Marco Bolognesi nasce a Bologna nel 1974, e fin dall’inizio della carriera, incentra lo sviluppo della sua ricerca artistica sulla creazione di un mondo parallelo futuribile e fantastico che prende vita grazie all’utilizzo di tecniche miste: il suo lavoro spazia dalle fotografie al disegno passando per video ed installazioni.
Figlio unico di una famiglia intellettuale, inizia la sua carriera artistica grazie alle collaborazioni giovanili con ill poeta Roberto Roversi, il fumettista Guido Crepax e il Premio Nobel Dario Fo.
Nel 1994 presenta fuori concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia il suo cortometraggio Giustizia e Verità.
Trasferitosi a Londra, nel 2002 vince The Artist in Residence Award all’Istituto Culturale Italiano grazie al quale, l’anno successivo, realizza la mostra Woodland; progetto espositivo incentrato sulla tematica degli organismi geneticamente modificati, che vede la collaborazione di grandi stilisti come Giorgio Armani, Vivienne Westwood, Dolce&Gabbana e molti altri. Nel 2005 incontra la critica Martina Corgnati che gli permette di strutturare il progetto Woodland dando vita all’omonimo libro.
Nel 2006 fonda a Londra la sua factory, il Bomar Studio ed inizia una collaborazione artistica con la gallerista americana Cynthia Corbett; in Italia invece lavora con la Galleria Carini e Donatini, con Paolo Nanni e con la Galleria Contemporanea di Pescara.
Nel 2008 il suo cortometraggio Black Hole, incentrato sul tema dell’ibridazione e dei cyborgs, vince l’Indie Short Film Competition in Florida e viene segnalato al Festival di Roma e all’International Short Film Festival di Clermont Ferrant.
Nello stesso anno il curatore Lorenzo Canova lo inserisce all’interno della Collezione Farnesina Experimenta ed esce il volume monografico Dark Star. Il libro, il cui titolo rende omaggio al film di John Carpenter, riceve l’apprezzamento dello stesso regista statunitense.
Nel 2009, inizia una lunga collaborazione con la gallerista anglo cinese Olyvia Kwok e pubblica con Einaudi Protocollo, una graphic novel cyberpunk nata a quattro mani con lo scrittore Carlo Lucarelli.
Nel 2012 la manifestazione Fotografia Europea presenta Humanescape: progetto artistico curato da Walter Guadagnini, che vede la partecipazione di Bruce Sterling e Jasmina Tešanovic. Lo stesso anno, la Biennale Italia Cina lo seleziona come artista per l’edizione italiana, tenutasi alla Villa Reale di Monza, rinnovando poi l’invito per l’edizione del 2014 tenutasi a Pechino.
Sempre nel 2014 il curatore Sandro Parmiggiani lo seleziona per la mostra organizzata dalla Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia per la celebrazione dell’anniversario di nascita di Ludovico Ariosto, per la quale Bolognesi realizza una rivisitazione in chiave cyberpunk di alcuni personaggi dell’Orlando Furioso. Nello stesso anno, collaborando con il critico e curatore Valerio Dehò, inizia il multiarticolato progetto “Sendai City” che si sviluppa in tre mostre personali che si susseguono tra la fine del 2014 e la prima metà del 2015 presso il Kunst Meran, Abc a Bologna ed il PAN di Napoli in cui viene presentato l’universo visivo e narrativo creato da Bolognesi, un mondo in continuo work in progress che trae ispirazione dal cyberpunk e dalla fantascienza sociale.
Sempre nel 2015 il curatore Massimo Scaringella lo seleziona per il padiglione Perspectivas Italianas della Bienal del Fin del Mundo in Cile ed in Argentina.
Marco Bolognesi, INTERSTELLAR UNITS Lieutenant Colonel Charlotte Augusta, Progetto- Babylon Federation. Lambda Print su bdond e plexiglass, Collage corporeo con prosthetic makeup. Formati- 125×166, 2008
Marco Bolognesi, Sendai City, 2014
Marco Bolognesi. Bellatrix, 2017, collage corporeo. Sendai City, The Truth, Biennale di Curitiba
Marco Bolognesi, Sendai City, 2014
Marco Bolognesi. Bellatrix, 2017, collage corporeo. Sendai City, The Truth, Biennale di Curitiba
Cosa accade se la topografia delle città moderne si arricchisce di
elementi fantascientifici fino al punto da creare “luoghi” lontani
e distanti dalle nostre coordinate spazio-temporali? Che ruolo riveste
l’artista e in che direzione naviga quando è proiettato in un universo
parallelo, laddove il presente cerca di ancorarsi fino ad affondare nel
futuro?
