinácota da Bernardo Rojas e Simona Lizcano. Cresce in un ambiente in cui la popolazione deve convivere con enormi difficoltà economiche e sociali e dove la ribellione politica è quasi la norma, un obbligo per la sopravvivenza. Dopo aver conseguita il baccellierato a Pamplona, frequenta la Scuola Normale di Bucaramanga nel biennio 1897-98, da cui viene espulso per la sua insofferenza alla disciplina, per i conflitti con gli insegnanti e, soprattutto, per aver diffuso un piccolo periodico ostile alla rielezione del presidente Miguel Antonio Caro.
Il viaggio in Venezuela
Nel 1899, Vicente lascia la scuola e viaggia per il Venezuela, dove, insieme a Eleazar López Contreras , fonda la prima scuola pubblica di Capacho Nuevo. In quello stesso anno si arruola nell'esercito venezuelano di Cipriano Castro con l'obiettivo di far cadere il governo di Ignacio Andrade. Ben presto viaggia avvalendosi della compagnia di altri rivoluzionari, come Trujillo, Portuguesa, Cojedes e Carabobo.
Nel gennaio 1900, Vicente Lizcano raggiunge la città di Valencia (Venezuela). Rientrato in Colombia nel 1904, in novembre si ferma nella città di Barranquilla, offrendo le sue competenze militari, in qualità di colonnello dell'esercito di Cipriano Castro, per difendere la Colombia dalle ambizioni colonialiste nord-americane.
L'anarchismo e l'attività rivoluzionaria
Il 1904 è l'anno in cui Vicente Lizcano lascia spazio a Biofilo Panclasta, lo pseudonimo che da quel momento Vicente utilizzerà in sostituzione del suo nome e cognome di nascita. Non si tratta di un semplice cambiamento formale, da quel momento inizia una svolta nella sua vita, che si manifesta, tanto per cominciare, con un intenso biennio (04-06) in cui si distingue per la sua attività di agitatore politico.
Nel 1906 si reca a Buenos Aires, capitale dell'Argentina, dove ha i primi contatti con l'anarchismo e il socialismo. Partecipa a diverse riunioni e pubblica articoli su molte riviste. Nello stesso anno parte per l'Europa come delegato della FORA al congresso di Amsterdam. Nei Paesi Bassi viene invitato dal gruppo Studi Sociali a partecipare alla conferenza di Bestraud intitolata Anarchia contro la vita.
Durante il periodico trascorso in Europa conosce Kropotkin, Ravachol, Maxim Gorky e Lenin , partecipando a diversi attentati e rivolte.
Nel 1908 il presidente colombiano Rafael Reyes ne chiede l'estradizione dalla Spagna. Giunto a Puerto Colombia con l'intento di raggiungere Bogotà, Biofilo sceglie di scappare e rifugiarsi a Panama, dove viene nuovamente espulso sempre su ordine di Rafael Reyes. Arrestato su ordine delle autorità colombiane, viene trasferito di carcere in carcere: Cartagena (1909), Barranquilla (1910) e Bogotá (1911). Considerato fomentatore di rivolte e nemico dell'ordine sociale, alcuni gruppi nazionalisti, tra cui Periódico Maquetas, ne chiedono la pena di morte perché considerato un nemico della Colombia.
Ritorno in Venezuela e nuova detenzione
Uscito dal carcere nel 1912, Bioflio nel 1914 fa rientro in Venezuela, a Valencia. Nella città dello Stato di Carabobo, l'anarchico colombiano viene arrestato per aver tenuto un discorso pubblico in piazza. L'accusa formale è quella di aver esaltato la Francia per il suo ingresso nella Prima guerra mondiale, ma in realtà era stato imprigionato su ordine dei fedelissimi del presidente Juan Vicente Gómez, succeduto a Cipriano Castro, che era intimo amico di Panclasta, dopo un colpo di stato.
Durante i sette anni trascorsi in carcere, Biofilo patisce i lavori forzati, la fame e gli stenti vari che gli procura la detenzione. Il carcere lo condivide con diversi prigionieri politici venezuelani, molti dei quali moriranno in quella prigione a causa delle sofferenze inumane loro inflitte. Nel 1921, Biofilo viene finalmente trasferito al Castillo Libertador, dove viene trattato con maggior umanità e rispetto. Sarà rilasciato dopo pochi mesi.
Attività rivoluzionaria nel mondo
Due anni dopo il rilascio, nel 1923, arriva in Messico, dove viene accolto dalla Asociación Anarquista Mexicana (Associazione Anarchica Messicana) e inviato in qualità di delegato al Congresso di Barcellona, dove propone un progetto denominato Operazione Europa, che consiste in:
- «[...] la formazione di un comitato internazionale incaricato di ordinare, pianificare e eseguire nello stesso giorno l'assassinio dello zar della Bulgaria, dell'imperatore d'Inghilterra, del re d'Italia, del re d'Egitto, dell'arcivescovo del Messico, del presidente della Francia, del cardinale di Toledo e di León Daudet».
Viaggia in tutto il Sud America ed è coinvolto nell'organizzazione di uno sciopero dei lavoratori del caffè di Sao Paulo (Brasile). Nel 1924 il governo brasiliano, dopo averlo arrestato, lo deporta nella Guyana francese per via delle sue attività rivoluzionarie. Riuscito a fuggire dalla detenzione, grazie anche alla Liga de lo Derechos del Hombre che l'aveva fatto trasferire in Martinica, fa rientro in Colombia; Biofilo, nel suo vagabondaggio rivoluzionario, aveva visitato sino ad allora almeno 52 paesi. In Colombia viene fermato nella città di San Gil insieme al sindacalista Raúl Mahecha. Nel 1927 ritorna a metter piede a Bogotá, dove fonda il gruppo rivoluzionario denominato Centro de Acción Revolucionario (CAR, Centro di Azione Rivoluzionario), pubblicando anche il suo testo più famoso: Mis Prisiones, Mis Destierros y Mi Vida (Le mie prigioni, i miei esili e la mia Vita).
Nel 1934, si lega a Julia Ruiz. In quel periodo Biofilo si concentra soprattutto sulla scrittura, concede interviste a diversi giornali e invia lettere a diversi presidenti dell'America Latina. Nel gennaio 1939 la sua compagna muore. Un anno dopo, disperato, tenterà di togliersi la vita a Barranquilla.
Nel dicembre dello stesso anno, la polizia di Bucaramanga decreta la sua espulsione dalla città. Vaga allora senza fissa dimora, prima di farsi ricoverare a Pamplona (Colombia), dove muore il 1° marzo 1943 vittima di un attacco cardiaco.
Pensiero: l'anarchismo societario di B. Panclasta
Biofilo Panclasta inizialmente fu particolarmente influenzato dal superuomo di Nietzsche, suo filosofo preferito, dichiarando in più di un'occasione il suo disprezzo per le masse:
- «La mia anima neopagana e di artista, il mio temperamento ribelle ed individualista, il mio orrore verso le moltitudini non poteva manifestare ammirazione verso questa grande folla (massa)...»
Quando si avvicina all'anarchismo (1904-06), sviluppa un'idea particolare, che non può essere strettamente catalogabile nell'ambito dell'anarco-individualismo, pur essendo fortemente influenzata da pensatori come Max Stirner. Il suo pensiero è chiamato « anarchismo societario », riconoscibile e definibile da una serie di lettere inviate dal carcere di Barranquilla nel 1910.
Per Panclasta, la lotta sociale non deve essere realizzata per liberare qualcun altro, ma per sé stessi, anche solo per sentirsi vivi. Entrambe le correnti principali dell'anarchismo (comunismo-anarchico e anarco-individualismo), hanno affinità e divergenze con il suo modo di pensare, poiché egli riteneva che l'uomo non fosse un essere totalmente sociale o individuale; professava il distacco da qualsiasi forma di militanza politica, anche se in Colombia costituì un'organizzazione anarchica (Centro de Acción Revolucionaria). In una conversazione con Kropotkin, scrisse:
- «Io non sono un anarchico, ho detto a Kropotkin, io sono io. Non lasciare una religione per un'altra, un partito per un altro, un sacrificio per un altro. Io sono uno spirito libero, egoista. Io agisco come mi sento, non ho altra causa che la mia.»
Il modo di pensare di Biófilo Panclasta è incentrato fondamentalmente sull'azione, egli infatti fu questo piuttosto che un uomo di pensiero. L'organizzazione per lui potrebbe andare bene solo se non finalizzata alla programmazione, bensì all'azione e al conseguimento di quelli che chiamava "interessi di situazione".
Opere di Biofilo Panclasta
- Mis prisiones, mis destierros y mi vida, Bogotà, Águila Negra Editorial, 1929
- Siete años enterrado vivo en una de las mazmorras de Gomezuela: Horripilante relato de un resucitado, Bogotá, Tipografía La Libertad, 1932
Fráňa Šrámek (Sobotka, 19 gennaio 1877 – Praga, 1º luglio 1952) è stato uno scrittore e poeta ceco.
Di ispirazioni anarchiche, introdusse nella letteratura ceca elementi di rivolta contro lo Stato e la società. Propugnò i valori del romanticismo e dell'antimilitarismo, e mise in luce un acceso contrasto generazionale.
Nel 1946 lo Stato gli conferì il titolo di Artista nazionale.
Opere
- Azzurro e rosso (1906)
- Ecce Homo (1904)
- Il vento d'argento (1910)
- La luna sul fiume (1922)
Cartoon of Fráňa Šrámek (1877 - 1952), Czech poet.
Karel Čapek (1890 - 1938) - Rozpravy Aventina, year 1925-6, issue 5, digitized by Czech Academy of Sciences
Josef Čapek - Fráňa Šrámek, Plačící satyr (obálka knihy, 1923
Tvorba Josefa Čapka - obálka knihy
Fráňa Šrámek: Stříbrný vítr (cover page of the Czech novel, first edition, 1910)
(1877-1952)
Poeta, romanziere, drammaturgo, supremo rappresentante del lavoro orientato sensualmente.
Veniva da Sobotka e da adulto visitava regolarmente sua madre in città. Ha frequentato la scuola pubblica a Písek. Dopo la laurea si iscrisse a giurisprudenza, ma abbandonò gli studi. Stabilì contatti con ambienti anarchici (visse per un periodo nella villa Olšan di Neumann, conobbe anche la sua compagna e futura moglie nell'ambiente della sinistra politica). Dal punto di vista letterario e politico, è stato coinvolto in pubblicazioni anarchiche, è stato imprigionato per il poema antimilitarista Mi stanno scrivendo, che ha pubblicato in risposta a un ordine di chiamata per l'addestramento militare. Mentre era incarcerato, ha scritto una serie di poesie nella sua raccolta impegnata Blue and Red. Šrámek ha rotto con il movimento anarchico dopo il 1906, ha continuato a lavorare come scrittore professionista e si è tenuto lontano dai raggruppamenti generazionali e direzionali, nonché dalle attività politiche. Durante la prima guerra mondiale si arruolò sul fronte russo, in seguito combatté anche in Italia e in Romania. L'esperienza della guerra ha solo rafforzato la trasformazione del carattere dell'opera di Šrámek verso un gioioso assenso alla vita in quanto tale, un apprezzamento della natura e un pieno godimento sensuale. Questa direzione vitalistica ha raggiunto la sua massima espressione nella raccolta del poeta Splav. Il lirismo e l'apprezzamento di una vita emotivamente e sensualmente piena si sono manifestati anche nella prosa e nelle opere drammatiche di Šrámek.
voci del dizionario:
Lessico della letteratura ceca (parte 4, volume I – S–T)
Dizionario dei libri di poesia (sulla raccolta Splav, sulla raccolta Života bido, dopotutto ti amo)
Scrittori cechi del XIX e dell'inizio del XX secolo
foto:
Fráňa Šrámek, fonte: Archivio letterario PNP, fondo Fotoarchiv
Memorial plaque to Fráňa Šrámek in Sobotka
plaque on Czech poet Fráňa Šrámek's native house in Sobotka
Scrivono la mia scrittura Scrivono la mia scrittura signori militari, e lì sta scritto
le dodici del mattino che devo stringere la mano
oh stringi la mano Un soldato è un soldato deve combattere -
punta un fucile alla guancia,
prende la mira forse possiedi il tuo cuore,
oh mio cuore Hanno detto ciao,
ciao hanno scritto sono un riservista poeta, anarchico,
canto e impreco
oh maledico
cammino
Canterò a me stesso: riservista blu,
anarchico rosso, in lontananza blu un fiore rosso, oh fiore rosso….!
He-Yin Zhen (Chinese: 何震, c. 1884 – c. 1920) was an early 20th-century Chinese feminist and anarchist.
She was born as He Ban in Yizheng, Jiangsu, but she took the name He Zhen (He "Thunderclap") when she married the noted scholar Liu Shipei
in 1903. Despite this, she signed her published writings as He-Yin Zhen
(何殷震) to include her mother's maiden name. She published a number of
strong attacks in anarchist journals on male social power, arguing that
society could not be free without the liberation of women.Biography
Zhen è nata in una prospera famiglia Jiangsu e ha ricevuto una buona educazione nei classici confuciani, nonostante fosse una donna. Ha sposato Liu Shipei nel 1903 e si è trasferita con lui a Shanghai, dove ha continuato la sua formazione presso la scuola femminile patriottica gestita da Cai Yuanpei.
