Armando Reverón
Armando Reverón (Caracas, 10 maggio 1889 – Caracas, 18 settembre 1954) è stato un pittore venezuelano. Entusiasta dell'Impressionismo francese, la sua pittura si è evoluta dall'astrattismo al simbolismo.
Biografia
Armando Reverón nasce a Caracas il 10 maggio 1889, figlio di Julio Reverón Garmendia e Dolores Travieso Montilla. Dopo il fallimento del matrimonio dei suoi genitori, viene mandato a Valencia presso una famiglia amica, i Rodriguez Zocca. In questa città frequenta la prima elementare con i salesiani. Qui rimane a fino ai 15 anni, età in cui comincia già a dimostrare il suo gusto per i colori e le forme. Questo grazie agli insegnamenti dello zio materno Ricardo Montilla che gli impartisce le prime nozioni sulla pittura risvegliando così la sua vocazione artistica. Nel 1904 ritorna a vivere insieme alla madre a Caracas. Nel 1908 si iscrive alla Accademia delle Belle Arti e fra i suoi maestri troviamo Antonio Herrera Toro, Emilio Mauri e Pedro Zerpa. Dati i suoi brillanti risultati negli studi gli viene concessa una borsa di studio in Europa nel 1911. In quell'anno si trasferisce in Spagna e si iscrive alla Escola de Artes i Oficis de La Lonja di Barcellona dove impara varie tecniche da Vicens Climent Navarro. Nel 1912 ritorna per un breve periodo a Caracas con opere che sono incluse nelle esposizioni del Circulo de Bellas Artes da poco fondato. L'influenza artistica ricevuta durante quell'anno in Spagna è evidente così come l'assimilazione avvenuta delle tecniche predominanti nel vecchio continente e la sua ammirazione per gli artisti spagnoli dell'epoca. Tra il 1912 e il 1913 torna nuovamente in Spagna ed entra alla Real Academia de Bellas Artes San Fernando di Madrid e frequenta spesso l'atelier di Jose Moreno Carbonero e di Antonio Muñoz Degrain. Ad inizio secolo il panorama della pittura spagnola è dominato da un gruppo di artisti che sono contrari agli schemi accademici e Reverón diventa partecipe di quest'inquietudine che si riflette nelle opere di quell'epoca. Si dedica allo studio delle opere di Goya, El Greco e Zurbaran, artisti che ammirerà moltissimo e da cui rimarrà fortemente impressionato. Durante la sua permanenza in Spagna riceve l'invito ad andare a Parigi dove rimane per alcuni mesi nel 1914. A Parigi viene ospitato da Fournier e da sua moglie Clotilde Pietro de Daudat e ha modo di incontrare Tito Salas e Carlos Otero. Da allora Reverón entra in contatto con la tendenza pittorica di moda nella città ma non è molto interessato alle opere di artisti come Cézanne, Picasso, Chagall o Modigliani e di questo ne racconta a sua madre nelle molte lettere che le scrive.Il periodo blu
Nel 1915, dopo l'esperienza parigina, si sposta a Madrid ma poco dopo decide di tornare definitivamente in Venezuela. A Caracas è ospitato da sua zia Pepita Reverón de Martinez Zozaya. Si reca frequentemente al Circulo de Bellas Artes e tra il 1915 e 1917 conosce Samys Mutzner, pittore rumeno di modeste qualità che avrà una certa influenza sulle sue opere perché introduce fra i pittori locali i principi del Post-Impressionismo. Tra il 1917 e 1918 decide di vivere a La Guaira e di dare lezioni di pittura presso il Colegio Santos Michelena. Nel 1918 conosce a Juanita Rios che inizialmente sarà la sua modella e poi diventerà sua moglie. Nel 1919 arriva a Caracas il pittore russo Nicolas Ferdinandov, il quale diventerà molto presto il suo punto di riferimento. È proprio in questo periodo che Reverón dipinge i primi paesaggi che caratterizzeranno il suo periodo blu in cui dominano le atmosfere oniriche, gli impasti pittorici densi ed i toni azzurri. La sua prima opera importante è La Cueva meglio conosciuta come Mujeres en la Cueva nella quale si percepisce come l'influenza spagnola stia scomparendo. Questo periodo dura più o meno fino al 1923 ed è il più breve di tutti. Altre opere di questa tappa sono Figura bajo un uvero, La Trinitaria e El Bosque de la Manguita. Nel gennaio del 1920 Reverón e Monasterios chiudono una mostra alla Escuela de Musica y Declamacion. Poco dopo espone insieme a Ferdinandov, Federico Brandt e Antonio Edmundo Monsanto nei saloni della Universidad Central de Venezuela. Le opere esposte sono dodici oli su tela in cui sono presenti i primi riferimenti a Macuto, luogo in cui decide di costruire il Castillete, la sua casa-studio, intorno al 1921 dove vi rimarrà fino alla morte.Il periodo bianco
In questi anni ha inizio il suo periodo bianco in cui produce opere prodigiose usando pennellate corte in composizioni di stile astratto in cui dominano i toni bianchi. L'opera che segna il passaggio dal periodo blu a quello bianco è Fiesta en Caraballeda del 1924 in cui inserisce elementi nuovi alla sua pittura come pezzi di cocco, sassi, ecc. Luz tras mi enramada e Playa con figura de mujer consolidano l'espressività del periodo bianco che si estende fino al 1934. Nel 1926 dipinge Oleaje e Playa de Macuto. Dal 1929 in poi la sua pittura diventa più densa e diretta tanto da lasciare un'impronta personale all'arte pittorica. Nel 1932 Julian Padron pubblica nella rivista Elite un articolo sull'artista con foto di Alfredo Boulton che testimoniano i procedimenti tecnici che usa. Nel 1933 Reverón soffre la sua prima crisi nervosa ed abbandona l'olio e le tele da lui usate per dipingere sulla carta con pigmenti diluibili in acqua. È un cambiamento fondamentale che gli permette di avere raggiungere una ricchezza del colore e nello sviluppo delle trasparenze. Boulton organizza nel 1934 un'esposizione all'ateneo di Caracas per aiutare l'artista che vive in una precaria situazione economica, ma nonostante gli sforzi dell'organizzatore si vendono poche opere. Anni più tardi gli stessi dipinti saranno esposti nella galleria Katia Granoff di Parigi e avranno molto successo. A metà degli anni trenta ritorna alle tele insieme all'uso di pigmenti diluibili in acqua e alle pennellate d'olio. Realizza grandi composizioni sceniche e crea delle bambole che prendono il posto delle modelle perché costose.Il periodo seppia
