Aphrodite
Pierre Louÿs
Afrodite è un romanzo in lingua francese di Pierre Louÿs pubblicato nel 1896.
- Le Miroir. Scultura di Joseph Carlier che rappresenta Criside con lo specchio della sua rivale, mostrato alla Exposition Universelle (1900) a Parigi, e ora al Musée de Cambrai.
- Afrodite. Drame musical in cinque atti e sette quadri, composto da Camille Erlanger, adattato da Louis de Gramont, ha debuttato il 23 (o 27?) Marzo 1906, Opéra-Comique, Parigi.
- Afrodite opera su libretto di Hans Liebstoeckl, composto da Max von Oberleithner (de), ha debuttato 1912 al Wiener Hofoper, Vienna.
- Afrodite. Monodramma di costumi antichi, composta da Giorgio Battistelli. Ha debuttato nel luglio 1988, Villa Massimo, Roma.
- La stagione 2013/14 della Bayerische Theaterakademie agosto Everding comprende una performance di questa opera, con accompagnamento di pianoforte, andata in scena il 5 maggio 2014.
Trama
Ambientato ad Alessandria al tempo degli ultimi Tolomei, il romanzo racconta l'amore tempestoso tra Criside, una cortigiana, e lo scultore Demetrio. Galilea di origine e dai lunghi capelli d'oro (fonte del suo soprannome greco), Criside è orgogliosa della sua bellezza e della sua abilità a vincere la devozione e il servilismo degli uomini. Demetrio, da parte sua, è adorato dalle donne del paese, ma si è stancato della loro devozione tanto da arrivare a preferire la statua da lui scolpita della dea Afrodite e la modella che ha posato per realizzarla, la regina Berenice. Criside è l'unica donna che non si cura di lui; accecato dal desiderio di vincere la sua resistenza, Demetrio è spinto a commettere un furto e un omicidio per lei, al fine di ottenere i tre oggetti che esige in cambio per concedere il suo corpo: lo specchio d'argento di una cortigiana rivale, il pettine d'avorio di una sacerdotessa egiziana, e la collana di perle che adorna l'immagine di culto nel tempio di Afrodite, commettendo anche un atto sacrilego essendo questi gli oggetti cari alla dea. Dopo aver effettuato queste commissioni, Demetrio brama la notte d'amore che Criside gli ha promesso, ma mentre lei si innamora di un uomo che per lei ha commesso un crimine, Demetrio respinge la vera Criside, rifugiandosi nella fantasia dell'immagine della donna ammirata nel suo sogno. Accecato dal desiderio onirico, Demetrio le fa giurare di mantenere la promessa di concederglisi prima di rivelarle le sue vere intenzioni: farle indossare in pubblico gli oggetti rubati. Così ella appare, nuda, sul Faro di Alessandria nel ruolo di Afrodite con gli oggetti indossati come attributi della dea. Imprigionata e condannata a bere cicuta, Criside esegue la sua condanna in presenza dell'indifferente Demetrio il quale in seguito usa il suo corpo nudo esanime come modello, in posa esattamente come l'aveva vista nel suo sogno, per creare la statua della Vita Immortale.Storia
Alla sua uscita, Afrodite ebbe un tale successo da dare l'avvio all'esperienza editoriale del Mercure de France. Il successo fu dovuto in parte ad una recensione entusiastica da François Coppée, e senza dubbio anche alle scene libertine sparse per tutto il libro. Louÿs aveva precedentemente pubblicato solo opuscoli a tiratura limitata. Il libro destò comunque scandalo, e il recensore Dorothy Parker notò quanto fosse difficile ottenerne copie a New York, e come addirittura, una commedia di George Hazelton basata sul libro, fu denunciata come oscena dal sindaco.L'idea di Louÿs era quella di scrivere per un'élite di pochi amici come Mallarmé, Régnier, Gide e Valéry. Come autore si autodefiniva "ateniese", per il quale "non c'era niente di più sacro dell'amore fisico, niente di più bello del corpo umano." Nella sua Alessandria, una ricostruzione onirica che unisce erudizione e orientalismo fin de siècle, il piacere amorale e violento è al primo posto (gli amori di Criside, il rapporto tra due giovanissime musiciste delle quali una dalla dubbia sessualità, le feste di Afrodite, il banchetto e l'orgia conclusiva con la crocifissione di una schiava). Solo Demetrio ha un ideale, distinguendo "il giusto dall'ingiusto secondo il criterio della bellezza", lontano dalle "virtù strette di moralisti moderni": egli si rammarica dei suoi crimini soltanto per essersi abbassato a commetterli.