Lei e Liu fuggirono dal governo manciù a Tokyo nel 1907, dove divenne un pilastro di un gruppo anarchico cinese e una delle principali collaboratrici di molte riviste. Ha contribuito a Tianyi bao (Natural Justice), che ha pubblicato dal 1907 al 1908, così come alla rivista parigina Xin Shiji (New Century o New Era), edita dal gruppo anarchico guidato da Li Shizeng e Wu Zhihui. Sia lei che suo marito hanno scritto sotto pseudonimi e molti dei suoi articoli sono stati attribuiti erroneamente a Liu.
Zhen ha anche fondato l'Associazione per il recupero dei diritti delle donne (Nüzi Fuquan Hui), che ha chiesto l'uso della forza per porre fine all'oppressione maschile delle donne, nonché la resistenza alla classe dirigente e ai capitalisti, pur sostenendo valori tradizionali come la perseveranza e il rispetto per la comunità più ampia.
Nel 1909, dopo un litigio con lo studioso del popolo conservatore ma profondamente anti-manciù Zhang Taiyan, lei e Liu tornarono in Cina per lavorare con il governo manciù. Dopo la rivoluzione del 1911, Liu ha lavorato con il nuovo governo ed è stato membro della facoltà dell'Università di Pechino.
La fine della vita di Zhen è ancora un mistero. Dopo la morte di Liu per tubercolosi nel 1919, si diceva che fosse diventata una suora buddista e fosse stata ordinata con il nome di Xiao Qi. Tuttavia, ci sono state anche segnalazioni secondo cui è morta per un cuore spezzato o per un disturbo mentale.
Philosophy
Zhen aveva un approccio diverso alla "questione delle donne" e all'oppressione delle donne sollevate in Cina alla fine del XIX secolo. Credeva che genere e classe sociale fossero inseparabili e analizzava la miseria che le donne cinesi avevano sopportato per millenni dal punto di vista del lavoro. Zhen si distinse dalle pensatrici femministe contemporanee in quanto considerava l'anarchia l'unica condizione in cui le donne potevano essere pienamente liberate. A differenza di molti suoi contemporanei come Liang Qichao, che vedevano la liberazione delle donne come un mezzo per far rivivere la Cina, Zhen fece della risoluzione dell'oppressione delle donne il suo obiettivo finale. Il femminismo di Zhen si è formato anche attraverso le sue critiche al capitalismo, in particolare alla sua disumanità. Secondo lei, le donne non sarebbero mai libere se il capitalismo persistesse. Questa linea di critica ha fornito una filosofia logica e potente contro il femminismo occidentale tradizionale dell'epoca, che dava la priorità al suffragio femminile come liberazione definitiva delle donne. Zhen ha criticato non solo le forme sociali a cui le donne erano sottoposte, ma anche la repressione politica e culturale che limitava la libertà delle donne.
Labor Theory
Zhen ha affrontato il concetto di teoria del lavoro da un punto di vista storico. Ha sostenuto che nel corso della storia le donne cinesi sono state relegate in ambienti chiusi, come la casa, e con il divieto di entrare in contatto con il mondo esterno. Non potevano provvedere a se stesse, rendendole dipendenti dai loro mariti e quindi sottoposte al suo potere e alla sua autorità. Ha discusso contro i pensatori maschi che denunciavano le donne per la dipendenza dai loro mariti, incolpando le donne per la loro inferiorità rispetto agli uomini. Zhen li ha criticati per l'ipocrisia. Ha sostenuto che poiché alle donne non era permesso lasciare i loro quartieri interni, era impensabile per loro trovare un lavoro per mantenersi. Sebbene le donne delle classi inferiori facessero parte della forza lavoro, erano costrette a lavorare perché dovevano sovvenzionare il reddito familiare, quindi il loro lavoro non era visto come una loro produzione ma qualcosa di insignificante in una società dominata dagli uomini.
Una proposta popolare per risolvere il presunto problema della mancanza di produttività delle donne era quella di chiamare le donne nella forza lavoro. Tuttavia, Zhen ha visto i difetti in questa soluzione promulgata dalle femministe maschi dell'epoca. Ha sottolineato che sotto il capitalismo le donne erano ancora sfruttate anche se avevano raggiunto l'indipendenza professionale, rimanevano sfruttate nelle fabbriche come operaie o negli uffici come segretarie. Nei luoghi di lavoro, le donne dovevano ascoltare i loro capi e seguire i loro ordini, perché dipendevano ancora dai loro capi per il salario. Il sistema capitalista ha inserito le donne in un sistema in cui il loro lavoro veniva sfruttato, quindi anche se ricevevano il loro intero salario, i salari erano comunque bassi per i benefici dei capitalisti. Le donne non si solleverebbero mai e guadagnerebbero una quota equa in una società capitalista. In definitiva, entrare a far parte della forza lavoro non avrebbe liberato le donne dalle loro catene, perché indipendentemente dal loro tipo di lavoro, i corpi e il lavoro delle donne erano ancora sfruttati.
Zhen ha quindi visto la soluzione per la "questione delle donne" come la liberazione della classe operaia. Preoccupata per la mercificazione dei corpi delle donne, ha enfatizzato il lavoro come pratica autonoma e libera tra gli esseri umani, in contrasto con il suo modello mercificato nell'economia politica classica e neoclassica. Il lavoro dovrebbe rappresentare sia la liberazione economica che la liberazione intellettuale, poiché le donne sono diventate libere nelle loro azioni. Ma in una società capitalista, le donne erano mercificate poiché il loro corpo e il loro lavoro erano lavori forzati per altri, sui quali non avevano alcun controllo. Per He-Yin, il lavoro non era solo un concetto economico, ma aveva anche un impatto fondamentale sulla società umana. Ha rifiutato la mercificazione del lavoro e ha insistito nel vedere il lavoro come un concetto ontologico piuttosto che un mero concetto economico. Finché un sistema di sfruttamento ha monopolizzato la produzione in cui le donne sono rimaste merci dipendenti dalla società, anche la cosiddetta "indipendenza professionale" è rimasta "schiavitù professionale". Così, per liberare le donne dalla loro sottomissione, Zhen concluse che il sistema capitalista doveva essere spezzato e doveva essere stabilito un sistema comunitario.
Anarchism
Zhen ha anche discusso contro qualsiasi tipo di governo stabilito. Nella sua scrittura anarchica, le sue idee anarchiche sono evidenti nella sua critica ai governi parlamentari dell'ovest. Non credeva nel movimento per il suffragio femminile, sebbene lodasse le suffragette per il loro coraggio. Zhen ha citato come esempio il movimento per il suffragio femminile norvegese e ha sostenuto che, poiché solo le donne provenienti da un ambiente nobile o da una famiglia benestante possono essere elette in parlamento, come si può garantire che le donne elette non agiscano contro le loro compagne di rango inferiore? -classe, e agire solo a favore dei suoi compagni membri della classe superiore?
Zhen credeva che l'elezione di donne in carica aggiungesse solo un terzo livello di repressione per le donne della classe operaia, oltre all'oppressione da parte degli uomini e del governo. Per lo stesso motivo, non credeva che i partiti di sinistra, come il Partito socialdemocratico negli Stati Uniti, avrebbero agito a favore della gente comune. Una volta in carica, il sistema governativo attirerebbe questi partiti di sinistra verso il potere e l'autorità, trascurando i loro compagni comuni repressi, comprese le donne della classe operaia. Questi partiti di sinistra divergerebbero dal loro obiettivo originale di liberare la classe inferiore e abolire il capitalismo. Zhen ha concluso che la liberazione delle donne può essere raggiunta solo attraverso l'azione della gente comune, senza l'intervento del governo. Ha fornito come esempio la classe operaia negli Stati Uniti che non ha beneficiato nemmeno quando è stato eletto il Partito socialdemocratico, figuriamoci le donne, che erano a malapena rappresentate nel partito.
Zhen non era d'accordo con l'agenda di molti partiti di sinistra o con il modo in cui elencavano i loro obiettivi finali per essere eletti. Credeva che senza il governo, uomini e donne delle classi inferiori potessero concentrarsi sul miglioramento dei propri mezzi di sussistenza invece di deviare la loro attenzione su altri campi che interessavano il governo e le classi superiori.
Invece di sostenere la partecipazione a una società governata da elezioni borghesi, Zhen propose una società comunale ideale in cui donne e uomini fossero uguali e condividessero le stesse responsabilità e produzione. La sua società ideale sarebbe simile a un paese socialista o comunista nel 21° secolo, ma senza un governo centrale. In questa società ideale, i bambini verrebbero allevati in "strutture pubbliche per l'infanzia", liberando quindi le donne dai loro doveri materni e livellando il campo di gioco per le donne in modo che possano assumersi responsabilità pari agli uomini. Zhen ha anche proposto che se uomini e donne fossero cresciuti e trattati allo stesso modo, e anche la responsabilità assunta da entrambi i sessi fosse uguale, allora la distinzione tra "uomini" e "donne" diventerebbe superflua. Quindi, né gli uomini né le donne sarebbero oppressi dai loro doveri. Zhen ha tentato di ricostruire un sistema in cui le donne potessero partecipare attivamente alla società e avere un potere reale per decidere il proprio futuro. La sua soluzione alla disuguaglianza di genere e all'oppressione delle donne era liberare le donne da qualsiasi forma di oppressione, inclusa l'oppressione da parte di un sistema governativo consolidato, indipendentemente dalla sua ideologia.
Feminism
La critica di He Zhen si è concentrata su due aspetti del patriarcato cinese in quel momento. Il primo è direttamente contro il tradizionale confucianesimo cinese, che ha oppresso le donne per migliaia di anni nella storia della Cina. Il confucianesimo tradizionale cinese definisce il dovere e lo scopo della vita delle donne, che limitano i diritti umani fondamentali delle donne come lavorare, frequentare gli esami imperiali (Keju), studiare e pari status domestico. Anche altre femministe cinesi a quel tempo sostenevano obiezioni simili contro il confucianesimo. Il secondo aspetto è contrario alla rassegnazione delle donne nei circoli femministi liberali cinesi di fine Ottocento e inizio Novecento. Sebbene la società e la maggior parte degli studiosi cinesi dell'epoca giudicassero e ripensassero ampiamente i difetti e l'arretratezza del confucianesimo, solo le donne nelle aree urbane ottennero maggiori diritti per migliorare il proprio status sociale e la propria condizione di vita. Le dimissioni delle donne non hanno ancora pareggiato il divario di potere tra uomini e donne. Negli ideali di He Zhen. la vera liberazione non si era ancora realizzata.
L'articolo di He Zhen del 1907 On the Question of Women's Liberation ha sottolineato con chiarezza i fatti sul matrimonio in Cina e nel mondo occidentale. Ha menzionato per la prima volta che le donne nel mondo occidentale hanno la libertà di divorziare, ottenere un'istruzione e rimanere single. Apparentemente le donne nel mondo occidentale sono libere, ma lei definiva tale libertà come liberazione fisica e irreale. Ha sottolineato che l'imitazione delle donne cinesi e il femminismo cinese che seguono il percorso occidentale sono sbagliati. Ha suggerito che "吾决不望女子仅获伪自由、伪平等也 ,吾尤望女子取获真自由、真平等也" ("Non voglio assolutamente che le donne ottengano solo falsa libertà e uguaglianza, spero soprattutto che le donne ottengano la vera libertà e la vera uguaglianza").
He Yin Zhen credeva che la liberazione delle donne dovesse essere raggiunta dalle donne, non concessa dagli uomini. Ha scritto che l'uguaglianza di genere non potrebbe essere raggiunta se le donne dipendessero ancora dagli uomini per i bisogni primari. Ha criticato il lavoro sessuale e la promiscuità delle donne come risposta alla disuguaglianza di genere e all'oppressione. Pur comprendendo che la liberazione non poteva essere raggiunta immediatamente, credeva che non potesse mai essere raggiunta senza l'eliminazione della mercificazione dei corpi delle donne. Ha scritto nel suo scritto del 1907 "Sulla questione della liberazione delle donne", "Quando la liberazione viene scambiata per autoindulgenza, una donna non può pensare a un compito più nobile del piacere sessuale, non sapendo che potrebbe essere caduta nella prostituzione inconsapevolmente. Questi sono alcuni dei punti deboli delle donne cinesi”.
He Yin Zhen afferma che la prostituzione è incompatibile con la liberazione. Ha osservato come le prostitute aspettavano per le strade di notte i clienti come "galline selvatiche" nel vento e nella neve. Ha scritto: "Quali sono le ragioni di questo? È perché le persone con i soldi mi prendono e mi comprano, e io dipendo da questo tipo di attività per mangiare". Scrive in On the Question of Women's Liberation che le donne si prostituiscono per ottenere il favore di uomini più ricchi, rendendosi così ulteriormente schiave sia del potere degli uomini che del denaro. La gratificazione che deriva dalla prostituzione è concessa dagli uomini e perpetua la disuguaglianza di ricchezza e il dominio degli uomini, motivo per cui non può essere una forma di liberazione. Alla fine, He Yin Zhen era contrario a trasformare le donne in "strumenti per produrre ricchezza".