Il suo periodo Seppia inizia nel 1936, anno in cui sfrutta il colore stesso della tela nel suo stato quasi vergine. Rappresentativo di questo periodo è il suo quadro Cocoteros e i vari nudi dove si può apprezzare l'uso frequente dei toni gialli, arancioni e ocra. Questo periodo dà una nuova dimensione al paesaggio del litorale con l'eliminazione completa delle ombre e dei toni blu. Inoltre è il suo periodo creativo più lungo poiché finisce nel 1949. Gli anni di questo periodo segnano una preferenza per la figura umana con tonalità che accompagnano le sue opere fino alla fine. Nel 1937 ottiene una medaglia nella esposizione internazionale di Parigi e l'anno successivo partecipa all'esposizione inaugurale del Museo de Bellas Artes di Caracas e nel 1939 alla Fiera Mondiale di New York. Quello stesso anno Mariano Picon Salas pubblica il suo primo studio monografico sull'artista nella Rivista Nazionale di Cultura. Ottiene nel 1941 un premio di pittura quando viene aperto al pubblico il primo salone ufficiale d'arte venezuelana nel Museo de Bellas Artes. In seguito partecipa all'esposizione commemorativa del quarto centenario della fondazione di Santiago del Cile e riceve una medaglia d'argento ed un diploma. Altre manifestazioni alle quali partecipa sono il II e il III Salone Ufficiale del 1941 e del 1942 rispettivamente ed alla manifestazione del paesaggio venezuelano del 1942. In questa fase della sua vita si ammala sua madre ed egli costruisce una casa dove poter ospitarla e prendersene cura.Gli ultimi anni
Nel 1943 muore sua madre e Reverón viene colpito da una forte depressione che sfocia in uno squilibrio mentale. Riesce comunque a partecipare a il IV Salone Ufficiale esponendo opere di grande paesaggi seppia della costa e pitture del Porto di La Guaira. Sempre a causa del forte squilibrio mentale viene ricoverato nell'Ospedale di San Jorge dal dottor J.A Baez Finol. La sua inattività dura due anni. Dall'ospedale torna a Macuto ed entra nella tappa finale della sua produzione. Comincia ad usare gessetti e matite a colori e nel 1948 espone nel Taller Libre de Arte nell'ateneo di Caracas altri quadri del suo periodo bianco. Nel 1951 viene organizzata una mostra con i suoi quadri nel Hogar Americano. Ma nel 1952 il suo stato mentale diviene preoccupante ed il suo lavoro comincia a risentirne così come peggiora la sua qualità artistica. Nell'anno 1953 riceve il Premio Nazionale di Pittura nel Salone Ufficiale d'Arte Venezuelana e anche i premi Federico Brandt e John Boulton. Purtroppo quello stesso anno viene ricoverato definitivamente nell'Ospedale San Jorge dove muore a causa di una embolia cerebrale il 18 settembre 1954. Durante i mesi in cui egli è ricoverato non perde del tutto le sue capacità artistiche e riesce a realizzare dodici quadri nei quali i suoi modelli gli altri malati, le infermiere o i giardini dell'ospedale. Uno di questi ultimi quadri appartiene al Museo de Bellas Artes chiamato Paisaje. L'anno dopo la sua morte viene organizzata un'esposizione retrospettiva delle sue opere nel Museo de Bellas Artes con 399 dipinti realizzati tra gli anni 1910 e 1954. Inoltre viene realizzata una selezione di 55 opere da presentare all'Istituto d'Arte Contemporaneo di Boston e alla Galleria d'Arte Corcoran di Washington tra il 1955 e il 1956. Nel 1960 si apre la Biennale Armando Reverón. Dal 2008, si tiene una mostra speciale nel Museo d'Arte Moderna di New York di 100 dipinti eseguiti da Reverón.Opere
- La cueva (1920).
- Paisaje del Calvario (1915).
- Reja en la casa de Eduardo Calcaño(1916).
- Uveros (1919).
- Familia Rodríguez Zocca (1919).
- Procesión de la Virgen del Valle (1920).
- Fiesta en Caraballeda (1924).
- Figura (1927).
- Marina (1927).
- Paisaje azul (1929).
- El Rancho (1930).
- Cocoteros en la playa (1930).
- Paisaje de Macuto (1931).
- Mujer desnuda leyendo (1932).
- Ranchos (1932).
- Desnudo en el paisaje (1933).
- La hamaca - contraluz (1933).
- Lectura (1933).
- Juanita (1934).
- Paisaje blanco (1934).
- Juanita en traje de baño rojo (1934).
- Juanita y el arriero (1934).
- Uveros (1934).
- Maja (1936).
- Desnudo (1939).
- Cinco figuras (1939).
- El puerto de La Guaira (1940).
- El playón (1942).
- Paisaje con uveros (1942).
- Paisaje de Macuto (1943).
- Marina (1944).
- Desnudo acostado (1947).
- Dos figuras (1948).
- Cruz de mayo (1948).
- Navidad de muñecas (1949).
- Patio del sanatorio (1954.
- Paisaje (Data sconosciuta).
Armandro Reverón (1889–1954) was a Venezuelan painter and sculptor, and arguably the most influential exponent of Venezuelan impressionism. While his mental health deteriorated throughout his life, his artistic abilities remained. His house by the northern coast of Venezuela housed the Reveron Museum, although it was severely damaged by the Vargas mudslides in December 1999. He is the subject of various homages in different media, and is remembered by his "muñecas" or dolls.