Adattamenti
Arti plastiche
Musica
Afrodite
Incipit
CrisideProna, i gomiti in avanti, le gambe divaricate, la guancia in una mano, ella faceva dei piccoli buchi simmetrici in un cuscino di lino verde, con un lungo spillone d'oro.
Da quando si era svegliata, due ore dopo il mezzo giorno, tutta stanca d'aver troppo dormito, era rimasta sola sul letto in disordine, e la copriva soltanto da un lato un vasto fiotto di capelli.
La sua capigliatura era splendente e profonda, dolce come una pelliccia, più lunga di un'ala, morbida, opulenta, viva, piena di calore. Le copriva metà del dorso, le si stendeva sotto il ventre nudo, brillava ancora vicino alle ginocchia, in riccioli folti e arrotondati. La giovane donna giaceva avvolta in questo vello prezioso, dai riflessi quasi metallici di bronzo dorato, che l'aveva fatta chiamare Criside dalle cortigiane di Alessandria.
Non erano i capelli lisci delle Siriache della corte, né i capelli tinti delle Asiatiche, né i capelli bruni e neri delle figlie d'Egitto. Erano quelli di una razza ariana, delle Galilee che abitano al di là delle sabbie.
Citazioni
- Le donne non hanno più nessun nome nelle braccia degli amanti. (p. 81)
- Nei riguardi dell'amore, la donna è uno strumento completo. Dai piedi alla testa essa è unicamente, meravigliosamente fatta per l'amore. Ella sola sa amare. Ella sola sa essere amata. Di conseguenza: se una coppia amorosa si compone di due donne, è perfetta; se ce n'è una sola, lo è soltanto a metà; se non ce ne sono, è semplicemente idiota. (p. 92)
- L'amore degli uomini si distingue dalla stupida foia delle bestie soltanto per due funzioni divine: la carezza e il bacio. (p. 93)
Title page illustration (1900) by Édouard Zier (1856-1924) for Aphrodite by Pierre Louÿs. Cropped and cleaned (removed traces of texts on reverse bleeding through)
Alexandrie, Ier siècle
avant Jésus-Christ : un sculpteur en vogue, amant de la reine, tombe
amoureux de la belle courtisane Chrysis, qui exige de lui trois gages.
Il commet trois crimes. Puis il rêve que son désir est assouvi. Il exige
alors de Chrysis qu'elle aille déposer les trois objets sur le rocher
du phare d'Alexandrie, nue comme Aphrodite... Immense succès à sa
publication, ce roman de mœurs antiques, sans tomber dans une érudition
excessive, ressuscite tout l'imaginaire esthétique de la fin du siècle,
le côté « Musée d'Orsay » : le péplum, le merveilleux, les aventures,
les symboles, l'érotisme, par un maître du style. La tradition de
Salammbô se mêle au marivaudage tragique de Carmen ; c'est, comme disait
Louÿs, « un roman antique sur la femme et sur la lumière ».