Influence
La maggior parte degli scritti femministi di Zhen sono stati scritti quando lei e suo marito risiedevano in Giappone e l'influenza del suo femminismo sulla prima comunità femminista cinese non è chiara. Tuttavia, le sue opinioni femministe furono influenti nel movimento del 4 maggio e furono raccolte soprattutto dalle donne comuniste. Anche la sua influenza sullo sviluppo dell'anarchismo tra gli studiosi cinesi fu significativa. L'anarchismo è stato documentato e presentato per la prima volta agli studenti internazionali cinesi a Tokyo nelle traduzioni giapponesi di opere anarchiche occidentali. Gli studenti cinesi in Giappone lo adottarono come soluzione ai problemi cinesi contemporanei e cercarono una soluzione per la Cina dopo la rivoluzione cinese del 1911. Tra gli studiosi che svilupparono la propria comprensione dell'anarchismo c'era Zhen. Le sue opere, compresi gli articoli nel suo diario, Tianyi bao, hanno influenzato lo sviluppo dell'anarchismo in Cina. Tianyi bao pubblicò anche la prima traduzione in cinese del Manifesto del partito comunista. Anche suo marito ha sostenuto l'ideologia, nonostante fosse strettamente impegnato con i personaggi militari dei signori della guerra in Cina.
Writings
Il suo saggio On the Question of Women's Liberation, apparso su Tianyi nel 1907, si apriva dichiarando che
"per migliaia di anni, il mondo è stato dominato dal dominio dell'uomo. Questo dominio è caratterizzato da distinzioni di classe su cui gli uomini - e solo gli uomini - esercitano diritti di proprietà. Per correggere i torti, dobbiamo prima abolire il dominio degli uomini e introdurre l'uguaglianza tra gli esseri umani, il che significa che il mondo deve appartenere allo stesso modo agli uomini e alle donne. L'obiettivo dell'uguaglianza non può essere raggiunto se non attraverso la liberazione delle donne".
"Sulla questione del lavoro femminile", pubblicato su Tianyi nel luglio 1907, ripercorre lo sfruttamento del lavoro femminile a partire dal sistema dei campi di pozzo dell'antica Cina, denunciando in particolare le tragedie della prostituzione, dell'infanticidio femminile e del concubinato degli ultimi tempi. "Rivoluzione economica e rivoluzione delle donne" "Sulla vendetta delle donne", chiede alle donne del suo paese: "vi è venuto in mente che gli uomini sono il nostro acerrimo nemico?" Anche "Sull'antimilitarismo femminista" e "Il manifesto femminista" erano potenti accuse contro il potere sociale maschile
"On Feminist Antimilitarism", originariamente pubblicato nel 1907, Zhen ha affrontato l'importanza delle donne che protestano contro il militarismo. He-Yin ha usato l'esplosione dell'antimilitarismo durante l'inizio del XX secolo nell'Europa meridionale e l'esempio delle rivoluzioni che hanno avuto luogo senza antimilitarismo per spingere la sua prefazione. Sostiene che poiché i militari sono fortemente armati, queste rivoluzioni sono troppo difficili, in quanto possono essere represse dall'esercito. Ha anche detto: "Se esaminiamo il passato, vediamo che le truppe non servono a nient'altro che stupri, rapimenti, saccheggi e omicidi" per difendere la sua opinione secondo cui l'antimilitarismo giovava a tutti, poiché i militari erano responsabili delle principali atrocità in Cina. In questo saggio Zhen ha citato una poesia del musicista Cai Wenji per descrivere la carneficina in corso affrontata dalle donne catturate dagli invasori. Spesso queste donne si suicidavano. Se le donne riuscivano a sfuggire a questo destino, spesso perdevano i loro figli, piangevano i loro mariti e soffrivano per la rovina della loro famiglia. Inoltre, il destino della cattura era inevitabile per molti cinesi e non era limitato nella sua portata. Tutte le donne erano a rischio indipendentemente dalla loro classe sociale o lignaggio.
"Da quando [il Giappone] ha iniziato a dispiegare truppe negli ultimi anni, il numero di prostitute nel Paese è cresciuto di giorno in giorno".
Zhen metteva in correlazione il militarismo e la prostituzione, poiché le mogli dovevano affrontare la perdita dei loro figli e mariti con uno scarso compenso. Questo li ha lasciati ad affrontare la difficoltà di provvedere a se stessi, portandoli a doversi prostituire. Zhen ha anche affrontato le tragedie che le donne hanno dovuto affrontare mentre le famiglie venivano separate e riunite di nuovo dalla perdita, in particolare usando poesie per illustrare i sentimenti degli scrittori cinesi che avevano affrontato queste tragedie
All'interno di "The Feminist Manifesto", anch'esso pubblicato nel 1907, Zhen affrontò l'istituzione del matrimonio come fonte principale delle disuguaglianze tra uomo e donna. Ha notato che il matrimonio era un simbolo di forza per gli uomini, poiché più mogli possedeva, più era rispettato. Questo ha incoraggiato gli uomini a sposarsi e ad avere molte concubine. Zhen ha anche affrontato la disuguaglianza tra "moglie" e "marito". Mentre gli uomini potevano sposare molte donne, socialmente ci si aspettava che le donne avessero un solo marito: "Una volta che una donna diventa la moglie di un uomo, lo rimane per tutta la vita". Ciò ha sviluppato l'idea che le donne debbano seguire i loro mariti poiché non potrebbero essere intere senza di loro e ha creato l'illusione che suo marito fosse il suo paradiso. Per cominciare ad essere liberate e uguali agli uomini, le donne dovrebbero lottare per il matrimonio monogamo. Le donne NON dovrebbero prendere i cognomi dei loro mariti e i genitori dovrebbero valutare allo stesso modo i loro figli e le loro figlie. Figlie e figli dovrebbero essere cresciuti senza discriminazioni e, se le coppie erano in difficoltà, dovrebbero potersi separare. Coloro che si sono risposati dovrebbero sposare solo qualcuno che si era sposato in precedenza. I matrimoni per la prima volta dovrebbero essere limitati a persone che non erano state sposate. Voleva abolire tutti i bordelli e alleviare le prostitute.
Zhen ha quindi affrontato le obiezioni che potrebbero essere fatte alle sue proposte:
Dal momento che le donne partoriscono, sono per natura diverse dagli uomini nel loro lavoro e nelle loro capacità. Zhen ha risposto che non si stava limitando a una rivoluzione delle donne, ma piuttosto a una rivoluzione sociale completa. Di conseguenza, le strutture pubbliche per l'infanzia crescerebbero il bambino dopo la sua nascita.
Ci sono più donne che uomini, quindi non ci si può aspettare che tutti abbiano un solo coniuge. Zhen ha risposto che le donne non sono andate in guerra e poiché gli uomini sono morti in guerra, i numeri erano effettivamente distorti. Se la sua rivoluzione sociale avesse avuto luogo, ha detto, i numeri si adeguerebbero da soli.
Tianyi bao: Anarchist Journal
Tianyi bao, pubblicato per la prima volta a Tokyo, in Giappone, nel 1907, è spesso considerato il primo giornale anarchico in lingua cinese. Zhen ha collaborato con suo marito, l'anarchico e attivista cinese Liu Shipei, per pubblicare il giornale. In esso, molti anarchici, inclusa la stessa Zhen, hanno pubblicato articoli che sfidavano i valori dell'inizio del XX secolo. Zhen ha curato anche il diario. La rivista stessa era antigovernativa e fortemente influenzata da questioni riguardanti le donne e il loro ruolo nella società. Sono stati affrontati molti altri argomenti che hanno incoraggiato in modo particolare la rivoluzione. Si ritiene spesso che Zhen abbia incoraggiato il radicalismo che si è verificato dopo la pubblicazione, poiché i suoi scritti sono stati interpretati come radicalizzati. All'epoca era anche una delle poche scrittrici femministe che scriveva da una prospettiva femminile. Durante l'inizio del XX secolo, molte delle scrittrici femministe della società cinese erano uomini, il che ha reso la prospettiva di Zhen molto più radicale, poiché sosteneva la riforma attraverso il completo ribaltamento del governo e dei sistemi capitalisti. Nel corso degli anni, tuttavia, Zhen ha pubblicato meno articoli su Tianyi bao, ma questi articoli, oltre ai suoi saggi pubblicati, sono alcuni dei pochi resoconti scritti in modo credibile per conto di Zhen. Sotto la guida e la pubblicazione di Zhen, era fortemente interessato al femminismo, ma quando Zhen iniziò a pubblicare di meno, la rivista divenne presto più orientata all'anarchismo.
Ma nonostante il tentativo di Zhen di bilanciare anarchismo e femminismo, la rivista si concentrò presto sull'anarchismo. Ciò ha anche dimostrato il cambiamento generale nella società cinese, che inizialmente si è concentrata sull'affrontare i ruoli delle donne nella società, ma presto si è interessata maggiormente all'anarchia e alle istituzioni governative e ha impedito all'Asia di cadere nel modello capitalista occidentale.
Li Shizeng (Goayang, Cina, 29 maggio 1881 - Taiwan, 30 settembre 1973) è stato un militante anarchico e pedagogo cinese.
Biografia
Figlio di un importante personaggio della Corte imperiale Manciù, Li Shizeng giunse in Francia nel 1903 per approfondire i suoi studi alla scuola
pratica d'agricoltura di Montargis, dove rimarrà per tre anni, prima di
andare alla Sorbona e all'Istituto Pasteur, dove assiste ai corsi di
chimica e di biologia.
Scopre le idee anarchiche che cercherà di far conoscere ai suoi compatrioti, ispirandosi in particolare al pensiero di Kropotkin e Proudhon che lo porterà a fondare, insieme a Wu Zhihui e Zhang Jingjiang, la Società per l'Avanzamento della morale ed in seguito il Gruppo anarchico di Parigi, che pubblicherà a partire da giugno 1907 un giornale anarchico in cinese: Xin Shiji («Nuovo secolo»).
Nel 1908, crea una piccola fabbrica di trasformazione della soia La Caséo-Sojaine
a La Garenne-Colombes (vicino a Parigi), nella quale farà lavorare una
trentina dei suoi concittadini, ai quali darà (con l'aiuto
dell'insegnante anarchico Wu Zhihui), dei corsi serali. È così che
nascerà, nel 1912, con l'appoggio delle nuove autorità cinesi il "Movimento lavoro-studio" che si svilupperà e permetterà a più di mille cinesi di venire a studiare in Francia e allo stesso tempo lavorando e quindi riuscendo a mantenersi da sé e potendo beneficiare di un quadro di mutuo appoggio, di cooperazione e di eguaglianza.
Nel 1914, Li Shizeng aprirà il primo ristorante cinese di Parigi. Nel 1915, fonda in Cina La Società del Lavoro Diligente e di Studi Economici e nel 1916 a Parigi, una scuola per i lavoratori cinesi. Ma il "Movimento lavoro-studio” incontrerà delle difficoltà del dopoguerra. Ciò spingerà, nel 1921,
i studenti-operai ad organizzare molte manifestazioni, tra cui una
marcia su Lione, dopo la creazione di un Istituto franco-cinese il cui
accesso era riservato ai soli studenti selezionati in Cina.
Le autorità
francesi temevano una contaminazione da parte degli elementi più
sovversivi, e preferivano formare le élites piuttosto che di istruire
dei lavoratori. Gli studenti-lavoratori occuperanno durante
quest'occasione il Forte Fort St-Irénée (sede dell'Istituto), ma non
otterranno soddisfazione e saranno arrestati, un centinaio di loro verrà
espulso.
In quanto a Li Shizen, proseguirà la sua azione pedagogica con, tra
altre cose, la creazione dell'Università franco-cinese di Pechino, così
come la Biblioteca sino-internazionale di Ginevra.
Nel 1945, dopo la sconfitta del Giappone, risiede a Shanghai, e nel 1949 si trasferisce in Uruguay, dove ha vissuto fino al 1955
e fondato la Biblioteca Cino Internazionale di Montevideo. Più tardi,
nel 1956, s'è trsferito a Taiwan ed è stato il primo direttore generale
del Palazzo Nazionale di Taipei. Nel 1966 ha fatto ritorno in Francia per rilanciare l'Istituto franco-cinese di Lione. Li Shizeng è morto nel 1973 all'età di 92 anni a Taiwan.
1934年1月3日上海世界社聚會合影。張靜江攜兒女坐在前排,後排右起爲蔡元培、褚民誼、李石曾、汪精衛。
Li Shizeng (Li Shih-tseng) or Li Yuying (Li Yü-ying) (1881 - 1973)
Li Yu Ying in Paris
Wu Zhihui Zhang Jingjiang Li Shizeng Xin Shijie Society Leaders
Other information
depicts leaders in Paris, which they left before 1911
南潯各界開會歡迎蔡孑民李石曾張靜江褚民誼張君謀諸先生攝影
南潯龐園。褚民誼先生攝。在亭中者爲蔡孑民李石曾諸先生。
張靜江先生在美國山居與李石曾合影(時在民國三十一年十二月)
國立勞動大學週年紀念刊》附圖
民國二十二年世界文化合作中國協會籌備委員會出席人留影。前排左起:鈕永建、蔡元培、張人傑、李煜瀛。後排左起:郭有守、陳和銑、厲家祥、莊文亞、李書華、李熙謀、黃炎培、程其保、褚民誼、吳敬恆。
Created: Taken in 1933
Liu Shifu (Chinese: 劉師復; Wade–Giles: Liu Shih-fu; Jyutping: Lau Si Fuk; born Liu Shaobin; 27 June 1884 – 27 March 1915) also known as Sifu, was a Chinese assassin and politician. He was an Esperantist and an influential figure in the Chinese revolutionary movement in the early twentieth century, and in the Chinese anarchist movement in particular.
