Carlo Doglio
Carlo Doglio (Cesena, 19 novembre 1914-Bologna, 25 aprile 1995) è stato un sociologo, docente universitario e urbanista anarchico italiano.Biografia
Nato a Cesena, vi risiede fino al conseguimento del diploma di maturità classica. Si trasferisce a Bologna nel 1932 per frequentare l'Università , dove consegue la laurea in Diritto Civile nel 1936. Qui incontra Diana Cenni, che più tardi sposerà e con la quale nel 1949 avrà il figlio Daniele. Durante questi anni si occupa soprattutto di cinema e scrittura. È ufficiale di Commissariato Aeronautico a Bari, in Friuli e a Forlì.Arrestato nel 1942 per attività antifasciste collegate al Partito d’azione clandestino, viene rinchiuso nel carcere di San Giovanni in Monte, da dove uscirà solamente alla caduta del fascismo. Trasferitosi nella sua città natale in cerca di maggiori sicurezze, viene nuovamente arrestato per le sue attività clandestine. per sfuggire alla repressione, si trasferisce a Milano, dove comunque prosegue nelle sue attività antifasciste. Doglio è tra i promotori del periodico La Verità , organo del Partito Italiano Lavoratori.
Durante la resistenza aveva consolidato l'amicizia con Aldo Capitini e contemporaneamente s'era avvicinato al movimento anarchico. Nel periodo post-bellico aderisce alla Federazione Anarchica Italiana e stabilisce una solida amicizia con l'anarchico Alfonso Failla e con altri militanti (Pier Carlo Masini, Giovanna Caleffi, Cesare Zaccaria, ecc.). A partire dal 1946 diventa redattore di Gioventù Anarchica e inizia a collaborare con Il Libertario e Volontà . Nel 1948 pubblica il libro di Michail Bakunin Libertà e rivoluzione.
Grazie all'amicizia con Giancarlo De Carlo, entra in contatto con la comunità degli architetti milanesi e, con il gruppo razionalista, occupandosi di critica dell'architettura e dell'urbanistica. Ottiene l'incarico direttore editoriale alla Mondadori fino al 1949, quando viene assunto a Ivrea da Adriano Olivetti per dirigere il Giornale di Fabbrica con redazione paritetica operaia e padronale.
Nel 1952 vince il premio Inu-Della Rocca per una monografia su La città giardino. Per la prima metà degli anni '50 lavora al piano regolatore di Ivrea e al piano territoriale del Canavese, un'esperienza durante la quale farà parte di una commissione (composta da Quaroni, Renacco e Fiocchi) formata allo scopo di visitare varie città d'Europa per poi studiare nuove pianificazioni urbane e riforme istituzionali.
Dal 1955 al 1960 vive a Londra, dove era stato inviato, sempre come dipendente della Olivetti, dalla rivista Comunità . Nella capitale britannica si lega in sodalizio con John Papworth, direttore della rivista Resistence e consulente di Kenneth Kaunda in Zambia, con l'economista Ernst F. Schumacher (di cui tradurrà in italiano «Piccolo è bello»), con Jayaprakash Narayan e con l'urbanista anarchico Colin Ward, animatore del settimanale anarchico Freedom.
Rientrato in Italia, nel 1961 si reca in Sicilia, a Partinico, per lavorare con Danilo Dolci. Qui, nel 1964, insegna Pianificazione territoriale come libero docente. Dopo un breve soggiorno a Napoli, nel 1969 viene chiamato da Giuseppe Samonà come professore aggregato presso il gruppo Urbanistico delll'Istituto Universitario di Architettura di Venezia.
Diventato professore ordinario, dal 1972 insegna presso Scienze Politiche di Bologna, nel Dipartimento di Sociologia diretto da Achille Ardigò. Collaboratore di tantissime riviste (Volontà , Comunità , Mondo Economico, Metron, Dibattito Urbanistico, ecc.) e autore di molte opere dedicate a Kropotkin e Lewis Mumford, si impegna in tante attività politiche e culturali sino in tarda età . Muore a Bologna il 25 aprile 1995.
