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mercoledì 9 settembre 2020

Georges Fontenis (27 April 1920 – 9 August 2010) libertarian communist

Georges Fontenis

Con la morte di Georges Fontenis è scomparsa una delle ultime figure di rilievo del movimento anarchico francese degli anni Quaranta e Cinquanta. Era uno dei più controversi, che ancora oggi ispira odio o rispetto. Nasce il 27 aprile 1921 nel quartiere Lilas di Parigi, da una famiglia operaia, figlio e nipote di militanti socialisti. Entra in contatto con il movimento anarchico attraverso il lavoro di solidarietà spagnolo nel 1936, unendosi a un gruppo di giovani militanti. Nel 1944, entrò a far parte della CGT clandestina (la principale centrale sindacale francese), divenne il segretario delle Jeunesses Anarchistes (Gioventù anarchica) e prese parte alle commissioni per estirpare i Vichyisti nell'istruzione nazionale nel 1945 come membro di un sindacato degli insegnanti. Partecipò alla ricostruzione del movimento anarchico nel 1945 e alla fondazione della Fédération Anarchiste, fu segretario generale nel 1946-1948 e 1950-1953 e direttore del settimanale della FA Le Libertaire.

Nel 1950 fondò l'Organizzazione Pensée Bataille (OPB), un gruppo segreto all'interno della FA, che ottenne il controllo su alcune regioni e molti posti di rilievo. Nel 1953 l'OPB costrinse l'espulsione degli anarchici individualisti e trasformò la FA nella Fédération Communiste Libertaire (FCL), adottando il Manifesto del comunismo libertario, scritto da Fontenis. Membri di altre tendenze furono esclusi o lasciati, e questi includevano anarchici della lotta di classe come Maurice Fayolle e Maurice Joyeux (tra i militanti per fondare, o meglio rifondare, la Fédération Anarchiste che esiste ancora). Nel 1951 prese parte a un attentato a Franco, l'infruttuoso "airborne attentat" che coinvolgeva un aereo leggero, insieme agli esuli anarchici spagnoli.

La FCL è stata anche coinvolta nel sostegno alla lotta anticolonialista in Algeria, provocando multe, incursioni e incarcerazioni, lo stesso Fontenis è stato imprigionato nel luglio 1957 per quasi due anni. Lo stesso anno la FCL ha preso parte ad una disastrosa campagna elettorale, anatema per la maggior parte degli anarchici, che ha portato alla partenza di alcuni dei suoi militanti. I risultati furono irrisori e l'obiettivo principale sembrava essere quello di attrarre membri di rango e file del Partito Comunista mentre tracciava una linea tra l'FCL e l'anarchismo tradizionale. Questi eventi insieme hanno portato al crollo della FCL. Altri fattori in gioco erano ciò che altri militanti vedevano come la continuazione dell'OPB, ai loro occhi ingiustificato dopo l'esclusione degli individualisti.

Dopo aver scontato la pena, ottenne un impiego nell'istruzione nazionale, passando per diventare ispettore scolastico della zona rurale tra il 1962-67 e poi insegnante di psicopedagogia presso L'Ecole Nationale d'Instituteurs a Tours. Nel 1968-1969, Fontenis, insieme a Daniel Guérin, ha fondato il Mouvement Communiste Libertaire ed è stato membro del suo successore, la prima Organization Communiste Libertaire. Sfortunatamente tendenze spontaneiste e anti-organizzative sotto l'influenza di una particolare corrente di comunismo di consiglio emersero all'interno del primo OCL e crollarono nel novembre 1976, con grande sgomento di Fontenis.

Durante gli eventi del 1968 ha avuto un ruolo di primo piano nel Comitato di azione rivoluzionaria a Tours. Questo era attivo nelle università, alle porte delle fabbriche e in diversi luoghi di lavoro. Nel 1979 è entrato a far parte dell'Union des Travailleurs Communistes Libertaires (UTCL) ed è stato membro del suo successore, Alternative Libertaire. All'interno dell'UTCL ha criticato il suo "superattivismo". Ha scritto L'Autre communisme, la sua visione degli eventi degli anni '50 nel 1990 e un importante opuscolo sugli Amici di Durruti e gli eventi del Primo Maggio in Spagna nel 1937. È stato uno dei militanti che è apparso in una trasmissione UTCL in francese televisione nazionale nel 1982.

All'inizio degli anni '80 ho vissuto in Francia per diversi anni e mi sono iscritto all'UTCL. Ho conosciuto Fontenis in molte delle sue conferenze. Era sempre stato coinvolto nel movimento per mantenersi in forma della classe operaia, si allenava quotidianamente e conservava ancora il suo aspetto ordinato, oltre a vestirsi sempre in modo estremamente elegante. Aveva stabilito contatti con un gruppo di anarchici britannici attorno a Ken Hawkes negli anni '50 e rimase deluso quando lo informai che Hawkes era scomparso dalla vista.