He was a key figure in the movement, particularly in Kwangtung
province, and one of the most important organizers in the Chinese
anarchist tradition. He is sometimes considered as the Pierre-Joseph Proudhon of China.
Early years
Liu Shaobin was born on 27 June 1884, to a prosperous family in Xiangshan County, Guangdong. His father, Liu Biancheng was a local official and engaged in business ventures. Normally educated as a child while along with other teenagers being shocked by the result of the First Sino-Japanese War in that era, he earned the top place in the local examinations of Guangdong in 1898. The next year, Liu, due to his disappointment in Chinese politics, failed the provincial examination in Guangzhou on purpose, which greatly astonished his father. Liu disliked his formal education, and thought China needed to reform.
After failing the test, Liu undertook his first reform activities
by helping a reading group to study books and magazines for the new
knowledge and organizing a public speaking society. His cousin, Liu Yuehang joined him in these activities. They also set up a branch of their reading group in Macau, where Shifu met Zheng Guangong
, one of the most radical Chinese thinkers in that era, and started a girls' school in Xiangshan.Alongside these reform activities Liu maintained a quest for knowledge
to meet his country's needs, and for a viewpoint, some broader sense of
how China ought to be transformed.
These thoughts on the reform of a country led him into fields for
which he had little aptitude and little genuine interest, and he
studied the fields of traditional mathematics equivalent to algebra and trigonometry. He also read widely in the works of the heterodox thinkers of the Hundred Schools of Thought.
In 1902, he traveled to Japan to pursue western studies. In Japan, he investigated radical politics and joined Sun Yat-Sen's Revolutionary Alliance.
As a teenager, he changed his name to Liu Sifu (Sifu literally means
"thinking of restoration of the Han people") for the first time.
Later activities
Liu returned to China in 1906. After returning China, Liu organized several revolutionary movements during late 1906 and early 1907. On the morning of 1 May 1907, Liu attempted to assassinate Li Zhun
, the Guangdong naval commandant of Qing dynasty, but Liu failed and lost one hand in an accidental explosion. Liu was later arrested and jailed for about three years due to the failed assassination. In early 1910, after the releasement, Liu co-founded the China Assassination Corps with Xie Yingbo, Zhu Shutang and others. The China Assassination Corps was an anti-colonial movement which was strongly influenced by the tactics of the Russian nihilist movement and advocated revolutionary terrorism and the assassination of criminal elites (propaganda of the deed).
Upon conversion to anarchism he denounced these tactics as
counter-productive and switched his focus to grass-roots organizing
among peasants and workers in order to build a revolutionary mass
movement. He was one of the first Chinese Revolutionaries to seriously
advocate Peasant organizing as a key element of his revolutionary
strategy.
In 1912 Liu founded the Society of Cocks Crowing in the Dark (a.k.a. Cock-Crow Society, simplified Chinese: 晦鸣学社; traditional Chinese: 晦鳴學社),
whose journal, People's Voice, was the leading organ of Chinese
anarchism in the 1910s. Liu was a skilled expositor of anarchist
doctrine and his polemical exchanges with the socialist leader Jiang Kanghu helped to popularize anarchism as a "pure socialism" and to distinguish it from other currents in socialist thought.
The Cock-Crow Society, also known as the "Guangzhou Group", is
usually described as being “led” by Liu, and this is generally accurate
insofar as we understand it as leadership by example since he was never
granted any formal position or coercive authority by the group. Their
most significant contributions at this stage were the foundation of “an
alliance between intellectuals and workers” and their propaganda work
which set out to differentiate anarchism from all the other socialisms
that were gaining in popularity; and in so doing crystallized for the
first time exactly what anarchism was. The Guangzhou group used positive
assertions of rights and workers, women, peasants, and other oppressed
groups to outline their vision of an anarchist society. Noticeably
absent was any mention of Ethnic minorities, since a basic part of their
platform was the elimination of ethnic, racial, and national identities
in favor of an internationalist identity that placed primary importance
on loyalty to humanity as a whole, instead of to ones ethnic or racial
group.
It is important to recognize that this position was formulated in
response to the primacy placed on ethnicity by the Anti-Manchu
movement, which sought to assert the illegitimacy of the Qing dynasty
based in part on the fact that its members were part of an ethnic
minority out of touch with the Han majority, a position which Anarchists
of all four major groups decried as racist and unbefitting a movement
that claimed to be working for liberation. Their position, therefore,
was that ethnicity-based organizing promoted racism, and had no place in
a revolution that sought liberation for all of humanity.
He was very active in the movement for the international language Esperanto, in which he used the pseudonym Sifo.
Tornato a Shangai, nel luglio dell'anno successivo, fondò in quella città il gruppo Anarchico-Comunista, e con la sua influenza fece sì che tutti i ribelli del paese formassero gruppi simili. Sifo era coraggioso, tollerante, deciso e diligente. Ha pubblicato la "Voce" gratis, e con pochi che lo aiutassero; fu anche redattore, amministratore e stampatore, e non cessò mai il suo compito. Inoltre era sempre in cattive condizioni di salute, e quando apparivano tutti i numeri, era, senza eccezione, molto malato.
Quando si fosse in qualche modo ripreso, avrebbe lavorato di nuovo, come prima, e fu proprio la sua dura fatica a consumare la sua giovane vita. Quando si ammalò per l'ultima volta, la sua povertà non gli permise di trovare un medico. Fu suggerito di vendere la macchina da stampa per ottenere fondi per questo scopo, ma non ne volle sapere, in quanto la "Voce" era praticamente l'unico "filo vivo" in Oriente, e che sarebbe stato inutile vendere la macchina per salvare una persona! Successivamente, con l'aiuto di amici, fu ricoverato in ospedale, ma ahimè, troppo tardi, la malattia, la tubercolosi, lo aveva preso troppo forte, e dopo essere stato in istituto solo per poco tempo, Sifo morì il il 27 marzo 1915, all'età di 31 anni.
Martin Urza è un autore anarco-capitalista, avendo scritto più di mille articoli libertari per il suo blog e media popolari. Ha scritto il primo libro ceco sull'anarco-capitalismo.
Da oltre un decennio legge, pensa, scrive, realizza video, discute e tiene discorsi su libertà, etica, istruzione, libero mercato, economia e ruolo dello stato nella società.
Martin Urza e sua moglie Tereza hanno fondato Free Haven, un'organizzazione anarco-capitalista, e insieme gestiscono il Ludwig von Mises Institute ceco e slovacco. Martin è anche un membro a lungo termine di Freedom of Education e collabora attivamente con molte altre iniziative libertarie.
Mateo Kramer (Svizzera - Chiclayo, Perù, 10 dicembre 2008) è stato un anarchico svizzero ma che durante la sua breve vita fu attivo in Colombia particolarmente nelle cosiddette organizzazioni camilistas (così come vengono chiamate in Colombia
le organizzazioni di ideologia di liberazione nazionale nate su
ispirazione del sacerdote Camilo Torres Restrepo). Il suo lavoro e la
sua lotta per l'emancipazione delle comunità indigene nel sud-occidente colombiano gli costarono numerose minacce di morte .
Mateo Kramer morì in un incidente stradale in Perù durante un viaggio che lo stava portando in Argentina. Un'organizzazione libertaria e popolare prese il suo nome in suo omaggio (Vedere: Red Libertaria Popular Mateo Kramer)
Biografia
Nato in Svizzera, lascia la sua terra natia per trasferirsi in Colombia, dove si iscrive alla facoltà di matematica dell'Universidad Nacional. Durante il periodo di studio realizza progetti autogestionari
come la cucina comunitaria (cucine comunitarie autogestite per gli
studenti), trovando inoltre il tempo per collaborare con i gruppi di
ispirazione camilista. A partire da questo lavoro universitario,
prosegue poi nel suo attivismo sociale impegnandosi in prima persona in
favore delle lotte popolari, in particolare di quelle indigene del sud
del paese.
Una volta lasciata l'università sembrerebbe abbia trova lavoro
tra Bogotá e il dipartimento del Caucain, dove collabora in modo
permanente con gli agricoltori Inzá di Tierradentro. Risiedeva in questo
comune ormai da molto tempo, quando fa la conoscenza di alcuni studenti
della regione con cui decide di fondare la Asociación Estudiantil Pro-tierradentro
(«Associazione Studentesca pro-Tierradentro») con l'obiettivo di
sostenere un progetto legato alla costruzione di assemblee popolari e
cittadine nei comuni di Jambalo, Caldono, Toribio, Inza e Belalcazar.
Prende anche parte a numerosi progetti di assistenza sociale grazie ai
suoi contatti con il mondo della cooperazione internazionale svizzeri,
contribuendo alla nascita di una biblioteca pubblica e all'acquisto di
una casa per albergare studenti indigeni e contadini a Bogotá.
Il suo impegno per la causa indigena gli costano continue minacce
di morte per il suo lavoro in difesa della vita, il lavoro e
l'organizzazione popolare. A seguito di queste persecuzioni, di tanto in
tanto fa rientro a Ginevra, in Svizzera, ma l'amore e l'impegno per la causa indigena lo fanno sempre e comunque rientrare in Colombia.
Mateo alla fine deciderà di stabilirsi definitivamente nel comune di
Inza, nella regione di Tierradentro, dove si sente veramente a casa
perché amato da quella che era ormai la sua gente:
- «Qui è la mia famiglia, mi sento a casa e questo sarà il mio ultimo luogo di riposo.»
Quando si sposta di villaggio in villaggio, porta sempre con sè
zaino, macchina fotografica e computer portatile, con i quali documenta
passo passo il cammino e la lotta sociale degli indigeni. Insegnante
volontario, in quanto anarchico Kramer propugna l'autogestione e l'azione diretta come mezzo per l'emancipazione sociale delle masse.
Avrebbe potuto sfruttare la sicurezza economica che gli garantiva
la sua famiglia, ma preferisce lavorare da contadino, fianco a fianco
degli altri campesinos della regione, con i quali ormai condivide
fatiche e speranze per il futuro. Questo gli permette di guadagnarsi
l'amore e il rispetto degli indigeni, consci che egli aveva lasciato la
sua famiglia di Ginevra per per dedicarsi a tempo pieno e ad ogni costo,
alla lotta e difesa di una Colombia più giusta, libera ed inclusiva.
Mateo Kramer, il "Mono de Tierradentro” (Scimmia di
Tierradentro), com'era affettuosamente soprannominato dai suoi amici,
muore in un penoso incidente insieme ad un altro amico colombiano, nelle strade del Perù, mentre era diretto in Argentina per incontrare il suo unico fratello Sebastián che non vedeva da tanti anni.
Secondo le informazioni degli amici dell'Associazione
Pro-Tierradentro, Mateo Kramer viene trovato privo di vita dopo uno
scontro tra la sua auto e un camion avvenuto nel distretto di La
Victoria, Chiclayo (Lambayeque) Perù. Dei suoi due compagni di viaggio,
uno morirà in ospedale (Anderson Diaz), mentre l'altro viene
fortunatamente trovato in vita seppur ferito (Silvana Suarez).
He-Yin Zhen (Chinese: 何震, c. 1884 – c. 1920) was an early 20th-century Chinese feminist and anarchist. She was born as He Ban in Yizheng, Jiangsu, but she took the name He Zhen (He "Thunderclap") when she married the noted scholar Liu Shipei in 1903. Despite this, she signed her published writings as He-Yin Zhen (何殷震) to include her mother's maiden name. She published a number of strong attacks in anarchist journals on male social power, arguing that society could not be free without the liberation of women.