Nel pormi questi interrogativi mi imbatto grazie al web nella realtà virtuale di Marco Bolognesi, artista videomaker, che da 20 anni, tassello dopo tassello, in un lento e progressivo percorso ancora in divenire, e’ riuscito a creare Sendai City, una città metafisica, con una sua peculiare connotazione toponomastica.
Non siamo qui di fronte alla perfezione del modello politico offerta dalla polis greca né ad altre forme di città con strutture “politiche” consuete; abitare
Sendai City significa vivere in uno spazio metafisico, organico e
strutturalmente complesso, governato dall’intelligenza artificiale del
grande Cervello; una realtà parallela che riflette in ogni sua angolazione, l’immaginario cyperpunk
dell’artista. È un universo che appare asfissiante nel sovrabbondare
della ricerca tecnologica e del controllo oppressivo delle Corporations. Questo
mondo alternativo è governato da principi e da regole ben definite che
passano dai riti di iniziazione ai processi di trasformazione
cibernetica in cui gli esseri umani sono geneticamenti trasformati in
mutanti, fino a migliorare le loro prestazioni.
Navigare in questa realtà ci permette non solo di estraniarci dalla
nostra routine e di dare sfogo alla nostra creatività, ma ci spinge a
riflessioni di valenza filosofica e ontologica. Come guidati da
un’ipotetica navicella spaziale della Skeleton Arcadia,
ci inoltriamo in un futuro lontano, e con molte incertezze ci chiediamo
cosa ne sarà di noi e fin dove l’uomo potrà spingere i propri limiti
nel tentativo di manipolare la sua realtà “giocando” con la tecnologia.
Nel costruire questo mondo parallelo l’artista, a mo’ di collage, si avvale di materiali già utilizzati in lavori precedenti – giocattoli meccano, materiali fotografici, video installazioni –
e in un abile gioco di decontestualizzazione, definisce una realtà
nuova, ibrida, modificata fino a dar vita a nuove valenze semantiche in
un universo che può essere percepito a tutto tondo e con l’ausilio della
vasta gamma delle nostre percezioni sensoriali.
Entrare in Sendai City significa coinvolgere non sono le nostre
percezioni visive ma anche quelle uditive e cinetiche; attraverso questo
viaggio ultramediatico che ci cattura quasi come in un video
gioco, e’ possibile amplificare le nostre potenzialità percettive e
sensoriali assaporando l’opera d’arte in tutte le sue sfumature.
Metafisicamente Sendai City è una città che ci appartiene, che ci
sovrasta nel suo controllo; senza prenderne atto, sia la tecnologia sia
il controllo politico ci hanno reso “disumani” lasciando poco spazio
alla navigazione libera del nostro “io”.
Tre categorie di esseri abitano questa realtà: i mutanti, i cyborg e gli umani in continua lotta tra di loro per ristabilire l’ordine e per evitare che i mutanti ribelli resistano alle regole.L’immaginario di Blade Runner
mi salta subito alla mente ma ciò che mi stupisce nel navigare tra gli
spazi di questa ipotetica realtà del futuro è la presenza ossessiva
delle figure femminili che la popolano; donne che rivestono forme e
ruoli differenti. Ci sono degli esseri asettici, ieratici e dal
volto e corpo scultoreo, con forte carattere dominante. O invece
appaiono come creature mutanti, ibridi derivanti dall’innesto di un
elemento vegetativo. In altri spazi abitano delle incorruttibili Geiko, geishe dai mille volti, remissive nella loro tradizionale e perenne ritualità.
Tutte donne accommunate da un solo elemento: una forte carica
erotico-sensuale che si sprigiona dai loro corpi, anche quando sembrano
aver perso le caratteristiche e le sembianze degli umani. A volte l’iconografia rimanda al rapporto sado-maso che si instaura tra guerra, sesso e potere, presente in quella parte della filmografia italiana di impronta nazionale socialista degli anni ’70, dal Portiere di Notte di Lilliana Cavani a Salon Kitty di Tinto Brass. Sono
donne queste, fiere di se stesse rivestite di abiti in latex e calze a
rete che reclamano la loro libertà contro le abitudini convenzionali e
gli anni di “schiavitù” sofferta.
Ma cosa accade agli uomini in questo universo? Ben poco è affidato alla loro presenza. “Sono esseri prodotti – a dire dell’artista
– in laboratorio; la maggior parte di loro vive in una realtà
parallela, dove viene allevata per produrre memoria liquida, la linfa
del Grande Cervello.
Ed è alla donna, come madre capace di concepire, che è relegato il compito della rinascita di una nuova umanità“. L’artista insegue l’immaginario ancestrale dei nostri antenati cercando di ricreare un’immagine di estrema bellezza che riveste di un forte potere generativo. La sua è una Venere che munita delle armi del futuro, assurge ad essere una nuova Eva che dà vita ad una nuova progenie.