La creazione e i metodi dell'OPB hanno purtroppo dato a Fontenis una reputazione controversa che persiste fino ad oggi. Nel suo libro Facing the Enemy Alexandre Skirda, egli stesso favorevole a una specifica organizzazione comunista anarchica, ha incaricato Fontenis di questi metodi e continua a produrre esplosioni di condanna e disgusto in alcune parti del movimento anarchico francese. A questo si contrappongono i bei ricordi che hanno ancora i suoi vecchi compagni dei gruppi in cui era coinvolto. Uno di questi ricordi è quello di alcuni giovani ferrovieri anarchici che si presentarono a una manifestazione nel maggio 1968 con una bandiera rossa e nera. Gli amministratori del Partito Comunista nel loro solito modo malvagio tentarono di impadronirsi della bandiera.
All'improvviso è apparso un uomo sulla cinquantina e ha chiesto quale diritto avessero di farlo. Ciò ha suscitato reazioni di simpatia all'interno della manifestazione e i delinquenti sono stati costretti a battere in ritirata. I ferrovieri hanno imparato rapidamente che quell'uomo era Fontenis e alcuni di loro hanno continuato a collaborare con lui in seguito all'MCL / OCL e poi all'UTCL.

Ateo convinto, Fontenis non aveva tempo per nessuna religione e quando il Papa Giovanni Paolo II si preparò a visitare Tours nel 1996 fu uno dei principali attivisti nella costituzione di un collettivo anti-visita. Il collettivo doveva finalmente mobilitare diverse migliaia di persone in una manifestazione a Tours e fu Fontenis, vestito con abiti papali, che cavalcò in testa alla manifestazione su una parodia 'condom-mobile' del 'Papa-mobile', con un involucro di plastica e quattro ruote di legno, recanti una scopa al posto di una croce papale.

Morì il 9 agosto 2010 a Reignac sur Indre, vicino a Tours. Negli ultimi anni il suo peggioramento della salute gli ha fatto abbandonare gradualmente l'attività militante. Lascia moglie e figlia.
Dal numero 75 di Organize! rivista della Federazione Anarchica www.afed.org.uk
 




Georges Fontenis (27 April 1920 – 9 August 2010) was a school teacher who worked in Tours. He is more widely remembered on account of his political involvement, especially during the 1950s and 1960s.
A libertarian communist and trades unionist, he was a leading figure in the anarchist movement.

Life

Early years

Described by one authority as "the son and grandson of militant socialists", Georges Louis Albert Fontenis was born into a working-class family in Paris and grew up in the city's suburbs. As a young teenager he devoured his father's revolutionary socialist and trades union journals and newspapers and other Trotskyite and pacifist literature. He became involved with the libertarian movement during the strikes of June 1936. When he was 17 he joined the Anarchist Union, "discovered" Bakunin and Kropotkin, and started selling Le Libertaire on street corners.

Activism and teaching

France was invaded by Germany during May/June 1940. Political and trades union activity was banned, with the result that various political organisations, including the Trades Union Confederation ("Confédération générale du travail" / CGT) itself, "went underground", becoming progressively incorporated into the wider French Resistance movement. Fontenis joined the "clandestine CGT", also participating actively in local syndicalist groups. By this time he was working as a primary school teacher in the north-eastern part of Paris. He was also involved after the war with Marcel Pennetier and Maurice Dommanget in a relaunch of another sort of school, the École émancipée, a revolutionary syndicalist grouping of (sometimes) like-minded activists.
After the teachers' strike in the Seine department in November–December 1947 Georges Fontenis briefly joined the National Labour Confederation ("Confédération nationale du travail" / CNT-F), but then returned to the more mainstream National [primary] teachers' union ("Syndicat national des instituteurs" / SNI) in which he continued to press the militant agenda of École émancipée. After he was arrested by the security services and his sentencing in 1957, which was part of a broader crack-down on the anarchist movement, he was reinstated into the teaching profession in 1958 and enrolled at the École normale supérieure de Saint-Cloud, a large primary school in the western part of Paris. He became a primary schools inspector in a rural zone between 1962 and 1967 and then, in September 1967, a teacher of Psychopedagogy at the teachers' training academy in Tours.

Secretary General of the Anarchist Federation (France)

After the war ended Georges Fontenis was one of the founders of the Anarchist Federation. Others included Robert Joulin, Henri Bouyé, Maurice Joyeux, Suzy Chevet, Renée Lamberet, Georges Vincey, Aristide and Paul Lapeyre, Maurice Laisant, Maurice Fayolle, Giliana Berneri, Solange Dumont, Roger Caron, Henri Oriol et Paul Chery. Over the next few years his life was closely aligned with that of the libertarian movement till 1957. That was the year in which he was arrested by the security services because of his support for Algerian separatists.
In 1946 he was elected secretary general of the Anarchist Federation. For many in the movement his was a relatively new face which made it easier for him to find consensus because he was not a member of any existing faction. In reality, however, Anarcho-communist and Individualist anarchist tendencies did not sit comfortably with the federation's priorities. The individualist anarchists, led by the Lapeyre brothers and Jean-René Saulière, organised a "letter-writing lobby". As Maurice Joyeux put it, "It was not really a structured group intended to exclude those who thought differently from them from the Anarchist Federation, but a network of letter-writing across the country which led to an identical set of results. Which is to say they pre-primed the congress in respect of the proposals they set out, outside the congress meeting".
In 1948 George Fontenis teamed up with a group of exiled CNT and FAI militants to attempt the assassination of General Franco. The plan involved purchasing an aircraft, which could not be done successfully by a Spanish passport holder. Fontenis provided his name and nationality for the purchase of a small aeroplane, intended to be used to bomb a pleasure boat occupied by the "Causillo" in San Sebastián Bay. The attempt failed. In February 1951 Fontenis was briefly arrested in connection with the affair, but soon released because alleged (but fictitious) links to the plotters could not be demonstrated.