Biography
Zhen è nata in una prospera famiglia Jiangsu e ha ricevuto una buona educazione nei classici confuciani, nonostante fosse una donna. Ha sposato Liu Shipei nel 1903 e si è trasferita con lui a Shanghai, dove ha continuato la sua formazione presso la scuola femminile patriottica gestita da Cai Yuanpei. Lei e Liu fuggirono dal governo manciù a Tokyo nel 1907, dove divenne un pilastro di un gruppo anarchico cinese e una delle principali collaboratrici di molte riviste. Ha contribuito a Tianyi bao (Natural Justice), che ha pubblicato dal 1907 al 1908, così come alla rivista parigina Xin Shiji (New Century o New Era), edita dal gruppo anarchico guidato da Li Shizeng e Wu Zhihui. Sia lei che suo marito hanno scritto sotto pseudonimi e molti dei suoi articoli sono stati attribuiti erroneamente a Liu. Zhen ha anche fondato l'Associazione per il recupero dei diritti delle donne (Nüzi Fuquan Hui), che ha chiesto l'uso della forza per porre fine all'oppressione maschile delle donne, nonché la resistenza alla classe dirigente e ai capitalisti, pur sostenendo valori tradizionali come la perseveranza e il rispetto per la comunità più ampia. Nel 1909, dopo un litigio con lo studioso del popolo conservatore ma profondamente anti-manciù Zhang Taiyan, lei e Liu tornarono in Cina per lavorare con il governo manciù. Dopo la rivoluzione del 1911, Liu ha lavorato con il nuovo governo ed è stato membro della facoltà dell'Università di Pechino. La fine della vita di Zhen è ancora un mistero. Dopo la morte di Liu per tubercolosi nel 1919, si diceva che fosse diventata una suora buddista e fosse stata ordinata con il nome di Xiao Qi. Tuttavia, ci sono state anche segnalazioni secondo cui è morta per un cuore spezzato o per un disturbo mentale.Philosophy
Zhen aveva un approccio diverso alla "questione delle donne" e all'oppressione delle donne sollevate in Cina alla fine del XIX secolo. Credeva che genere e classe sociale fossero inseparabili e analizzava la miseria che le donne cinesi avevano sopportato per millenni dal punto di vista del lavoro. Zhen si distinse dalle pensatrici femministe contemporanee in quanto considerava l'anarchia l'unica condizione in cui le donne potevano essere pienamente liberate. A differenza di molti suoi contemporanei come Liang Qichao, che vedevano la liberazione delle donne come un mezzo per far rivivere la Cina, Zhen fece della risoluzione dell'oppressione delle donne il suo obiettivo finale. Il femminismo di Zhen si è formato anche attraverso le sue critiche al capitalismo, in particolare alla sua disumanità. Secondo lei, le donne non sarebbero mai libere se il capitalismo persistesse. Questa linea di critica ha fornito una filosofia logica e potente contro il femminismo occidentale tradizionale dell'epoca, che dava la priorità al suffragio femminile come liberazione definitiva delle donne. Zhen ha criticato non solo le forme sociali a cui le donne erano sottoposte, ma anche la repressione politica e culturale che limitava la libertà delle donne.
Labor Theory
Zhen ha affrontato il concetto di teoria del lavoro da un punto di vista storico. Ha sostenuto che nel corso della storia le donne cinesi sono state relegate in ambienti chiusi, come la casa, e con il divieto di entrare in contatto con il mondo esterno. Non potevano provvedere a se stesse, rendendole dipendenti dai loro mariti e quindi sottoposte al suo potere e alla sua autorità. Ha discusso contro i pensatori maschi che denunciavano le donne per la dipendenza dai loro mariti, incolpando le donne per la loro inferiorità rispetto agli uomini. Zhen li ha criticati per l'ipocrisia. Ha sostenuto che poiché alle donne non era permesso lasciare i loro quartieri interni, era impensabile per loro trovare un lavoro per mantenersi. Sebbene le donne delle classi inferiori facessero parte della forza lavoro, erano costrette a lavorare perché dovevano sovvenzionare il reddito familiare, quindi il loro lavoro non era visto come una loro produzione ma qualcosa di insignificante in una società dominata dagli uomini. Una proposta popolare per risolvere il presunto problema della mancanza di produttività delle donne era quella di chiamare le donne nella forza lavoro. Tuttavia, Zhen ha visto i difetti in questa soluzione promulgata dalle femministe maschi dell'epoca. Ha sottolineato che sotto il capitalismo le donne erano ancora sfruttate anche se avevano raggiunto l'indipendenza professionale, rimanevano sfruttate nelle fabbriche come operaie o negli uffici come segretarie. Nei luoghi di lavoro, le donne dovevano ascoltare i loro capi e seguire i loro ordini, perché dipendevano ancora dai loro capi per il salario. Il sistema capitalista ha inserito le donne in un sistema in cui il loro lavoro veniva sfruttato, quindi anche se ricevevano il loro intero salario, i salari erano comunque bassi per i benefici dei capitalisti. Le donne non si solleverebbero mai e guadagnerebbero una quota equa in una società capitalista. In definitiva, entrare a far parte della forza lavoro non avrebbe liberato le donne dalle loro catene, perché indipendentemente dal loro tipo di lavoro, i corpi e il lavoro delle donne erano ancora sfruttati. Zhen ha quindi visto la soluzione per la "questione delle donne" come la liberazione della classe operaia. Preoccupata per la mercificazione dei corpi delle donne, ha enfatizzato il lavoro come pratica autonoma e libera tra gli esseri umani, in contrasto con il suo modello mercificato nell'economia politica classica e neoclassica. Il lavoro dovrebbe rappresentare sia la liberazione economica che la liberazione intellettuale, poiché le donne sono diventate libere nelle loro azioni. Ma in una società capitalista, le donne erano mercificate poiché il loro corpo e il loro lavoro erano lavori forzati per altri, sui quali non avevano alcun controllo. Per He-Yin, il lavoro non era solo un concetto economico, ma aveva anche un impatto fondamentale sulla società umana. Ha rifiutato la mercificazione del lavoro e ha insistito nel vedere il lavoro come un concetto ontologico piuttosto che un mero concetto economico. Finché un sistema di sfruttamento ha monopolizzato la produzione in cui le donne sono rimaste merci dipendenti dalla società, anche la cosiddetta "indipendenza professionale" è rimasta "schiavitù professionale". Così, per liberare le donne dalla loro sottomissione, Zhen concluse che il sistema capitalista doveva essere spezzato e doveva essere stabilito un sistema comunitario.
Anarchism
Zhen ha anche discusso contro qualsiasi tipo di governo stabilito. Nella sua scrittura anarchica, le sue idee anarchiche sono evidenti nella sua critica ai governi parlamentari dell'ovest. Non credeva nel movimento per il suffragio femminile, sebbene lodasse le suffragette per il loro coraggio. Zhen ha citato come esempio il movimento per il suffragio femminile norvegese e ha sostenuto che, poiché solo le donne provenienti da un ambiente nobile o da una famiglia benestante possono essere elette in parlamento, come si può garantire che le donne elette non agiscano contro le loro compagne di rango inferiore? -classe, e agire solo a favore dei suoi compagni membri della classe superiore? Zhen credeva che l'elezione di donne in carica aggiungesse solo un terzo livello di repressione per le donne della classe operaia, oltre all'oppressione da parte degli uomini e del governo. Per lo stesso motivo, non credeva che i partiti di sinistra, come il Partito socialdemocratico negli Stati Uniti, avrebbero agito a favore della gente comune. Una volta in carica, il sistema governativo attirerebbe questi partiti di sinistra verso il potere e l'autorità, trascurando i loro compagni comuni repressi, comprese le donne della classe operaia. Questi partiti di sinistra divergerebbero dal loro obiettivo originale di liberare la classe inferiore e abolire il capitalismo. Zhen ha concluso che la liberazione delle donne può essere raggiunta solo attraverso l'azione della gente comune, senza l'intervento del governo. Ha fornito come esempio la classe operaia negli Stati Uniti che non ha beneficiato nemmeno quando è stato eletto il Partito socialdemocratico, figuriamoci le donne, che erano a malapena rappresentate nel partito. Zhen non era d'accordo con l'agenda di molti partiti di sinistra o con il modo in cui elencavano i loro obiettivi finali per essere eletti. Credeva che senza il governo, uomini e donne delle classi inferiori potessero concentrarsi sul miglioramento dei propri mezzi di sussistenza invece di deviare la loro attenzione su altri campi che interessavano il governo e le classi superiori. Invece di sostenere la partecipazione a una società governata da elezioni borghesi, Zhen propose una società comunale ideale in cui donne e uomini fossero uguali e condividessero le stesse responsabilità e produzione. La sua società ideale sarebbe simile a un paese socialista o comunista nel 21° secolo, ma senza un governo centrale. In questa società ideale, i bambini verrebbero allevati in "strutture pubbliche per l'infanzia", liberando quindi le donne dai loro doveri materni e livellando il campo di gioco per le donne in modo che possano assumersi responsabilità pari agli uomini. Zhen ha anche proposto che se uomini e donne fossero cresciuti e trattati allo stesso modo, e anche la responsabilità assunta da entrambi i sessi fosse uguale, allora la distinzione tra "uomini" e "donne" diventerebbe superflua. Quindi, né gli uomini né le donne sarebbero oppressi dai loro doveri. Zhen ha tentato di ricostruire un sistema in cui le donne potessero partecipare attivamente alla società e avere un potere reale per decidere il proprio futuro. La sua soluzione alla disuguaglianza di genere e all'oppressione delle donne era liberare le donne da qualsiasi forma di oppressione, inclusa l'oppressione da parte di un sistema governativo consolidato, indipendentemente dalla sua ideologia.
Feminism
La critica di He Zhen si è concentrata su due aspetti del patriarcato cinese in quel momento. Il primo è direttamente contro il tradizionale confucianesimo cinese, che ha oppresso le donne per migliaia di anni nella storia della Cina. Il confucianesimo tradizionale cinese definisce il dovere e lo scopo della vita delle donne, che limitano i diritti umani fondamentali delle donne come lavorare, frequentare gli esami imperiali (Keju), studiare e pari status domestico. Anche altre femministe cinesi a quel tempo sostenevano obiezioni simili contro il confucianesimo. Il secondo aspetto è contrario alla rassegnazione delle donne nei circoli femministi liberali cinesi di fine Ottocento e inizio Novecento. Sebbene la società e la maggior parte degli studiosi cinesi dell'epoca giudicassero e ripensassero ampiamente i difetti e l'arretratezza del confucianesimo, solo le donne nelle aree urbane ottennero maggiori diritti per migliorare il proprio status sociale e la propria condizione di vita. Le dimissioni delle donne non hanno ancora pareggiato il divario di potere tra uomini e donne. Negli ideali di He Zhen. la vera liberazione non si era ancora realizzata. L'articolo di He Zhen del 1907 On the Question of Women's Liberation ha sottolineato con chiarezza i fatti sul matrimonio in Cina e nel mondo occidentale. Ha menzionato per la prima volta che le donne nel mondo occidentale hanno la libertà di divorziare, ottenere un'istruzione e rimanere single. Apparentemente le donne nel mondo occidentale sono libere, ma lei definiva tale libertà come liberazione fisica e irreale. Ha sottolineato che l'imitazione delle donne cinesi e il femminismo cinese che seguono il percorso occidentale sono sbagliati. Ha suggerito che "吾决不望女子仅获伪自由、伪平等也 ,吾尤望女子取获真自由、真平等也" ("Non voglio assolutamente che le donne ottengano solo falsa libertà e uguaglianza, spero soprattutto che le donne ottengano la vera libertà e la vera uguaglianza"). He Yin Zhen credeva che la liberazione delle donne dovesse essere raggiunta dalle donne, non concessa dagli uomini. Ha scritto che l'uguaglianza di genere non potrebbe essere raggiunta se le donne dipendessero ancora dagli uomini per i bisogni primari. Ha criticato il lavoro sessuale e la promiscuità delle donne come risposta alla disuguaglianza di genere e all'oppressione. Pur comprendendo che la liberazione non poteva essere raggiunta immediatamente, credeva che non potesse mai essere raggiunta senza l'eliminazione della mercificazione dei corpi delle donne. Ha scritto nel suo scritto del 1907 "Sulla questione della liberazione delle donne", "Quando la liberazione viene scambiata per autoindulgenza, una donna non può pensare a un compito più nobile del piacere sessuale, non sapendo che potrebbe essere caduta nella prostituzione inconsapevolmente. Questi sono alcuni dei punti deboli delle donne cinesi”. He Yin Zhen afferma che la prostituzione è incompatibile con la liberazione. Ha osservato come le prostitute aspettavano per le strade di notte i clienti come "galline selvatiche" nel vento e nella neve. Ha scritto: "Quali sono le ragioni di questo? È perché le persone con i soldi mi prendono e mi comprano, e io dipendo da questo tipo di attività per mangiare". Scrive in On the Question of Women's Liberation che le donne si prostituiscono per ottenere il favore di uomini più ricchi, rendendosi così ulteriormente schiave sia del potere degli uomini che del denaro. La gratificazione che deriva dalla prostituzione è concessa dagli uomini e perpetua la disuguaglianza di ricchezza e il dominio degli uomini, motivo per cui non può essere una forma di liberazione. Alla fine, He Yin Zhen era contrario a trasformare le donne in "strumenti per produrre ricchezza".
Influence
La maggior parte degli scritti femministi di Zhen sono stati scritti quando lei e suo marito risiedevano in Giappone e l'influenza del suo femminismo sulla prima comunità femminista cinese non è chiara. Tuttavia, le sue opinioni femministe furono influenti nel movimento del 4 maggio e furono raccolte soprattutto dalle donne comuniste. Anche la sua influenza sullo sviluppo dell'anarchismo tra gli studiosi cinesi fu significativa. L'anarchismo è stato documentato e presentato per la prima volta agli studenti internazionali cinesi a Tokyo nelle traduzioni giapponesi di opere anarchiche occidentali. Gli studenti cinesi in Giappone lo adottarono come soluzione ai problemi cinesi contemporanei e cercarono una soluzione per la Cina dopo la rivoluzione cinese del 1911. Tra gli studiosi che svilupparono la propria comprensione dell'anarchismo c'era Zhen. Le sue opere, compresi gli articoli nel suo diario, Tianyi bao, hanno influenzato lo sviluppo dell'anarchismo in Cina. Tianyi bao pubblicò anche la prima traduzione in cinese del Manifesto del partito comunista. Anche suo marito ha sostenuto l'ideologia, nonostante fosse strettamente impegnato con i personaggi militari dei signori della guerra in Cina.
