Turin
« Trovo che qui valga la pena di vivere sotto tutti gli aspetti. »
(Friedrich Nietzsche, Lettere da Torino)
Ph by Mattia G.
Torino – Veduta
Collage di foto di Torino: Dall'alto e da sinistra: panorama con Mole Antonelliana, il Parco del Valentino con il Borgo medievale, Piazza Castello con Palazzo Reale e Palazzo Madama, Piazza San Carlo col Caval ëd Bronz, l'Arco olimpico e il Lingotto, il sarcofago di Oki al Museo egizio, una veduta delle colline, del Po, della Gran Madre e del Monte dei Cappuccini, e la Porta Palatina
A Torino si è più vicini alla mentalità tedesca. Sono tutti molto
puntuali, lavoratori, nonostante questo [...] di tanto in tanto, si
trova il tempo per stare con la famiglia e bere un buon vino rosso.
(Sami Khedira)
Studio fotografico Enrico Scarsi Torino
Torino d'epoca
Torino.Nome di battaglia: donna"
10 cose che devi sapere prima di uscire con una torinese
Le ragazze di Torino sono fissate con il galateo, adorano chiacchierare davanti a un caffè o a un bel piatto di peperoni con la bagna cauda. Sei pronto a uscire con una torinese DOC? Ecco 10 cose a cui fare molta, moltissima attenzione
1. Se lei è della Juve o del Toro. Capiamoci sulla sintassi: a Torino non "fai il tifo" per una squadra, tu sei
di una squadra. Il senso di appartenenza calcistico è fortissimo. A
Torino esistono solo due squadre: il Torino Calcio, per cui tifano tutti
i torinesi, che si chiama Toro. Nessuno lo chiama "il Torino", ever,
neanche i turisti. E poi c'è "l'altra squadra di Torino": una delle più
tifate al mondo, tranne dai torinesi. Se sei di Torino, queste cose le
sai già benissimo. Se non lo sei, dovrai convertirti alla fede granata:
impara a memoria l'attuale formazione del Toro, sappi che quando gioca
il Toro NON è un buon momento per invitarla a uscire a meno che andiate
allo stadio. Abbi in antipatia le zebre (povere zebre!). E se per strada
incontri Marchisio, fai finta di non conoscerlo.
Ph by Mattia G.
Se vuoi guardar Milano, Torino in bocca...
~ Pier Paolo Pasolini
Se cerchi una città solare, piena di vita, allegria e gente socievole e accogliente... cerca da qualche altra parte
~ Chiunque sia stato a Torino per 5 minuti
Minchia oh Roma provincia Torino capitale, minchia oh!
~ Truzzo torinese
Bella zio! Ce l'hai una pasta?
~ Gente di Torino in pasticceria
Torino?
~ Milanesi
Minchia zio fa, c'hai una ssiga?
~ Tipica espressione per scroccare una sigaretta
Tatatata prossima stazione Bernini...hsuiaoh Bernini
~ Metropolitana di Torino
Sebbene all'anagrafe di Torino risultino 1 milione di
residenti, con i suoi 59 milioni di cladestini é ufficialmente la città
piu popolosa del pianeta. Torino, è una città di vecchi di grande importanza storica e culturale, ed ha la particolarità di essere un'enclave della Terronia e della Romania situata nel territorio della Francia
sud-orientale.Gli indigeni sono altresì noti per le loro profonde
conoscenze geografiche, in quanto sono gli unici ad aver formulato la
teoria secondo la quale esistono solo due continenti mondiali, la
profana Africa e, appunto, la sacra Torino. Particolare importanza nella società indigena è rivestita dal pasto, consistente nella classica polenta
di puro liquido renale di piccione, accompagnata dai caratteristici
Gianduiotti, lingotti di escremento suino allegramente serviti in tavola
davanti agli occhi estasiati dei commensali. Si pensa che dalle loro
evolutissime abitudini alimentari derivi il loro tipico colorito
terreo-merdaceo e la loro caratteristica allegria e voglia di vivere.
turin italy piazza castello
chensiyuan
Palazzo Reale visto da Piazza Castello
Bellissima, ricca di cultura. Il Lungo Po e i Murazzi sono proprio
tipici ed è molto particolare anche la zona precollinare. È molto
equilibrata: vivevo in centro, appena arrivato dal paesino volevo
provare l'ebrezza della grande città. Torino ti induce a mantenere una
certa sobrietà.
(Moreno Torricelli)
Dario Dusio - Fotografo Torino
Rally storico Montecarlo. 2009
Prostitute a Torino
Adelaide di Susa
2. I codici colore delle bignole. Se la inviti per un caffè tieniti almeno 2 ore libere. Un caffè a Torino non è mai un caffè: è quasi sempre un bicerin da 3.000 calorie accompagnato da un paio di bignole (pasticcini), un'istituzione sabauda. Più sono mignon, più le bignole sono pregiate. Per fare bella figura devi sapere cosa significano i colori delle varie glasse, per poterle ordinare e riconoscere con nonchalance. Bianco: crema. Verde: pistacchio. Beige: nocciola. Rosa: zabaione. Marrone scuro: cioccolato. Se come il 99% dei maschi non sai distinguere il beige dal rosa (ammetto che è una sfumatura di rosa molto ingannevole e le due glasse si assomigliano parecchio, io stessa mi sono confusa più di una volta), sei nei guai. Non fare quella faccia.
Storia
La città venne sfondata nel 44 a.C. da un anziano che passava di lì, e successivamente venne colonizzata dai truzzi che ne fecero la propria capitale. In tempi recenti venne colonizzata da popoli migratori cattivissimi e feroci. I principali furono i Romeni del Regno di Locanau e i marocchelli degli Emirati Calabri Uniti provenienti, soprattutto, dalla capitale del loro Regno, Casablanca che più blanca non si può. Quando la città ormai contava già un buon numero di abitanti vennero costruite le prime case (prima si dormiva nelle grotte), il municipio, un teatro, lo stadio (chiamato "delle Alpi" perché queste franavano costantemente sui cantieri bloccando i lavori; una volta che venne intitolato a loro si fermarono), la fabbrica di ecstasy (le famose Pastiglie di Leone), la fabbrica del cioccolato (la famosa F.I.A.T., Fabbrica Insulinaoppiacea Analgadget T'orino) e un ponte senza alcun fiume.Avendo uno stadio ma nessuna squadra da farci giocare vennero fondate due società calcistiche: il Torino e il Catania. Il primo campionato venne vinto dal Livorno, ma durante l'ultima partita il vecchio fondatore morì improvvisamente di overdose da the alla pesca. Alla morte del presidente del Catania, fu creata un'altra squadra detta "Squadra dei ladri" che in ebraico si dice "Juventus". Ancora oggi si possono enumerare parecchi ladroni tra cui il capitano Del Piero. Capocannoniere di tutti i tempi Mohammed Alì, detto Alì Babbà. Il nuovo proprietario è un libico cugino del figlio del precedente proprietario, che l'ha dovuto sostituire a causa di emorroidi provocate dal noto massaggiatore "Patrizia" residente in corso Massimo angolo via Valperga (zona marciapiede).
Al giorno d'oggi Torino è la capitale della Terronia del Nord, essendo la città con più meridionali dopo Napoli e Palermo. È anche capitale onoraria dei Romeni del Regno di Locanau.
Il famoso Caval ëd Brons in Piazza San Carlo
turin piazza san carlo 2009
C'è una luce qua che non esiste in nessuna altra città italiana. Saranno
le montagne attorno, ma la luminosità è da luogo del nord, Parigi, la Svezia. È la luce dei film con cui sono cresciuto, quelli di Bergman ad esempio.
(Marco Tullio Giordana)
Dario Dusio - Fotografo Torino
Gay pride 2009.
Torino corso vittorio
La donna, una giovane romena, è grave
Torino, cliente massacra una prostituta con l'accetta e poi si uccide
Ha fracassato la testa ad una prostituta dopo un rapporto sessuale poi è rientrato a casa e si è impiccato; l'uomo, un imprenditore agricolo di 38 anni, conosceva la donna da almeno un anno
Rita Levi Montalcini
3. Digerire la bagna cauda. Non è un cliché: le torinesi amano la bagna cauda (d'inverno) e la bagna freida (d'estate). Non hanno alcuna vergogna a impuzzolentirsi. Il segreto è mangiarla entrambi: dopo poco sarete assuefatti e non sentirete più alcun odore d'aglio. Altri cibi che dovrai inserire nella tua dieta per compiacerla: carn crùa (carne cruda), puvrun bagnà 'n 't l'oeli (peperoni sott'olio, rigorosamente di Carmagnola), capunèt e agnolotti come se non ci fosse un domani. Mi raccomando la pronuncia.
di #TrekibaPhotostyle
Geografia
Torino confina a nord con la Francia, a est con Vercelli e Catania, a ovest con Rita Levi Montalcini e a sud con una busta di plastica dietro la quale vi sono la Svervegia e la Terronia.E da Superga nel festante coro | de le grandi Alpi la regal Torino | incoronata di vittoria, ed Asti | repubblicana.
(Giosuè Carducci)
Piazza Vittorio Veneto con la Mole Antonelliana sullo sfondo
Flashjumper 2012
Torino 1880 - 1930
Prostituta minorenne da Torino a Monza per battere
Torino Madama Reale
4. Sapere dove abita per sapere dove portarla. È una ragazza della collina? Accompagnala a fare shopping negli atelier di via Villa della Regina e invitala a prendere un vermuttino a Vanchiglia. È un'indigena della Crocetta? Resta dentro i confini urbani del suo quartiere: probabilmente in vita sua non ha mai messo piede oltre via Nizza. Abita a San Salvario? Tanti auguri a trovare parcheggio sotto casa sua, valla a prendere in bicicletta.
by Don Diegophoto
Popolazione
La popolazione torinese si scontra per le vie del centro e senza accennare alcun dissenso continua per la propria strada.
Il 90 % della popolazione (non clandestina) di Torino è composta da Foggiani e Cerignolani. Il restante 10 % è composto da ragazzi delle comunità, da altre etnie terrone e da extracomunitari, ma non da torinesi D.O.C.
Le donne torinesi, infatti, hanno preferito in passato e ai nostri giorni il vero maschio italico proveniente dalle regioni ben più dotate dell'italia meridionale e insulare.
Torino vista dalla Mole Antonelliana
Panorama shot from the Mole Antonelliana.
Firenze è una città per sposi; Venezia, per amanti; Torino, per i vecchi coniugi che non hanno più nulla da dirsi.
(Pitigrilli, alias Dino Segre)
Dario Dusio - Fotografo Torino
La guerriera 2014
Torino
Torino: Prostituta ferita in corso Traiano dalla freccia di una balestra
Contessa di Castiglione
5. Non arrivare MAI in ritardo. Le torinesi hanno nel
sangue la puntualità. Se le dai appuntamento alle 20, presentati sotto
casa sua alle 19.45. Per sicurezza anche un po' prima. Lei probabilmente
sarà già scesa alle 19.30 e ti lancerà un'occhiataccia di rimprovero
salendo in macchina. Ah, la macchina dovrebbe essere possibilmente una
Fiat. Noi torinesi sull'argomento automobili siamo campanilisti.
by Fabio Benedetto
by Fabio Benedetto
Economia
Si allevano videocamere e finestre con il metodo della transumanza, si coltivano impiegati delle poste e dell'università. La città gode di una forte presenza di industrie specializzate nel riciclaggio di croste di molluschi in penne Bic. Sono presenti alcuni insediamenti industriali della Mercedes-Benz dediti alla produzione di carri funebri. Particolarmente vivace il turismo nella zona di Porta Palazzo (volg. Piazza della Repubblica) dove suole esibirsi l'orchestra di Tony d'Aloia ed è possibile talvolta vedere il mons. Bagnasco campeggiare amabilmente insieme ad altri noti artisti pedofili. Nei mesi estivi è notevole l'allevamento di donne nella zona del parco del Valentino.
La città di Torino e, sullo sfondo, le Alpi
L'area metropolitana di Torino e lo sbocco della Valle di Susa (a sin. la Sacra di San Michele, a dx. il Monte Musinè) visti dalla collina torinese (quadrivio Raby)
La strada per Menfi e Tebe passa da Torino.
(Jean-François Champollion)
Giorgia 2015
Dario Dusio - Fotografo Torino
Torino - Piazza della Repubblica - courtesy of La Stampa
Prostitute di colore Torino
TorinoFree
6. Non strombazzare. Nell'ipotesi che lei non ti stia già aspettando davanti al portone di casa sua, citofona oppure chiamala per dirle di scendere. Le parole giuste sono: "Sono qui sotto, fai con comodo. Ti aspetto". Dimentica di avere il clacson. Forever. Mentre la aspetti puoi leggere La Stampa o Torino Sette, oppure l'ultimo libro di Baricco o di Culicchia, oppure ascoltare i Subsonica o un altro gruppo torinese a tua scelta.
by Trekiba Photostyle
I pullman e i tram di Torino sono costantemente in ritardo.
Quando un pullman o un tram arriva con 20 minuti di ritardo i torinesi considerano questo ritardo un anticipo, infatti spesso e volentieri i pullman o hanno un ritardo di 15 giorni o non passano proprio. L'unico mezzo puntuale è la metropolitana. La metropolitana di Torino ha la particolarità di essere guidata dai fantasmi nella loro cabina fantasma, infatti se salite non vedrete il pilota né la cabina.
Dario Dusio - Fotografo Torino
Torino: uccide prostituta e lo racconta in un libro
Nel 1911 la prima apparizione dei pantaloni per donna a Torino
7. Vietato come la peste taggarsi sui social o farsi un selfie. Parola d'ordine: understatement. Le torinesi sono naturalmente schive e riservate. Non vogliono far sapere dove sono e con chi sono, specialmente al primo appuntamento, senza garanzie che ce ne sarà un secondo. La frase mantra della torinese: "Il mondo non deve sapere". Quindi spegni il telefono, disconnettiti, dedicale al 100% la tua attenzione.
by Don Diegophoto
In questi ultimi anni Torino è diventata famosa in tutta la terra di mezzo per la sua sfavillante vita notturna, che si concentra per lo più nella zona dei Murazzi del Po, chiamati volgarmente Muri dai Torinesi. L'attrattiva principale dei frequentatori e dei turisti è il furto del portafoglio da parte dei marocchini attraverso il gioco del balletto di Zidane o del Karate marocchino. La frase più in voga dei marocchini per abbordare i passanti è "Cia amigh, appòst? vuoi fum?", seguita dall'altrettanto celebre "Cia socio! Niente roba fuffa, erb buoona, nev biancu, nev nera, oh, porcoddisel appòst?"
Nelle discoteche, tra le ragazze, va di moda il gioco "Chi se ne fa di più stasera", questo dimostra il perché dell'insaziabile voglia maschile di "Andare in disco".
Altre attività che animano la notte della provincia di Torino sono fumare erba e cibarsi di cioccolata all'hashish.
Casaforte degli Acaja
–Perché New York, lei lo sa meglio di me, è un po' come Torino, con queste Avenues, queste streets...
– A Torino ci sono le Avenues?
– No, ma qui sì.
(Natale a New York)
Nuda.2016
Dario Dusio - Fotografo Torino
Torino
Torino, prostituta schiava infettata con l'AIDS, terrore fra i clienti
8. Non nominare MAI le ex. Tu ufficialmente non hai ex. Hai vissuto in un monastero sul cucuzzolo di una montagna, in totale castità, fino al giorno in cui l'hai incontrata. Sapete benissimo entrambi che non è così, ma devi imparare a fingere. Questo tipo di ipocrisia è molto apprezzata dalle torinesi. PS: se hai una ex moglie o una ex fidanzata storica con cui hai rotto da poco, il galateo prevede che tu lo dica subito, dopodiché farai finta che lei non sia mai esistita e non la nominerai mai più.
Media photo Claudio Cassanelli e Stefania Altare
Ragazze vendute sul web, otto arresti a Torino
FATEMI SAPERE COSA VI PIACE .....
DELLE CITTA' SENZA FRONTIERE!