Biography
He began his studies at the Colegio de los Padres Salesianos in Caracas. His maternal great-uncle, Ricardo Montilla, who had studied in New York, teaches him natural drawing and awakens his artistic vocation; his interest in painting was manifest from childhood. In 1896 he was transferred to Valencia after the failure of his parents' marriage. Armando is sent home from Rodríguez-Zocca's family, who took care of his early education.Under the care of Rodríguez-Zocca's family, Reverón established a close relationship with Josefina, the daughter of the couple, and came to appreciate her like his own sister. The walls of the house were some of the first paintings of Reverón, where he attempted to portray the family maid, Juanita Carrizales. Rodríguez-Zocca's described Reverón´s temperament as "sad, angry and melancholic". Between 12 and 13 years, he suffered typhus, which many believe psychically affected him for the rest of his life.
Artistic changes
Reverón built several ranches in the terrain that he bought in Macuto, the principal ranch was his workshop; the walls were timber and the roof thatched. Around his waist he placed a large bag to hold his driftwood-made brushes.The decision to move also coincided with a change of behavior and of course, a transformation of his artistic concepts. During this period, by adopting primitive habits and detached from the city, Reverón could develop a deeper understanding of nature; this led him to develop his particular method of painting using native elements, and adopting procedures and materials that suited his desire to represent the atmosphere of the landscape under the dazzling effects produced by direct sunlight, which also created color values and devised new media.
Thus entered what the critic Alfredo Boulton called his Período Blanco, located roughly between 1924 and 1932. The GAN (Galeria de Arte Nacional) possesses an important collection of photographs by Alfredo Boulton of Reverón. These photographs contain a series of Reverón painting Luisa Phelps dated 1930. In 1933, he won a first award to be an exhibition of his work at the Ateneo de Caracas, which was then presented in the gallery Katia Granoff in Paris, France.
In early 1940, he began his Período Sepia, which corresponds to a set of painted canvas on the coast and in the port of La Guaira and brown tones where mop holder are the dominant color value of the composition; landscapes land and sea where marine highlights from the beach, which was followed by a period of depression after suffering a psychotic breakdown which forced confinement in "San Jorge" sanatorium from "José María Finol". Once recovered not repainted as before.
From that moment, he took refuge in a magical universe, around objects and dolls created by him, gave birth to the last and delirious expressionist stage of his work figurative period characterized by the use of materials such as chalk, crayons and a theatrical fantasy that became more and more uncontrollable but, through a drawing that aspired to academic correctness, sought to restore the emotional balance of Reverón.
Selected works
- Maja at the Museum of Modern Art (c. 1933)
- Woman of the River at the Museum of Modern Art (1939)
- White Landscape at the Museum of Modern Art (1940)
Paisaje del Calvario. 1915. Óleo sobre tela 26 x 32cm. Colección de la GAN
Fue pionero del Happening, del Ensamblaje artístico, de la Instalación (arte) e Intervención (arte), de la escultura textil y del Móvil. Afectado por la Fiebre tifoidea a los doce años y de una Esquizofrenia tardía, fue víctima de ataques, períodos depresivos y crisis psicóticas. Estudió y desarrollo su obra en Caracas, Barcelona, Madrid y París. En 1918 conoce a Juanita Mota, la cual será su única compañera hasta su muerte. A partir de 1921 se establece en Macuto en el Litoral Central de Venezuela donde construye "El Castillete" su taller y morada.
A medida que crecía la genialidad de un artista exótico, irracional y primitivo; también nacía la leyenda del "Loco de Macuto" por parte de una sociedad que no lo comprendía. Su obra y figura fue admirada por artistas e intelectuales como Pablo Picasso, Margot Benacerraf, Alí Primera, Jesús Rafael Soto, Antonio Saura o Sofía Ímber. En el 2007 el MoMA le dedica una retrospectiva; siendo esta la primera que le dedica a una artista venezolano y la cuarta a un artista latinoamericano después de Diego Rivera, Cândido Portinari y Roberto Matta. Falleció en el Sanatorio San Jorge en Catia (Caracas) a los 65 años. Desde el año 2016 sus restos mortales reposan en el Panteón Nacional de Venezuela.
Primeros Años (1889-1905)
Armando Julio Reverón Travieso fue hijo de Julio Reverón Garmendia y Dolores Travieso Montilla. Nació el 10 de mayo de 1889 en la quinta San José, Sur (Puente Hierro) de la Parroquia Santa Rosalía (Caracas). Días mas tarde es bautizado en la Iglesia de Santa Rosalía, sus padrinos fueron el General Raimundo Fonseca (1844 – 1921) y la señora Josefina Rivas de Alfonso. Durante sus primeros meses, su madre al no poder lactarlo se hizo cargo una nodriza.Fruto de un matrimonio de desencuentros y conflictos; su madre, una mujer nerviosa y caprichosa perteneciente a una familia valenciana de clase alta y el padre; alcohólico e inestable (a quien se le atribuye un pasado misterioso), procede de una prestigiosa familia caraqueña. Para el momento de contraer matrimonio; según los biógrafos del pintor, Don Julio es un hombre arruinado. Al no haber pruebas convincentes se han puesto en duda la paternidad de Julio y también la de su madre de la que tampoco se sabe a ciencia cierta si engendró al niño o lo adoptó. En 1895 inicia sus primeros estudios en el Colegio de los Padres Salesianos en Caracas. Luego que Don julio derrochara buena parte de la fortuna familiar en sus adicciones a la ludopatía y al opio; su madre contrae el divorcio y se ve obligada a trasladar a su hijo a la Hacienda "Caño Monagas" en la ciudad de Valencia (Venezuela), hogar de los Rodríguez-Zucca (Francisco Rodríguez Castro y Carmen Zocca de Rodríguez) una familia católica de origen canario que lo forman durante los primeros años de su vida.
