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martedì 19 luglio 2022

ALE' TRAN TRAN! di Lorenzo Mattotti e Antonio Tettamanti, 1-2 Phoenix 1995

 

Pubblicate su Linus dal febbraio 1980, queste storie brevi (8 tavole in bianco e nero) vennero ristampate dalla bolognese Phoenix nel 1995, in due fascicoli resi preziosi dalle coloratissime doppie copertine di Mattotti. Dall’introduzione di Daniele Brolli, scopro che lui e Mattotti, oltre ad appartenere al gruppo Valvoline, avevano altro in comune: tifavano Inter… Non è solo un’annotazione marginale: queste tavole, infatti, parlano di calcio, anzi, scrive Brolli, “della fauna che sta attorno al calcio”.

Alla fine del 1979, mentre stava completando il servizio civile a Udine, la proposta di Linus arrivò a Mattotti come la più gradita sorpresa; garantiva l’esordio sulla più prestigiosa rivista italiana di fumetti, perciò gli autori fecero di tutto per raggiungere l’obiettivo, nonostante la distanza fra Udine e Milano, dove viveva Tettamanti, costringesse ad avventurose comunicazioni e scambi per via postale.

Ha scritto Mattotti nella riedizione di queste storie nel magnifico volume intitolato Periferica: “Nei sei episodi di Alè Tran Tran!, apparsi su Linus nel corso del 1980, si raccontava un’Italia periferica che ormai si era scrollata di dosso ogni residuo della stagione degli scontri politici e della lotta armata per lanciarsi a capofitto in una passione molto più trasversale e divorante: il calcio”.

Alla fine della prima storia – La trasferta – dove si mostra la crudeltà dei tifosi anche nei confronti di chi tifa per la stessa squadra ma può farti vergognare, la radiolina grida che alla fine del primo tempo l’Inter sta vincendo a Bologna per due a zero.

L’occasione descrive come un giovane calciatore meridionale (i compagni gli dicono che puzza) venga informato della presenza in tribuna di un “talenscaut per le squadre di A”; in realtà, l’ex calciatore è lì per un affare di formaggi.

L’intervallo mostra una singolare inversione sessuale: Laura tifa Inter ed è andata alla trasferta di Firenze con i soliti amici; con lei c’è anche una specie di fidanzato, Giancarlo, che la segue svogliato (anziché prendere freddo allo stadio, preferirebbe portarla a letto, o almeno girovagare per Firenze come turisti). Giancarlo non capisce Laura, forse non è l’uomo giusto per lei; intanto, per farla arrabbiare, si mette a gridare Viva Fiorentina! Forse è la volta buona, che Laura lo molla.

Il primo calcioscommesse – quello di Trinca e Cruciani, che portò Milan e Lazio in Serie B e coinvolse Paolo Rossi, Albertosi e Giordano, Manfredonia e il compianto Carlo Petrini – esplose il 23 marzo 1980, quando furono effettuati una serie di arresti proprio sui campi di gioco, al termine delle partite. Autogol si colloca in questo contesto, raccontando una piccola scommessa da bar di periferia, che si incrocia con affari ben più rilevanti, indirizzati dal “più classico degli autogol”, opera di un terzino sempre più esoso.

Il risultato, un furto mostra come a un tifoso già nervosissimo, dunque distratto, venga sfilato il portafoglio; nell’inseguire il ladro, il più danneggiato è il venditore di bibite. Travolto, cade e le rompe tutte.

Infine, Mattotti e Tettamanti confezionano una specie di album di figurine (alcune già incollate, altre mancanti), e a tutta pagina compongono ritratti: dal venditore di bandiere al bagarino che cerca di piazzare i biglietti, dai Carabinieri che girano le spalle al campo agli ultras (quello con tamburo e quello che spera di fare a botte)… Lo ricordiamo in tanti: alla doppia figurina della squadra, disposta in orizzontale, mancava sempre una metà.

 

Alè Tran Tran!, di Lorenzo Mattotti e Antonio Tettamanti, 1980


 


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