Giorgia 2015
Dario Dusio - Fotografo Torino
Torino - Piazza della Repubblica - courtesy of La Stampa
Prostitute di colore Torino
TorinoFree
6. Non strombazzare. Nell'ipotesi che lei non ti stia già aspettando davanti al portone di casa sua, citofona oppure chiamala per dirle di scendere. Le parole giuste sono: "Sono qui sotto, fai con comodo. Ti aspetto". Dimentica di avere il clacson. Forever. Mentre la aspetti puoi leggere La Stampa o Torino Sette, oppure l'ultimo libro di Baricco o di Culicchia, oppure ascoltare i Subsonica o un altro gruppo torinese a tua scelta.
by Trekiba Photostyle
I trasporti
I pullman e i tram di Torino sono costantemente in ritardo.
Quando un pullman o un tram arriva con 20 minuti di ritardo i torinesi considerano questo ritardo un anticipo, infatti spesso e volentieri i pullman o hanno un ritardo di 15 giorni o non passano proprio. L'unico mezzo puntuale è la metropolitana. La metropolitana di Torino ha la particolarità di essere guidata dai fantasmi nella loro cabina fantasma, infatti se salite non vedrete il pilota né la cabina.
Torino, Piemonte, Italia
La verità è che nulla amo di Torino: non il suo ordine, non la sua
mediocre civiltà piena di sussiego. Odio i suoi impiegatucci, i suoi
militari, i suoi uomini politici.
(Anna Banti)
Nuda.2016
Torino: uccide prostituta e lo racconta in un libro
Nel 1911 la prima apparizione dei pantaloni per donna a Torino
7. Vietato come la peste taggarsi sui social o farsi un selfie. Parola d'ordine: understatement. Le torinesi sono naturalmente schive e riservate. Non vogliono far sapere dove sono e con chi sono, specialmente al primo appuntamento, senza garanzie che ce ne sarà un secondo. La frase mantra della torinese: "Il mondo non deve sapere". Quindi spegni il telefono, disconnettiti, dedicale al 100% la tua attenzione.
by Don Diegophoto
Vita notturna
In questi ultimi anni Torino è diventata famosa in tutta la terra di mezzo per la sua sfavillante vita notturna, che si concentra per lo più nella zona dei Murazzi del Po, chiamati volgarmente Muri dai Torinesi. L'attrattiva principale dei frequentatori e dei turisti è il furto del portafoglio da parte dei marocchini attraverso il gioco del balletto di Zidane o del Karate marocchino. La frase più in voga dei marocchini per abbordare i passanti è "Cia amigh, appòst? vuoi fum?", seguita dall'altrettanto celebre "Cia socio! Niente roba fuffa, erb buoona, nev biancu, nev nera, oh, porcoddisel appòst?"
Nelle discoteche, tra le ragazze, va di moda il gioco "Chi se ne fa di più stasera", questo dimostra il perché dell'insaziabile voglia maschile di "Andare in disco".
Altre attività che animano la notte della provincia di Torino sono fumare erba e cibarsi di cioccolata all'hashish.
Casaforte degli Acaja
–Perché New York, lei lo sa meglio di me, è un po' come Torino, con queste Avenues, queste streets...
– A Torino ci sono le Avenues?
– No, ma qui sì.
(Natale a New York)
Nuda.2016
Dario Dusio - Fotografo Torino
Torino
Torino, prostituta schiava infettata con l'AIDS, terrore fra i clienti
8. Non nominare MAI le ex. Tu ufficialmente non hai ex. Hai vissuto in un monastero sul cucuzzolo di una montagna, in totale castità, fino al giorno in cui l'hai incontrata. Sapete benissimo entrambi che non è così, ma devi imparare a fingere. Questo tipo di ipocrisia è molto apprezzata dalle torinesi. PS: se hai una ex moglie o una ex fidanzata storica con cui hai rotto da poco, il galateo prevede che tu lo dica subito, dopodiché farai finta che lei non sia mai esistita e non la nominerai mai più.
Media photo Claudio Cassanelli e Stefania Altare
Le strade
Sulla maggior parte delle strade di Torino è possibile vedere un cantiere, e ciò rende difficile la guida anche ad un automobilista esperto. Su questo fecero anche un videogioco, Turin Car 2006, che andò subito a ruba:Turin Car
Video divertente: gioca ad evitare i cantieri di Torino!!
Assedio di Torino. Carica del Principe d'Anhalt di
E. Knackfuss
Leopolda Martino, torinese elegante, anni '20
9. Sii gentile. Le torinesi adorano la cavalleria
"vecchio stampo" e le buone maniere. Hai presente il detto: "Torinesi
falsi e cortesi"? Che ti piaccia o no, è vero. Le torinesi badano
moltissimo alla forma. Portale dei fiori. O dei cioccolatini
(gianduiotti, mi raccomando). O un mazzetto di grissini. Purché non ti
presenti da lei a mani vuote. Falle tanti regali, complimenti,
apprezzamenti: li gradirà senz'altro.
FBB Studio Torino
donne in officina 1915/18
10. Scordati che te la dia al primo appuntamento. Le torinesi non la danno mai, punto. Sono come la Barbie: praticamente non ce l'hanno o non sanno di averla fino al giorno in cui si innamorano veramente. Da quando ho preso la residenza a Torino ho avuto un improvviso calo della libido. È un dramma. Dopo che avrai colto il fiore del suo giardino inizia a pensare ai nomi dei vostri futuri figli. Tutti quelli filo-monarchici vanno bene: Clotilde, Isabella, Margherita, Jolanda per le femmine, inevitabilmente Carlo, Umberto o Vittorio Emanuele se è maschio.
Torino Voto alle donne
foto di Sharon Di CinCi photos
Curiosità
- La popolazione di Torino è fermamente convinta di abitare in una città sana.
- Alcuni pensano che gli abitanti di Torino siano prevalentemente daltonici, questo spiegherebbe il perché le auto e i motori ignorino completamente il semaforo rosso (Questo fenomeno si manifesta curiosamente anche a Napoli e dintorni).
- A Torino se non vai a ballare sei uno sfigato.
- I veri torinesi confondono il livello di criminalità di San Salvario con quello di Caracas
- Il premio Nobel per la pace Paris Hilton possiede l'850% dei paninari
- Il 32 dicembre, giorno del Pene d'ebano, è festa cittadina
- Le ragazze di Torino, fattesi lavare il cervello dal primo ragazzo terrone/romeno che incontrano, perdono la verginità all'età tenera e media di 15 anni e rimangono convinte che sia normale; una parte di queste sanno che è da troie, ma ormai l'hanno provato e non possono più farne a meno, giustificando le incommensurabili chiavate che si fanno con l'amore.
- Per parcheggiare l'auto è necessario pagare il pizzo: durante le ore diurne è possibile utilizzare una delle 67288 macchinette recanti una "P" bianca a sfondo blu. Durante la notte e i festivi si verrà invece contattati dall'immigrato incaricato che provvederà alla riscossione non appena lasciata l'auto.
- I vigili urbani di Torino, a seguito delle Olimpiadi, sono gli unici con licenza di uccidere.
- La presenza di Torino all'interno del noto Triangolo Magico (insieme a Montecastrilli e Spaturno) fa sì che sempre più spesso si verifichino scene di sparizioni di portafogli, cellulari, soldi, macchine ecc. specie se vi aggirate con il vostro BMW nuovo nella zona di Porta Palazzo o se state bighellonando con il vostro armamentario Armani in bella vista in quel di Porta Susa.
- Le donne di Torino sono le uniche che vantano una florida dentatura e un bel paio di mustazzi, alla Vittorio Emanuele, nel sorriso verticale.
- Le torinesi sono le uniche ad avere un coefficiente di penetrazione aereodinamica facciale di 0.28 per la sola sporgenza del naso.
- I dipendenti GTT sono addestrati da Chuck Norris.
- Negli ultimi tempi è molto in voga l'espressione "zio fa", un famoso prototipo di bestemmia.
- Da settembre 2016 Porta Palazzo cambierà nome, si chiamerà Porta Mamadù Shamir Cazar Abibi Mohamed Akbahr.
- Se un cane si guarda la coda probabilmente non siete a Torino, ma se lo fa non ci siete ugualmente.
- Minkia oh Torino è abbbitata dai peggio truzzi...zio fa vuoi botte? guarda che chiamo tutta la mia cumpa che pestano, eh!?!
- Torino è abitata da truzzi che dichiarano di odiare quegli abitanti che si chiamano Mohamed Abdel Hakim Karham Sahid eccetera eccetera e poi vanno da loro a comprare quello che Mohamed e i suoi amici chiamano F'M (contrazione priva di vocali di fumo pronunciata da questi ultimi) oppure a sganciare in anticipo i soldi al primo che ti dice "ehi amico, vuoi f'm?" per poi trovarsi magicamente senza i soldi dati in anticipo, ovviamente anche senza il f'm.
- Secondo una leggenda locale, il bus 46 si perse nel 46 a.c. mentre partiva dal capolinea a Leinì( paesello famoso per l'impegno scolastico dei giovani abitanti) e ritornerà a dannare i pendolari il giorno della fine del mondo.
- Se viaggiate in autobus, soprattutto nelle linee del 3 e del 2, incontrerete pazzi convinti che voi possiate indicargli il Mondo di Narnia, che dovete lavarvi i capelli con l'aloe vera e gente convinta che la guardate solo perché è nera (anche se NON è nera).
- Per effetto del sopracitato Triangolo Magico in cui si trova Torino, è verificata l'efficacia dell'incantesimo per cui se, salendo sulle linee 2, 4, 10 e 18 non si trova posto a sedere, pronunciando le parole magiche "Minkia raga il controllore" il mezzo pubblico si fa deserto all'istante.
- Dalla fine della costruzione della Metrò, a Torino iniziò a spopolare un famoso sport finora sconosciuto ai torinesi: il salto del tornello. Non ufficialmente si svolge anche un campionato annuale di questo sport, dove tuttavia i rumeni rimangano saldamente in testa.
Palazzo Carignano, sede della Camera dei deputati italiana dal 1861 al 1865 e prima, dal 1848 al 1860, della Camera dei deputati del Regno di Sardegna.
FBB Studio Torino
1925 Veduta di piazza Vittorio
Prostituta pagata e scippata dallo stesso cliente
Questo è ciò che è accaduto qualche notte fa a una giovane prostituta dell’est. L’hanno segnalato alcuni residenti del rione Pinchia, nel quartiere Mirafiori Nord a Torino.donne in officina 1915/18
10. Scordati che te la dia al primo appuntamento. Le torinesi non la danno mai, punto. Sono come la Barbie: praticamente non ce l'hanno o non sanno di averla fino al giorno in cui si innamorano veramente. Da quando ho preso la residenza a Torino ho avuto un improvviso calo della libido. È un dramma. Dopo che avrai colto il fiore del suo giardino inizia a pensare ai nomi dei vostri futuri figli. Tutti quelli filo-monarchici vanno bene: Clotilde, Isabella, Margherita, Jolanda per le femmine, inevitabilmente Carlo, Umberto o Vittorio Emanuele se è maschio.
Il Torinese DOC (ël Turinèis Dzorvivent)
- Per il Torinese DOC (specie in via d'estinzione, anzi praticamente estinta) la razza umana si divide in quattro grandi tronconi: ij Giapo, ij Mòro, ij Nàpoli, ij Sìngher (da pronunciare con sdegno e fastidio). Il Torinese DOC non si considera umano, ma di una sovrumana stirpe burgunda proveniente da Oltralpe, l'unica ancora capace di lavorare (in lingua piemontese però c'é un verbo apposta: "rusché", che è diverso dal semplice "travajé", a travajé sono capaci tutti...)
- Il torinese DOC considera teron (da pronunciarsi terùn) anche i veneti: a son dij teron dël nòòrd!!
- Il torinese DOC considera teron tutti quelli che pronunciano la suddetta parola "teròn" o la scrivono "terun".
- Secondo il parere del torinese DOC, gli oriundi delle aree oltre l'appennino tosco-emiliano sono "nàpoli" (leggi nàpuli).
- Il torinese DOC non perderà mai l'occasione di sbattervi in faccia che siete napuli o mezzosangue (con un solo genitore turinèis).
- Il torinese DOC è granata, se non lo è, o è un nàpoli o semplicemente non è masochista.
- Il torinese DOC, quando l'Italia vince i mondiali, applaude battendo i polpastrelli di una mano sulle nocche dell'altra mano, beve un bicerin, e va a letto... e fa ch'it n'abie.
- Il torinese DOC è l'unico che, pur trovandosi solo in un posto pieno di gente, non rivolgerà mai la parola a nessuno.
- Il torinese DOC il 31 dicembre va a dormire a mezzanotte e mezza dopo aver mangiato pane e salame.
- I torinesi DOC si stimano in una popolazione di circa 150 mila abitanti (su 900 mila) dei quali un 80% buono ha già ricevuto gli auguri a Forum da Barbara Palombelli per i suoi 118 anni.
Corso Francia
Corso Francia a Torino, vista da Piazza Statuto
Solo noi abbiamo potuto permettere che la nostra Parigi [Napoli] venisse fagocitata da un centro minore [Torino].
(Pietrangelo Buttafuoco)
FBB Studio Torino
Torino
Lega, proposta a luci rosse: anche a Torino un quartiere per la prostituzione
Torino Voto alle donne
foto di Sharon Di CinCi photos
Mole Antonelliana, Torino, Italia
Torinesi e Monferrini, pane, vino e tamburini.
Andrea Maina
Danza del ventre XVII
2012 — presso Cascina Marchesa.
Palazzo delle Regie Segreterie di Stato. © Archivio Storico della Città di Torino
Danza del ventre XVII
2012 — presso Cascina Marchesa.
Palazzo delle Regie Segreterie di Stato. © Archivio Storico della Città di Torino
Un'immagine da Google Street View di Via Torino a Settimo TorineseTorino, il residence del leghista è un motel per prostitute: denunciato
Teresina Tua, violinista torinese
La Casa Fenoglio-Lafleur, in Via Principi d'Acaja 11, considerata uno dei maggiori esempi architettonici dello stile Liberty italiano nonché vero emblema della stagione dello Stile floreale torinese.
Torino è la città italiana in cui negli ultimi anni si è costruito di
più, un processo che riguarda tutte le città post-industriali, destinate
a diventare città del divertimento. Il modello, anche se non esplicito,
è Las Vegas.
(Giuseppe Culicchia)
Andrea Maina
Immigrazione XXXII
2012 — presso Officine Creative Torino Cecchi Point.
Torino nevicata storica
Mirafiori Sud invasa dalle prostitute, il comitato organizza una manifestazione
LA STAMPA cronache donne 02 03 1963
Paolo Costanzo Photography
Torino ha un'anima complessa. Torino città operaia. Torino città
della Fiat. Torino con la tradizione di città capitale. Torino città
italiana, anzi romana, ma anche città alpina, che guarda alla Francia e
all'Europa. Torino di Gobetti, di Einaudi, di Bobbio, di Gramsci e
dell'«Ordine nuovo», Torino comunista e Torino liberale. Torino col suo
carattere, la sua sobrietà, la sua serietà, che non si apre e non si dà
tanto facilmente, ma che ti accetta quando si convince che impersoni i
suoi stessi valori: l'impegno nel lavoro, una forte cultura civica, un
senso del dovere che ti compete, per la parte che hai nella vita della
città.
Andrea Maina
Immigrazione XXXII
2012 — presso Officine Creative Torino Cecchi Point.
Torino nevicata storica
Mirafiori Sud invasa dalle prostitute, il comitato organizza una manifestazione
LA STAMPA cronache donne 02 03 1963
Il Caval ëd Bronz, altro monumento simbolo della città. Sullo sfondo, gli eleganti portici di piazza San Carlo.
Statua equestre ad Emanuele Filiberto di Savoia - Piazza san Carlo - Torino - Italy
Torino è una città molto signorile. È la mia seconda casa, ci ho vissuto
13 anni e ci torno appena posso. È riservata e rispettosa, l'ideale per
il mio carattere.