Chrysis est une Galiléenne. Elle ne croit pas à Aphrodite mais aime qu’on la compare à la déesse. Elle est née à Génézareth d’une mère courtisane qui se donnait aux voyageurs et aux marchands. A douze ans, Chrysis s’échappe pour suivre une troupe de jeunes cavaliers qui l’emmènent jusqu’à Alexandrie. Elle devient courtisane et ne connaît tout d’abord que les voyageurs et les marchands, tout comme sa mère. Grâce à la passion qu’elle inspire à des maîtres de caravane, elle s’empare de leur fortune. Pour elle l’amour est un art, comme la musique. Pendant sept ans sa vie de courtisane l’a satisfaite. Mais à vingt ans, il lui vient tout à coup des ambitions. Elle veut être adorée pour avoir de la joie de faire souffrir son amant éperdu jusqu’à ce qu’il en meure. Sur la jetée d’ Alexandrie, deux jeunes courtisanes, Tryphéra et Séso parlent d’une fête que va donner la belle et riche Bacchis. Cette dernière va affranchir sa plus belle esclave, Aphrodisia. Sur le quai d’Alexandie, se promène Demetrios, amant de la Reine Bérénice et sculpteur. Lui qui ne sort jamais, attire tous les regards grâce à sa beauté. Les femmes regardent cet homme qui est leur rêve commun. Quand il passe dans une salle du palais, les esclaves s’arrêtent, les femmes de la cour ne parlent plus, les étrangères l’écoutent aussi, car le son de sa voix est un ravissement, sa maison est encombrée de cadeaux. Mais Demetrios n’a que mépris pour toutes ces faveurs. Son coeur ne bat que pour une statue d’Aphrodite. Or, Demetrios vient à croiser Chrysis sur les quais. Celle-ci le dédaigne, ne s’arrête pas pour l’admirer. Surpris, Demetrios s’approche de la courtisane et tente de la séduire mais elle lui résiste. Pour qu’elle s’abandonne à lui, il lui promet l’or du monde mais la belle ne veut que trois choses : le miroir d’argent de Bacchis dans lequel Sappho s’est mirée, le peigne d’ivoire ciselé appartenant à la femme du grand-prêtre et le collier de perles à sept rangs qui est au cou de la statue d’Aphrodite. Demetrios accepte. après quoi, Chrysis rencontre deux amies, Myrtocleia et Rhodis, qui lui demandent une faveur : elles veulent pouvoir se marier pour concrétiser leur amour saphique. Chrysis promet de changer la loi pensant qu’elle sera bientôt puissante grâce à Demetrios.
Dans les jardins de la déesse s’élève le temple d’Aphrodite-Astarté dans un parc immense. Dans ce parc se trouve une cité colossale, faite de quatorze cents maisons. Un nombre égal de prostituées habitait cette ville sainte. Toutes les femmes qui entraient là n’en sortaient qu’au premier jour de leur vieillesse et donnaient au temple la moitié de leur gain. Quand elles n’accueillaient pas les marchands, les pauvres filles unissaient leur misère par des amitiés passionnées qui devenaient des amours presque conjugales. Toutes les femmes ont suivi dans le Didascalion sept classes de théories et la méthode de tous les arts érotiques.
Après cette visite au temple de l’amour, l’histoire de Demetrios reprend. Il se rend chez Bacchis et trouvant la maison vide, il prend le miroir d’argent. Il se rend dans le jardin et rencontre la petite Melitta qui l’invite dans sa chambre. Bien qu’elle n’est que onze ans, elle a déjà appris les arts érotiques et en fait profiter Demetrios. Ce qui paraît choquant aujourd’hui était monnaie courante dans l’Antiquité. Melitta révèle à Demetrios qu’elle connaît Chrysis. Il la bombarde alors de questions. Elle n’a que peu d’informations à lui donner alors elle le conduit chez Chimairis une des amies de Chrysis. Mais Chimairis s’apercevant que Demetrios aime Chrysis refuse de lui parler d’elle. Elle se contente de lui lire les lignes de la main gauche et lui prédit le sang d’une femme et puis le sang d’une autre femme et son propre sang. Demetrios est troublé mais continue sa route et se rend chez le prêtre pour s’emparer du peigne demandé par Chrysis. Touni, la femme du prêtre, assise et les yeux clos est sans défense. Demetrios n’hésite pas à la tuer pour respecter la promesse faite à Chrysis et accomplit une partie de la prédiction de Chimairis. Il ne lui reste plus qu’à se saisir du collier d’Aphrodite, ce qu’il fait après un moment d’hésitation provoqué par le charme de la statue. Pendant ce temps, Chrysis est invitée par le philosophe Naucratès chez Bacchis. Chrysis dialogue sur l’amour avec le philosophe. Elle affirme que la femme est, en vue de l’amour, un instrument accompli. Des pieds à la tête elle est faite uniquement, merveilleusement, pour l’amour. Elle seule sait aimer. Elle seule sait être aimée. Par conséquent : si un couple amoureux se compose de deux femmes, il est parfait; s’il n’en a qu’une seule il est à moitié moins bien; s’il n’en a aucune, il est purement idiot.