Collegamenti esterni
Al centro, alla sua sx Giovanna Caleffi, Peppino Tota e Pier Carlo
Masini. ("Storie di anarchici e anarchia : l'Archivio famiglia
Berneri-Aurelio Chessa", Reggio Emilia, 2010.) [01344]
CARLO
In 1961 Carlo Doglio (1914–1995) left London, where he had spent the
previous six years studying Town Planning (among other things), to join
the poet, activist, and social worker Danilo Dolci in leading the
development plan of one of the poorest and most marginalized Italian
regions: Sicily. Doglio’s actions were guided by a constant
dissatisfaction with a model of society that excluded communities from
the decision-making process. In Sicily, he saw this as an opportunity to
use technical knowledge and experience to achieve a different model of
social organization, based on social cooperation and voluntary action.
As a militant planner and anarchist, he believed that the planning
process had to be structured from the bottom-up in order to offer
choices that could be freely discussed and appropriately fulfilled, by
the community. Based on original documents from the planner’s archive,
this study provides an overview of his work in Sicily, the place where
his theories and practices best express his identity as a planner.
Although this article offers a detailed examination of Doglio’s work, it
also introduces the notion of urban and regional planning as a form of
social action and as a means to promote a new form of society, built on
pro-active and cooperative communities.
Suburban: Carlo Doglio - YouTube
https://www.youtube.com/watch?v=ys52fu3qJbY
Jan 15, 2015 - Uploaded by NUOVO
La Mostra "Il Piano Aperto - Carlo Doglio e Bologna" all'Urban Center di Bologna.Testi di Carlo Doglio
► Carlo Doglio, Le forme della socialità urbana, «Volontà», a. 49, n. 2/3, ottobre 1995, pp. 209-213.
► Carlo Doglio, L’aura e la fionda ovvero fondazione e liquidazione dell’urbanistica/ Carlo Doglio – Leonardo Urbani, La fionda sicula/ Carlo Doglio, I Mostri, «Parametro», n. 12/13, 1972.
► Carlo Doglio, Il piano armonico (la pianificazione della libertà), in Anarchismo ’70. Materiali per un dibattito, I Quaderni dell’Antistato 1, Edizioni de L’Antistato e Volontà, 1970.
► Carlo Doglio, Viaggio all’anarchismo, «Il Mulino» (Bologna), a. 18, n. 200, giugno 1969.
► Carlo Doglio, Il piano della vita, «Comunità», n. 109, 1963.Testi su Carlo Doglio
► Dossier Carlo Doglio, a cura di Stefania Proli e Gianpiero Landi, «A» (Milano), a. 45, n. 403, dicembre 2015 – gennaio 2016.
► Stefania Proli, Fuori dagli schemi, «IBC», Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna (Bologna), a. 23, n. 1, 2015.
► Stefania Proli – Gianpiero Landi, Il piano aperto. Carlo Doglio e Bologna, «A» (Milano), a. 44, n. 393, novembre 2014.
► Stefania Proli, Carlo Doglio (p. 152-182)/ Carlo Dolcini, Carlo Doglio e Giuseppe Aventi. La scoperta dell’anarchia (p. 182-195), in Le Vite dei Cesenati, vol. 6, a cura di Pier Giovanni Fabbri, Cesena, Stilgraf, 2012 [link diretto al sito http://www.levitedeicesenati.it/]. (novità)
► Giorgio Ciarallo, Doglio: il piano della vita, «Bollettino Archivio G. Pinelli», n. 28, dicembre 2006, pp. 20 – 27.
► Carlo Doglio. Il piano della vita. Scritti di urbanistica e cittadinanza, a cura di Chiara Mazzoleni, Nino Morreale, Ferdinando Scianna, Roma, «Lo Straniero», 2006, pp. 47. (novità)
► Giancarlo De Carlo, A Carrara senza i CC, «A» (Milano), a. 28, n. 243, marzo 1998.
► Franco Bunçuga, Da Kropotkin a noi, via Mumford, «A» (Milano), a. 28, n. 243, marzo 1998.
► Alberto Ciampi, Carlo Doglio. Chi era – Chi è, «Umanità Nova», a. 75, n. 34, 26 novembre 1995.
► Franco Bunçuga, Frammenti di anarchia, «A» (Milano), a. 25, n. 222, novembre 1995.
► Raffaele Mazzanti, Carlo Doglio e i valori della libertà/ Pasquale Culotta, Nel territorio di Carlo Doglio/ Pier Paola Penzo, Carlo Doglio, 1914-1995, «Urbanistica Informazione», n. 142, 1995.
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