(Angelo Ogbonna)
Torino
Torino arrestati tre italiani che si fingevano agenti e hanno stuprato due prostitute
L’estate torinese si scalda con un’installazione che sicuramente farà discutere. In
una cabina di cristallo, in piazza Vittorio, una donna completamente
nuda si espone, virtualmente, al “tocco” dei passanti, che illuminano
questa specie di scatola trasparente sfiorandolo, illuminando appunto il
corpo nudo della modella. SI tratta di “Pu-Pi-lla”, installazione dell’artista Raul Gilioli: da piazza Vittorio l’installazione
si muoverà per i locali di Torino, per portare un messaggio che non è
solo visivo. E quindi è tutt’altro che pruriginoso.
Paolo Costanzo Photography
Palazzo Reale
Palazzo Reale di Notte, Torino
(Arrigo Levi)
Elena Alianelli Photo Torino
Il Palazzo prima del 1963 quando venne approvato il
progetto per l’ultima sopraelevazione. È visibile il lato su via
Grattoni sopraelevato (da: GRUPPO STUDI GALLERIE STORICHE DI TORINO, p.
111).
Torino: rompe il cranio a una prostituta e si suicida
Dopo aver avuto un rapporto sessuale con un prostituta l'ha colpita
violentemente alla testa, infine si è suicidato. È successo nel
Torinese, dove un imprenditore agricolo di Caselle, Mauro Cabodi, di 38
anni, si è tolto la vita.
Antifascista e partigiana Torinese è tra le fondatrici della storica
rivista “Noi Donne” e firmataria, nel 1950, della prima legge di
maternità italiana. Nel 1943 viene arrestata e deportata nel lager
femminile di Ravensbruck. Un’esperienza disumanizzante e terribile che
Teresa riesce a superare anche grazie al ricordo vivo e costante delle
lasagne emiliane, il suo piatto preferito, che sognava continuamente per
sopravvivere alla fame spasmodica.
Photo Marco Volpe
Torino mi sembra la città più graziosa d'Italia e, per quel che credo, d'Europa per l'allineamento delle strade, la regolarità delle costruzioni e la bellezza delle piazze.
(Charles de Brosses)
Photo Marco Volpe
Kaushka Photography Torino
Dopo il suo girovagare per boschi era solito rifugiarsi nei sotterranei del Castello di Revigliasco, situato in un borgo nella parte sud orientale del Colle della Maddalena, dove tra alambicchi e ampolle si dedicava alla ricerca della pietra filosofale.
Perseguitato per le sue pratiche occulte, amareggiato per l’amore negatogli dalla contessina Passavado, infine si fece frate e si ritirò in un convento in Toscana dove morì sconosciuto, concedendosi interamente a Dio e osservando le più rigide penitenze.
Torino,blitz polizia in vie a luci rosse Prostitute in strada con abiti succinti, sei giovani denunciate
Leopold - Veduta di Torino presa da fuori le mura
Tuttavia verso la fine del 1965 i giornali le dedicarono ampio spazio, persino con un’intervista di Dino Buzzati sul Corriere della Sera.
Che cosa aveva fatto la signora Grosso per meritare tanta notorietà?
Germana, tempo prima, aveva raccontato ad alcuni conoscenti che la sua mente veniva attraversata da messaggi ai quali non sapeva dare spiegazioni e tanto meno riusciva a comprendere da chi giungessero.
Le suggerirono di usare una macchina da scrivere e riportare su carta tutti i messaggi che la sua mente captava.
Germana iniziò a scrivere pigiando tasto dopo tasto riempiendo fogli su fogli.
Il risultato fu una raccolta di messaggi tutti datati, alcuni riportavano anche l’ora della trasmissione telepatica, nei quali si riscontrava un quoziente intellettivo ben superiore a quello della casalinga torinese.
Per mesi quei messaggi rimasero chiusi nella casa di corso Vittorio Emanuele finché Giovanna non si decise a parlarne con un giornalista.
La storia ebbe gran risonanza quando fu dichiarato un messaggio che con sei mesi d’anticipo preannunciò l’assassinio del Presidente Kennedy.
Chi era l’essere che comunicava con Germana?
La donna raccontò che i messaggi le giungevano da extraterrestri e in particolare da uno di loro:
Ithacar.
Ithacar le parlava di sé, della sua famiglia, del suo mondo popolato da piante e fiori, aiutando la signora ad immortalarli in quadri dai colori vivaci.
Piante e fiori che non furono mai riconosciute come appartenenti al mondo terrestre.
Le fu inviata anche una sorta di “ricetta” contro il cancro che sottoposta a ricercatori oncologici così risposero:
”Una strada verso cui sono stati già effettuati esperimenti risultati per ora infruttuosi”:
Extraterrestri, premonizioni o semplici fantasie?
Comunque sia il mistero rimane tutt’ora irrisolto.
Photo Marco Volpe
Palazzo Madama
Palazzo Madama a Torino
1860s.
Today.
Torino mi sembra la città più graziosa d'Italia e, per quel che credo, d'Europa per l'allineamento delle strade, la regolarità delle costruzioni e la bellezza delle piazze.
(Charles de Brosses)
Kaushka Photography
IV BodyPainting Torino - Musica Rock
Torino
via roma a natale
Ancora una prostituta accoltellata a Torino, e sempre nella zona centrale della città. Una ragazza di 25 anni di origini albanesi è stata ferita ad una gamba durante un litigio con altre due colleghe. La donna è stata accompagnata da un’ambulanza del 118 al CTO, dove è stata medicata e dimessa. Le due prostitute autrici dell’accoltellamento sono state individuate e denunciate. L’episodio è avvenuto in via Ormea, poco distante da corso Massimo D’Azeglio, dove solo pochi giorni fa un’altra prostituta, questa volta trentenne, era stata accoltellata da due persone che in quel caso non sono state identificate.
A inizio Novecento l’automobile era ancora un lusso per pochissimi eletti. Ad ogni modo, nel 1901 in Italia è stato promulgato il primo regolamento nazionale con riferimento alla patente di guida. Il primo italiano a ottenerla è stato Bartolomeo Tonietto, celebre chauffeur di casa Savoia. Al contrario la prima donna, o meglio ‘signorina al volante’, è stata Ernestina Prola che nel 1907, a 31 anni e complice l’ambiente moderno e progressista della Torino industriale, ha ottenuto l’ambita licenza di guida. Una gioia a cui la donna non a voluto rinunciare, rinnovando la patente fino al 1954, quando all’età di 78 anni si è spenta nella sua casa di Piazza Carlo Felice.
A inizio Novecento l’automobile era ancora un lusso per pochissimi eletti. Ad ogni modo, nel 1901 in Italia è stato promulgato il primo regolamento nazionale con riferimento alla patente di guida. Il primo italiano a ottenerla è stato Bartolomeo Tonietto, celebre chauffeur di casa Savoia. Al contrario la prima donna, o meglio ‘signorina al volante’, è stata Ernestina Prola che nel 1907, a 31 anni e complice l’ambiente moderno e progressista della Torino industriale, ha ottenuto l’ambita licenza di guida. Una gioia a cui la donna non a voluto rinunciare, rinnovando la patente fino al 1954, quando all’età di 78 anni si è spenta nella sua casa di Piazza Carlo Felice.
Ancora una prostituta
accoltellata a Torino, e sempre nella zona centrale della città. Una
ragazza di 25 anni di origini albanesi è stata ferita ad una gamba
durante un litigio con altre due colleghe. La donna è stata accompagnata
da un’ambulanza del 118 al CTO, dove è stata medicata e dimessa. Le due
prostitute autrici dell’accoltellamento sono state individuate e
denunciate. L’episodio è avvenuto in via Ormea, poco distante da corso
Massimo D’Azeglio, dove solo pochi giorni fa un’altra prostituta, questa
volta trentenne, era stata accoltellata da due persone che in quel caso
non sono state identificate.
PUBBLICITÀ
Commenta su Facebook
qu-pi-newsletterVi è piaciuto questo articolo ? Iscrivetevi alle
newsletter di Quotidiano Piemontese per sapere tutto sulle ultime
notizie,
Se vi piace il nostro lavoro e volete continuare ad essere aggiornati
sulle notizie dal Piemonte, andate alla nostra pagina su Facebook e
cliccate su "Like".
Se preferite potete anche seguirci sui social media su Twitter ,
Google+, Youtube
Ora potete anche essere aggiornati via Telegram
TAGS: aggressione, prostitute
Scritto da Gabriele Farina
Blogger, scrittore, regista, poeta, in fondo narratore di storie. Nel
2005 nasce il suo storico blog Vita di un IO
Gli eventi e il Turismo in Piemonte provincia per provincia Alessandria,
Asti, Biella. , Cuneo , Novara, Torino , Vercelli , Verbania
Seguiteci su Facebook e Twitter
Newsletter
Per ricevere gratuitamente la newsletter di Quotidiano Piemontese
Nome
Cognome
Email
QP Ultime Notizie
QP novità
Accetto termini e condizioni d’utilizzo di questo sito
Ultime notizie
Schianto tra auto e moto a Cannero Riviera, morta una donna
Nuova allerta gialla per temporali sul Piemonte
Dopo un litigio stradale insegue un ciclista e lo investe,
denunciata ragazza di 21 anni
Borgo San Dalmazzo, moto si schianta contro auto, morti due centauri
Incidente mortale in tangenziale, morta donna 53enne
Contatti
Pubblicità
Dati Societari
Informativa cookie
Condizioni d’utilizzo
Piemonte Expo
Shop
Annunci
Merchandising
Enti Tribunali e Aste
I Blog di Quotidiano Piemontese
Gli Speciali di Quotidiano Piemontese
View Conference 2017
Bikepride 2017
Le notizie più lette su Quotidiano Piemontese
I fumetti di Quotidiano Piemontese
PiemonteLeaks
In Piemonte
Quotidiano Piemontese: il sito di informazione più letto del Piemonte
Libero, tempestivo indipendente, social. L'hub sociale e informativo del
Piemonte
Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0
Italia (CC BY-NC-ND 3.0 IT)
Seguici su Facebook: https://www.facebook.com/quotidianopiemontese Creative Commons Attribuzione - Non commerciale Non opere derivate 3.0 Italia (CC BY-NC-ND 3.0 IT) Fonte: http://www.quotidianopiemontese.it/2013/03/07/ancora-una-prostituta-accoltellata-a-torino/#.WX6bL7aQzIU
Seguici su Facebook: https://www.facebook.com/quotidianopiemontese Creative Commons Attribuzione - Non commerciale Non opere derivate 3.0 Italia (CC BY-NC-ND 3.0 IT) Fonte: http://www.quotidianopiemontese.it/2013/03/07/ancora-una-prostituta-accoltellata-a-torino/#.WX6bL7aQzIU
Photo Marco Volpe
Palazzo Carignano
Retro di palazzo Carignano, Torino
Torino mi sembrava una grande fortezza dalle mura ferrigne, pareti di un
grigio gelato che il sole di primavera non riusciva a scaldare.
(Elena Ferrante)
Kaushka Photography Torino
#NewsEventsTurinFashion tema Egitto
Torino
MONTANARO. Prostituta arrestata per estorsione
Le ragazze torinesi di Lesbica non è un insulto,
progetto nato con l’idea di dare visibilità all’omosessualità femminile
partendo dai pregiudizi più diffusi sull’argomento e dimostrando il
contrario attraverso le immagini e le scritte nere disegnate sul corpo
delle modelle
Photo Marco Volpe
Kaushka Photography Torino
Native American Indians
Nevicata a Torino
TORINO. Maxi-operazione contro la prostituzione nella città sabauda. I carabinieri della Compagnia di Venaria hanno smantellato un'organizzazione criminale
Donne di Torino
Photo Marco Volpe
Photo Marco Volpe
Villa della Regina
Retro della villa della Regina, Torino
Torino non è Roma. Sotto la Mole se vuoi riesci ad isolarti molto bene per trovare concentrazione. (Giuseppe Culicchia)
Kaushka Photography Torino
Native American Indians
Nevicata a Torino
TORINO. Maxi-operazione contro la prostituzione nella città sabauda. I carabinieri della Compagnia di Venaria hanno smantellato un'organizzazione criminale
Donne di Torino
Photo Marco Volpe
Le Nuove prison - Turin, Italy (entrance gate towards corso Vittorio)
Kaushka Photography Torino
#NewsEventsTurinFashion - tema "Liberta"
FOTO ANTICHE TORINO.wmv - YouTube
YouTube480 × 360Ricerca tramite immagine
FOTO ANTICHE TORINO.wmv
Colpo al cuore del racket della prostituzione
Operazione della Squadra Mobile: arrestati 13 sfruttatori componenti
di un’organizzazione albanese e romena. Indagine partita da un tentato
omicidio del 2013
Prostituzione in via Pietro Cossa, area interessata dall’indagine della polizia
Torino ricorda le antiche città di guarnigione, i doveri stanno prima
dei diritti, l’aria è fredda e la gente si sveglia presto e va a letto
presto, l’antifascismo è una cosa seria, il lavoro anche e anche il
profitto.
Photo Marco Volpe
. Polizia Stradale 1951 sfilata a Torino
La prostitute nigeriane a Torino: giovani, pendolari e pressate dal debito verso gli sfruttatori
Kaushka Photography Torino
#NewsEventsTurinFashion - tema "TORINO"
#NewsEventsTurinFashion - tema "TORINO"
Porta Nuova ed i tram storici di Torino
Torino: quarantenne sedotto da una escort, lei gli sottrae 35mila euro
Uomo si innamora di prostituta romena: lei
gli promette che cambierà vita, ma in realtà lo raggira. La donna è
stata incarcerata per calunnia e circonvenzione d’incapace
Non aveva accettato la nuova relazione dell'ex marito
“Mi hai portato via il marito”. Botte in strada fra due donne gelose. Arrivano i carabinieri
Panoramica aerea del complesso del Lingotto; in basso si scorge anche l'arco olimpico di Torino
Le Lingotto vu du ciel (Turin), Vincent Debierre
Torino non fu mai propizia abbastanza alle arti: né lo è anche adesso, e lo era tanto meno a que' tempi.
(Vittorio Bersezio)
Flavio Bandiera photography Torino
Solo dopo 7 anni di lavori ecco la nuova stazione di Torino: e ci piove dentro...
La stazione nel 1908 - foto archivio storico FS
Racket prostituzione a Torino, la banda 'affittava' i marciapiedi agli sfruttatori
Donne Torino 1930
Photo Marco Volpe
Flavio Bandiera photography Torino
Solo dopo 7 anni di lavori ecco la nuova stazione di Torino: e ci piove dentro...
La stazione nel 1908 - foto archivio storico FS
Racket prostituzione a Torino, la banda 'affittava' i marciapiedi agli sfruttatori
Donne Torino 1930
Photo Marco Volpe
Per Kirkeby, Opera per Torino; Torino, largo Orbassano
(Gianni Agnelli)
Vincenzo Ramella - Photo
Lago di Viverone.
nevicata a Torino - 25 aprile 1972
Torino. Gang controllava prostitute e investiva in piantagioni marijuana
Photo Marco Volpe
Il Duomo di Torino, d'epoca rinascimentale, sede delle varie Ostensioni della Sindone
Vincenzo Ramella - Photo
2012
Bombardamenti a Torino. Via Nizza, Corso Somellier
Sgominata a Torino organizzazione che sfruttava prostitute brasiliane: un giro d'affari di un milione di euro
Donne Torinese - Sue Hodgetts
Photo Marco Volpe2012
Bombardamenti a Torino. Via Nizza, Corso Somellier
Sgominata a Torino organizzazione che sfruttava prostitute brasiliane: un giro d'affari di un milione di euro
Donne Torinese - Sue Hodgetts
Il Balon
Mercato delle pulci del Balon, a Porta Palazzo, Torino (Italia)
Tra le cose che rendono cospicua e celebre quella Dominante (Torino), vi
è la cittadella di figura Pentagona, fabricata e ridotta in tutta
perfettione dalla vigilanda del Duca Emanuel Filiberto sopra modello di
quella d'Anuersa [Anversa], nelle Fiandre, che due anni dopo quella fu terminata dal medesimo ingegnere.