Libertarian Communist Federation ("Fédération communiste libertaire")

At the start of 1950 a group of militants around Serge Ninn and Georges Fontenis set about establishing a communist libertarian group - described by Maurice Joyeux as a "clandestine party inside the Anarchist Federation", and by another commenter as "a kind of secret ginger group" - which they called the Organisation of Battle Planning ("Organisation Pensée Bataille" / OPB), as a tribute to Camillo Berneri and his 1936 book "Pensée et bataille". OPB members decided to keep their organisation's existence secret. In May/June 1952, at the Anarchist Federation congress at Bordeaux, they moved to expel the Lapeyre brothers, Maurice Joyeux and Maurice Fayolle. The bitterness engendered and Georges Fontenis' centrality to the acrimonious affair meant that for many years afterwards he would be singled out for demonisation in the speeches and writings of traditionally more mainstream anarchists.
At the congress in Paris in May 1953 the libertarian communist faction prevailed. The congress adopted the "Declaration of Principles" project which asserted the libertarian communist objectives of the organisation. Unable to agree on a new name for the relaunched organisation at the time, it was only after a members' referendum in December 1953 that the French "Anarchist Federation" became the "Libertarian Communist Federation", with 11 of the 16 regional groups (comprising between 130 and 160 individual activists) under the direction of the OPB. The Individualist anarchists and some of the communist libertarians regrouped separately around Maurice Joyeux who had found the tactics adopted by the OPB unacceptable, and set about creating a new "breakaway" Anarchist Federation.
It was also in 1953 that George Fontenis wrote "Manifesto of libertarian communism - essential problems", which has been described variously as "Leninist", "avant gardist" and/or "Bolschevist". In August 1954 the "Kronstadt" libertarian-communist group published a memorandum condemning the secretive structure and the Leninism of the wider "Libertarian Communist Federation", and were, in 1955, expelled. During 1954 Fontenis himself had increasingly diverted his focus and that of the federation to political and "logistical" support for the "Algerian insurrection".
In January 1956 the Libertarian Communist Federation submitted a list of ten "revolutionary candidates" for the national legislative elections. Georges Fontenis was one. The next year the Libertarian Communist Federation was destroyed by state authorities. Several leading figures in it were arrested and detained as part of an attack on the survival of the "Poujadist Movement".Georges Fontenis was one. The next year he was released as part of a wider amnesty enacted by President de Gaulle. There followed a dozen years during which very little was heard either of the libertarian communist movement or of Georges Fontenis.

After the "May '68 events"

In 1968 Georges Fontenis was a co-founder of the "Communist Libertarian Movement" ("Mouvement communiste libertaire" / MCL) which shortly afterwards became the "Communist Libertarian Organisation" ("Organisation communiste libertaire". OCL) but then, in the words of one source, "with the growth of a widespread social apathy in the years following 1974", was dissolved in 1976.
In 1979 he joined the Union of Communist Libertarian Workers ("Union des travailleurs communistes libertaires" / UTCL). Georges Fontenis remained a member of the successor organisation, "Alternative libertaire", but in his later years he wrote less and less. He died at his home in Reignac-sur-Indre (a little to the south-east of Tours) on 9 August 2010.
In 1990 he issued his memoirs under the title "L'Autre communisme, histoire subversive du mouvement libertaire" ("The other communism: a subversive history of the Libertarian Movement"). An expanded and re-edited version appeared in 2000, something that happened again in 2008. The title changed, too, becoming "Changer le monde, histoire du mouvement communiste libertaire (1945-1997)" ("Changing the world: A history of the Communist Libertarian Movement (1945-1997)")