Writings
Il suo saggio On the Question of Women's Liberation, apparso su Tianyi nel 1907, si apriva dichiarando che
"per migliaia di anni, il mondo è stato dominato dal dominio dell'uomo. Questo dominio è caratterizzato da distinzioni di classe su cui gli uomini - e solo gli uomini - esercitano diritti di proprietà. Per correggere i torti, dobbiamo prima abolire il dominio degli uomini e introdurre l'uguaglianza tra gli esseri umani, il che significa che il mondo deve appartenere allo stesso modo agli uomini e alle donne. L'obiettivo dell'uguaglianza non può essere raggiunto se non attraverso la liberazione delle donne".
"Sulla questione del lavoro femminile", pubblicato su Tianyi nel luglio 1907, ripercorre lo sfruttamento del lavoro femminile a partire dal sistema dei campi di pozzo dell'antica Cina, denunciando in particolare le tragedie della prostituzione, dell'infanticidio femminile e del concubinato degli ultimi tempi. "Rivoluzione economica e rivoluzione delle donne" "Sulla vendetta delle donne", chiede alle donne del suo paese: "vi è venuto in mente che gli uomini sono il nostro acerrimo nemico?" Anche "Sull'antimilitarismo femminista" e "Il manifesto femminista" erano potenti accuse contro il potere sociale maschile
"On Feminist Antimilitarism", originariamente pubblicato nel 1907, Zhen ha affrontato l'importanza delle donne che protestano contro il militarismo. He-Yin ha usato l'esplosione dell'antimilitarismo durante l'inizio del XX secolo nell'Europa meridionale e l'esempio delle rivoluzioni che hanno avuto luogo senza antimilitarismo per spingere la sua prefazione. Sostiene che poiché i militari sono fortemente armati, queste rivoluzioni sono troppo difficili, in quanto possono essere represse dall'esercito. Ha anche detto: "Se esaminiamo il passato, vediamo che le truppe non servono a nient'altro che stupri, rapimenti, saccheggi e omicidi" per difendere la sua opinione secondo cui l'antimilitarismo giovava a tutti, poiché i militari erano responsabili delle principali atrocità in Cina. In questo saggio Zhen ha citato una poesia del musicista Cai Wenji per descrivere la carneficina in corso affrontata dalle donne catturate dagli invasori. Spesso queste donne si suicidavano. Se le donne riuscivano a sfuggire a questo destino, spesso perdevano i loro figli, piangevano i loro mariti e soffrivano per la rovina della loro famiglia. Inoltre, il destino della cattura era inevitabile per molti cinesi e non era limitato nella sua portata. Tutte le donne erano a rischio indipendentemente dalla loro classe sociale o lignaggio.
"Da quando [il Giappone] ha iniziato a dispiegare truppe negli ultimi anni, il numero di prostitute nel Paese è cresciuto di giorno in giorno".
Zhen metteva in correlazione il militarismo e la prostituzione, poiché le mogli dovevano affrontare la perdita dei loro figli e mariti con uno scarso compenso. Questo li ha lasciati ad affrontare la difficoltà di provvedere a se stessi, portandoli a doversi prostituire. Zhen ha anche affrontato le tragedie che le donne hanno dovuto affrontare mentre le famiglie venivano separate e riunite di nuovo dalla perdita, in particolare usando poesie per illustrare i sentimenti degli scrittori cinesi che avevano affrontato queste tragedie
All'interno di "The Feminist Manifesto", anch'esso pubblicato nel 1907, Zhen affrontò l'istituzione del matrimonio come fonte principale delle disuguaglianze tra uomo e donna. Ha notato che il matrimonio era un simbolo di forza per gli uomini, poiché più mogli possedeva, più era rispettato. Questo ha incoraggiato gli uomini a sposarsi e ad avere molte concubine. Zhen ha anche affrontato la disuguaglianza tra "moglie" e "marito". Mentre gli uomini potevano sposare molte donne, socialmente ci si aspettava che le donne avessero un solo marito: "Una volta che una donna diventa la moglie di un uomo, lo rimane per tutta la vita". Ciò ha sviluppato l'idea che le donne debbano seguire i loro mariti poiché non potrebbero essere intere senza di loro e ha creato l'illusione che suo marito fosse il suo paradiso. Per cominciare ad essere liberate e uguali agli uomini, le donne dovrebbero lottare per il matrimonio monogamo. Le donne NON dovrebbero prendere i cognomi dei loro mariti e i genitori dovrebbero valutare allo stesso modo i loro figli e le loro figlie. Figlie e figli dovrebbero essere cresciuti senza discriminazioni e, se le coppie erano in difficoltà, dovrebbero potersi separare. Coloro che si sono risposati dovrebbero sposare solo qualcuno che si era sposato in precedenza. I matrimoni per la prima volta dovrebbero essere limitati a persone che non erano state sposate. Voleva abolire tutti i bordelli e alleviare le prostitute.
Zhen ha quindi affrontato le obiezioni che potrebbero essere fatte alle sue proposte:
Dal momento che le donne partoriscono, sono per natura diverse dagli uomini nel loro lavoro e nelle loro capacità. Zhen ha risposto che non si stava limitando a una rivoluzione delle donne, ma piuttosto a una rivoluzione sociale completa. Di conseguenza, le strutture pubbliche per l'infanzia crescerebbero il bambino dopo la sua nascita.
Ci sono più donne che uomini, quindi non ci si può aspettare che tutti abbiano un solo coniuge. Zhen ha risposto che le donne non sono andate in guerra e poiché gli uomini sono morti in guerra, i numeri erano effettivamente distorti. Se la sua rivoluzione sociale avesse avuto luogo, ha detto, i numeri si adeguerebbero da soli.
Tianyi bao: Anarchist Journal
Tianyi bao, pubblicato per la prima volta a Tokyo, in Giappone, nel 1907, è spesso considerato il primo giornale anarchico in lingua cinese. Zhen ha collaborato con suo marito, l'anarchico e attivista cinese Liu Shipei, per pubblicare il giornale. In esso, molti anarchici, inclusa la stessa Zhen, hanno pubblicato articoli che sfidavano i valori dell'inizio del XX secolo. Zhen ha curato anche il diario. La rivista stessa era antigovernativa e fortemente influenzata da questioni riguardanti le donne e il loro ruolo nella società. Sono stati affrontati molti altri argomenti che hanno incoraggiato in modo particolare la rivoluzione. Si ritiene spesso che Zhen abbia incoraggiato il radicalismo che si è verificato dopo la pubblicazione, poiché i suoi scritti sono stati interpretati come radicalizzati. All'epoca era anche una delle poche scrittrici femministe che scriveva da una prospettiva femminile. Durante l'inizio del XX secolo, molte delle scrittrici femministe della società cinese erano uomini, il che ha reso la prospettiva di Zhen molto più radicale, poiché sosteneva la riforma attraverso il completo ribaltamento del governo e dei sistemi capitalisti. Nel corso degli anni, tuttavia, Zhen ha pubblicato meno articoli su Tianyi bao, ma questi articoli, oltre ai suoi saggi pubblicati, sono alcuni dei pochi resoconti scritti in modo credibile per conto di Zhen. Sotto la guida e la pubblicazione di Zhen, era fortemente interessato al femminismo, ma quando Zhen iniziò a pubblicare di meno, la rivista divenne presto più orientata all'anarchismo. Ma nonostante il tentativo di Zhen di bilanciare anarchismo e femminismo, la rivista si concentrò presto sull'anarchismo. Ciò ha anche dimostrato il cambiamento generale nella società cinese, che inizialmente si è concentrata sull'affrontare i ruoli delle donne nella società, ma presto si è interessata maggiormente all'anarchia e alle istituzioni governative e ha impedito all'Asia di cadere nel modello capitalista occidentale.
Li Shizeng (Goayang, Cina, 29 maggio 1881 - Taiwan, 30 settembre 1973) è stato un militante anarchico e pedagogo cinese.
Biografia
Figlio di un importante personaggio della Corte imperiale Manciù, Li Shizeng giunse in Francia nel 1903 per approfondire i suoi studi alla scuola pratica d'agricoltura di Montargis, dove rimarrà per tre anni, prima di andare alla Sorbona e all'Istituto Pasteur, dove assiste ai corsi di chimica e di biologia.
Scopre le idee anarchiche che cercherà di far conoscere ai suoi compatrioti, ispirandosi in particolare al pensiero di Kropotkin e Proudhon che lo porterà a fondare, insieme a Wu Zhihui e Zhang Jingjiang, la Società per l'Avanzamento della morale ed in seguito il Gruppo anarchico di Parigi, che pubblicherà a partire da giugno 1907 un giornale anarchico in cinese: Xin Shiji («Nuovo secolo»).
Nel 1908, crea una piccola fabbrica di trasformazione della soia La Caséo-Sojaine a La Garenne-Colombes (vicino a Parigi), nella quale farà lavorare una trentina dei suoi concittadini, ai quali darà (con l'aiuto dell'insegnante anarchico Wu Zhihui), dei corsi serali. È così che nascerà, nel 1912, con l'appoggio delle nuove autorità cinesi il "Movimento lavoro-studio" che si svilupperà e permetterà a più di mille cinesi di venire a studiare in Francia e allo stesso tempo lavorando e quindi riuscendo a mantenersi da sé e potendo beneficiare di un quadro di mutuo appoggio, di cooperazione e di eguaglianza.
Nel 1914, Li Shizeng aprirà il primo ristorante cinese di Parigi. Nel 1915, fonda in Cina La Società del Lavoro Diligente e di Studi Economici e nel 1916 a Parigi, una scuola per i lavoratori cinesi. Ma il "Movimento lavoro-studio” incontrerà delle difficoltà del dopoguerra. Ciò spingerà, nel 1921, i studenti-operai ad organizzare molte manifestazioni, tra cui una marcia su Lione, dopo la creazione di un Istituto franco-cinese il cui accesso era riservato ai soli studenti selezionati in Cina.
Le autorità francesi temevano una contaminazione da parte degli elementi più sovversivi, e preferivano formare le élites piuttosto che di istruire dei lavoratori. Gli studenti-lavoratori occuperanno durante quest'occasione il Forte Fort St-Irénée (sede dell'Istituto), ma non otterranno soddisfazione e saranno arrestati, un centinaio di loro verrà espulso. In quanto a Li Shizen, proseguirà la sua azione pedagogica con, tra altre cose, la creazione dell'Università franco-cinese di Pechino, così come la Biblioteca sino-internazionale di Ginevra.
Nel 1945, dopo la sconfitta del Giappone, risiede a Shanghai, e nel 1949 si trasferisce in Uruguay, dove ha vissuto fino al 1955 e fondato la Biblioteca Cino Internazionale di Montevideo. Più tardi, nel 1956, s'è trsferito a Taiwan ed è stato il primo direttore generale del Palazzo Nazionale di Taipei. Nel 1966 ha fatto ritorno in Francia per rilanciare l'Istituto franco-cinese di Lione. Li Shizeng è morto nel 1973 all'età di 92 anni a Taiwan.
1934年1月3日上海世界社聚會合影。張靜江攜兒女坐在前排,後排右起爲蔡元培、褚民誼、李石曾、汪精衛。
Li Shizeng (Li Shih-tseng) or Li Yuying (Li Yü-ying) (1881 - 1973)
Li Yu Ying in Paris
Wu Zhihui Zhang Jingjiang Li Shizeng Xin Shijie Society Leaders Other information depicts leaders in Paris, which they left before 1911
南潯各界開會歡迎蔡孑民李石曾張靜江褚民誼張君謀諸先生攝影
南潯龐園。褚民誼先生攝。在亭中者爲蔡孑民李石曾諸先生。
張靜江先生在美國山居與李石曾合影(時在民國三十一年十二月)
國立勞動大學週年紀念刊》附圖
民國二十二年世界文化合作中國協會籌備委員會出席人留影。前排左起:鈕永建、蔡元培、張人傑、李煜瀛。後排左起:郭有守、陳和銑、厲家祥、莊文亞、李書華、李熙謀、黃炎培、程其保、褚民誼、吳敬恆。
Created: Taken in 1933
Liu Shifu (Chinese: 劉師復; Wade–Giles: Liu Shih-fu; Jyutping: Lau Si Fuk; born Liu Shaobin; 27 June 1884 – 27 March 1915) also known as Sifu, was a Chinese assassin and politician. He was an Esperantist and an influential figure in the Chinese revolutionary movement in the early twentieth century, and in the Chinese anarchist movement in particular.
He was a key figure in the movement, particularly in Kwangtung
province, and one of the most important organizers in the Chinese
anarchist tradition. He is sometimes considered as the Pierre-Joseph Proudhon of China.
Early years
Liu Shaobin was born on 27 June 1884, to a prosperous family in Xiangshan County, Guangdong. His father, Liu Biancheng was a local official and engaged in business ventures. Normally educated as a child while along with other teenagers being shocked by the result of the First Sino-Japanese War in that era, he earned the top place in the local examinations of Guangdong in 1898. The next year, Liu, due to his disappointment in Chinese politics, failed the provincial examination in Guangzhou on purpose, which greatly astonished his father. Liu disliked his formal education, and thought China needed to reform.