(Giovanni Andrea Pauletti)
Vincenzo Ramella - Photo
2012. Polizia Stradale 1951 sfilata a Torino
La prostitute nigeriane a Torino: giovani, pendolari e pressate dal debito verso gli sfruttatori
donna a Torino - IKHALS
Photo Marco Volpe
Parco del Valentino
Una certa confusione regna nelle nostre teste circa il «terziario avanzato», definizione che da un po' di tempo rimbalza seccamente sui più aggiornati pavimenti italici, come una pallina da ping-pong sfuggita ai giocatori. A volte crediamo che faccia parte del gergo sportivo, come «terzino di spinta» o «ala tornante»; a volte ci sembra appartenere alla terminologia sindacale (migliaia di terziari che avanzano in corteo, bandiere al vento ...) o a quello degli ordini religiosi (un terziario francescano, avanzato più degli altri nell'ascesi ...), quando non si mescoli addirittura alle nostre reminiscenze classiche («Fabio Massimo, avendo fatto avanzare i terziari contro la cavalleria punica ...»). Ma, dopo lo scandalo delle tangenti nell'amministrazione torinese, siamo quasi sicuri di aver capito.
(Fruttero & Lucentini)
Claudio Giordano Photographer
(© Maurizio Montanaro™ - / Flickr)
Torino (TO) Rapina una prostituta con la macchina della ex suocera, arrestato un 53enne
Photo Marco Volpe
C’è un’altra Torino celata agli occhi dei più, non la Torino dei grandi palazzi, dei parchi, ma la città che vanta tradizioni esoteriche antiche di secoli.
Troppe volte considerata soltanto il vertice del satanismo europeo e del culto massonico, la Torino sotterranea tra cunicoli, passaggi e rifugi ha accolto e dato protezione a grandi nomi come Cagliostro e Nostradamus.
Photo Marco Volpe
Torino vanta una tradizione esoterica secolare,sorge alla confluenza di due fiumi, il Po e la Dora, ed è posta al vertice di due triangoli, quello della magia bianca e quello della magia nera
gran_madre_torino_magica
Photo Marco Volpe
I triangoli magici
Torino si trova al vertice di due triangoli geografici:quello di magia bianca che la unisce a Praga e a Lione quello di magia nera che la collega a Londra e a San Francisco.
Porte e Obelischi
L’antico tracciato romano di Torino apriva le quattro porte d’accesso sui quattro punti cardinali.
L’elemento acqua
La posizione geografica di Torino, posta alla confluenza del Po e della Dora, rappresentavano la sacrilità. I due fiumi esprimevano il loro valore vitale e spirituale
Le grotte alchemiche
Secondo gli studiosi di esoterismo, il Tempio Segreto e le Grotte Alchemiche esisterebbero ancora oggi e ingressi e passaggi ben nascosti ne consentirebbero tutt'ora l'accesso.
Il Portone del Diavolo
Palazzo Trucchi di Levaldigi, da sempre associato a tradizioni diaboliche, è una costruzione imponente fatta erigere nel 1673 su disegni di Amedeo di Castellamonti.
Palazzo Madama
Le mura, che hanno sempre avuto significati simbolici profondi, assunsero l’immagine di potere protettivo femminile che racchiude dentro di sé il centro della vita dell’agglomerato urbano
I misteriosi occhi di Via Lascaris
Percorrendo Via Lascaris ai più attenti non sfuggiranno i curiosi occhi dal taglio quasi maligno che si aprono ai piedi di un palazzo antica sede di una Loggia Massonica.
La Fontana del Frejus: entrata per l'inferno
E' indicata dagli esoteristi come il cuore nero della città per due motivi: si trova ad occidente e quindi in posizione infausta e perché vi era la "vallis occisorum"luogo di uccisione e di sepoltura
La Fontana Angelica
In chiave esoterica la scelta di spostare la fontana Angelica dove si trova oggi fu errata, dato che con questa nuova collocazione perse l’orientamento verso est.
Claudio Giordano Photographer
TORINO. Violenze sessuali: abusarono di prostituta, due arresti
Photo Marco Volpe & Penelopephoto
Inoltre, la tradizione racconta che lo sguardo della statua che rappresenta la Fede, davanti alla Gran Madre, indichi il luogo dove sono nascoste le informazioni per trovare il Santo Graal e il castello di Moncalieri fu una delle sedi dei cavalieri Templari!
Il Duomo racchiude una delle reliquie più prestigiose "La Sacra Sindone", il telo che avvolgeva il corpo di Gesù dopo la crocifissione.
Ma non finisce qui.
Oltre al Museo Egizio, secondo solo a quello de Il Cairo, sotto Palazzo Madama si dice vi siano le "Grotte Alchemiche" sede di misteriosi alchimisti medioevali.
Immagine storica del Palazzo dell'Accademia delle Scienze
Nulla nasce dal caso e nell’antichità, quando si iniziava la costruzione di un villaggio, che ampliato sarebbe diventato città, si seguivano sempre alcune regole.
Si pensava alla difesa, dotando i villaggi di muri di cinta e di torri di vedetta, e a propiziarsi il favore degli astri benevoli, infatti l’antico tracciato romano di Torino apriva le quattro porte d’accesso sui quattro punti cardinali:
ovest la “Porta Decumana” – sbocco di via Garibaldi su via della Consolata
est la “Porta Pretoria” – torri di Palazzo Madama in Piazza Castello
sud la “Porta Prìncipalis Dextera” – sbocco di Via San Tommaso su via Santa Teresa
nord la “Porta Prìncipalis Sinistra” – Porte Palatine
Claudio Giordano Photographer
Un altro elemento magico è dovuto alla confluenza del fiume Po, che rappresenta il Sole, con la Dora, simbolo della Luna, che da vita ad una sorta di anello intorno alla città.
Inoltre Torino è allineata sul 45° parallelo definito “della magia nera” e chissà se Padre Beccaria, professore di fisica all’università torinese e membro della Royal Society di Londra ne era al corrente quanto eseguì i calcoli matematici per delineare la posizione del capoluogo piemontese.
Prostitute, donne di serie B
Photo Marco Volpe
Nell’anno 1790 nel palazzo, che appartenne per un breve periodo di tempo a Marianna Carolina di Savoia, fu preparata una festa durante il carnevale con orchestrali, danzatrici, artisti; al fondo di una sala era raffigurata una scena infernale, le danzatrici coperte di minuscoli abiti ballavano tra le fiamme, dimenandosi come invasate simboleggiando le anime dannate.
Un ricevimento mondano sconvolto dal grido di una ballerina, tale Emma Cochet, ma alcuni la indicano con il nome di Vera Hertz, che si accasciò pugnalata mortalmente.
Le ipotesi furono molte, tuttavia il colpevole non fu mai identificato e neppure l’arma venne mai ritrovata.
Scrisse Alberto Fenoglio”:
“Quasi fosse un segno di riprovazione del cielo per il delitto, si scatenò sulla città, benché non ne fosse la stagione, una tempesta notturna impressionante in cui la pioggia scrosciava violenta, i lampi si susseguivano quasi ininterrottamente e il tuono accompagnava il temporale con un frastuono così forte che tremava tutto il palazzo.
La tragedia aveva fatto scendere un velo di gelo, di mestizia e anche paura su tutti, ma la gran paura esplose quando venne un lampo accecante seguito immediatamente da un rimbombo tremendo, fragori di vetri infranti, un soffio gelido, violento che spazzò il salone e spense tutte le luci, determinando il panico e una precipitosa fuga degli invitati”.
Non passò molto tempo che alcuni “testimoni” videro passeggiare un fantasma; evanescente scrutava le persone per poi scomparire attraverso i muri.
Photo Marco Volpe
Photo Marco Volpe
Photo Marco Volpe
Un’altra storia ammanta di mistero le mura di Palazzo Levaldigi, quello della scomparsa di un ufficiale durante la dominazione francese del 1917.
E’ ancora Fenoglio a raccontare il fattaccio:
”Il maggiore, che si chiamava Melchiorre Du Perril, si recò dal capitano Girare, cui toccava provvedere al servizio di sicurezza, per mostrargli un biglietto contenente minacce, appena ricevuto, e chiedergli una scorta che lo “coprisse” proteggendo la sua persona, mentre stava per mettersi in viaggio con documenti top secret.
Mentre gli preparavano una carrozza, egli consumò una veloce colazione. Nella strada, il postiglione, impaziente, era in attesa di partire.
Dopo quasi un’ora scese per andare a vedere perché il militare si attardasse.
Sulle prime gli dissero di aspettare ancora, perché Du Perril si stava preparando, poi due militari vennero ad annunciargli che non lo trovavano da nessuna parte.
“Nel palazzo pare non esserci. "Non l’avete per caso visto uscire?”, gli domandarono.
Il postiglione sbalordì:
”Certamente no, l’avrei notato”.
”Una ventina d’anni dopo quell’inspiegabile sparizione, alcuni muratori, durante l’esecuzione di lavori nel palazzo, abbattendo un muro rinvennero in una intercapedine lo scheletro di un uomo alto e robusto che era stato sepolto in piedi e trattenuto da due muriccioli laterali.
Il cranio presentava una netta frattura. Fu prospettata l’ipotesi di un intrigo internazionale, ma ormai era trascorso troppo tempo perché sulla vicenda si potesse fare luce.
Vista di Torino, stampata probabilmente a Norimberga. Dall'archivio della libreria antiquaria Bourlot di Torino
Title: Italy from the Alps to Mount Etna
Year: 1877 (1870s)
Authors: Stieler, Karl, 1842-1885 Cavagna Sangiuliani di Gualdana, Antonio, conte, 1843-1913, former owner. IU-R Paulus, Eduard, 1837-1907 Kaden, Woldemar, 1838-1907 Trollope, Frances Eleanor, d. 1913 Trollope, Thomas Adolphus, 1810-1892
La Fontana Angelica di piazza Solferino fu costruita secondo regole massoniche.
Richiesta al Comune dal grand’ Ufficiale Pietro Bajnotti a ricordo dei propri genitori inizialmente la sua collocazione era prevista di fronte al Duomo.
In chiave esoterica la scelta di spostare la fontana Angelica dove si trova oggi fu errata, dato che con questa nuova collocazione perse l’orientamento verso est.
Il Duomo di Torino fu eretto al posto di tre chiese
preesistenti:quella di San Salvatore, la più antica, quella di
San Giovanni Battista, dov’era conservata la mandibola del
Battista e quella dedicata a Santa Maria del Duomo, si può
dunque definire il Duomo torinese uno e trino.
Al di là delle Alpi, in Francia, si trova la cattedrale di Chartres, anch’essa sorta al posto di tre antiche chiese, a Rouen la costruzione della cattedrale ebbe inizio nel 1144 sopra le rovine di tre chiese.
Anche ad Amiens la cattedrale fu innalzata sopra tre chiese.
Torino, Chartres, Rouen e Amiens, quattro città nel cuore dell’Europa caratterizzate dalle loro cattedrali trine.
Sulla copertina di un vecchio lunario scoperto per caso, un’incisione di fine Seicento, mostra un angelo, che volando sull’Europa, sfiora con l’ala Amiens, Rouen, Parigi e Chartres, la mano sinistra indica Torino, la destra Santiago di Compostela.
Una sorta di mappa stellare, intrisa di religiosità, cammino per il pellegrinaggio dei devoti attirati dalle cattedrali che terminano il loro cammino spirituale a Santiago di Compostela.
Cattedrale di Rouen
Cattedrale di Amiens
Anno Mille e le reliquie
La testa di San Giovanni Battista. Esiste la reliquia o è un frutto di leggende del passato, e se esiste chi ne è il custode?
Torino ebbe un ruolo primario nelle
questioni legate ai fenomeni di sonnambulismo artificiale, così
erano definite
le persone che oggi potremmo definire “ipnotizzate”,
indotte in quelle condizioni dai “magnetizzatori”, discepoli del
medico viennese Mesmer, scopritore del magnetismo animale.
Con la scoperta di Mesmer, la medicina del XVIII secolo subì un forte contraccolpo.
Costretto dalle critiche della scienza ufficiale si trasferì a Parigi, dove fu accolto con entusiasmo dalla gente comune, in quanto pare che il "fluido magnetico" avesse un certo effetto.
Ma anche in Francia la medicina ufficiale si scagliò contro Mesmer, sostenendo che gli esperimenti del medico viennese fossero dei semplici trucchi per ingannare i creduloni, infine si trasferì in Svizzera, dove morì dimenticato da tutti.
E' indubbio che gli studi di Mesmer possano essere considerati una prima fondamentale traccia per le future tecniche dell'ipnotismo.
Secondo Mesmer l’energia sprigionata dagli organismi viventi era da considerarsi dotata di notevoli poteri terapeutici, in particolare nei riguardi dei disturbi mentali, e fu chiamata “sonnambulismo artificiale”.
Ben presto questo fenomeno divenne una moda conquistando i teatri torinesi; pagando quindici lire per i posti migliori era possibile assistere ad una serie di performance in cui gioco e mistero si amalgamavano.
L’opera di magnetizzatori e sonnambule, fortemente contestata da numerosi scienziati finì nella maglie della legge.
Nei mesi di febbraio e marzo dell’anno 1890, presso la VII sezione del Tribunale Correzionale un rilevante numero di magnetizzatori, sonnambuli e altri operatori del settore finirono sul banco degli imputati.
Le condanne per abuso di professione, o della credulità dei clienti furono pochissime, tuttavia la moda era ormai passata e nel giro di pochi anni il “magnetismo” fu definitivamente archiviato.
Torino, controllavano prostitute con app e coltivavano droga: 10 arresti
Sgominata a Torino una gang di origine albanese che sfruttava 10 donne per finanziare il traffico di droga: un giro d'affari che fruttava diversi milioni di euro
Nel 1865 Vincenzo Scarpa, che usava lo pseudonimo Niceforo Filatete, segretario del Conte di Cavour ed in seguito del principe di Carignano divenne direttore dell’Annale e rimase in carica per circa trent’anni.
Secondo il suo parere lo spiritismo doveva essere valutato con metodo scientifico e partire dal presupposto che gli spiriti non sono astrazioni, ma esseri definiti, limitati, circoscritti: incarnati nel corpo, ne costituiscono l’anima; sciolti dal corpo ne conservano una spoglia fluidica più leggera.
L’uomo è diviso in tre parti: l’anima o spirito, principio intelligente in cui risiede il senso morale; il corpo, involucro temporaneo che racchiude l’anima; il perispirito involucro semi materiale che è il legame tra l’anima e il corpo.
”Il perispirito quindi è parte integrante dello spirito, come il corpo è parte integrante dell’uomo; ma il perispirito solo non è punto lo spirito, come il corpo solo non è punto l’uomo; esso è per lo spirito ciò che per quest’ultimo è il copro, vale a dire lo strumento della sua azione”. ( Annali dello Spiritismo in Italia 1864).
Tra i tanti luoghi emblematici dello spiritismo torinese, ricordiamo Via Bava dove nel novembre del 1900, in uno scantina al numero sei accadevano dei fatti piuttosto insoliti: le bottiglie si muovevano da sole e cadevano sul pavimento o andavano fracassandosi contro le pareti.
Del fatto ne parlarono persino i giornali definendo il luogo “la cantina dei fantasmi. Il tutto cessò, dopo un mese circa, in concomitanza con il licenziamento del garzone dell’osteria.
Uno scherzo di qualche buontempone?
In realtà il fatto fu preso molto sul serio, tanto che se interessò persino Cesare Lombroso, che dopo aver assistito ad una serie di esperimenti della medium Eusapia Paladino, dimostrò una pacata ma concreta apertura verso i cosiddetti fenomeni paranormali.
Oggi il fenomeno sarebbe considerato in quella fenomenologia che i parapsicologi definiscono “Poltergeist”.