A biography of Georges Fontenis, one of the most controversial figures of the French libertarian movement.
With the death of Georges Fontenis one of the last important figures of the French anarchist movement of the 1940s and 1950s has disappeared. He was one of its most controversial, who even today inspires either hatred or respect. He was born on 27th April 19th 1921 in the Lilas quarter of Paris, into a working class family, the son and grandson of militant socialists. He made contact with the anarchist movement through Spanish solidarity work in 1936, joining a group of young militants. In 1944, he joined the underground CGT (the main French union central), became the secretary of the Jeunesses Anarchistes (Anarchist Youth) and took part in the commissions to root out Vichyists in national education in 1945 as member of a teachers’ union. He took part in the reconstruction of the anarchist movement in 1945 and the founding of the Fédération Anarchiste, and was general secretary in 1946- 1948 and 1950-1953 and director of the FA weekly Le Libertaire.
In 1950 he founded of the Organisation Pensée Bataille (OPB), a secret group within the FA, which gained control over some regions and many leading posts. In 1953 the OPB forced the expulsion of the individualist anarchists and turned the FA into the Fédération Communiste Libertaire (FCL), adopting the Manifesto of Libertarian Communism, written by Fontenis. Members of other tendencies were excluded or left, and these included class struggle anarchists like Maurice Fayolle and Maurice Joyeux (among the militants to found, or rather re-found, the Fédération Anarchiste which still exists). In 1951 he took part in an assassination attempt on Franco, the unsuccessful ‘airborne attentat’ involving a light aircraft, alongside Spanish anarchist exiles.
The FCL was also involved in support for the anti-colonialist struggle in Algeria, resulting in fines, raids and jailings, Fontenis himself being imprisoned in July 1957 for almost two years. The same year the FCL took part in a disastrous election campaign, anathema to most anarchists, leading to the departure of some of its militants. The results were derisory and the main aim seemed to have been to attract rank and file members of the Communist Party whilst drawing a line between the FCL and traditional anarchism. These events together led to the collapse of the FCL. Other factors at play were what other militants saw as the continuation of the OPB, in their eyes unjustified after the exclusion of the individualists.
After serving his sentence he gained employment in national education, moving on to become a schools inspector of the rural zone between 1962-67 and then a teacher of psychopedagogy at L’ecole Nationale d’Instituteurs at Tours. In 1968-1969, Fontenis, together with Daniel Guérin, founded the Mouvement Communiste Libertaire and was a member of its successor the first Organisation Communiste Libertaire. Unfortunately spontaneitist and anti-organisational tendencies under the influence of a particular current of council communism emerged within the first OCL and it collapsed in November 1976, much to the dismay of Fontenis.
During the 1968 events he had a leading role in the Committee of Revolutionary Action in Tours. This was active at the universities, at the factory gates, and in several workplaces. In 1979, he joined the Union des Travailleurs Communistes Libertaires (UTCL) and was a member of its successor, Alternative Libertaire. Within the UTCL he made criticisms of its ‘super-activism’. He wrote L’Autre communisme, his view of the events of the 1950s in 1990 and an important booklet on the Friends of Durruti and the May Day events in Spain in 1937. He was one of the militants who appeared on an UTCL broadcast on French national television in 1982.
In the early 1980s I was living in France for several years and joined the UTCL. I made the acquaintance of Fontenis at several of its conferences. He had always been involved in the working class keep-fit movement, working out on a daily basis and he still kept his trim appearance, as well as always dressing extremely smartly. He had established contact with a group of British anarchists around Ken Hawkes in the 50s and was disappointed when I informed him that Hawkes had disappeared from view.
The creation and methods of the OPB have unfortunately given Fontenis a controversial reputation which persists up to this day. In his book Facing the Enemy Alexandre Skirda, himself favourable to specific anarchist communist organisation, has taken Fontenis to task for these methods and he still brings forth outbursts of condemnation and disgust in certain parts of the French anarchist movement. Set against this are the warm memories that his old comrades of the groups he was involved in still have. One such memory is that of some young anarchist railway workers who turned up on a demonstration in May 1968 with a red and black flag. The Communist Party stewards in their usual thuggish way attempted to seize the flag. Suddenly a man in his fifties appeared and demanded what right they had to do this. This brought out sympathetic responses within the demonstration and the thugs were forced to beat a retreat. The railway workers quickly learnt that this man was Fontenis and some of them carried on successive collaboration with him in the MCL/OCL and then the UTCL.
A convinced atheist, Fontenis had no time for any religion and when the Pope John Paul II prepared to visit Tours in 1996 he was one of the chief activists in the setting up of an anti-visit collective. The collective was finally to mobilise several thousand people on a demonstration at Tours and it was Fontenis, dressed in papal robes, who rode at the head of the demo on a ‘condom–mobile’ spoof of the ‘Pope-mobile’, with a plastic casing and four wooden wheels, carrying a broom in stead of a papal cross.
He died on 9th August 2010 at Reignac sur Indre, near Tours. In the last few years his declining health made him gradually relinquish militant activity. He leaves a wife and daughter.
From Issue 75 of Organise! magazine of the Anarchist Federation www.afed.org.uk


George Fontenis (Parigi, 27 aprile 1920 - Reignac-sur-Indre, Indre-e-Loira, 9 agosto 2010) è stato un sindacalista e un comunista libertario francese.

Biografia

Nato da una modesta famiglia operaia parigina dalle saldi tradizioni socialiste (il nonno era stato tra i fondatori del partito socialista mentre il padre era un socialista rivoluzionario, membro della tendenza di Marceau Pivert), Georges Fontenis inizia la militanza anarchica durante gli scioperi del giugno del 1936 e a seguito dell'entusiasmo generale dovuto all'inizio della rivoluzione spagnola.

Attività sindacali ed anarchiche

Di professione insegnante e militante del Syndicat national des instituteurs («Sindacato nazionale degli insegnanti»), diviene membro della CGT clandestina durante l'occupazione nazista della Francia. Sul finire del 1944 il fermento del movimento anarchico culmina nella creazione della Fédération Anarchiste (FA), di cui Fontenis è il militante più giovane nel comitato esecutivo provvisorio. Proprio per questo gli viene affidato il compito di rilanciare la Jeunesses Anarchistes.
A liberazione avvenuta è ormai considerato uno dei militanti di maggior rilievo della Fédération Anarchiste (FA) e nel 1946 viene eletto segretario generale dell'organizzazione, concepita dagli anarchici come un vero e proprio argine contro lo straripamento dello stalinismo all'interno del movimento operaio dell'epoca.
Vicino agli spagnoli della CNT-FAI in esilio, Georges Fontenis nel quadriennio 1946-50 è uno dei militanti più attivi alla ricerca di un'alternativa alla CGT stalinizzata e alla CGT-FO atlantista. Per questo promuove inizialmente la CNT francese e dopo il suo declino nel 1950 diviene un militante attivo, insieme a Marcel Pennetier e Maurice Dommanget, della fazione di tendenza sindacalista rivoluzionaria dell'École Émancipée appartenente alla Fédération de l'Éducation Nationale (FEN).