Bajo el cuidado de su nueva familia, continua sus estudios en el colegio de los hermanos de la Salle y luego en el colegio Cajigal del Doctor Zuloaga. Su tío-abuelo materno Ricardo Montilla, quien había estudiado en Nueva York, lo instruyó en dibujo natural y despierta en él su vocación artística. Las paredes de la casa eran algunos de los primeros lienzos de Reverón, donde éste intentaba retratar a la sirvienta de la familia, Juanita Carrizales. En 1898 conoce el estudio de Juan Antonio Michelena, padre de Arturo Michelena, entusiasmado comienza a copiar a los grandes maestros europeos. Hacia 1901 realiza su primer encargo por parte de un comerciante, Don Lorenzo Ochoa y copia La caza del león de Eugène Delacroix. Reverón establece una estrecha relación con Josefina Rodríguez-Zucca (1886 – 1917), hija de la pareja, a quien aprecia como a una verdadera hermana, el determinó un verdadero cariño hacia ella; tal era el afecto que años mas tarde al morir Josefina, toma la extrema decisión de no volver nunca más a Valencia
“Al recuperarse, mentalmente Armando parecía de 3 años, tan infantiles eran sus juegos, su actitud, jugaba con muñecas, vistiéndolas, acariciándolas y pintándolas. Entonces se volvió más triste, melancólico, irascible e insociable”.Durante su infancia era sociable; junto a sus compañeros se bñaban y macheteaban los peces dentro del Río Cabriales; posiblemente a causa de esto, entre 1902 y 1903 Reverón sufre de Fiebre Tifoidea, cayendo en un período de regresión durante el cual compartía junto a Josefina la afición por las muñecas; lo que algunos especialistas han visto como el origen de sus futuros trastornos de personalidad y las muñecas que años mas tarde creará. El joven Armando se volvió retraído y le gustaba permanecer mucho tiempo en casa; debido a esto sus médicos opinaron que no volviera al colegio y Los Rodríguez–Zucca le contaban a doña Dolores sobre el extraño temperamento de su hijo luego de la enfermedad.
Alfredo Boulton
Juventud y Período Academicista (1905-1915)
Luego de recuperarse de la fiebre y la muerte de su padre s se muda a Caracas en 1904, acompañado de su madre se instalan en la casona donde nació Francisco de Miranda, convertida en pensión; allí conoce a Federico Ponce, aficionado a la pintura y amigo, le encarga cuadros y le invita a copiar el paisaje de El Calvario (Caracas). El 23 de junio de 1907 es convencido por Ponce y se inscribe en la Academia de Bellas Artes de Caracas siendo aceptado por el director de la academia Emilio Mauri quien lo admira mas tarde por ser un alumno atento y disciplinado con sus maestros Pedro Zerpa y Antonio Herrera Toro por el que sintió una gran admiración.Entre sus compañeros se encontraban Manuel Cabré, Rafael Monasterios, Antonio Edmundo Monsanto entre otros. Allí también conoce al profesor y pintor César Prieto del cual recibirá clases de pintura y de quien termina haciendo amistad. En 1908 ejecuta sus primeras pinturas, abordando paisajes, naturalezas muertas y temas religiosos. Durante estos años se vio influenciado por el pintor Cristóbal Rojas reflejando en su obra un estilo académico y tenebrista, consolidándole al pintor una formación clásica y seria. Tras la muerte de Emilio Mauri, se inicia en enero de 1909 una huelga de estudiantes de la Academia que pedían reformas en el pénsum de estudios y la destitución de Antonio Herrera Toro como director. Durante el conflicto, al que no se adhirió, es cerrada temporalmente la institución y Reverón viaja a Valencia donde realiza retratos, entre ellos su primera gran obra "Muchacha Tejiendo" (1909) donde retrata a su querida hermanastra en la sombra de un níspero.
Al concluir la huelga regresa a Caracas y presenta sus exámenes de fin de curso. En 1910 pinta su primer autorretrato género que cultivará a lo largo de su vida. El pintor vuelve a mudarse con su madre a una pensión de Torres a Madrices que pertenece a su madrina Josefina Rivas de Alfonzo, donde improvisa un taller y comparte una nueva amistad con el músico Juan Bautista Plaza. En 1911 concluye sus estudios en la Academia y recibe en el concurso de fin de año la calificación de bueno en dibujo de desnudo y de sobresaliente con su obra "Playa del mercado". Ese mismo año entusiasmado con sus distinciones logra realizar junto a su compañero Rafael Monasterios, su primera exposición individual en la Escuela de Música y Declamación de la Academia de Bellas Artes.
Viaje a Europa (1911-1915)
BarcelonaGracias a su rendimiento, la ayuda de los profesores y la intercesión de Herrera Toro, Reverón consigue una beca de la Municipalidad de Caracas para irse a continuar sus estudios por Europa. Ese mismo año su madre le ayuda a costear el viaje a España y se instala en Barcelona, donde ingresa en la Escuela de la Lonja que dirige Vicente Borrás y Abella para seguir el curso (1911-1912) donde recibe clases de Vicente Climent Navarro en dibujo, colorido y composición.
Reverón coincide en Barcelona con Rafael Monasterios y Salustio González Rincones quienes llevan un año viviendo en la ciudad. La obra de Reverón cambia y se produce un aclaramiento de su paleta, de esta época pertenecen obras como "Plaza de Barcelona" (1911). Durante estos dos años el pintor conoce la ciudad, se rodea del ambiente artístico de la época y estudia a los antiguos maestros españoles como El Greco o Francisco de Zurbarán. A finales de 1912 sin dinero, decide regresar a Venezuela con el objetivo de resolver asuntos relacionados con su manutención en el extranjero y unos terrenos que le habían sido dejados en herencia, los cuales hipotecó y revendió. En su breve estancia pinta "Retrato de Enrique Planchart" (1912) donde plasma al poeta con las influencias adquiridas del arte español. Ese año se funda en Caracas el Circulo de Bellas Artes.
Madrid
De acuerdo con algunos estudiosos, la capital española dejó una profunda huella en su espíritu.
A principios de 1913 Reverón regresa a España y se matricula por recomendación de Borrás en la Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, en la nueva academia recibe clases de José Moreno Carbonero (maestro de Salvador Dalí), Manuel Marín y Antonio Muñoz Degrain, este último lo estimula a pintar al aire libre y otorgar valor al carácter plástico de la obra. Se pasea por el Parque del Retiro y visita el Museo del Prado, donde se cautiva con las obras de Diego Velázquez especialmente con Las meninas y siente una profunda admiración por el universo de Francisco de Goya. En sus tiempos libres se dedica a la lectura de los grandes del Siglo de Oro (Miguel de Cervantes, Pedro Calderón de la Barca o Lope de Vega). Además de conocer la ciudad moderna se interesa por las tradiciones y las costumbres: el folklore, las corridas de toros y la música flamenca; temas que los tendrá presentes durante su obra y sus futuras escenas teatrales.