Enrichetta Naum, invece, pare che con gli spiriti ci vivesse a stretto contatto e che questa sua “convivenza” la costrinse a spostamenti continui, da via Cappel Verde, a via Della Basilica e infine in via Garibaldi.
Per anni fu una preziosa consigliera per quelle persone tormentate dalla presenza degli spiriti; Enrichetta offriva a tutti la sua esperienza invitandoli a recitare una preghiera nella chiesa del Corpus Domini.
Ai tempi della ghigliottina, la tradizione popolare sosteneva che i fantasmi di alcuni condannati si aggirassero di notte in piazza Carlo Emanuele II, in particolare fu visto in più occasioni lo spettro di una cappellaia condannata per aver ucciso il marito.
Nella notte tra il 28 e il 29 agosto 1861 un incendio devastò degli edifici in via Tarino e causò la morte di alcune persone; per un certo tempo si raccontò che i fantasmi dei morti tra le fiamme ritornassero tra le macerie per raccogliere le cose appartenute loro durante la vita.
Nello stesso periodo, molte persone giurano di aver visto il fantasma di uomo che si era impiccato in una delle soffitte della casa all’angolo tra via Milano e via IV Marzo, aggirarsi in piazza Delle Erbe (Palazzo di Città).
Tra gli altri fantasmi di Torino si ricorda spesso quello di Elena Matilde Provana di Druent, che si aggirerebbe nelle sale di Palazzo Barolo, da dove morì gettandosi da una finestra nel 1701.
In un edificio di Via Mascara, strada che oggi non esiste più ed era situata tra via Tasso e via Conte Verde, intorno alla metà del XIX secolo una donna era tormentata da un sogno ricorrente: tre scheletri dentro tre bare che facendo alcuni movimenti la incitavano a seguirli.
La donna si confidò con alcuni amici, alcuni le consigliarono di recarsi da un medium, altri da un medico, ci fu qualcuno che invece propose di indagare se nella casa si aggirassero anime in pena.
Fu la giusta soluzione, infatti nelle cantine furono ritrovati, sepolti sotto mezzo metro di terra, tre sacchi contenenti altrettanti scheletri.
Sul finire dell’Ottocento Torino sacrificava, in nome di nuovi interessi commerciali, quelle viuzze colme di storie e leggende che tanto appassionano gli studiosi di esoterismo e di strani fatti.
E’ il caso di via Mascara o via delle Maschere, dove al primo piano abitava Adalgisa una donna di nobile famiglia appassionata di lirica e dedita ad opere caritatevoli.
Adalgisa era tormentata, una volta al mese, da un sogno ricorrente, vedeva tre bare nere con fregi in oro che lentamente si aprivano per lasciare uscire tre spettri i quali agitando le braccia sembravano tracciare segni di richiamo.
Adalgisa raccontò ai suoi parenti di questo strano sogno ricorrente e bene presto si sparse la voce in giro, tanto che una sera durante una cena, un magistrato assai curioso sentendo parlare del fatto volle conoscere ogni particolare e decise di fare delle ricerche nello scantinato del palazzo, in un punto in cui il sotterraneo si stringeva con una curva che terminava sotto l’attuale via Quattro Marzo.
Durante gli scavi furono ritrovati tre sacchi; ognuno conteneva uno scheletro.
Le indagine non portano a nulla se non che tutti e tre erano stati uccisi con un colpo vibrato al cranio.
Adalgisa non sognò più le bare.
Tempo dopo, in via delle Orfane venne uccisa a pugnalate, da un rapinatore occasionale, un’anziana donna che prestava soldi ad usura.
Arrestato e condannato a morte mentre veniva condotto al luogo dell’esecuzione fece uno strano racconto ai suoi difensori:
”Pensate a tre bare, su ogni bara sta scritto un numero …”.
Un collegamento con le bare di Contrada delle Maschere?
Non lo sapremo mai …rimane uno dei tanti misteri di Torino
Photo Marco Volpe
Parco del Valentino
Una certa confusione regna nelle nostre teste circa il «terziario avanzato», definizione che da un po' di tempo rimbalza seccamente sui più aggiornati pavimenti italici, come una pallina da ping-pong sfuggita ai giocatori. A volte crediamo che faccia parte del gergo sportivo, come «terzino di spinta» o «ala tornante»; a volte ci sembra appartenere alla terminologia sindacale (migliaia di terziari che avanzano in corteo, bandiere al vento ...) o a quello degli ordini religiosi (un terziario francescano, avanzato più degli altri nell'ascesi ...), quando non si mescoli addirittura alle nostre reminiscenze classiche («Fabio Massimo, avendo fatto avanzare i terziari contro la cavalleria punica ...»). Ma, dopo lo scandalo delle tangenti nell'amministrazione torinese, siamo quasi sicuri di aver capito.
(Fruttero & Lucentini)
Claudio Giordano Photographer
(© Maurizio Montanaro™ - / Flickr)
Torino (TO) Rapina una prostituta con la macchina della ex suocera, arrestato un 53enne
Photo Marco Volpe
C’è un’altra Torino celata agli occhi dei più, non la Torino dei grandi palazzi, dei parchi, ma la città che vanta tradizioni esoteriche antiche di secoli.
Troppe volte considerata soltanto il vertice del satanismo europeo e del culto massonico, la Torino sotterranea tra cunicoli, passaggi e rifugi ha accolto e dato protezione a grandi nomi come Cagliostro e Nostradamus.
Il Borgo e la Rocca medievali, all'interno del Valentino
Parco del Valentino e Borgo medievale, a Torino (Italy), lungo la riva del fiume Po
Una città rigida e codina che amava [nel 1847]
le parate militari e le processioni, brulicante di divise e di tonache;
una città dove, tra una guerra e un giubileo, si affilavano le armi, si
accendevano ceri, e ci si annoiava a morte.
Roberto Gervaso)
Claudio Giordano Photographer
Piazza Solferino e Fontana Angelica - Torino 1956
Baby prostituta, astigiano nei guai
Maxi inchiesta della procura di Torino, otto i clienti di una diciassettenne residente nel cuneese
Photo Marco Volpe
Torino vanta una tradizione esoterica secolare,sorge alla confluenza di due fiumi, il Po e la Dora, ed è posta al vertice di due triangoli, quello della magia bianca e quello della magia nera
gran_madre_torino_magica
Guida de' forestieri, 1753 ( La Guida, su Biblioteca Digitale BEIC.)
Frontespizio dell'opera.
Guido Gozzano
- Ch'io perseguendo mie chimere vane | pur t'abbandoni e cerchi altro soggiorno, | ch'io pellegrini verso il Mezzogiorno | a belle terre tiepide e lontane, | la metà di me stesso in te rimane | e mi ritrovo ad ogni mio ritorno.
- Da Palazzo Madama al Valentino | ardono l'Alpi tra le nubi accese ... | È questa l'ora antica torinese, | è questa l'ora vera di Torino.
- La Regina Maria, Re Vittorio Amedeo, | la Corte, il Clero, i Nobili aprivano il corteo. | Le carrozze di gala avanzavano lente | per Torino infiorata tra la folla piangente | – la bèla Carolin (la folla la chiamava | così, familiarmente, la folla che l'amava!)
Claudio Giordano Photographer
Torino via pietro micca 1
Torino via pietro micca 1
Taglieggia per mesi due prostitute: "Se non mi paghi, ammazzo i tuoi figli"
Arrestato con l'accusa di violenza sessuale, rapina e lesioni
Photo Marco Volpe
I triangoli magici
Torino si trova al vertice di due triangoli geografici:quello di magia bianca che la unisce a Praga e a Lione quello di magia nera che la collega a Londra e a San Francisco.
Porte e Obelischi
L’antico tracciato romano di Torino apriva le quattro porte d’accesso sui quattro punti cardinali.
L’elemento acqua
La posizione geografica di Torino, posta alla confluenza del Po e della Dora, rappresentavano la sacrilità. I due fiumi esprimevano il loro valore vitale e spirituale
Le grotte alchemiche
Secondo gli studiosi di esoterismo, il Tempio Segreto e le Grotte Alchemiche esisterebbero ancora oggi e ingressi e passaggi ben nascosti ne consentirebbero tutt'ora l'accesso.
Il Portone del Diavolo
Palazzo Trucchi di Levaldigi, da sempre associato a tradizioni diaboliche, è una costruzione imponente fatta erigere nel 1673 su disegni di Amedeo di Castellamonti.
Palazzo Madama
Le mura, che hanno sempre avuto significati simbolici profondi, assunsero l’immagine di potere protettivo femminile che racchiude dentro di sé il centro della vita dell’agglomerato urbano
I misteriosi occhi di Via Lascaris
Percorrendo Via Lascaris ai più attenti non sfuggiranno i curiosi occhi dal taglio quasi maligno che si aprono ai piedi di un palazzo antica sede di una Loggia Massonica.
La Fontana del Frejus: entrata per l'inferno
E' indicata dagli esoteristi come il cuore nero della città per due motivi: si trova ad occidente e quindi in posizione infausta e perché vi era la "vallis occisorum"luogo di uccisione e di sepoltura
La Fontana Angelica
In chiave esoterica la scelta di spostare la fontana Angelica dove si trova oggi fu errata, dato che con questa nuova collocazione perse l’orientamento verso est.
Biblioteca nazionale di Torino
Torino è allineata sul 45° parallelo, segnato dalla fontana con
obelisco, la Fontana del Frejus, che domina Piazza Statuto ed è
considerato uno dei punti più negativi della città.
Poco distante in Piazza Solferino troviamo la "Porta dell'Infinito" rappresentata dalla Fontana Angelica
Poco distante in Piazza Solferino troviamo la "Porta dell'Infinito" rappresentata dalla Fontana Angelica
fontana_frejus
TORINO. Violenze sessuali: abusarono di prostituta, due arresti
Photo Marco Volpe & Penelopephoto
Inoltre, la tradizione racconta che lo sguardo della statua che rappresenta la Fede, davanti alla Gran Madre, indichi il luogo dove sono nascoste le informazioni per trovare il Santo Graal e il castello di Moncalieri fu una delle sedi dei cavalieri Templari!
Il Duomo racchiude una delle reliquie più prestigiose "La Sacra Sindone", il telo che avvolgeva il corpo di Gesù dopo la crocifissione.
Ma non finisce qui.
Oltre al Museo Egizio, secondo solo a quello de Il Cairo, sotto Palazzo Madama si dice vi siano le "Grotte Alchemiche" sede di misteriosi alchimisti medioevali.
Immagine storica del Palazzo dell'Accademia delle Scienze
Nulla nasce dal caso e nell’antichità, quando si iniziava la costruzione di un villaggio, che ampliato sarebbe diventato città, si seguivano sempre alcune regole.
Si pensava alla difesa, dotando i villaggi di muri di cinta e di torri di vedetta, e a propiziarsi il favore degli astri benevoli, infatti l’antico tracciato romano di Torino apriva le quattro porte d’accesso sui quattro punti cardinali:
ovest la “Porta Decumana” – sbocco di via Garibaldi su via della Consolata
est la “Porta Pretoria” – torri di Palazzo Madama in Piazza Castello
sud la “Porta Prìncipalis Dextera” – sbocco di Via San Tommaso su via Santa Teresa
nord la “Porta Prìncipalis Sinistra” – Porte Palatine
Claudio Giordano Photographer
Un altro elemento magico è dovuto alla confluenza del fiume Po, che rappresenta il Sole, con la Dora, simbolo della Luna, che da vita ad una sorta di anello intorno alla città.
Inoltre Torino è allineata sul 45° parallelo definito “della magia nera” e chissà se Padre Beccaria, professore di fisica all’università torinese e membro della Royal Society di Londra ne era al corrente quanto eseguì i calcoli matematici per delineare la posizione del capoluogo piemontese.
Prostitute, donne di serie B
Photo Marco Volpe
Parlando di magia nera non si può non ricordare il cuore nero di Torino
: Piazza Statuto, ove al centro di una piccola aiuola si innalza un
obelisco con un astrolabio alla sommità.
Identico obelisco lo troviamo ad undici chilometri di distanza in Piazza Rivoli, al termine di corso Francia, strada che traccia una perfetta linea retta
Le iscrizioni al di sotto dell'obelisco di Piazza Statuto recitano:
sul lato est
ANNO MDCCLX
JVSSV REGIS KAROLI
JOANNES BAPTISTA BECCARIA
MENSIS TRIANGVLIS
QVATVOR AD ALPES GRAJAS
TOTIDEM AD MARITIMAS
ARCVM MERIDIANI TAVRINENSIS
DEFINIVIT
TRIANGOLORVM BASIS VIA RIPVLINA
INITIUM BASIS CENTRUM CIRCULI AEREI
IN MARMORE DEFIXI
MARMOR SVB TERRA LATENS HINC VERSVS
AVSTRVM ABEST METRIS NOVEM
Anno 1760. Su ordine del re Carlo Giovanni Battista Beccaria misurò triangoli quattro nelle alpi Graie altrettanti nelle Marittime dell’ arco del meridiano torinese. Definì sulla via di Rivoli la base dei triangoli. L'inizio della base nel centro del circolo astronomico infisso nel marmo. La pietra giace sottoterra da questo punto verso oriente circa nove metri.
Sul lato nord:
LUNGHEZZA DELLA BASE
METRI 11793,60
ALTEZZA DELL'ESTREMITA' TORINESE
SUL LIVELLO DEL MARE
ALLO ZERO DELL'IDROMETRO
DELLA DARSENA DI GENOVA
METRI 245,65
Sul lato ovest:
AB TERMINO
BASIS
TAVRINENSIS
AD TERMINVM
RIPVLINVM
METRA
[11793]
ET MILLIMETRA [640]
Dal termine della base di Torino al termine di Rivoli metri 11793 e millimetri 640
Sul lato sud:
ANNO MDCCCVIII
AVSPICIIS
CAMILLI BVRGHESI AVGVSTI
PRAEFECTO PADI STEPHANO VINCENT
MAGISTRO VRBIS JOANNE NEGRO
INITIUM MENSVRAE
GRADUS TAVRINENSIS
A VIRIS DOCTIS
RECOGNITVM ET PROBATVM
Anno 1808. Con gli auspici Camillo Augusto Borghese Prefetto del Dipartimento del Po Stefano Vincent [Martignola] maire Giuseppe [Eugenio] Negro l'inizio della misura del grado torinese fu ritrovato e riconosciuto per buono da uomini dotti.]
Politecnico di Torino
Sull'obelisco di Rivoli, nella parte rivolta a Torino si legge la stessa iscrizione dell'obelisco di Piazza Statuto
ANNO MDCCLX
JVSSV REGIS KAROLI
JOANNES BAPTISTA BECCARIA
MENSIS TRIANGVLIS
QVATVOR AD ALPES GRAJAS
TOTIDEM AD MARITIMAS
ARCVM MERIDIANI TAVRINENSIS
DEFINIVIT
TRIANGOLORVM BASIS VIA RIPVLINA
INITIUM BASIS CENTRUM CIRCULI AEREI
IN MARMORE DEFIXI
MARMOR SVB TERRA LATENS HINC VERSVS
AVSTRVM ABEST METRIS NOVEM
Anno 1760. Su ordine del re Carlo Giovanni Battista Beccarla misurò triangoli quattro nelle alpi Graie altrettanti nelle Marittime dell’ arco del meridiano torinese. Definì sulla via di Rivoli la base dei triangoli. L'inizio della base nel centro del circolo astronomico infisso nel marmo. La pietra giace sottoterra da questo punto verso oriente circa nove metri.
Dalla parte opposta:
OPVS
LOMBARDI ARCHITECTI
CONSTITVTVM
MENSE DECEMBRI
ANNO MDCCCVIII
Opera di architetto lombardo (o dell'architetto Lombardi?) eretta nel mese di dicembre anno 1808.
Claudio Giordano Photographer
L’acqua è fonte mistica di vita, potenza ed elemento primordiale della creazione.
Nell’antichità il Po, l’acqua sacra di Torino, unitamente a quella della Dora, formava svariate anse.