Il comunismo libertario: dalla FA all'OPB e FCL

Nel 1950, è tra i protagonisti della costituzione di un'organizzazione segreta interna alla Fédération Anarchiste (FA) denominata Organisation Pensée Bataille (OPB). Nella FA, infatti, convivevano diverse anime, sia di tendenza comunista che individualista, e questo porterà nel biennio 1951-53 alla nascita di un dibattito conflittuale tutto interno all'organizzazione anarchica che porterà all'espulsione degli individualisti (come per esempio Maurice Fayolle e Maurice Joyeux), alla fine della Fédération Anarchiste (sarà ricostituita in seguito proprio da Fayolle e Joyeux) ed alla sua trasformazione nella Fédération Communiste Libertaire (FCL). La FCL adotterà quale manifesto programmatico il Manifesto del Comunismo Libertario scritto proprio da Fontenis.
Attivo anche nell'ambito dell'azione diretta, nel 1951 è coinvolto, con gli anarchici spagnoli in esilio, nella progettazione di un attentato contro il generale Franco. Quando poi scoppia l'insurrezione algerina della Toussaint nel 1954, la FCL si impegna nel sostegno materiale agli insorti mettendo in piedi una rete clandestina di corrieri. Oltre a questo genere di azioni, Fontenis si impegna anche in attività a viso scoperto in sostegno alle lotte del Fronte di Liberazione Algerina.
Caduto nelle mani della repressione, viene duramente interrogato dai servizi segreti (DST) dopo alcuni mesi di latitanza ed è trattenuto in stato d'arresto per circa un anno. A causa delle sue attività, l'anarchico è anche proscritto dalla scuola statale nella regione parigina.
Dopo la sua liberazione nel 1958, comportante anche la sua reintegrazione all'insegnamento, Georges Fontenis si ferma nella regione di Tours, proseguendo nelle sue attività di sostegno alle attività degli algerini per l'indipendenza nazionale, anche se ormai la FCL non esisteva più essendo stata smantellata a colpi di arresti e interventi giudiziari, il che limitava non poco la capacità di incidere.

Dopo il maggio del 1968

Nel maggio del '68 Fontenis e tutto il movimento anarchico francese riprende nuova linfa. Proprio lui è uno dei promotori del Comité d'action révolutionnaire di Tours e del Mouvement Communiste Libertaire (MCL), fondato senza successo insieme a Daniel Guérin.
Si adopera tantissimo con lo scritto nel tentativo di ridar slancio alla fazione anarco-comunista. Nel 1980 aderisce all'Union des Travailleurs Communistes Libertaires (UTCL) ed infine ad Alternative Libertaire. Da sempre ateo convinto, quando nel 1996 Papa Giovanni Paolo II si reca in visita pastorale nella sua regione, egli è uno dei principali attivisti nella creazione di un collettivo anti-papa che metterà in atto una manifestazione a cui prenderanno parte alcune migliaia di persone e che vedrà proprio Fontenis alla testa della manifestazione svolgere il ruolo parodiale del papa.

Bibliografia


 