After failing the test, Liu undertook his first reform activities
by helping a reading group to study books and magazines for the new
knowledge and organizing a public speaking society. His cousin, Liu Yuehang joined him in these activities. They also set up a branch of their reading group in Macau, where Shifu met Zheng Guangong
, one of the most radical Chinese thinkers in that era, and started a girls' school in Xiangshan.Alongside these reform activities Liu maintained a quest for knowledge
to meet his country's needs, and for a viewpoint, some broader sense of
how China ought to be transformed.
These thoughts on the reform of a country led him into fields for
which he had little aptitude and little genuine interest, and he
studied the fields of traditional mathematics equivalent to algebra and trigonometry. He also read widely in the works of the heterodox thinkers of the Hundred Schools of Thought.
In 1902, he traveled to Japan to pursue western studies. In Japan, he investigated radical politics and joined Sun Yat-Sen's Revolutionary Alliance.
As a teenager, he changed his name to Liu Sifu (Sifu literally means
"thinking of restoration of the Han people") for the first time.
Later activities
Liu returned to China in 1906. After returning China, Liu organized several revolutionary movements during late 1906 and early 1907. On the morning of 1 May 1907, Liu attempted to assassinate Li Zhun
, the Guangdong naval commandant of Qing dynasty, but Liu failed and lost one hand in an accidental explosion. Liu was later arrested and jailed for about three years due to the failed assassination. In early 1910, after the releasement, Liu co-founded the China Assassination Corps with Xie Yingbo, Zhu Shutang and others. The China Assassination Corps was an anti-colonial movement which was strongly influenced by the tactics of the Russian nihilist movement and advocated revolutionary terrorism and the assassination of criminal elites (propaganda of the deed).
Upon conversion to anarchism he denounced these tactics as
counter-productive and switched his focus to grass-roots organizing
among peasants and workers in order to build a revolutionary mass
movement. He was one of the first Chinese Revolutionaries to seriously
advocate Peasant organizing as a key element of his revolutionary
strategy.
In 1912 Liu founded the Society of Cocks Crowing in the Dark (a.k.a. Cock-Crow Society, simplified Chinese: 晦鸣学社; traditional Chinese: 晦鳴學社),
whose journal, People's Voice, was the leading organ of Chinese
anarchism in the 1910s. Liu was a skilled expositor of anarchist
doctrine and his polemical exchanges with the socialist leader Jiang Kanghu helped to popularize anarchism as a "pure socialism" and to distinguish it from other currents in socialist thought.
The Cock-Crow Society, also known as the "Guangzhou Group", is
usually described as being “led” by Liu, and this is generally accurate
insofar as we understand it as leadership by example since he was never
granted any formal position or coercive authority by the group. Their
most significant contributions at this stage were the foundation of “an
alliance between intellectuals and workers” and their propaganda work
which set out to differentiate anarchism from all the other socialisms
that were gaining in popularity; and in so doing crystallized for the
first time exactly what anarchism was. The Guangzhou group used positive
assertions of rights and workers, women, peasants, and other oppressed
groups to outline their vision of an anarchist society. Noticeably
absent was any mention of Ethnic minorities, since a basic part of their
platform was the elimination of ethnic, racial, and national identities
in favor of an internationalist identity that placed primary importance
on loyalty to humanity as a whole, instead of to ones ethnic or racial
group.
It is important to recognize that this position was formulated in
response to the primacy placed on ethnicity by the Anti-Manchu
movement, which sought to assert the illegitimacy of the Qing dynasty
based in part on the fact that its members were part of an ethnic
minority out of touch with the Han majority, a position which Anarchists
of all four major groups decried as racist and unbefitting a movement
that claimed to be working for liberation. Their position, therefore,
was that ethnicity-based organizing promoted racism, and had no place in
a revolution that sought liberation for all of humanity.
He was very active in the movement for the international language Esperanto, in which he used the pseudonym Sifo.
Tornato a Shangai, nel luglio dell'anno successivo, fondò in quella città il gruppo Anarchico-Comunista, e con la sua influenza fece sì che tutti i ribelli del paese formassero gruppi simili. Sifo era coraggioso, tollerante, deciso e diligente. Ha pubblicato la "Voce" gratis, e con pochi che lo aiutassero; fu anche redattore, amministratore e stampatore, e non cessò mai il suo compito. Inoltre era sempre in cattive condizioni di salute, e quando apparivano tutti i numeri, era, senza eccezione, molto malato.
Quando si fosse in qualche modo ripreso, avrebbe lavorato di nuovo, come prima, e fu proprio la sua dura fatica a consumare la sua giovane vita. Quando si ammalò per l'ultima volta, la sua povertà non gli permise di trovare un medico. Fu suggerito di vendere la macchina da stampa per ottenere fondi per questo scopo, ma non ne volle sapere, in quanto la "Voce" era praticamente l'unico "filo vivo" in Oriente, e che sarebbe stato inutile vendere la macchina per salvare una persona! Successivamente, con l'aiuto di amici, fu ricoverato in ospedale, ma ahimè, troppo tardi, la malattia, la tubercolosi, lo aveva preso troppo forte, e dopo essere stato in istituto solo per poco tempo, Sifo morì il il 27 marzo 1915, all'età di 31 anni.
民國二十二年世界文化合作中國協會籌備委員會出席人留影。前排左起:鈕永建、蔡元培、張人傑、李煜瀛。後排左起:郭有守、陳和銑、厲家祥、莊文亞、李書華、李熙謀、黃炎培、程其保、褚民誼、吳敬恆。
Created: Taken in 1933Liu Shifu (Chinese: 劉師復; Wade–Giles: Liu Shih-fu; Jyutping: Lau Si Fuk; born Liu Shaobin; 27 June 1884 – 27 March 1915) also known as Sifu, was a Chinese assassin and politician. He was an Esperantist and an influential figure in the Chinese revolutionary movement in the early twentieth century, and in the Chinese anarchist movement in particular. He was a key figure in the movement, particularly in Kwangtung province, and one of the most important organizers in the Chinese anarchist tradition. He is sometimes considered as the Pierre-Joseph Proudhon of China.
Early years
Liu Shaobin was born on 27 June 1884, to a prosperous family in Xiangshan County, Guangdong. His father, Liu Biancheng was a local official and engaged in business ventures. Normally educated as a child while along with other teenagers being shocked by the result of the First Sino-Japanese War in that era, he earned the top place in the local examinations of Guangdong in 1898. The next year, Liu, due to his disappointment in Chinese politics, failed the provincial examination in Guangzhou on purpose, which greatly astonished his father. Liu disliked his formal education, and thought China needed to reform.
After failing the test, Liu undertook his first reform activities by helping a reading group to study books and magazines for the new knowledge and organizing a public speaking society. His cousin, Liu Yuehang joined him in these activities. They also set up a branch of their reading group in Macau, where Shifu met Zheng Guangong
, one of the most radical Chinese thinkers in that era, and started a girls' school in Xiangshan.Alongside these reform activities Liu maintained a quest for knowledge to meet his country's needs, and for a viewpoint, some broader sense of how China ought to be transformed.These thoughts on the reform of a country led him into fields for which he had little aptitude and little genuine interest, and he studied the fields of traditional mathematics equivalent to algebra and trigonometry. He also read widely in the works of the heterodox thinkers of the Hundred Schools of Thought.
In 1902, he traveled to Japan to pursue western studies. In Japan, he investigated radical politics and joined Sun Yat-Sen's Revolutionary Alliance. As a teenager, he changed his name to Liu Sifu (Sifu literally means "thinking of restoration of the Han people") for the first time.
Later activities
Liu returned to China in 1906. After returning China, Liu organized several revolutionary movements during late 1906 and early 1907. On the morning of 1 May 1907, Liu attempted to assassinate Li Zhun
, the Guangdong naval commandant of Qing dynasty, but Liu failed and lost one hand in an accidental explosion. Liu was later arrested and jailed for about three years due to the failed assassination. In early 1910, after the releasement, Liu co-founded the China Assassination Corps with Xie Yingbo, Zhu Shutang and others. The China Assassination Corps was an anti-colonial movement which was strongly influenced by the tactics of the Russian nihilist movement and advocated revolutionary terrorism and the assassination of criminal elites (propaganda of the deed). Upon conversion to anarchism he denounced these tactics as counter-productive and switched his focus to grass-roots organizing among peasants and workers in order to build a revolutionary mass movement. He was one of the first Chinese Revolutionaries to seriously advocate Peasant organizing as a key element of his revolutionary strategy.In 1912 Liu founded the Society of Cocks Crowing in the Dark (a.k.a. Cock-Crow Society, simplified Chinese: 晦鸣学社; traditional Chinese: 晦鳴學社), whose journal, People's Voice, was the leading organ of Chinese anarchism in the 1910s. Liu was a skilled expositor of anarchist doctrine and his polemical exchanges with the socialist leader Jiang Kanghu helped to popularize anarchism as a "pure socialism" and to distinguish it from other currents in socialist thought.
The Cock-Crow Society, also known as the "Guangzhou Group", is usually described as being “led” by Liu, and this is generally accurate insofar as we understand it as leadership by example since he was never granted any formal position or coercive authority by the group. Their most significant contributions at this stage were the foundation of “an alliance between intellectuals and workers” and their propaganda work which set out to differentiate anarchism from all the other socialisms that were gaining in popularity; and in so doing crystallized for the first time exactly what anarchism was. The Guangzhou group used positive assertions of rights and workers, women, peasants, and other oppressed groups to outline their vision of an anarchist society. Noticeably absent was any mention of Ethnic minorities, since a basic part of their platform was the elimination of ethnic, racial, and national identities in favor of an internationalist identity that placed primary importance on loyalty to humanity as a whole, instead of to ones ethnic or racial group.
It is important to recognize that this position was formulated in response to the primacy placed on ethnicity by the Anti-Manchu movement, which sought to assert the illegitimacy of the Qing dynasty based in part on the fact that its members were part of an ethnic minority out of touch with the Han majority, a position which Anarchists of all four major groups decried as racist and unbefitting a movement that claimed to be working for liberation. Their position, therefore, was that ethnicity-based organizing promoted racism, and had no place in a revolution that sought liberation for all of humanity.
He was very active in the movement for the international language Esperanto, in which he used the pseudonym Sifo.
Tornato a Shangai, nel luglio dell'anno successivo, fondò in quella città il gruppo Anarchico-Comunista, e con la sua influenza fece sì che tutti i ribelli del paese formassero gruppi simili. Sifo era coraggioso, tollerante, deciso e diligente. Ha pubblicato la "Voce" gratis, e con pochi che lo aiutassero; fu anche redattore, amministratore e stampatore, e non cessò mai il suo compito. Inoltre era sempre in cattive condizioni di salute, e quando apparivano tutti i numeri, era, senza eccezione, molto malato.
Quando si fosse in qualche modo ripreso, avrebbe lavorato di nuovo, come prima, e fu proprio la sua dura fatica a consumare la sua giovane vita. Quando si ammalò per l'ultima volta, la sua povertà non gli permise di trovare un medico. Fu suggerito di vendere la macchina da stampa per ottenere fondi per questo scopo, ma non ne volle sapere, in quanto la "Voce" era praticamente l'unico "filo vivo" in Oriente, e che sarebbe stato inutile vendere la macchina per salvare una persona! Successivamente, con l'aiuto di amici, fu ricoverato in ospedale, ma ahimè, troppo tardi, la malattia, la tubercolosi, lo aveva preso troppo forte, e dopo essere stato in istituto solo per poco tempo, Sifo morì il il 27 marzo 1915, all'età di 31 anni.
Mateo Kramer (Svizzera - Chiclayo, Perù, 10 dicembre 2008) è stato un anarchico svizzero ma che durante la sua breve vita fu attivo in Colombia particolarmente nelle cosiddette organizzazioni camilistas (così come vengono chiamate in Colombia le organizzazioni di ideologia di liberazione nazionale nate su ispirazione del sacerdote Camilo Torres Restrepo). Il suo lavoro e la sua lotta per l'emancipazione delle comunità indigene nel sud-occidente colombiano gli costarono numerose minacce di morte .
Mateo Kramer morì in un incidente stradale in Perù durante un viaggio che lo stava portando in Argentina. Un'organizzazione libertaria e popolare prese il suo nome in suo omaggio (Vedere: Red Libertaria Popular Mateo Kramer)
Biografia
Nato in Svizzera, lascia la sua terra natia per trasferirsi in Colombia, dove si iscrive alla facoltà di matematica dell'Universidad Nacional. Durante il periodo di studio realizza progetti autogestionari come la cucina comunitaria (cucine comunitarie autogestite per gli studenti), trovando inoltre il tempo per collaborare con i gruppi di ispirazione camilista. A partire da questo lavoro universitario, prosegue poi nel suo attivismo sociale impegnandosi in prima persona in favore delle lotte popolari, in particolare di quelle indigene del sud del paese.