“Me queda algo flotando en la retina (...) Es materia más bella que la materia misma. Me voy con ese ritmo tumultuoso, con esa música -no puedo decirlo de otro modo- que tiene aquel cuadro de "La carga de los mamelucos" en el Prado”.Durante su estancia tiene la ocasión de conocer a muchos artistas, entre ellos: Santiago Rusiñol, Modesto Urgell, Joaquín Sorolla, Hermenegildo Anglada Camarasa o Julio Romero de Torres. En septiembre participa en el I Salón Anual del Círculo de Bellas Artes en Caracas y consigue el segundo premio dibujo antiguo y ropajes de la Real Academia . El año siguiente junto a un grupo de condiscípulos, viaja a Segovia para conocer el taller de Ignacio Zuloaga con quién entablo una breve amistad. En 1914 conoce en el taller de Muñoz Degrain al pintor francés Fournier, casado con la venezolana Clotilde Pietro de Daudat. La pareja lo invita a Chantilly, donde vivirá durante seis meses y retratará a la Señora Clotilde.
Armando Reverón
Paris
Luego de vivir en el Norte de Francia, se traslada a la ciudad. En julio estalla la Primera Guerra Mundial y renta un cuarto en la Rue Vivienne. En París coincide con la colonia de artistas venezolanos, entre ellos Tito Salas y Carlos Otero. Se dedica a pintar con frecuencia al aire libre, disfruta de la vida bohemia y los cabarets por la noche, asimismo visitó el Museo del Louvre donde admira las obras de Edgar Degas y Paul Cézanne. Reverón permaneció indiferente ante la pintura transformadora que cambió la historia del arte, no se interesa por Georges Braque ni por los artistas de la Escuela de Paris como Modigliani o Chagall.
Vuelve a mudarse y esta vez se hospeda cerca de la Rue Vendôme; la ciudad tiene muchas cosas que ofrecerle aunque apenas tiene la oportunidad de visitar los museos, cerrados por la guerra. La situación en Europa se vuelve tensa y hay riesgo de bombardeos sobre la capital. El pintor le escribe una carta a su madre y en ella le dice: “O me mandan a buscar o me tiro al Sena”. En julio de 1915 se encuentra de nuevo en España y poco después se embarca a Venezuela.
Período Azul (1916-1924)
En este periodo su obra se vuelca en el simbolismo; se caracteriza por una inmersión en una atmósfera oscura, sensual y misteriosa. Dominada por tonalidades de un azul profundo, acentuaba los aspectos nocturnos y oscuros de los paisaje marinos; los temas que influyeron esta etapa fueron Juanita Mota, las majas de Goya y la obra de su amigo Nicolás Fernandinov.El Círculo de Bellas Artes y Primera Crisis
En septiembre llega a Caracas y se instala en la casa de su tía Josefina Reverón de Martínez Zozaya. El pintor da conferencias sobre Goya, enseña técnicas de grabado, da charlas sobre el Siglo de Oro y dicta un curso de perspectiva y escenografía. En 1916 pinta al aire libre sus primeros paisajes resueltos dentro de una tonalidad azul y realiza varios murales decorativos junto a Carlos Salas. Para levantar fondos para el Círculo de Bellas Artes organiza una novillada junto a Rafael Monasterios, Marcelo Vidal y Roberto Bese. Durante ese mismo año 1916 viaja continuamente a Valencia para visitar a su familia.En 1917 fallece Josefina Rodríguez, hundido en una gran depresión, se refugia junto a su madre en una casa de Pilita a Mamey La Guaira donde vive de dar clases privadas de dibujo y pintura. En el carnaval de 1918 conoce a Juanita Mota, quien sería su modelo y esposa.
“Reverón gustó de Juanita al verla, y mientras servía la cena le agarró la pierna y le susurró: ‘Esta noche me meto en tu cuarto’. Dicho y hecho. En la madrugada se la llevó para un hotel en Villa de Cura, de allí a La Guaira y luego, a compartir su vida cuando levantó El Castillete”, según refiere el escritor Juan Liscano en su libro El erotismo creador de Reverón.
También en La Guaira, se encuentra al pintor de origen ruso Nicolás Ferdinandov, a quien había conocido en Caracas el año anterior. Durante este tiempo Reverón visita con frecuencia el rancho de pescadores que el pintor ruso ocupaba en Punta de Mulatos. Siguiendo los consejos de Ferdinandov, Reverón decide instalarse en el litoral, iniciando con esto una nueva etapa en su vida y en su obra. Para 1921, vive en un rancho de la playa, en el sector de Las Quince Letras. Poco tiempo después se muda y comienza a construir, un poco al sur, El Castillete que le serviría de morada para el resto de su vida.
Durante los primeros años de su retorno a Venezuela, Reverón se movió en el ambiente del Círculo de Bellas Artes, fundado en 1912 por oposición a la ranciedad de la Academia, Repartió un tiempo entre Caracas y ya ciertos lugares del litoral, como La Guaira. La lejana Europa siguió contando, y mucho, para él. Fueron pintores procedentes de Europa, como el ruso Nicolás Ferdinandov y el rumano Samys Mutzner, o formados en ella, como el venezolano-francés Emilio o Emile Boggio, quienes orientaron sus pasos. Los dos últimos eran post-impresionistas, devotos del plein air.
Mutzner pasó tres años en Venezuela, principalmente en la Isla de Margarita; pintó también en La Guaira. Boggio, mucho mayor que el resto de sus compañeros, estuvo tan sólo en su patria durante parte de 1919; fallecería al año siguiente, en Auvers-sur-Oise. Ferdinandov, por último, era un ilustrador simbolista de cierto talento, formado en el clima muy «Ballets Russes» de Bakst y de Alexandre Benois.