Au cours d’une procession devant la statue d’Aphrodite, une trentaine de courtisanes font des offrandes à la déesse. Chrysis se trouve parmi elles et offre un miroir, un peigne de cuivre et un collier, trois objets qui ne sont pas ceux que Demetrios lui a promis mais qui appartiennent à la belle. Demetrios assiste à la scène. Il s’était cru guéri de sa passion pour Chrysis mais l’émotion qu’il avait senti à l’entrée de la courtisane était si totale et si lourde qu’il ne fallait plus songer à la combattre par un coup de volonté. Alors, une fois le temple déserté par les courtisanes, Demetrios se résout à emporter le collier d’Aphrodite qu’il avait enlevé de la statue juste avant la cérémonie. sortant du temple, Demetrios rencontre sa maîtresse, la reine Bérénice à qui il révèle un conte. Il narre l’histoire d’Orphée qui hypnotisait les animaux même les plus sauvages avec sa lyre. Mais un jour il se lasse de cette fastidieuse vie et e cherche plus à jouer de la musique jusqu’à ce qu’une lionne le dédaigne ce qui titille le jeune homme. Pour pouvoir jouer pour la lionne, il doit promettre de voler les viandes fraîches appartenant aux hommes de la plaine et d’assassiner le premier qu’il rencontrera, ce qu’il accepte. Demetrios ne donne aucune morale à son conte laissant sa maîtresse dubitative.
Chrysis se rend à la fête de Bacchis. Elle espère apprendre que le miroir a été volé par Demetrios mais il n’en est rien alors elle quitte la fête fébrilement. Elle se rend à Rhacotis, énorme bouge de matelots et d’Egyptiennes. Elle se fait arrêter deux matelots qui en veulent à sa beauté. Elle se laisse faire puis retourne à la fête de Bacchis et cette fois Bacchis a remarqué la disparition de son miroir. On accuse Aphrodisia, l’esclave qui devait être affranchie. Celle-ci est cruellement punie, elle est crucifiée. Chrysis est persuadée que Demetrios a obéi à ses caprices et va subir l’esclavage de l’amour et qu’elle sera sa dominatrice. Elle se prend à rêver alors de sa puissance. Elle imagine que Demetrios tuera la reine Berenice pour elle et que tout Alexandrie sera son domaine. Demetrios, lui aussi, se met à songer. Il se voit dans une île dans laquelle se trouve Chrysis. Il se rend dans sa maison dans laquelle se trouvent de multiples pièces toutes différentes. C’est dans cette maison que Demetrios étreint la courtisane. Il connaît une parfaite harmonie avec elle. Son rêve l’a pleinement comblé.
La foule alexandrine apprend le vol du miroir de Bacchis, l’assassinat de la femme du grand-prêtre et le vol du collier de la déesse qui est un véritable sacrilège. L’émoi se répand sur toute la ville. Dans l’Agora, Demetrios et Chrysis se retrouvent. La courtisane est persuadée que le jeune homme va se livrer à elle mais il ne lui cède pas. Il lui révèle qu’il la vue en songe et que son rêve l’a comblé. Il refuse donc d’être son amant. Il la couvre de propos violents à l’égard des femmes. Il pense que l’esclavage est le vrai nom de la passion et que les femmes n’ont toutes qu’un seul rêve : faire que leur faiblesse rompe la force de l’homme et que leur futilité gouverne son intelligence. Il fait promettre à Chrysis devant Aphrodite de prendre les trois objets convoités et de s’en aller par la ville. La foule voyant Chrysis couverte du collier sacré croit voir Aphrodite. Mais son crime est vite découvert, elle est alors emprisonnée et condamnée à mort. Dans sa geôle, Demetrios vient la voir mais ne lui parle pas. Voulant s’unir dans la mort à celui qu’elle aime elle lui propose de boire le poison mais Demetrios refuse. Après le décès de Chrysis, Demetrios décide de l’immortaliser en modelant son effigie dans la terre.