Sulle sponde di una di queste si formò un primo nucleo abitato presso il quale, all’approssimarsi dei solstizi i sacerdoti Celti delle vicine regioni, vi si riunivano per celebrare rituali solenni estivi ed invernali.
Per i Celti il Po divenne Padus, il fiume in cui scorre la gloria del Padre o “fiume dei pioppi”, per la gran presenza di questi alberi sulle sponde.
L’elemento acqua esprimeva il suo valore sia da un punto di vista vitale, che spirituale, inoltre la posizione geografica alla confluenza dei due fiumi rappresenta la sacralità.
Il Po è il Sole, quindi la parte maschile, mentre la Dora è la luna, la parte femminile, uniti formano una sorta di anello protettivo intorno alla città.
Inoltre la confluenza di questi due fiumi a forma di Y, determina nel simbolismo, il bivio, la scelta.
La strada di destra è diretta verso il cielo, quella di sinistra agli inferi.
Il momento cruciale in cui l’iniziato deve decidere il proprio percorso individuale e solo dopo averlo compiuto potrà fruire dell’aiuto del cielo.
Troviamo l’antico nome del Po, Eridano nei racconti su Aralio e Beloch, re di Babilonia, i quali narrano i viaggi in Italia di Fetonte, detto anche Eridano.
Torino
Photo Marco Volpe
La tradizione vuole che Eridano, per alcuni proveniente dalla Grecia, per altri dall‘Egitto, avrebbe fondato con l’aiuto del figlio Genuino o Ligurio alcune colonie in Italia e soprattutto avrebbe dato origine alla città di Torino.
Secondo un discorso mitologico e astronomico il nome Eridano deriva dal Al – Nahr, antica parola araba.
Da Akher – al Nahr, la foce del fiume, deriva Achenar, una stella che già figurava nel catalogo di Tolomeo, nonostante che ad Alessandria d’Egitto, non fosse visibile, a causa della processione degli equinozi, che tende a farla salire verso nord.
Si tratta di un lungo fiume di stelle che si estende da Orione fino all’Idra Maschio, la cui sorgente è sotto la costellazione del Toro.
Secondo Esiodo, l’Eridano è il fiume “dai profondi vortici, che scorre nell’estremo nord, ai confini del mondo dove abita la schiatta degli Iperborei valenti a cavallo, che la Terra nutrice dai molti pascoli aveva generato molto numerosi, lungi presso le correnti precipitose dell’Eridano dal letto profondo”
Una città che lega a sé i valori ultraterreni nei monti che la circondano, sede degli dei, e nell’acqua che la lambisce, simbolo della memoria e della percezione.
Si evince, inoltre, il legame sempre più forte con la cultura dell’Antico Egitto, dove il Nilo era il fiume sacro, fonte di vita tanto importante da essere associato alla sacralità.
Claudio Giordano Photographer
Torino Borgo San Donato
Photo Penelopephoto
Photo Marco Volpe
Photo Penelopephoto
Identico obelisco lo troviamo ad undici chilometri di distanza in Piazza Rivoli, al termine di corso Francia, strada che traccia una perfetta linea retta
Le iscrizioni al di sotto dell'obelisco di Piazza Statuto recitano:
sul lato est
ANNO MDCCLX
JVSSV REGIS KAROLI
JOANNES BAPTISTA BECCARIA
MENSIS TRIANGVLIS
QVATVOR AD ALPES GRAJAS
TOTIDEM AD MARITIMAS
ARCVM MERIDIANI TAVRINENSIS
DEFINIVIT
TRIANGOLORVM BASIS VIA RIPVLINA
INITIUM BASIS CENTRUM CIRCULI AEREI
IN MARMORE DEFIXI
MARMOR SVB TERRA LATENS HINC VERSVS
AVSTRVM ABEST METRIS NOVEM
Anno 1760. Su ordine del re Carlo Giovanni Battista Beccaria misurò triangoli quattro nelle alpi Graie altrettanti nelle Marittime dell’ arco del meridiano torinese. Definì sulla via di Rivoli la base dei triangoli. L'inizio della base nel centro del circolo astronomico infisso nel marmo. La pietra giace sottoterra da questo punto verso oriente circa nove metri.
Sul lato nord:
LUNGHEZZA DELLA BASE
METRI 11793,60
ALTEZZA DELL'ESTREMITA' TORINESE
SUL LIVELLO DEL MARE
ALLO ZERO DELL'IDROMETRO
DELLA DARSENA DI GENOVA
METRI 245,65
Sul lato ovest:
AB TERMINO
BASIS
TAVRINENSIS
AD TERMINVM
RIPVLINVM
METRA
[11793]
ET MILLIMETRA [640]
Dal termine della base di Torino al termine di Rivoli metri 11793 e millimetri 640
Sul lato sud:
ANNO MDCCCVIII
AVSPICIIS
CAMILLI BVRGHESI AVGVSTI
PRAEFECTO PADI STEPHANO VINCENT
MAGISTRO VRBIS JOANNE NEGRO
INITIUM MENSVRAE
GRADUS TAVRINENSIS
A VIRIS DOCTIS
RECOGNITVM ET PROBATVM
Anno 1808. Con gli auspici Camillo Augusto Borghese Prefetto del Dipartimento del Po Stefano Vincent [Martignola] maire Giuseppe [Eugenio] Negro l'inizio della misura del grado torinese fu ritrovato e riconosciuto per buono da uomini dotti.]
Politecnico di Torino
Sull'obelisco di Rivoli, nella parte rivolta a Torino si legge la stessa iscrizione dell'obelisco di Piazza Statuto
ANNO MDCCLX
JVSSV REGIS KAROLI
JOANNES BAPTISTA BECCARIA
MENSIS TRIANGVLIS
QVATVOR AD ALPES GRAJAS
TOTIDEM AD MARITIMAS
ARCVM MERIDIANI TAVRINENSIS
DEFINIVIT
TRIANGOLORVM BASIS VIA RIPVLINA
INITIUM BASIS CENTRUM CIRCULI AEREI
IN MARMORE DEFIXI
MARMOR SVB TERRA LATENS HINC VERSVS
AVSTRVM ABEST METRIS NOVEM
Anno 1760. Su ordine del re Carlo Giovanni Battista Beccarla misurò triangoli quattro nelle alpi Graie altrettanti nelle Marittime dell’ arco del meridiano torinese. Definì sulla via di Rivoli la base dei triangoli. L'inizio della base nel centro del circolo astronomico infisso nel marmo. La pietra giace sottoterra da questo punto verso oriente circa nove metri.
Dalla parte opposta:
OPVS
LOMBARDI ARCHITECTI
CONSTITVTVM
MENSE DECEMBRI
ANNO MDCCCVIII
Opera di architetto lombardo (o dell'architetto Lombardi?) eretta nel mese di dicembre anno 1808.
Claudio Giordano Photographer
Scontri in corso Traiano a Torino nel luglio 1962
La rivolta di piazza Statuto a Torino, scontri in corso Traiano (luglio 1962)
L’acqua è fonte mistica di vita, potenza ed elemento primordiale della creazione.
Nell’antichità il Po, l’acqua sacra di Torino, unitamente a quella della Dora, formava svariate anse.
Sulle sponde di una di queste si formò un primo nucleo abitato presso il quale, all’approssimarsi dei solstizi i sacerdoti Celti delle vicine regioni, vi si riunivano per celebrare rituali solenni estivi ed invernali.
Per i Celti il Po divenne Padus, il fiume in cui scorre la gloria del Padre o “fiume dei pioppi”, per la gran presenza di questi alberi sulle sponde.
L’elemento acqua esprimeva il suo valore sia da un punto di vista vitale, che spirituale, inoltre la posizione geografica alla confluenza dei due fiumi rappresenta la sacralità.
Il Po è il Sole, quindi la parte maschile, mentre la Dora è la luna, la parte femminile, uniti formano una sorta di anello protettivo intorno alla città.
Inoltre la confluenza di questi due fiumi a forma di Y, determina nel simbolismo, il bivio, la scelta.
La strada di destra è diretta verso il cielo, quella di sinistra agli inferi.
Il momento cruciale in cui l’iniziato deve decidere il proprio percorso individuale e solo dopo averlo compiuto potrà fruire dell’aiuto del cielo.
Troviamo l’antico nome del Po, Eridano nei racconti su Aralio e Beloch, re di Babilonia, i quali narrano i viaggi in Italia di Fetonte, detto anche Eridano.
Torino
Photo Marco Volpe
La tradizione vuole che Eridano, per alcuni proveniente dalla Grecia, per altri dall‘Egitto, avrebbe fondato con l’aiuto del figlio Genuino o Ligurio alcune colonie in Italia e soprattutto avrebbe dato origine alla città di Torino.
Secondo un discorso mitologico e astronomico il nome Eridano deriva dal Al – Nahr, antica parola araba.
Da Akher – al Nahr, la foce del fiume, deriva Achenar, una stella che già figurava nel catalogo di Tolomeo, nonostante che ad Alessandria d’Egitto, non fosse visibile, a causa della processione degli equinozi, che tende a farla salire verso nord.
Si tratta di un lungo fiume di stelle che si estende da Orione fino all’Idra Maschio, la cui sorgente è sotto la costellazione del Toro.
Secondo Esiodo, l’Eridano è il fiume “dai profondi vortici, che scorre nell’estremo nord, ai confini del mondo dove abita la schiatta degli Iperborei valenti a cavallo, che la Terra nutrice dai molti pascoli aveva generato molto numerosi, lungi presso le correnti precipitose dell’Eridano dal letto profondo”
Una città che lega a sé i valori ultraterreni nei monti che la circondano, sede degli dei, e nell’acqua che la lambisce, simbolo della memoria e della percezione.
Si evince, inoltre, il legame sempre più forte con la cultura dell’Antico Egitto, dove il Nilo era il fiume sacro, fonte di vita tanto importante da essere associato alla sacralità.
Castello del Valentino, sede della facoltà di architettura del Politecnico
Valentino Castle
C'è una Torino sotterranea e misteriosa, chilometri di gallerie che un tempo erano arterie vive della città, rifugi di guerra, di carestia in caso di pericolo. |
Claudio Giordano Photographer
Torino Borgo San Donato
Dalla cripta della
SS. Annunziata e dai sotterranei di
Palazzo Madama si
accedeva anche alle Grotte Alchemiche, notevoli luoghi di potere
all'incrocio di importanti linee telluriche e geomantiche. meta di
personaggi del calibro di
Nostradamus, Paracelso,
Cagliostro e il Conte
di Saint Germain.
Apolonnio di Tyana, grande mago e conoscitore dell'arte occulta di preparare talismani, nel 93 d.C. circa, nascose in un luogo segretissimo e inespugnabile (la terza Grotta Alchemica) un potentissimo talismano.
Apolonnio di Tyana, grande mago e conoscitore dell'arte occulta di preparare talismani, nel 93 d.C. circa, nascose in un luogo segretissimo e inespugnabile (la terza Grotta Alchemica) un potentissimo talismano.
Anche i
Savoia conoscevano bene i misteri di Torino e alla loro corte
erano sempre benvenuti maghi e celebri alchimisti.
Lo stesso Emanuele Filiberto aveva un laboratorio alchemico nei sotterranei di Palazzo Madama, da cui aveva accesso alle Grotte Alchemiche.
Lo stesso Emanuele Filiberto aveva un laboratorio alchemico nei sotterranei di Palazzo Madama, da cui aveva accesso alle Grotte Alchemiche.
Secondo gli studiosi di esoterismo, il Tempio Segreto e le Grotte
Alchemiche esisterebbero ancora oggi e ingressi e passaggi ben nascosti
ne consentirebbero tutt'ora l'accesso.
Da Torino ad Asti, profughe minorenni costrette a prostituirsi
Photo Penelopephoto
Photo Marco Volpe
Photo Penelopephoto
Sorge su una delle strade più centrali di Torino, in tempi passati Via San Carlo fino al 1849, quando il Consiglio Comunale decise di dedicarla a Vittorio Alfieri, che vi dimorò, ricordandolo con una lapide sulla facciata della sua abitazione, la prima a destra giungendo da Piazza San Carlo. |
L'imponente scalinata progettata da Juvarra, Palazzo Madama
Nell’anno 1790 nel palazzo, che appartenne per un breve periodo di tempo a Marianna Carolina di Savoia, fu preparata una festa durante il carnevale con orchestrali, danzatrici, artisti; al fondo di una sala era raffigurata una scena infernale, le danzatrici coperte di minuscoli abiti ballavano tra le fiamme, dimenandosi come invasate simboleggiando le anime dannate.
Un ricevimento mondano sconvolto dal grido di una ballerina, tale Emma Cochet, ma alcuni la indicano con il nome di Vera Hertz, che si accasciò pugnalata mortalmente.
Le ipotesi furono molte, tuttavia il colpevole non fu mai identificato e neppure l’arma venne mai ritrovata.
Scrisse Alberto Fenoglio”:
“Quasi fosse un segno di riprovazione del cielo per il delitto, si scatenò sulla città, benché non ne fosse la stagione, una tempesta notturna impressionante in cui la pioggia scrosciava violenta, i lampi si susseguivano quasi ininterrottamente e il tuono accompagnava il temporale con un frastuono così forte che tremava tutto il palazzo.
La tragedia aveva fatto scendere un velo di gelo, di mestizia e anche paura su tutti, ma la gran paura esplose quando venne un lampo accecante seguito immediatamente da un rimbombo tremendo, fragori di vetri infranti, un soffio gelido, violento che spazzò il salone e spense tutte le luci, determinando il panico e una precipitosa fuga degli invitati”.
Non passò molto tempo che alcuni “testimoni” videro passeggiare un fantasma; evanescente scrutava le persone per poi scomparire attraverso i muri.
2 aprile 2016; Prostituta minaccia un pensionato di rendere pubblica la loro relazione, arrestata
Photo Marco Volpe
Photo Marco Volpe
Un’altra storia ammanta di mistero le mura di Palazzo Levaldigi, quello della scomparsa di un ufficiale durante la dominazione francese del 1917.
E’ ancora Fenoglio a raccontare il fattaccio:
”Il maggiore, che si chiamava Melchiorre Du Perril, si recò dal capitano Girare, cui toccava provvedere al servizio di sicurezza, per mostrargli un biglietto contenente minacce, appena ricevuto, e chiedergli una scorta che lo “coprisse” proteggendo la sua persona, mentre stava per mettersi in viaggio con documenti top secret.
Mentre gli preparavano una carrozza, egli consumò una veloce colazione. Nella strada, il postiglione, impaziente, era in attesa di partire.
Dopo quasi un’ora scese per andare a vedere perché il militare si attardasse.
Sulle prime gli dissero di aspettare ancora, perché Du Perril si stava preparando, poi due militari vennero ad annunciargli che non lo trovavano da nessuna parte.
“Nel palazzo pare non esserci. "Non l’avete per caso visto uscire?”, gli domandarono.
Il postiglione sbalordì:
”Certamente no, l’avrei notato”.
”Una ventina d’anni dopo quell’inspiegabile sparizione, alcuni muratori, durante l’esecuzione di lavori nel palazzo, abbattendo un muro rinvennero in una intercapedine lo scheletro di un uomo alto e robusto che era stato sepolto in piedi e trattenuto da due muriccioli laterali.
Il cranio presentava una netta frattura. Fu prospettata l’ipotesi di un intrigo internazionale, ma ormai era trascorso troppo tempo perché sulla vicenda si potesse fare luce.
Statua della Fede posta a lato della Chiesa della Gran Madre di Dio
Palazzo Madama è uno
degli edifici tra i più antichi della città.
Chiude da un lato piazza Castello e dietro l’attuale facciata barocca, verso via Garibaldi, c’era in età romana la Porta Decumana dove passavano le mura che circondavano la città.
Le mura delle città, che hanno sempre avuto significati simbolici profondi, assunsero l’immagine di potere protettivo femminile che racchiude dentro di sé il centro della vita dell’agglomerato urbano.