A la hora de retirarse definitivamente, en 1920, del mundanal ruido, de enfrentarse, en compañía de su modelo y musa Juanita, a la soledad de Macuto, a Reverón le ayudó el ejemplo de quien había sido su compañero de tantas excursiones por el litoral, y de quien, a los cenáculos caraqueños había preferido La Guaira, la Isla de Margarita o Curazao, donde fallecería en 1954.
Período Blanco (1925-1934)
Período Sepia (1935-1945)
Período Expresionista (1945-1954)
Cambios artísticos y creación del Castillete
Reverón construyó varios ranchos en el terreno que compró en Macuto; el principal era su taller, las paredes eran de tablas; el techo de paja. Alrededor de la cintura se colocaba una gran bolsa guardaba trozos de madera que le servían de pincel.La decisión de mudarse, coincidió también con un cambio de conducta y por supuesto, una transformación de sus conceptos artísticos. En este período, al adoptar hábitos primitivos y desvinculado de la ciudad, Reverón pudo desarrollar una percepción más profunda de la naturaleza y esto lo llevó a emplear un método de pintar, así como a adoptar procedimientos y materiales que se adecuaban a su afán de representar la atmósfera del paisaje bajo efectos del deslumbramiento producido por la luz directa del Sol. Además, creó valores cromáticos e ideó nuevos soportes, utilizando elementos autóctonos.
Entró así a lo que el crítico Alfredo Boulton llamó su «Época Blanca», ubicada aproximadamente entre 1924 y 1932. En 1933, se le hizo un primer reconocimiento, al realizarse una exposición de su obra en el Ateneo de Caracas, que luego fue presentada en la galería Katia Granoff de París, Francia.
A comienzos de 1940, inició su «Período Sepia», al que correspondería un conjunto de lienzos pintados en el litoral y en puerto de La Guaira y en donde los tonos marrones del soporte de coleto constituyen el valor cromático dominante de la composición; paisajes de mar y tierra donde destacan las marinas del playón, a los que siguió un período depresivo tras sufrir el artista una crisis psicótica que obligó a su reclusión en el sanatorio «San Jorge», de «José María Finol». Ya recuperado, no volvió a pintar como antes.
A partir de este momento, se refugió en un universo mágico que, en torno a objetos y muñecas creados por él, dio origen a la última y delirante etapa expresionista de su obra; etapa figurativa caracterizada por el empleo de materiales tales como tizas, creyones y por una fantasía teatral que se tornaba más y más incontrolable pero que, a través de un dibujo que aspiraba a la corrección académica, buscaba restituir el equilibrio emocional de Reverón.
Obras Destacadas
“No puedo saber lo que ahora dicen de mí. Tampoco puedo decir nada de los demás. Debo ser como un cuadro. Los cuadros no hablan". Armando ReverónSus obras son conocidas por estar plagadas de imágenes oníricas, desdibujadas, con un intenso trabajo de la luz y los colores, o la falta de ellos. Son muy celebradas también sus muñecas de trapo. Se le considera un maestro de la luz tropical, que plasmó en distintas superficies y con todo tipo de materiales. En la obra se distinguen tres periodos: período azul, período blanco y período sepia.
- La cueva (1920). Óleo sobre tela 157 x 104 cm
- Mujer del Río (1939). Óleo sobre tela 132,1 x 144,5 cm Museo de Arte Moderno de Nueva York
- Taller del servicio portuario (1944). Tempera sobre Tela. (78 x 106 cm) Museo Stedelijk
- Figura sentada (S/F). Témpera sobre papel 88 x 61,6 cm
- Cocotero (S/F). Óleo y temple sobre coleto 50,3 x 58 cm
- Figura con abanico (S/F). Carboncillo sobre papel sobre cartón. 98,8 x 82,5 cm
- Pascual Navarro y modelo (S/F). Carboncillo sobre papel 55,5 x 37,9 cm
- Plaza Bolívar de Caracas (S/F). Carboncillo sobre papel 47,5 x 62,5 cm
- Muchacha ante el espejo, (S/F). Carboncillo sobre papel 105 x 72 cm
- Paisaje del Calvario (1915)
- Reja en la casa de Eduardo Calcaño (1916)
- Uveros (1919). Óleo sobre tela. 29,8 x 31,5 cm
- Familia Rodríguez Zocca (1919). 85,5 x 66 cm
- Procesión de la Virgen del Valle (1920)
- Fiesta en Caraballeda (1924). Óleo sobre lienzo. 67 x 95,5 cm
- Figura (1927). Tempecm
- Mujer desnuda leyendo (1932). Museo de Arte Latinoamericano de Buenos Aires
- Ranchos (1932). Óleo y temple sobre coleto. 47 x 62 cm.