Fils d’un employé dans une compagnie de chemins de fer puis à la SNCF et d’une employée, Georges Fontenis passa son enfance en banlieue parisienne et, à partir de 1933, à Noisy-le-Sec. Il lut les journaux syndicalistes et socialistes (de tendance pivertiste) de son père, aussi bien que la revue communiste Regards et les journaux libertaires, trotskistes et pacifistes (Le Libertaire, La Vérité, La Patrie humaine…). Son père était membre du Parti socialiste depuis 1920 et membre du courant de la Gauche révolutionnaire en 1936. À l’époque du Front populaire, Georges Fontenis fut déçu par le tournant patriotique du PCF et par la ‘trahison’ de l’Espagne révolutionnaire ; il critiqua en même temps la position adoptée par les pacifistes intégraux et le ministérialisme de la direction de la CNT espagnole. Fontenis adhéra à l’Union anarchiste, participant à la vente à la criée du Libertaire. Grâce à la bibliothèque d’un ouvrier plombier anarchiste, Fontenis lut les œuvres de Bakounine (6 tomes chez Stock) et la plupart des œuvres de Kropotkine, à l’âge de dix-sept ans.
Il se maria en août 1942, à Paris XIXe arr., avec Isabelle Hancart., mariage dissout en 1974. Il se remaria le 1er mai 1975 à Reignac (Indre-et-Loire) avec Marie-Louise Thomas.
Sous l’Occupation, Georges Fontenis et ses amis libertaires continuèrent à se rencontrer avec prudence. Il participa à une activité syndicale clandestine et à la Libération fut, avec Marcel Pennetier, parmi les responsables de la refondation de l’École émancipée. Ces activités lui valurent une fonction de représentation des enseignants débutants à la Commission établie par le Ministère de l’Éducation pour examiner le cas des collègues ayant servi Vichy et l’occupant.
Instituteur dans le XIXe arr., tête de liste des Amis de l’École émancipée en mars et novembre 1945, Fontenis siégea au conseil syndical et au bureau de la section départementale du Syndicat national des instituteurs. Lors de la réunion du conseil national du SNI, les 27-28 mars 1945, puis de la Journée d’études des jeunes, il fut désigné pour la commission nationale des jeunes. Il était aussi le secrétaire de la commission des jeunes dans la section de la Seine.
Georges Fontenis rejoignit la Confédération nationale du Travail (CNT), anarcho-syndicaliste après la grève de novembre-décembre 1947, puis revint au SNI, où il fut candidat sur la liste École émancipée pour le conseil syndical en 1953, 1955 et 1958. De 1953 à 1959, il fut secrétaire de la sous-section du Xe arrondissement où il enseignait depuis 1951.
Parrainé par Solange Dumont de l’École émancipée’, il devint en août 1944 le plus jeune membre la commission administrative provisoire de la FA renaissante, désigné pour tenter de créer des liaisons parmi les jeunes adhérents. Il devint à la même occasion membre du groupe Paris-Est (Xe, XIXe et XXe arrondissements). Les premiers congrès de la FA tendaient à reproduire les conflits idéologiques qu’avait connus le mouvement dans les années 20 et 30 entre « synthésistes » et « plate-formistes » (ou ceux qui, comme Fontenis, adoptaient une conception ‘lutte de classes’ et qui étaient en faveur d’une plus grande cohésion idéologique et organisationnelle). Au congrès de Dijon (1946), après son intervention au nom des Jeunesses dénonçant « les démolisseurs, les contemplateurs de leur nombril, les ‘enfileurs de phrases’ vains et néfastes » (Changer le monde, p.58), Fontenis accéda à la fonction de secrétaire général de la Fédération.
En dépit de ces conflits, le mouvement libertaire connaissait à cette époque une certaine croissance. Fontenis signa dans Le Libertaire une série d’articles sur « Le problème de l’éducation et de l’école », et contribua (souvent sous le nom de Fontaine) aux réunions publiques organisées par la FA. Le congrès de 1947 appella les travailleurs « à s’écarter également de la centrale stalinienne de Frachon et de la centrale réformiste de Jouhaux » (Le Libertaire, le 25 décembre 1947). La FA développa aussi la notion de « Troisième Force » avec comme mot d’ordre : « Ni Thorez, ni De Gaulle, ni Staline, ni Truman » (Le Libertaire, le 23 octobre 1947). Georges Fontenis, étant devenu secrétaire de rédaction du Libertaire, se mit en congé sans traitement pour un an. Dans les années 1948-1949, il porta la contradiction dans les meetings publics de différents groupes et courants politiques opposés (Guy Mollet, Jacques Duclos, RDR, gaullistes, pétainistes…).
Vers 1950, les tendances à l’intérieur du mouvement anarchiste se marquant de plus en plus nettement, Georges Fontenis appartint au courant dit « communiste libertaire » ou de retour à l’anarchisme social et révolutionnaire issu du courant ouvrier antiautoritaire de la Première Internationale. Il constitua avec d’autres le groupement clandestin OPB (« Organisation – Pensée – Bataille », en hommage à l’œuvre de Camillo Berneri*) à l’intérieur de la FA. L’existence de l’OPB, dont le but principal avait été de clarifier l’idéologie et la théorie anarchistes et de promouvoir une organisation et une activité militante plus consistantes, fut révélée par le « Mémorandum du groupe Kronstadt » de 1954 et fortement critiquée par certains.
En 1948, l’aide de Georges Fontenis fut sollicitée dans l’organisation d’un attentat contre Franco par des militants libertaires espagnols : l’achat d’un avion était prévu, mais il fallait que l’acquéreur soit de nationalité française. Il accepta sans hésiter de participer au projet. Cet attentat fut un échec. En février 1951, à la suite d’une attaque sur un bureau de poste de Lyon par des gangsters, Georges Fontenis fut arrêté par la police et accusé de complicité à cause de liens supposés (mais fictifs) entre la tentative d’attentat contre Franco et le braquage du bureau de poste, affaire de droit commun. Il fut vite relâché.