Una volta lasciata l'università sembrerebbe abbia trova lavoro tra Bogotá e il dipartimento del Caucain, dove collabora in modo permanente con gli agricoltori Inzá di Tierradentro. Risiedeva in questo comune ormai da molto tempo, quando fa la conoscenza di alcuni studenti della regione con cui decide di fondare la Asociación Estudiantil Pro-tierradentro («Associazione Studentesca pro-Tierradentro») con l'obiettivo di sostenere un progetto legato alla costruzione di assemblee popolari e cittadine nei comuni di Jambalo, Caldono, Toribio, Inza e Belalcazar. Prende anche parte a numerosi progetti di assistenza sociale grazie ai suoi contatti con il mondo della cooperazione internazionale svizzeri, contribuendo alla nascita di una biblioteca pubblica e all'acquisto di una casa per albergare studenti indigeni e contadini a Bogotá.
Il suo impegno per la causa indigena gli costano continue minacce di morte per il suo lavoro in difesa della vita, il lavoro e l'organizzazione popolare. A seguito di queste persecuzioni, di tanto in tanto fa rientro a Ginevra, in Svizzera, ma l'amore e l'impegno per la causa indigena lo fanno sempre e comunque rientrare in Colombia. Mateo alla fine deciderà di stabilirsi definitivamente nel comune di Inza, nella regione di Tierradentro, dove si sente veramente a casa perché amato da quella che era ormai la sua gente:
- «Qui è la mia famiglia, mi sento a casa e questo sarà il mio ultimo luogo di riposo.»
Quando si sposta di villaggio in villaggio, porta sempre con sè zaino, macchina fotografica e computer portatile, con i quali documenta passo passo il cammino e la lotta sociale degli indigeni. Insegnante volontario, in quanto anarchico Kramer propugna l'autogestione e l'azione diretta come mezzo per l'emancipazione sociale delle masse.
Avrebbe potuto sfruttare la sicurezza economica che gli garantiva la sua famiglia, ma preferisce lavorare da contadino, fianco a fianco degli altri campesinos della regione, con i quali ormai condivide fatiche e speranze per il futuro. Questo gli permette di guadagnarsi l'amore e il rispetto degli indigeni, consci che egli aveva lasciato la sua famiglia di Ginevra per per dedicarsi a tempo pieno e ad ogni costo, alla lotta e difesa di una Colombia più giusta, libera ed inclusiva.
Mateo Kramer, il "Mono de Tierradentro” (Scimmia di Tierradentro), com'era affettuosamente soprannominato dai suoi amici, muore in un penoso incidente insieme ad un altro amico colombiano, nelle strade del Perù, mentre era diretto in Argentina per incontrare il suo unico fratello Sebastián che non vedeva da tanti anni.
Secondo le informazioni degli amici dell'Associazione Pro-Tierradentro, Mateo Kramer viene trovato privo di vita dopo uno scontro tra la sua auto e un camion avvenuto nel distretto di La Victoria, Chiclayo (Lambayeque) Perù. Dei suoi due compagni di viaggio, uno morirà in ospedale (Anderson Diaz), mentre l'altro viene fortunatamente trovato in vita seppur ferito (Silvana Suarez).
Ondřej Slačálek a una manifestazione a sostegno dei rifugiati a Brno (2015) Ben Skála, Benfoto – Opera propria
Ondřej Slačálek (* 5 gennaio 1982) è un politologo ceco che insegna alla Facoltà di Lettere dell'Università Carlo di Praga, anarchico, pubblicista e traduttore. Dal 1999 ha lavorato nella redazione della rivista A-kontra edita dall'Associazione anarchica cecoslovacca, ha inoltre pubblicato principalmente sui quotidiani Britské listy (fino al 2010 circa) e MF Dnes e sulla rivista anarco-femminista Přímá Cesta. Dall'autunno 2006 all'autunno 2007 è stato redattore del settimanale Nový Prostor, poi redattore della rivista culturale e politica A2.
Ha recitato nel cortometraggio documentario Tadpole, Rabbit and the Holy Ghost, che ha ricevuto il Premio del Pubblico al MFDF Jihlava 2007.
Ondřej Slačálek a Beroun nel 2007
Budino di fragole - Opera propria
Ondřej Slačálek all'happening per Bátora
Kolaps #24. Ondřej Slačálek: Una società anarchica senza stato non è più necessariamente un obiettivo per me
Nessuno vuole vivere permanentemente in una gabbia, dice l'anarchico Ondřej Slačálek
Ondřej Slačálek a Michaela Pixová (spoluautoři knihy Revolta stylem) | foto: Martin Melichar
Ci aspetta un disastro, la crescita costante è un'utopia, i giovani se la passeranno peggio dei genitori, dice Ondřej
Anotace
Václav Tomek, významný český historik politického myšlení, autor řady prací o dějinách českého anarchismu, a Ondřej Slačálek, znalec současného anarchismu, zde poprvé v české odborné literatuře podávají souhrnný obraz vývoje této kdysi vlivné politické ideologie od jejího zrodu v 1. polovině XIX. století až do současnosti, přičemž při hledání jejích kořenů dospívají hluboko do středověku, u nás až k učení Petra Chelčického. Při výkladu dějin anarchismu se soustřeďují na jeho „klasiky“ – P. J. Proudhona, N. Bakunina a P. A. Kropotkina. Nezapomínají ani na svérázné, křesťanstvím inspirované učení L. N. Tolstého, které před 1. světovou válkou tolik ovlivnilo řadu našich vzdělanců. Zároveň s tím autoři zkoumají též proměny politického hnutí anarchismu, které prožilo dočasný vzestup v bouřlivých 60. letech XX. století.
Ou Ning (Zhangjiang, 1969 – vivente) è un artista e attivista politico cinese, vicino al pensiero libertario.
Biografia
Nasce nel 1969 a Zhangjiang (Guangdong), in una famiglia di contadini. Compie gli studi grazie al sostegno economico della sorella emigrata in città per lavoro.
Tra i fondatori dell'organizzazione culturale indipendente U-théque, Ou Ning è un intellettuale molto noto a livello internazionale. Pur lavorando a progetti culturali istituzionali (ha lavorato, tra le altre cose, ad un'edizione della Biennale di Venezia), si dice critico nei confronti dell'industria culturale di Stato e ritiene che «lo sviluppo culturale debba essere libero e non guidato dal governo» [1]. Lavoro nelle istituzioni e istanze sociali possono anche incontrarsi: uno dei suoi lavori più noti, “Meishi Street” (“Da Zha Lan”), realizzato nell'ambito della Kulturstiftung des Bundes, racconta la lotta contro la demolizione di una casa a Pechino per mezzo dei filmati girati dallo stesso inquilino, al quale Ou Ning affida la telecamera.
Come graphic designer ha pubblicato il lavoro sperimentale “New Sound of Beijing”. È membro dell'Asian Art Concilium del Guggenheim Museum.
Ou Ning e l'anarchismo
Ou Ning si rifà ad un anarchismo kropotkiniano, basato sul mutuo appoggio e sulla realtà contadina della Cina.
Anticapitalista e di sinistra, pur non avendo in simpatia i maoisti , si oppone all'urbanizzazione delle campagne perpetrata dalla destra liberista del Partito Comunista Cinese e propone una 'ricostruzione rurale' con la quale ridare spazio alla campagna, unico ecosistema che può essere realmente autonomo e fondato sull'aiuto reciproco tra lavoratori (vedi più sotto).
Lo scrittore sostiene un'idea pacifica dell'anarchismo. L'influenza della riflessione anarchica contemporanea (specie di matrice nordamericana) è evidente nel rifiuto del concetto di “rivoluzione violenta” a favore di una “rivoluzione che rinnovi il sistema. Per Ou Ning, la rivoluzione «non vuol dire per forza violenza, può anche significare appianare i conflitti, affrontare insieme le difficoltà per trovare una soluzione comune. Non è per forza mobilitazione fisica, può anche essere rappresentata da una tempesta di idee. Non significa necessariamente seppellire un sistema, ma può significare rinnovarlo. Non è per forza disordine, può essere anche ordine. Per migliorare, la società ha bisogno di rinnovarsi continuamente, di correggere gli errori, di crescere in modo equilibrato e di creare sempre più ampi spazi di sviluppo sostenibile per il futuro» .
L'anarchismo di Ou Ning può essere anche inteso come una chiave di lettura unitaria delle varie lotte dal basso, come quelle ambientaliste o nelle fabbriche, che stanno attraversando la Cina .
Ou Ning si è anche cimentato nello studio del nuovo ruralismo, una corrente di pensiero del primo Novecento sviluppata dal giapponese Saneatsu Mushanokoji e dal cinese Zhou Zuoren, fortemente influenzata dall'anarchismo di Kropotkin e dalle teorie di Lev Tolstoj .
Lo studio del nuovo ruralismo ha contribuito alla riflessione sulla necessità progettuale di una ricostruzione rurale.
La ricostruzione rurale
Il progetto di una ricostruzione rurale parte dalla constatazione dell'invivibilità della metropoli e della megalopoli cinese. Mentre le politiche di urbanizzazione forzata sottraggono sempre più spazio e terra ai contadini, si aggrava la situazione sociale, visto che la crisi dell'agricoltura comporta per forza di cose l'aumento dei quartieri poveri e degli slums attorno le grandi città.
La critica all'urbanizzazione forzata si collega alla tematica anticapitalista, visto che muove «dal rifiuto del liberismo economico, della globalizzazione, dell'ingresso nel Wto». Le politiche di urbanizzazione distruggono l'ecosistema e la Cina sarebbe poi costretta a comprare prodotti agricoli dalle forze capitaliste straniere, come l'America .
Ou Ning ritiene che l'unica via d'uscita a questa situazione sia la contro-urbanizzazione e il recupero del modello agricolo e rurale. Da intellettuale quale egli è, Ou Ning lavora a questo progetto utilizzando anche i suoi contatti col mondo accademico e istituzionale. Pur richiamandosi all'anarchismo, collabora anche con altri esponenti dell'intelligencija di sinistra, che lavorano al tema della ricostruzione rurale in una prospettiva di rafforzamento dello Stato cinese.
La Comune di Bishan
Partendo dal progetto di ricostruzione rurale e dalla sua stessa esperienza di vita (l'essere cresciuto in un contesto rurale povero ha segnato fortemente ogni aspetto del lavoro di Ou Ning), lo scrittore ha avviato un'indagine sui movimenti sociali nelle campagne che lo ha condotto a fondare, assieme ad altri intellettuali, la comune di Bishan.
Scopo della comune è «promuovere la vita collettiva della campagna per ridare vita alle espressioni artistiche popolari» e «stimolare gli abitanti locali verso il mutuo appoggio» .
Controversie
Bisogna notare che il lavoro della comune di Bishan è stato valutato positivamente anche da una testata capitalista quale il “Wall Street Journal – China”. La comune ha addirittura ottenuto il “premio per l'innovazione” indetto dal quotidiano.
Gli stessi contadini, inoltre, guardano con sospetto all'esperimento della comune di Bishen, ritenendola solo una forma di “turismo rurale” a fini economici . Se ciò fosse vero, Ou Ning riproporrebbe una formula di capitalismo da green economy sperimentato anche in Occidente.
Principi e storia della Red
L'anarchismo colombiano ha solide radici che affondano nella storia delle lotte operaie e contadine di fine '800 e primo '900. Così, a partire da questa tradizione, un gruppo di anarchici colombiani si riunì nel 2008 con l'intento di formare una nuova organizzazione. Fu così che, dopo diverse discussioni e lavoro informale tra vari gruppi durato diversi mesi, nel febbraio del 2009 undici collettivi libertari fondarono ufficialmente in Cundinamarca la Red Libertaria Popular, dedicandola ad un giovane anarchico colombiano d'origine svizzera: Mateo Kramer.
La Red Libertaria Popular Mateo Kramer è fondata sull'orizzontalità, dalla quale poi arrivare alla costruzione dal basso di alternative politiche, sociali e culturali di vita e concrete esperienze di autogestione. Il principio politico centrale della Red è il Potere Popolare, inteso come relazione sociale e costruzione di un nuovo modo di organizzare la vita, l'esistenza e la resistenza.
Di fronte al clima generalizzato di elogio delle forze armate militari e autoritarie, nonostante le chiare violazioni dei diritti umani - che ha caratterizzato gli ultimi anni di governo –, la Red si è assunta l'obiettivo urgente quello di lottare contro la militarizzazione della vita e la repressione giovanile, la brutalità poliziesca e in favore dell'obiezione di coscienza.
Nel contesto di crescente aggressività imperialista yankee, con l'installazione di nuove basi militari americane sul territorio colombiano, l'assalto delle multinazionali, la violenta politica di espropriazione e di sudditanza economica, sociale, politica e culturale, la Red ha confermato il suo orientamento antimperialista promuovendo la sovranità e l'autonomia delle comunità colombiane.
Collettivi della Red
- ESPORA (Grupo de Difusión e Investigación Libertaria y Popular)
- RESMA (Revolución Estudiantil Social Mentes Abiertas)
- CILEP (Centro de Investigación Libertaria y Educación Popular)
- CEA-LA (Centro de Estudios Abolicionistas por la Liberación Animal y de la Tierra)
- Radio Despertar Libertario
- Frecuencia Libertaria
- Colectivo Mecha Libertaria
- Colectivo ContraCultura
- Colectivo Res Gestae
- Colectivo 6 de Mayo
- Colectivo Juana Julia Guzmán
- Colectivo Histeria Riot Grrrl
- Colectivo Ecologista Totuma
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