- Desnudo en el paisaje (1933). Pigmento diluible al agua sobre papel adherido a cartón piedra 76,6 x 114 cm
- La hamaca - contraluz (1933). Pigmento diluible al agua y tierras de color sobre tela 118,2 x 146,2 cm
- Lectura (1933). Gouache sobre tela, 91 x 99 cm
- Juanita (1934). Temple sobre cartón 59,8 x 48,2 cm
- Paisaje blanco (1934)
- Juanita en traje de baño rojo (1934). Pintura al agua sobre papel adherido a cartón 114 x 79,9 cm
- Juanita y el arriero (1934). Pigmento diluible al agua y caseína sobre cartón y madera 107 x 137,7 cm
- Uveros (1934). Óleo sobre tela 53 x 64 cm
- Desnudo (1934) Óleo y temple sobre arpillera 106 x 98 cm
- Maja (1936). Tierra de color sobre coleto 105,2 x 141,5 cm
- Sin título (Cocotero – Paisaje con cocoteros) (1938). Tiza y pigmento diluible al agua sobre tela 61,5 x 91,5 cm
- Maja criolla (1939)
- Dos Indias (1939) Museo de Arte Contemporáneo de Caracas
- Desnudo (1939). Óleo sobre tela, 105 x 134 cm
- Cinco figuras (1939). Óleo y temple sobre coleto 162,5 x 227,5 cm
- Juanita en rosa (1940). Tierra de color sobre papel 75,5 x 55 cm
- El puerto de La Guaira (1940). Óleo sobre tela, 62,5 x 122,5 cm
- El playón (1942). Óleo y temple sobre coleto 114 x 148 cm
- Paisaje con uveros (1942). Temple sobre coleto 86,3 x 96,2 cm
- Paisaje de Macuto (1943). Óleo sobre tela 71,5 x 94,5 cm
- Paisaje con locomotora (1942-1944). Témpera y carboncillo sobre tela 62,5 x 93,5 cm
- Marina (1944). Óleo sobre tela 97,3 x 119,7 cm
- Desnudo acostado (1947). Carboncillo, papel y tiza en papel encolado sobre cartón 88,4 x 137,4 cm
- Autorretrato (1948). Tiza y carboncillo sobra manzonite 59 x 51 cm
- Dos figuras (1948). Carboncillo y tiza sobre papel 73 x 31,5 cm
- Cruz de mayo (1948). Pintura al agua, grafito y carboncillo sobre papel 83 x 96,9 cm
- Navidad de muñecas (1949). Creyón, tiza y carboncillo sobre papel 116,7 x 88 cm
- Niza (1952). Tiza y carbón sobre tela, 114 x 72 cm
- Patio del sanatorio (1954). Tiza y pastel sobre papel sobre cartón 64,5 x 96,5 cm
Última crisis y muerte
Hasta el momento de su muerte gozó de pleno dominio de sus facultades artísticas. Doce fueron los cuadros que realizó en el Sanatorio. Sus modelos eran los propios enfermos, las enfermeras o los jardines del hospital. Uno de sus últimos cuadros, que pertenece al Museo de Bellas Artes se llamó «Paisaje».La última de sus crisis tiene lugar en 1953, siendo internado nuevamente en la clínica de Báez Finol, el mismo año en que le era conferido el Premio Nacional de Pintura. Confortado por este tardío estímulo, trabajaba con ahínco para una exposición que había anunciado el Museo de Bellas Artes, cuando le sobrevino la muerte mientras se encontraba en el sanatorio San Jorge.
Después de su muerte
En 1955 se organiza una exposición retrospectiva de su obra en el Museo de Bellas Artes de Caracas. Fue una muestra de 399 obras realizadas entre los años 1910 y 1954. Se llevó una selección realizada de estas obras a Estados Unidos. Fueron 55 obras que se presentaron en el Instituto de Arte Contemporáneo de Boston en diciembre de ese año y que se clausuró en octubre de 1956 en la Galería de Arte Corcoran de Washington. En 1960 se instituye la Bienal Armando Reverón.En el 2003 fueron expuestas aproximadamente unas 100 obras pictóricas en el Museo de Arte Moderno de Nueva York (MoMA) coincidiendo con los 49 años de la muerte del artista. En el 2007 se inaugura la segunda exposición de gran magnitud que se lleva a cabo en los Estados Unidos. Ha sido la pionera de un artista venezolano en el MoMA, y la tercera consagrada a un artista latinoamericano, después del muralista mexicano Diego Rivera y del brasileño Cándido Portinari en 1932 y 1940, respectivamente.
Reconocimientos
- El 10 de mayo de 2016, por iniciativa del Ministerio de la Cultura, se procedio al traslado de los restos de Reverón al Panteón Nacional, coincidiendo con idéntico homenaje a César Rengifo (1915-1980), pintor, muralista, dramaturgo, maestro y pensador.
- Su trayectoria, objetos y obras artísticas fueron declarados Bien de Interés Cultural de la República Bolivariana de Venezuela al cumplirse 125 años de su nacimiento.
- Su casa en Macuto (Estado Vargas) fue declarada Museo Armando Reverón. En 1999, lamentablemente fue destruida por la tragedia de Vargas. En octubre de 2014 se anunció un proyecto a través del Instituto Autónomo de Infraestructura que contempla un circuito integral turístico con la reconstrucción de El Castillete. Una réplica de la edificación servirá como centro cultural, donde se dictarán talleres, cursos, charlas y además, como una pequeña cinemateca.
- Una universidad llevaba su nombre: Instituto Universitario de Estudios Superiores de Artes Plásticas Armando Reverón y ahora tiene por nombre: Universidad Nacional Experimental de las Artes, donde se encuentra la Plaza Armando Reverón y que cuenta con el Centro de Estudios y Creación Artística Armando Reverón.
Película
Una película basada en la vida de Reverón se estrenó en 2011 bajo la dirección del Venezolano Diego Rísquez. El actor y dramaturgo Luigi Sciamanna fue el encargado de dar vida a Armando Reverón.4 La película se tituló Reverón y su música estuvo a cargo del galardonado realizador venezolano Alejandro Blanco-Uribe. El guión es del escritor Armando Coll.