Molti rituali di consacrazione delle mura avvenivano durante il passaggio tra l’anno vecchio e quello nuovo, nel corso di cerimonie legate alla definizione del tempo; la sovrapposizione di questi due valori assumeva la caratteristica di interconnessione di valori che portava ad una diversa concezione della vita terrena quindi della vita cittadina.
Chiude da un lato piazza Castello e dietro l’attuale facciata barocca, verso via Garibaldi, c’era in età romana la Porta Decumana dove passavano le mura che circondavano la città.
Le mura delle città, che hanno sempre avuto significati simbolici profondi, assunsero l’immagine di potere protettivo femminile che racchiude dentro di sé il centro della vita dell’agglomerato urbano.
Molti rituali di consacrazione delle mura avvenivano durante il passaggio tra l’anno vecchio e quello nuovo, nel corso di cerimonie legate alla definizione del tempo; la sovrapposizione di questi due valori assumeva la caratteristica di interconnessione di valori che portava ad una diversa concezione della vita terrena quindi della vita cittadina.
Nelle civiltà più antiche camminare attorno alle mura della
città era considerato un rituale
magico e quando il perimetro
delle mura era circolare acquisivano il valore di
cerchio
magico.
Ogni cinta muraria che si rispettasse doveva avere le sue porte, ovvero le apertura che permettevano il passaggio da uno spazio profano e sconosciuto ad uno sacro e di appartenenza.
Le quattro porte antiche della città romana di Torino si aprivano sui quattro punti cardinali, di cui le principali seguivano il decorso del Sole.
A est, dietro Superga, sorge il sole che tramonta a Porta Susa, l’Ovest geografico considerato da sempre nefasto.
Il punto ove sorge il sole è sempre un valore positivo, mentre il punto del suo tramonto, l’ovest, è sempre negativo; l’ipotesi che il rapporto cielo-terra , dove l’alto era connesso con il positivo e perfetto, mentre il basso con il negativo e l’imperfetto, ha permesso di collegare l’est con il lato favorevole, in modo da ribaltare il punto di osservazione: ciò che è a sinistra sulla terra è a destra del cielo.
Da questa classificazione nacquero i significati attributi alle due forze, est e ovest, che divenne poi modello di riferimento.
Ogni cinta muraria che si rispettasse doveva avere le sue porte, ovvero le apertura che permettevano il passaggio da uno spazio profano e sconosciuto ad uno sacro e di appartenenza.
Le quattro porte antiche della città romana di Torino si aprivano sui quattro punti cardinali, di cui le principali seguivano il decorso del Sole.
A est, dietro Superga, sorge il sole che tramonta a Porta Susa, l’Ovest geografico considerato da sempre nefasto.
Il punto ove sorge il sole è sempre un valore positivo, mentre il punto del suo tramonto, l’ovest, è sempre negativo; l’ipotesi che il rapporto cielo-terra , dove l’alto era connesso con il positivo e perfetto, mentre il basso con il negativo e l’imperfetto, ha permesso di collegare l’est con il lato favorevole, in modo da ribaltare il punto di osservazione: ciò che è a sinistra sulla terra è a destra del cielo.
Da questa classificazione nacquero i significati attributi alle due forze, est e ovest, che divenne poi modello di riferimento.
San Salvario, scoperte tre case di appuntamenti. Minorenni costrette a prostituirsi
« Torino è la città più profonda, più enigmatica, più inquietante non d'Italia, ma del mondo »
(Giorgio de Chirico, 1939)
Carlo Brogi (1850-1925) - "Torino - Piazza dello Statuto - Monumento del Frejus - Ideato dal Conte di Panissera". Numero di catalogo: 8106.
Durante il
Medioevo, Palazzo Madama fu trasformato in fortezza e
successivamente nei primi anni del Quattrocento in un grande
castello con altre due torri verso oriente.
Grazie alle due Madame Reali, Maria Cristina e Giovanna Battista, che vi abitarono, il castello ebbe nuova fortuna.
La duchessa Maria Cristina diede il via a lavori di trasformazione che resero l’austera fortezza, uno degli edifici più prestigiosi della città, il cortile fu trasformato in un grande salone d’entrata.
I lavori continuarono sotto la reggenza di Giovanna Battista, l’intervento architettonico fondamentale fu quello di Juvarra che disegnò la prestigiosa facciata verso via Garibaldi addossata al corpo medievale, e lo scalone a due rampe che si riuniscono al piano nobile.
Lo scalone è sottolineato dalla bicromia bianco-verde.
Sin dall’antichità alcuni colori, ritenuti più espressivi furono associati a concetti religiosi, filosofici, culturali, nel binomio bianco-verde si legge la necessità di una purificazione interiore (colore bianco) che permette all’uomo di ascendere ai misteri della natura e delle leggi cosmiche che ne governano l’armonia (colore verde);
Con questo tipo di arte ha inizio un periodo di discesa della rappresentazione allegorica e, a volte, il valore del simbolo esoterico si perde, il segno magico viene inglobato nell’ornamento e si confonde con il resto della struttura.
La tipica metodologia di costruzione di tipo esoterico, che aveva cadenzato i ritmi delle geometrie architettoniche del passato, si fece meno comprensibile, e le dimore applicarono sempre più schemi decorativi tesi ad esaltarne l’apparenza, piuttosto che il contenuto.
Grazie alle due Madame Reali, Maria Cristina e Giovanna Battista, che vi abitarono, il castello ebbe nuova fortuna.
La duchessa Maria Cristina diede il via a lavori di trasformazione che resero l’austera fortezza, uno degli edifici più prestigiosi della città, il cortile fu trasformato in un grande salone d’entrata.
I lavori continuarono sotto la reggenza di Giovanna Battista, l’intervento architettonico fondamentale fu quello di Juvarra che disegnò la prestigiosa facciata verso via Garibaldi addossata al corpo medievale, e lo scalone a due rampe che si riuniscono al piano nobile.
Lo scalone è sottolineato dalla bicromia bianco-verde.
Sin dall’antichità alcuni colori, ritenuti più espressivi furono associati a concetti religiosi, filosofici, culturali, nel binomio bianco-verde si legge la necessità di una purificazione interiore (colore bianco) che permette all’uomo di ascendere ai misteri della natura e delle leggi cosmiche che ne governano l’armonia (colore verde);
Con questo tipo di arte ha inizio un periodo di discesa della rappresentazione allegorica e, a volte, il valore del simbolo esoterico si perde, il segno magico viene inglobato nell’ornamento e si confonde con il resto della struttura.
La tipica metodologia di costruzione di tipo esoterico, che aveva cadenzato i ritmi delle geometrie architettoniche del passato, si fece meno comprensibile, e le dimore applicarono sempre più schemi decorativi tesi ad esaltarne l’apparenza, piuttosto che il contenuto.
LE ROI DE SARDAIGNE, ACCOMPAGNE DU MARECHAL CANROBERT ET DU GENERAL NIEL, QUITTANT TURIN POUR SE RENDRE A LA DORA.
Stampa antica con veduta di piazza Castello a Torino con una grande folla che saluta il re Vittorio Emanule diretto verso il fronte durante la seconda guerra d'indipendenza nel 1859. Sullo sfondo vi è l'imponente mole del Palazzo Reale. |
Percorrendo Via Lascaris ai più
attenti non sfuggiranno i curiosi occhi dal taglio quasi maligno
che si aprono ai piedi di un palazzo antica sede di una Loggia
Massonica.
In realtà altro non sono che prese d'aria e di luce per i locali sotterranei, dove si tenevano segrete riunioni..
Certo è, che nelle fredde sere torinesi ,quello strano sguardo vuoto fa rabbrividire, è come se ci si sentisse osservati da forze occulte e misteriose che con il loro potere quasi sbarrano il cammino.
E' la stessa sensazione che si prova osservando Palazzo Lascaris, la cui facciata è disseminata da volti grotteschi ( i famosi mascheroni), tra i quali spiccano le raffigurazioni di Hermes (legato alle scienze ermetiche) e quelle dei "Green Men", volti circondati da fogliame e vegetali che fuoriescono dalla bocca e da altri orifizi del viso, a cui è legata una complessa simbologia.
In realtà altro non sono che prese d'aria e di luce per i locali sotterranei, dove si tenevano segrete riunioni..
Certo è, che nelle fredde sere torinesi ,quello strano sguardo vuoto fa rabbrividire, è come se ci si sentisse osservati da forze occulte e misteriose che con il loro potere quasi sbarrano il cammino.
E' la stessa sensazione che si prova osservando Palazzo Lascaris, la cui facciata è disseminata da volti grotteschi ( i famosi mascheroni), tra i quali spiccano le raffigurazioni di Hermes (legato alle scienze ermetiche) e quelle dei "Green Men", volti circondati da fogliame e vegetali che fuoriescono dalla bocca e da altri orifizi del viso, a cui è legata una complessa simbologia.
La Fontana del Frejus di Piazza Statuto fu ideata dal conte
Marcello Panissera
per ricordare l'inaugurazione dell’omonimo traforo.
E' indicata dagli esoteristi come il cuore nero della città per due motivi: perché si trova ad occidente e quindi in posizione infausta per il tramonto del sole e perché qui vi era la "vallis occisorum" (l’attuale quartiere Valdocco), luogo di uccisione e di sepoltura, infatti ospitava il patibolo che rimase per secoli in piazza Statuto, venne poi spostato dai francesi nell'incrocio tra corso Regina Margherita e Via Cigna. Dall'aiuola centrale della fontana si accede alla sala di comando dell'intero sistema fognario della città e la leggenda dice che lì si trovi la porta d'entrata dell’inferno.L a tradizione racconta che l'angelo che sovrasta l'obelisco sia Lucifero, in effetti l’angelo più bello, da notare la stella (fonte di luce appunto) pitagorica a cinque punte sul capo e la penna nella mano (simbolo di conoscenza e trasmissione della stessa). |
Il teatro romano accanto al Palazzo Reale a Torino, Italia
Richiesta al Comune dal grand’ Ufficiale Pietro Bajnotti a ricordo dei propri genitori inizialmente la sua collocazione era prevista di fronte al Duomo.
In chiave esoterica la scelta di spostare la fontana Angelica dove si trova oggi fu errata, dato che con questa nuova collocazione perse l’orientamento verso est.
Serial Killer. Giancarlo, il mostro di Torino che uccideva prostitute
L’uomo che odiava la matrigna e che uccideva le prostitute “grasse e poco curate”.
Casa in stile liberty in via Palmieri 46,
angolo via Duchessa Jolanda
Art Nouvau Haose in Turin, 46th, Palmieri street
Al di là delle Alpi, in Francia, si trova la cattedrale di Chartres, anch’essa sorta al posto di tre antiche chiese, a Rouen la costruzione della cattedrale ebbe inizio nel 1144 sopra le rovine di tre chiese.
Anche ad Amiens la cattedrale fu innalzata sopra tre chiese.
Torino, Chartres, Rouen e Amiens, quattro città nel cuore dell’Europa caratterizzate dalle loro cattedrali trine.
Sulla copertina di un vecchio lunario scoperto per caso, un’incisione di fine Seicento, mostra un angelo, che volando sull’Europa, sfiora con l’ala Amiens, Rouen, Parigi e Chartres, la mano sinistra indica Torino, la destra Santiago di Compostela.
Una sorta di mappa stellare, intrisa di religiosità, cammino per il pellegrinaggio dei devoti attirati dalle cattedrali che terminano il loro cammino spirituale a Santiago di Compostela.
Perché la città sabauda, lontana dagli itinerari delle
cattedrali, è stata inserita in questa guida stellare?
Forse l’incisione originale venne eseguita dopo che la Sindone fu portata da Chambery al Duomo di San Giovanni o secondo una più fantasiosa interpretazione l’angelo dimostrerebbe l’appartenenza di Torino, Chartres e Santiago di Compostela ad una sorta di triangolo magico, al centro del quale l’angelo rappresenterebbe una forza magica.
Un commento francese accompagna l’angelo che spiega le sue ali sull’Europa:
“Quando da Torino
l’angelo chiamerà Le Penseur,
a Notre-Dame le chimere urleranno
e si sveglierà l’angelo di Chartres,
che spezzerà l’orologio
a significare che il tempo è finito.
L’asino farà suonare la ghironda.
Ad Amiens risplenderà la testa
del Battista e l’angelo non piangerà più.
A Rouen tornerà a battere
il cuore di Riccardo
e un’armonia di campane
annuncerà il Salvatore.”
L’angelo chiamerà “Il Pensatore” una delle più celebri chimere che ornano le guglie di Notre-Dame.
Le chimere urleranno e l’angelo spezzerà il quadrante solare che regge nella cattedrale di Chartres, l’asino musicante farà sentire il suono della ghironda.
Nello stesso tempo, ad Amiens, il cranio di Giovanni Battista sprigionerà luce e l’angelo che piange, smetterà di versare le sue lacrime.
Il cuore di Riccardo, re d’Inghilterra, tornerà a battere sotto le volte della cattedrale di Rouen e le campana suoneranno per annunciare che il Salvatore sta arrivando.
Forse l’incisione originale venne eseguita dopo che la Sindone fu portata da Chambery al Duomo di San Giovanni o secondo una più fantasiosa interpretazione l’angelo dimostrerebbe l’appartenenza di Torino, Chartres e Santiago di Compostela ad una sorta di triangolo magico, al centro del quale l’angelo rappresenterebbe una forza magica.
Un commento francese accompagna l’angelo che spiega le sue ali sull’Europa:
“Quando da Torino
l’angelo chiamerà Le Penseur,
a Notre-Dame le chimere urleranno
e si sveglierà l’angelo di Chartres,
che spezzerà l’orologio
a significare che il tempo è finito.
L’asino farà suonare la ghironda.
Ad Amiens risplenderà la testa
del Battista e l’angelo non piangerà più.
A Rouen tornerà a battere
il cuore di Riccardo
e un’armonia di campane
annuncerà il Salvatore.”
L’angelo chiamerà “Il Pensatore” una delle più celebri chimere che ornano le guglie di Notre-Dame.
Le chimere urleranno e l’angelo spezzerà il quadrante solare che regge nella cattedrale di Chartres, l’asino musicante farà sentire il suono della ghironda.
Nello stesso tempo, ad Amiens, il cranio di Giovanni Battista sprigionerà luce e l’angelo che piange, smetterà di versare le sue lacrime.
Il cuore di Riccardo, re d’Inghilterra, tornerà a battere sotto le volte della cattedrale di Rouen e le campana suoneranno per annunciare che il Salvatore sta arrivando.
Torino -
Rapina una prostituta, ma lei lo fa arrestare rubando i documenti dell'auto
Statue à l'extérieur de la basilique Superga à Turin, détail.
Una profezia che sembra annunciare che la fine del mondo avverrà
dopo un segnale dato da un angelo a Torino?
Cattedrale di Chartres
Cattedrale di Chartres
Cattedrale di Rouen
Cattedrale di Amiens
Anno Mille e le reliquie
La testa di San Giovanni Battista. Esiste la reliquia o è un frutto di leggende del passato, e se esiste chi ne è il custode?
Italiano: Giacomo Brogi (1822-1881), "Torino - Gran Madre di Dio ........". Numero di catalogo: 3705.
English: Giacomo Brogi (1822-1881), "Turin - The church devoted to the Great Mother of God .........". Catalogue # 3705.
Con la scoperta di Mesmer, la medicina del XVIII secolo subì un forte contraccolpo.
Costretto dalle critiche della scienza ufficiale si trasferì a Parigi, dove fu accolto con entusiasmo dalla gente comune, in quanto pare che il "fluido magnetico" avesse un certo effetto.
Ma anche in Francia la medicina ufficiale si scagliò contro Mesmer, sostenendo che gli esperimenti del medico viennese fossero dei semplici trucchi per ingannare i creduloni, infine si trasferì in Svizzera, dove morì dimenticato da tutti.
E' indubbio che gli studi di Mesmer possano essere considerati una prima fondamentale traccia per le future tecniche dell'ipnotismo.
Secondo Mesmer l’energia sprigionata dagli organismi viventi era da considerarsi dotata di notevoli poteri terapeutici, in particolare nei riguardi dei disturbi mentali, e fu chiamata “sonnambulismo artificiale”.