Fontenis (sous le nom de Fontaine) fut élu secrétaire général de la FA au congrès de Paris de 1950, mais ne fut pas proposé au CN à élire au congrès de Lille en 1951, puisqu’il s’occupa (avec Robert Joulin) de l’OPB. Au congrès, les deux tendances principales de la FA s’affrontèrent sur trois questions : le mode de consultation lors des congrès (une voix par adhérent), la position syndicale (appel à la « grève gestionnaire »), la position « Troisième front ».
Le congrès de Bordeaux de 1952 prit parti pour une orientation communiste libertaire, contre le « dilettantisme ». En décembre 1953 fut créée officiellement une Fédération communiste libertaire (FCL), sur référendum. La nouvelle organisation poursuivit les politiques de la FA, tout en développant l’activité anticolonialiste, en promouvant la participation des militants dans les luttes ouvrières et en développant une attitude plus ouverte au marxisme. Il s’agissait d’élaborer un anarchisme lutte de classes, projet que Fontenis, ayant repris le secrétariat général à Bordeaux, soutint activement. Il participa en 1953 avec quatre autres militants de l’OPB (Serge Ninn, René Lustre, Roger Caron, André Moine) à la rédaction d’une série d’articles sur les « Problèmes essentiels » parue dans Le Libertaire pour l’éditer sous forme de brochure avec comme titre Manifeste du communisme libertaire. Cette nouvelle orientation idéologique – baptisée « fontenisme » par certains - fut critiquée par des militants restés fidèles à la notion de « synthèse » anarchiste chère à un Sébastien Faure. Une nouvelle FA, « synthésiste », avec comme journal Le Monde libertaire, se créa, animée notamment par Maurice Joyeux.
La FCL s’impliqua de plus en plus dans les campagnes anticoloniales et exposa à plusieurs reprises durant 1954 sa position de « soutien critique » envers les mouvements indépendantistes. Dès le début de l’insurrection algérienne, la FCL prit immédiatement position pour l’indépendance, attirant ainsi la collaboration d’intellectuels engagés tels que Daniel Guérin. Après l’interdiction d’un meeting contre la répression prévu pour le 21 décembre dans la salle Wagram, Fontenis accompagna Guérin au ministère de l’Intérieur, où on refusa de les recevoir, mais un télégramme de protestation fut adressé à François Mitterrand*, ministre de l’Intérieur à l’époque.
La FCL et son journal furent durement frappés par la répression gouvernementale. En été 1955, trois rédacteurs du Libertaire dont Georges Fontenis, furent inculpés d’atteinte à la sûreté extérieure de l’État. Ayant d’abord engagé un débat sur l’abstentionnisme devenu traditionnel chez les anarchistes, le CN de la FCL décida de participer aux élections législatives de 1956 sous le drapeau de la lutte contre la solution parlementaire. Les candidats de la FCL ne gagnèrent que 2 500 voix en moyenne, et Fontenis en vint à considérer cette décision de participer aux élections comme une erreur : en partie parce que ce tournant tactique a fait perdre des groupes actifs à la FCL (grâce à leur refus par principe de la participation électorale) ; en partie parce que des militants purent « se leurrer sur la portée de cette campagne électorale » (Changer le monde, p.129).
La répression continuant (poursuites, procès, saisies du journal), le CN de la FCL décida de supprimer Le Libertaire (surtout pour raisons financières) mais de continuer l’agitation contre la guerre en Algérie. Dans le numéro du Libertaire du 12 juillet qui annonça cette décision parut également un « Appel pour l’unité du front des révolutionnaires » signé par Fontenis et d’autres militants de la FCL aussi bien que par des militants trotskystes de diverses tendances. Cet appel n’eut aucune suite. Le lendemain, Fontenis et d’autres militants FCL furent arrêtés par la DST et interrogés longuement. Un dernier numéro du Libertaire parut le 14 juillet. Fontenis et deux autres poursuivis – Paul Phillippe et Gilbert Simon - croyant le pays à la veille d’une situation trouble, choisirent la clandestinité, tout en continuant de militer. Fontenis, muni de faux papiers, habitant à Paris dans un studio et soutenu financièrement par ses camarades, fut chargé des liaisons en province, créant des réseaux et établissant des contacts avec les militants d’autres organisations, notamment de la Nouvelle Gauche (Jacques Danos*, Daniel Guérin*, Yvan Craipeau…) et avec le FLN algérien. Un journal, La Volonté du peuple, imprimé péniblement et sur format réduit, fut distribué à partir du printemps 1957 aux portes de Paris et aux entrées d’usines ; et une revue, Les Cahiers de la critique sociale connut plusieurs numéros portant sur les événements de Hongrie, le matérialisme historique et autres questions théoriques.
Fontenis fut arrêté par la DST en juillet 1957. Condamné à près de deux ans de prison et des amendes pour plus d’un million de francs de l’époque, il bénéficia néanmoins de l’amnistie après la prise du pouvoir par le général de Gaulle et son élection à la présidence, mais l’amnistie ne couvrait que les peines de prison, les amendes (et celles de ses autres camarades) durent donc être payées. Ayant obtenu avec difficulté sa réintégration dans l’Éducation nationale au cours de 1958, il retrouva un emploi d’instituteur, mais les amendes furent largement payées par la solidarité des camarades jusqu’en mars 1960.
La FCL disparut en 1958, et Fontenis participa à un groupe de liaison d’anciens de la FCL qui prit le nom d’« Action communiste », et des contacts avec des éléments de l’opposition au sein du PCF (notamment trotskystes) et des éléments du groupe « Socialisme ou Barbarie » se poursuivirent. Action communiste ne vécut que quelques mois, et Fontenis entra au groupe « La Voie communiste », et bientôt dans l’équipe de rédaction de la revue La Voie communiste aux côtés de Denis Berger*, Félix Guattari* parmi d’autres, utilisant à cette époque un nouveau pseudonyme : G. Grandfond.