Nocturno - luna. Circa 1917. Óleo sobre tela 58,3 x 46,5cm. Colección de la GAN
Uveros. 1919. Óleo sobre tela 29,8 x 31,5cm. Colección de la GAN
La familia (retrato de la familia Rodríguez Zocca). 1919. Óleo sobre
tela 85,6 x 66cm. Colección Museo Armando Reverón, en comodato
Retrato de Nicolás Ferdinandov. 1920. Carboncillo sobre papel 64 x 55cm. Colección de la GAN
Marina. 1927. Óleo sobre tela 45,5 x 53,5cm. Colección de la GAN
Figura. 1927. Pintura diluible al agua sobre papel 21 x 18,2cm. Colección de la GAN
Alicia. 1933. Pintura diluible al agua sobre papel adherido a cartón 93 x 78cm. Colección de la GAN
Juanita en traje de baño gris. 1933. Pintura diluible al agua sobre
papel adherido a cartón piedra 112,4 x 77cm. Colección de la GAN
Retrato de Juanita con ramo de flores. 1933. Pigmentos diluibles al agua sobre papel 88 x 76cm. Colección de la GAN
Lectura. 1933. Guache sobre papel 91 x 99cm. Instituto Nacional de Hipódromos, en comodato
Desnudo en el paisaje. 1933. Pigmento diluible al agua sobre papel adherido a cartón piedra 76,6 x 114cm. Colección de la GAN
Juanita en traje de baño rojo. Circa 1934. Pintura al agua sobre papel adherido a cartón 114 x 79,9cm. Colección de la GAN
Juanita en blanco. 1934. Pintura diluible al agua y óleo sobre papel 87,8 x 57,8cm. Colección de la GAN
Desnudo con frutos y flores. Circa 1936. Óleo, pigmento diluible al agua
y carboncillo sobre tela 119 x 171cm. Colección de la GAN
Maja (mujer acostada). Circa 1937. Óleo, pigmento diluible y carboncillo sobre tela 105,3 x 141,3cm. Colección de la GAN
Sin título - cocotero. Paisaje con cocotero. Circa 1938. Tiza y pigmento
diluible al agua sobre tela 61,5 x 91,5cm. Colección de la GAN
Armando Reverón
Woman of the River
Desnudo acostado. Circa 1947. Carboncillo, papel y tiza sobre papel encolado a cartón 88,4 x 137,4cm. Colección de la GAN
Cruz de mayo. Circa 1948. Pintura diluible al agua, grafito y carboncillo sobre papel 83 x 96,9cm. Colección de la GAN
Niza. 1952. Carboncillo, tiza y pastel sobre tela 114,3 x 72,4cm. Colección de la GAN
Patio del sanatorio San Jorge. 1954. Carboncillo, tiza y pastel sobre papel 65,6 x 105,4cm. Colección de la GAN
Muñecas. SF. SD.
Muñeca de trapo de tamaño real representando a una mujer guajira, fabricada por el artista venezolano Armando Reverón, 2005.
Muñeca de trapo de tamaño real, fabricada por el artista venezolano Armando Reverón, 2005.
Muñeca de trapo de tamaño real, fabricada por el artista venezolano Armando Reverón, 2005.
Reverón. Circa 1950. Plata sobre gelatina. 56 cm x 40 cm.
Reveron Levita Pumpa 1954
Ríos, Victoriano de los
Juanita y Reverón abrazados. 1954. Plata en gelatina negativo. 60,7 cm x 50,6 cm.
Cargado en hombros sale del Museo de Bellas Artes. 1954. Plata en gelatina negativo. 60,7 cm x 50,6 cm.
Armando Reveron (1934) - YouTube
https://www.youtube.com/watch?v=bVrdyejgzzs
15 apr 2013 - Caricato da musicany19
Armando Julio Reverón (Caracas May 10, 1889 - Caracas, September 18, 1954) was the most important ...Recuperarán Castillete de Armando Reverón - YouTube
https://www.youtube.com/watch?v=i7_S1NnYIkg
16 lug 2014 - Caricato da Últimas Noticias
La excavación arquelógica permitirá recuperar la obra ubicada en el sector Las Quince Letras de Macuto, en el ...Reverón La Película - Trailer - YouTube
https://www.youtube.com/watch?v=hUEyXyq98bU
15 apr 2011 - Caricato da ReveronLaPelicula
Se trata de una historia de amor que transcurre entre 1924 y 1954 a la orilla del Mar Caribe donde descubrimos ...Documental Armando Reverón Parte I - YouTube
https://www.youtube.com/watch?v=sN_dk6LJ_7c
10 feb 2008 - Caricato da Jose Ugas
Documental de Armando Reverón, Voces y demonios.ARMANDO REVERON - YouTube
https://www.youtube.com/watch?v=bGI9OhN3sCI
14 mar 2011 - Caricato da Capitan Avendaño
HOMENAJE DE REVERON, ALI PRIMERA, RONALDO RUIZ.Armando Reveron - auto-retrato (1953) - YouTube
https://www.youtube.com/watch?v=V_rXg4gtjDM
29 mag 2011 - Caricato da tittattoe123
Nasceu em Caracas, na Venezuela, e em 1908 entrou para a Academia de Belas Artes de Caracas. Já ...Armando Reveron el pintor de la luz - YouTube
https://www.youtube.com/watch?v=gfDOitT0qtQ
06 lug 2007 - Caricato da claya55
Son algunas de sus mas emotivas creaciones en sus tres epocas.Homenaje a Armando Reverón - YouTube
https://www.youtube.com/watch?v=nqgnoMA7ZBo
09 mag 2011 - Caricato da Nicanor A. Cifuentes G.
Desde la letra y canción del padre cantor Alí Primera se hilvanan estas imágenes en homenaje al pintor ...Obra teatral Armando Reveron - YouTube
https://www.youtube.com/watch?v=4G3yoEW9qEc
25 ott 2014 - Caricato da Últimas Noticias
Venezuela: se estrena la obra "Reverón, el pintor de la luz" - Duration: 2:20. teleSUR tv 375 views · 2:20 ...Armando Reverón en 1934 - YouTube
https://www.youtube.com/watch?v=OgYb-OS1MW8
19 mar 2013 - Caricato da Severuksen Sota
El Maestro de la Luz en 1934 en Las Quince Letras, Macuto, Estado Vargas.Armando Reverón on Vimeo
https://vimeo.com › CAMPO_TRAVIESA › Videos
20 apr 2017
This is "Armando Reverón" by CAMPO_TRAVIESA on Vimeo, the home for high quality videos and the people ...10 de Mayo / Natalicio de Armando Reverón el Pintor de la ... - Vimeo
https://vimeo.com › Rafael Bethencourt › Videos
05 mag 2016 - Caricato da Rafael Bethencourt
Armando Reverón nació en Caracas el 10 de mayo de 1889. En la plástica universal Reverón se destaca por la ...Nacimiento de Armando Reverón on Vimeo
https://vimeo.com › SEÑALES › Videos
This is "Nacimiento de Armando Reverón" by SEÑALES on Vimeo, the home for high quality videos and the people who love them.
Watch Reverón Online | Vimeo On Demand on Vimeo
https://vimeo.com › Triana Media › Videos
25 set 2015
Our documentary centres on the life of Armando Reverón, exploring the deep meaning of his decisions. A life ...
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