Ed è alla donna, come madre capace di concepire, che è relegato il compito della rinascita di una nuova umanità“. L’artista insegue l’immaginario ancestrale dei nostri antenati cercando di ricreare un’immagine di estrema bellezza che riveste di un forte potere generativo. La sua è una Venere che munita delle armi del futuro, assurge ad essere una nuova Eva che dà vita ad una nuova progenie.
Bisogna solo chiedersi quale posto ricopra l’Uomo in questo mondo alla deriva e l’impegno di Marco Bolognesi
nella creazione di questa cyber realtà sembra offrire precise chiavi di
lettura. Districandoci nella complessa rete di relazioni tra uomini,
donne, macchine e robot create in Senday City, come in una sorta di fiaba per adulti, veniamo a conoscenza di verità molto più amare: il fallimento dell’uomo nel suo tentativo poiètico. La ubris,
di cui ci parlavano gli antichi Greci, trova modo di esprimersi in
tutta la sua potenza distruttrice. In questo caotico mondo difficile da
dominare si preannuncia la fine di un futuro ormai vicino.
Propaganda Sendai, Alpha centauri
La tecnologia creata dall’uomo per essergli d’aiuto, per amplificare le
sue capacità sensoriali e cognitive finisce per ridurre l’uomo ai minimi
termini, per relegarlo ad una minoranza etnica in un mondo da lui
stesso generato. Il volo di Icaro ha trovato il suo tragico e
finale approdo sulla terra. Bisogna solo chiedersi quanto tempo occorra
all’uomo prima che sia di nuovo capace di spiegare le sue ali e
riprendere il volo verso dimensioni più autentiche, in un
viaggio in cui riesca a controllare la sua rotta e dettare le sue regole
del gioco e da cui soprattutto possa ritornare e atterrare in caso di
necessità.
Blue Unnatural 1
Marco Bolognesi "All the President's men"
cm. 115 x 95
Marco Bolognesi "The american dream"
cm. 115 x 92
Marco Bolognesi "Annette" 2002
cm. 125,5 x 100,8
Marco Bolognesi "Body" 2002
cm. 100 x 80
Marco Bolognesi "Cherchez Josefine"
cm. 100,74 x 78,91
Marco Bolognesi "Double talk" 2002
cm. 44 x 54
Marco Bolognesi "Duplex" 2004
cm. 120 x 96
Marco Bolognesi "Hide and seek"
cm. 95,78 x 77
Marco Bolognesi "All the President's men"
cm. 115 x 95
Marco Bolognesi "The american dream"
cm. 115 x 92
Marco Bolognesi "Annette" 2002
cm. 125,5 x 100,8
Marco Bolognesi "Body" 2002
cm. 100 x 80
Marco Bolognesi "Cherchez Josefine"
cm. 100,74 x 78,91
Marco Bolognesi "Double talk" 2002
cm. 44 x 54
Marco Bolognesi "Duplex" 2004
cm. 120 x 96
Marco Bolognesi "Hide and seek"
cm. 95,78 x 77
Marco Bolognesi
Marco Bolognesi, 1974, Italy, works and lives in London. He can be
described as a multimedia artist, because next to his photography he
also draws, paints, uses video, makes installations and uses collage
techniques. His photography consists of portraits of women with props
added. The women become sculptures, with plants added to their heads or
parts from a computer. In his series C.O.D.E.X Blue, he painted his model completely blue. Marco released several books with his work. The following images come from the series C.O.D.E.X Blue, Babylon Federation and BlackinBlack.
Blue Unnatural 2
Città-Definitiva
Milk-Odyssey
STARK SPECIAL CORPS – Battalion Rosenberg Infantry soldier
Hisacho April rain
Consacrated training
Albero n4
Propaganda Sendai, Oberan sector
Cartoon Club 2017 - intervista a MARCO BOLOGNESI - YouTube
Propaganda Sendai, Oberan sector
Cartoon Club 2017 - intervista a MARCO BOLOGNESI - YouTube
YouTube168 × 94Ricerca tramite immagine
Orlando Furioso 2014
Codex Blue_Beyond the valley of death
Credits: Marco Bolognesi /Culturalia
Marco Bolognesi 88 views · 0:36
Credits: Marco Bolognesi /Culturalia
Synteborg
Credits: Marco Bolognesi /Culturalia
Woodland – Genetically Modified Red Rose © Marco Bolognesi
Humanescape – OnTheBeach © Marco Bolognesi
Proiettore meccano
Codex Blue, You are nothing!
Credits: Marco Bolognesi /Culturalia
Credits: Marco Bolognesi /Culturalia
Credits: Marco Bolognesi /Culturalia
Conferenza Valerio Dehò e Marco Bolognesi - "Sendai City" - ASLC ...
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Conferenza Valerio Dehò e Marco Bolognesi - "Sendai City" - ASLC progetti per l'arte 2016 - YouTube
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