À la même époque, il milita discrètement avec le MPR (Mouvement populaire de résistance) antifranquiste, et retrouva des anciens camarades de la FCL dans l’anticolonialisme, les luttes syndicales (surtout avec l’École émancipée et avec ceux de la CGT qui ne suivaient plus les directives du PCF), les luttes contre le coup d’Alger et contre le retour du général de Gaulle (dans les « Comités de défense de la République », antifascistes).
Mais, comme d’autres anciens de la FCL, il se sentit quelque peu perdu pendant la période 1957-1968, et il se donna beaucoup à sa profession. Il intégra le stage de l’ENS de Saint-Cloud à la rentrée 1959. Il fut inspecteur en zone rurale (son passé lui interdisant la région parisienne) de 1962 à 1967, puis professeur de psycho-pédagogie à l’École normale d’instituteurs de Tours à partir de septembre 1967. Il passa avec succès, à Paris, l’examen de professeur de collège et de direction d’école.
En 1961, il entra dans la franc-maçonnerie qu’il avait autrefois combattue, non sans avoir consulté plusieurs camarades. Il n’y resta que quelques années.
À Tours, il prit contact avec des étudiants et avec des amis de La Voie communiste et côtoya beaucoup de militants « guevaristes ». Il constata « l’impuissance totale du mouvement libertaire » à la fin de 1967 et « la quasi-inexistence du mouvement libertaire organisé au sein des événements » de 1968 (Changer le monde, p. 156-6). Le 1er mai 1968, il lança avec Pierre Morain* un « Appel aux anciens de la FCL et aux militants de l’UGAC [Union des groupes anarchistes communistes] ».
Avec des cheminots appartenant à la minorité révolutionnaire de FO, des étudiants, des représentants des lycéens, des opposants communistes et des maoïstes de diverses variétés, Fontenis participa à la création à Tours d’un CAR (Comité d’action révolutionnaire), dont il devint un des principaux animateurs. Ce CAR regroupa des lycéens JCR (Jeunesses communistes révolutionnaires), des militants du PSU, de jeunes communistes, des maoïstes du PCMLF (Parti communiste marxiste-léniniste de France). De nombreuses activités furent menées en commun avec le PSU et avec l’UJCML (Union des jeunesses communistes marxistes-léninistes). Le CAR de Tours fut présent dans les universités, aux portes des usines et dans quelques entreprises (SNCF, Indreco, la SKF). Fontenis participa en tant que représentant du CAR de Tours aux assemblées qui se tenaient aux Arts déco. Le 31 mai 1968, le CAR adopta une « Plateforme pour une organisation révolutionnaire ».
En même temps qu’il participait au CAR de Tours, Fontenis et d’autres anciens de la FCL créèrent un groupe communiste libertaire dit Action Tours qui adhéra à l’UGAC. Fontenis participa également au CIMR (Comité d’initiative pour un mouvement révolutionnaire), fondé en juin 1968. Au sein de l’UGAC, il prit position contre les « spontanéistes » et en faveur, avec Guy Bourgeois parmi d’autres, d’une organisation spécifique structurée, capable de jouer un rôle d’avant-garde. Après une série de rencontres et de débats, Fontenis organisa avec Daniel Guérin une réunion nationale qui fut le congrès constitutif du Mouvement communiste libertaire (MCL), et qui se tint à Paris en mai 1969. Fontenis rédigea un « Texte théorique de base » ; Guérin devint responsable de son journal, Guerre de classes. Le MCL fut plutôt conseilliste.
Fontenis et Guérin, avec la majorité du MCL, soutinrent l’idée de fusion du MCL avec l’ORA (Organisation révolutionnaire anarchiste, organisation « plateformiste »), mais celle-ci n’eut pas lieu. En juillet 1971, quelques groupes de l’ORA (Organisation révolutionnaire anarchiste) fusionnèrent avec le MCL pour créer l’OCL (Organisation communiste libertaire) dont Guerre de classes devint l’organe. L’OCL connut une plus grande extension géographique et une implantation ouvrière accrue par rapport au MCL. Sur le plan théorique, l’OCL promut un syncrétisme des apports principaux du mouvement ouvrier antiautoritaire de la Première Internationale, de l’« anarcho-syndicalisme », du conseillisme et de la réflexion de Socialisme ou barbarie. Dans le cadre d’une apathie sociale grandissante à partir de 1974, l’OCL – au moins cette OCL première version - fut divisée et affaiblie par des débats provoqués par certains groupes ayant adopté des positions spontanéistes ou ultragauchistes, et fut dissoute en 1976.
Fontenis fut sympathisant de la tendance UTCL (Union des travailleurs communistes libertaires) au sein de l’ORA. En 1976, s’étant rebaptisée « OCL » (l’OCL deuxième version, donc), l’ORA exclut la tendance UTCL accusée d’« ouvriérisme ». En 1977, l’UTCL demanda à Fontenis l’autorisation de publier dans son organe, Tout le pouvoir aux travailleurs, un article issu de Socialisme et Barbarie (1954), sur l’activité syndicale. Fontenis assista au congrès constitutif de l’UTCL en 1978 et il donna son adhésion en 1980. La stratégie de l’UTCL était de construire une nouvelle organisation communiste libertaire au sein d’un pôle alternatif autogestionnaire et anticapitaliste plus large. Après des rencontres de l’UTCL avec diverses autres organisations de tradition anarchiste communiste ou communiste libertaire et la publication d’un « Appel pour une alternative libertaire » en 1989, fut créée en 1991 « Alternative libertaire » (AL), à laquelle Fontenis adhéra, l’UTCL s’étant autodissoute. Il resta à AL, qui affirmait être dès 2004 l’organisation politique libertaire la plus importante en France. Fontenis publia en 2002 Non-conforme, recueil de réflexions sur certaines « idées reçues » dans le mouvement révolutionnaire à propos de divers sujets (y compris l’État, l’antisémitisme, le sexisme…), réflexions qui firent « grincer bien des dents ».




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