Rhodis et Myrtocleia arrivent à leur tour dans la geôle et s’emparent du cadavre de leur amie, après l’avoir pleuré, pour la mettre en terre dans le cimetière d’Hermanubis. Enfin, elles placent dans les doigts de Chrysis l’obole destinée à Charon pour que la courtisane puisse atteindre l’au-delà. Ainsi finit la triste destinée de la belle Chrysis.
Illustrations, bandeaux, lettrines et culs-de-lampe d'après lers originaux de R. Gay
Ci sono solo due modi di essere infelici: desiderare ciò che non si possiede o possedere ciò che si desidera.
[Il n'y a que deux manières d'être malheureux : ou désirer ce qu'on n'a pas, ou posséder ce qu'on désirait].
L'amore umano si distingue dalla stupida foia delle bestie soltanto per due funzioni divine: la carezza e il bacio.
[L'amour humain ne se distingue du rut stupide des animaux que par deux fonctions divines: la caresse et le baiser].
Le donne non hanno più nessun nome nelle braccia degli amanti.
[Les femmes n'ont plus de nom dans les bras des amants].
Nei riguardi dell'amore, la donna è uno strumento completo. Dai piedi
alla testa essa è unicamente, meravigliosamente fatta per l'amore. Ella
sola sa amare. Ella sola sa essere amata. Di conseguenza: se una coppia
amorosa si compone di due donne, è perfetta; se ce n'è una sola, lo è
soltanto a metà; se non ce ne sono, è semplicemente idiota.
Cette chevelure était éclatante et profonde, douce comme une fourrure,
plus longue qu'une aile, souple, innombrable, animée, pleine de chaleur.
Elle couvrait la moitié du dos, s'étendait sous le ventre nu, brillait
encore auprès des genoux, en boucle épaisse et arrondie. La jeune femme
était enroulée dans cette toison précieuse, dont les reflets mordorés
étaient presque métalliques et l'avaient fait nommer Chrysis par les
courtisanes d'Alexandrie.
L'âme féminine est d'une simplicité à laquelle les hommes ne peuvent
croire. Où il n'y a qu'une ligne droite ils cherchent obstinément la
complexité d'une trame: ils trouvent le vide et s'y perdent. C'est ainsi
que l'âme de Chrysis, claire comme celle d'un petit enfant, parut à
Démétrios plus mystérieuse qu'un problème de métaphysique.
«Elle est comme une fleur de pourpre, pleine de miel et de parfums.
«Elle est comme une hydre de mer, vivante et molle, ouverte la nuit.
«Elle est la grotte humide, le gîte toujours chaud, l'Asile, où l'homme se repose de marcher à la mort.»
Je suis satisfait quand je referme un livre en emportant le souvenir d'une ligne qui m'ait fait penser. Jusqu'ici, tous ceux que j'ai ouverts contenaient cette ligne-là. Mais aucun ne m'a donné la seconde. Peut-être chacun de nous n'a-t-il qu'une seule chose à dire dans sa vie, et ceux qui ont tenté de parler plus longtemps furent de grands ambitieux. Combien je regrette davantage le silence irréparable des millions d'âmes qui se sont tues !
Une femme qu'on n'a pas encore eue a quelque chose d'une vierge ; mais
quel bon résultat, quelle surprise attendre d'un deuxième rendez-vous ?
C'est déjà presque le mariage.
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