Ben presto questo fenomeno divenne una moda conquistando i teatri torinesi; pagando quindici lire per i posti migliori era possibile assistere ad una serie di performance in cui gioco e mistero si amalgamavano.
L’opera di magnetizzatori e sonnambule, fortemente contestata da numerosi scienziati finì nella maglie della legge.
Nei mesi di febbraio e marzo dell’anno 1890, presso la VII sezione del Tribunale Correzionale un rilevante numero di magnetizzatori, sonnambuli e altri operatori del settore finirono sul banco degli imputati.
Le condanne per abuso di professione, o della credulità dei clienti furono pochissime, tuttavia la moda era ormai passata e nel giro di pochi anni il “magnetismo” fu definitivamente archiviato.
Regio Parco / Via Federico Nietzsche
Un tour del sesso a pagamento alle spalle del cimitero Sassi
La
stradina che conduce ad un vecchio campo sportivo abbandonato è
diventata la meta per le prostitute e i loro clienti. Un problema
segnalato da chi si reca ogni giorno al cimitero
Fetta di polenta: prospetto su Corso San Maurizio.
Alfred Edouard D’Hont |
Per il pubblico italiano era “Donato”, in realtà si chiamava Alfred Edouard D’Hont,
d’origine belga, con lo sguardo accesso, i capelli arruffati, un viso luciferino
era divenuto famoso per le sue dimostrazioni date in varie località svizzere.
In un tempo in cui mancavano i mezzi di comunicazioni moderni, il successo pubblicitario che lo precedeva era straordinario, ed ogni sua esibizione faceva il “tutto esaurito”.
Persino Enrico Morselli, direttore della Clinica per malattie nervose e mentali dell’Università di Genova ne rimase colpito.
In quell’ epoca Torino era il luogo ideale per maghi, magnetizzatori e studiosi dell’occulto.
Ben prima di Donato, Francesco Guidi era pronto a dimostrare le proprie facoltà con opuscoli, saggi, in una diffusione a cui collaboravano le cronache dell’epoca constando come l’argomento attirasse non poco i lettori, “Magnetismo animale e sonnambulismo magnetico era l’opera più conosciuta”.
Donato fece i suoi spettacoli tra il 1870 e il 1800 ed ebbe un notevole successo al teatro Scribe, chiamato poi Teatro di Torino, in via della Zecca, l’attuale Via Verdi.
Il suo numero di maggior successo era chiamato della “morta viva”, dove una donna, del tutto irrigidita, stava sospesa tra due sedie, in perfetta posizione orizzontale, obbediente agli ordini del magnetizzatore.
Quando si esibiva era solito invitare qualche volontario del pubblico a salire sul palco per essere magnetizzato, in realtà, in precedenza, aveva già scelto i soggetti potenziali, scartando quelli che per forza di carattere si opponevano all’ipnotizzazione.
Quella sorta di sonnambulismo prodotto con totale amnesia, poteva causare, e pare che sia avvenuto con frequenza, danni sulla psiche con disturbi mentali che si manifestavano anche mesi dopo l’esperimento.
Ovviamente tutto ciò non poteva non suscitare l’intervento della medicina ufficiale, quindi il Consiglio Medico Torinese e le autorità ecclesiastiche intervennero con forza e alla fine Donato dovette lasciare Torino.
Il 4 agosto 1856 il Tribunale dell’Inquisizione romana inviò a tutti i vescovi una lettera di condanna degli “abusi del magnetismo”, il che portò alla distruzione tra le fiamme di molte opere sullo spiritismo, soprattutto di quelle di Allan Kardec.
Nel 1917 il pronunciamento contro lo spiritismo verrà poi confermato da Benedetto XV.
Che il magnetismo fosse nato dalla suggestione di una moda è dimostrato dal suo tramonto, quasi repentino.
Ci fu una sorta di alleanza tra Positivismo e Fede, per sbarazzarsene al più presto possibile.
Tuttavia, prima di scomparire emanò alcuni forti bagliori e Torino fu, per molti versi, lo scenario più idoneo.
In un tempo in cui mancavano i mezzi di comunicazioni moderni, il successo pubblicitario che lo precedeva era straordinario, ed ogni sua esibizione faceva il “tutto esaurito”.
Persino Enrico Morselli, direttore della Clinica per malattie nervose e mentali dell’Università di Genova ne rimase colpito.
In quell’ epoca Torino era il luogo ideale per maghi, magnetizzatori e studiosi dell’occulto.
Ben prima di Donato, Francesco Guidi era pronto a dimostrare le proprie facoltà con opuscoli, saggi, in una diffusione a cui collaboravano le cronache dell’epoca constando come l’argomento attirasse non poco i lettori, “Magnetismo animale e sonnambulismo magnetico era l’opera più conosciuta”.
Donato fece i suoi spettacoli tra il 1870 e il 1800 ed ebbe un notevole successo al teatro Scribe, chiamato poi Teatro di Torino, in via della Zecca, l’attuale Via Verdi.
Il suo numero di maggior successo era chiamato della “morta viva”, dove una donna, del tutto irrigidita, stava sospesa tra due sedie, in perfetta posizione orizzontale, obbediente agli ordini del magnetizzatore.
Quando si esibiva era solito invitare qualche volontario del pubblico a salire sul palco per essere magnetizzato, in realtà, in precedenza, aveva già scelto i soggetti potenziali, scartando quelli che per forza di carattere si opponevano all’ipnotizzazione.
Quella sorta di sonnambulismo prodotto con totale amnesia, poteva causare, e pare che sia avvenuto con frequenza, danni sulla psiche con disturbi mentali che si manifestavano anche mesi dopo l’esperimento.
Ovviamente tutto ciò non poteva non suscitare l’intervento della medicina ufficiale, quindi il Consiglio Medico Torinese e le autorità ecclesiastiche intervennero con forza e alla fine Donato dovette lasciare Torino.
Il 4 agosto 1856 il Tribunale dell’Inquisizione romana inviò a tutti i vescovi una lettera di condanna degli “abusi del magnetismo”, il che portò alla distruzione tra le fiamme di molte opere sullo spiritismo, soprattutto di quelle di Allan Kardec.
Nel 1917 il pronunciamento contro lo spiritismo verrà poi confermato da Benedetto XV.
Che il magnetismo fosse nato dalla suggestione di una moda è dimostrato dal suo tramonto, quasi repentino.
Ci fu una sorta di alleanza tra Positivismo e Fede, per sbarazzarsene al più presto possibile.
Tuttavia, prima di scomparire emanò alcuni forti bagliori e Torino fu, per molti versi, lo scenario più idoneo.
Torino
fu la prima città italiana che accolse la “scienza degli spiriti”. Nel 1856 nacque la prima Società Spiritica Italiana e da questa, nel 1863, la Società Torinese di Studi Spiritici che, dall’anno successivo pubblicò gli Annali delle Spiritismo in Italia, punto di riferimento per tutti gli studiosi dell’argomento. |
Sgominata a Torino una gang di origine albanese che sfruttava 10 donne per finanziare il traffico di droga: un giro d'affari che fruttava diversi milioni di euro
Torino - Chiesa di S. Domenico
Nel 1865 Vincenzo Scarpa, che usava lo pseudonimo Niceforo Filatete, segretario del Conte di Cavour ed in seguito del principe di Carignano divenne direttore dell’Annale e rimase in carica per circa trent’anni.
Secondo il suo parere lo spiritismo doveva essere valutato con metodo scientifico e partire dal presupposto che gli spiriti non sono astrazioni, ma esseri definiti, limitati, circoscritti: incarnati nel corpo, ne costituiscono l’anima; sciolti dal corpo ne conservano una spoglia fluidica più leggera.
L’uomo è diviso in tre parti: l’anima o spirito, principio intelligente in cui risiede il senso morale; il corpo, involucro temporaneo che racchiude l’anima; il perispirito involucro semi materiale che è il legame tra l’anima e il corpo.
”Il perispirito quindi è parte integrante dello spirito, come il corpo è parte integrante dell’uomo; ma il perispirito solo non è punto lo spirito, come il corpo solo non è punto l’uomo; esso è per lo spirito ciò che per quest’ultimo è il copro, vale a dire lo strumento della sua azione”. ( Annali dello Spiritismo in Italia 1864).
Tra i tanti luoghi emblematici dello spiritismo torinese, ricordiamo Via Bava dove nel novembre del 1900, in uno scantina al numero sei accadevano dei fatti piuttosto insoliti: le bottiglie si muovevano da sole e cadevano sul pavimento o andavano fracassandosi contro le pareti.
Del fatto ne parlarono persino i giornali definendo il luogo “la cantina dei fantasmi. Il tutto cessò, dopo un mese circa, in concomitanza con il licenziamento del garzone dell’osteria.
Uno scherzo di qualche buontempone?
In realtà il fatto fu preso molto sul serio, tanto che se interessò persino Cesare Lombroso, che dopo aver assistito ad una serie di esperimenti della medium Eusapia Paladino, dimostrò una pacata ma concreta apertura verso i cosiddetti fenomeni paranormali.
Oggi il fenomeno sarebbe considerato in quella fenomenologia che i parapsicologi definiscono “Poltergeist”.
Enrichetta Naum, invece, pare che con gli spiriti ci vivesse a stretto contatto e che questa sua “convivenza” la costrinse a spostamenti continui, da via Cappel Verde, a via Della Basilica e infine in via Garibaldi.
Per anni fu una preziosa consigliera per quelle persone tormentate dalla presenza degli spiriti; Enrichetta offriva a tutti la sua esperienza invitandoli a recitare una preghiera nella chiesa del Corpus Domini.
Ai tempi della ghigliottina, la tradizione popolare sosteneva che i fantasmi di alcuni condannati si aggirassero di notte in piazza Carlo Emanuele II, in particolare fu visto in più occasioni lo spettro di una cappellaia condannata per aver ucciso il marito.
Nella notte tra il 28 e il 29 agosto 1861 un incendio devastò degli edifici in via Tarino e causò la morte di alcune persone; per un certo tempo si raccontò che i fantasmi dei morti tra le fiamme ritornassero tra le macerie per raccogliere le cose appartenute loro durante la vita.
Nello stesso periodo, molte persone giurano di aver visto il fantasma di uomo che si era impiccato in una delle soffitte della casa all’angolo tra via Milano e via IV Marzo, aggirarsi in piazza Delle Erbe (Palazzo di Città).
Tra gli altri fantasmi di Torino si ricorda spesso quello di Elena Matilde Provana di Druent, che si aggirerebbe nelle sale di Palazzo Barolo, da dove morì gettandosi da una finestra nel 1701.
In un edificio di Via Mascara, strada che oggi non esiste più ed era situata tra via Tasso e via Conte Verde, intorno alla metà del XIX secolo una donna era tormentata da un sogno ricorrente: tre scheletri dentro tre bare che facendo alcuni movimenti la incitavano a seguirli.
La donna si confidò con alcuni amici, alcuni le consigliarono di recarsi da un medium, altri da un medico, ci fu qualcuno che invece propose di indagare se nella casa si aggirassero anime in pena.
Fu la giusta soluzione, infatti nelle cantine furono ritrovati, sepolti sotto mezzo metro di terra, tre sacchi contenenti altrettanti scheletri.
Sul finire dell’Ottocento Torino sacrificava, in nome di nuovi interessi commerciali, quelle viuzze colme di storie e leggende che tanto appassionano gli studiosi di esoterismo e di strani fatti.
E’ il caso di via Mascara o via delle Maschere, dove al primo piano abitava Adalgisa una donna di nobile famiglia appassionata di lirica e dedita ad opere caritatevoli.
Adalgisa era tormentata, una volta al mese, da un sogno ricorrente, vedeva tre bare nere con fregi in oro che lentamente si aprivano per lasciare uscire tre spettri i quali agitando le braccia sembravano tracciare segni di richiamo.
Adalgisa raccontò ai suoi parenti di questo strano sogno ricorrente e bene presto si sparse la voce in giro, tanto che una sera durante una cena, un magistrato assai curioso sentendo parlare del fatto volle conoscere ogni particolare e decise di fare delle ricerche nello scantinato del palazzo, in un punto in cui il sotterraneo si stringeva con una curva che terminava sotto l’attuale via Quattro Marzo.
Durante gli scavi furono ritrovati tre sacchi; ognuno conteneva uno scheletro.
Le indagine non portano a nulla se non che tutti e tre erano stati uccisi con un colpo vibrato al cranio.
Adalgisa non sognò più le bare.
Tempo dopo, in via delle Orfane venne uccisa a pugnalate, da un rapinatore occasionale, un’anziana donna che prestava soldi ad usura.
Arrestato e condannato a morte mentre veniva condotto al luogo dell’esecuzione fece uno strano racconto ai suoi difensori:
”Pensate a tre bare, su ogni bara sta scritto un numero …”.
Un collegamento con le bare di Contrada delle Maschere?
Non lo sapremo mai …rimane uno dei tanti misteri di Torino
Borgo medioevale di Torino
Poche città, nel bene e nel male,
possono vantare i primati di Torino: prima capitale d’Italia,
città esoterica per eccellenza
dalle cento e più chiese, ma anche una delle città più ricche di
carceri.
Prigioni per i detenuti normali, per i politici e per le donne e come se non bastasse a Torino hanno fatto “bella mostra”: la forca, la ghigliottina, la tortura e la gogna per i debitori e i banchieri.
Prigioni per i detenuti normali, per i politici e per le donne e come se non bastasse a Torino hanno fatto “bella mostra”: la forca, la ghigliottina, la tortura e la gogna per i debitori e i banchieri.
All’angolo tra l’attuale via Milano e via Corte d’Appello c’era
una pietra lucida, levigata dall’uso, era il “masso dei falliti”
I debitori insolventi erano fatti sedere là tra il pubblico ludibrio; dopo la lettura della sentenza e della condanna il debitore veniva fatto sbattere con il sedere sulla pietra.
Al posto della pietra, a volte, c'era una sorta di panca di legno che a colpi di sedere il fallito doveva rompere per ripetere simbolicamente il suo reato di bancarotta.
Dei vari boia, tra realtà e fantasia, si è detto molto; l’ultimo un certo Pietro Pantoni abitava in via Monelli 2, edificio ancor oggi indicato come la “Casa del Boia”.
Quando la ghigliottina smise di fare il suo lavoro, fu smontata e collocata per molto tempo nel chiostro della chiesa del Carmine e se vi sono stati clamorosi casi di impiccati che, liberati dal cappio respiravano ancora, la storia ci ricorda anche di una grazia giunta pochi minuti prima che la testa di Bernard de Corbilly fosse recisa di netto.
Era il primo settembre 1704, quando una lunga processione uscì dal maschio della Cittadella, preceduta da uno stendardo con dipinto uno scheletro con il motto “Manus Domini tetigit me”.
I confratelli della Misericordia, avvolti dentro il loro sacco nero con il volto coperto dal cappuccio dello stesso colore intonavano con voce cupa le preci degli agonizzanti.
Li seguiva Bernard de Corbilly sostenuto da alcuni religiosi, tra due file di guardie.
Corbilly, comandante del forte di Santa Maria di Susa, era colpevole di aver ceduto la piazza ai francesi, appena la breccia fu aperta, senza aspettare l’assalto.
La processione terminò intorno al palco eretto poco lontano dalla Cittadella dove incombeva la ghigliottina.
Bernard appoggiandosi ai religiosi, salì i gradini mentre il boia gli si faceva incontro.
La folla, come ipnotizzata, era lì a guardare, tuttavia sentendo un forte rumore di zoccoli, si voltò in direzione della strada che oggi è dedicata a Santa Teresa.
Un ufficiale che agitava un fazzoletto stava giungendo al gran galoppo, era il maggiore Foschieri giunto in tempo per portare la grazia al condannato.
La folla continuò per parecchi minuti ad applaudire Bernard de Corbilly, il quale venne riaccompagnato nella Cittadella dallo stesso corteo di prima … questa volta i confratelli della Misericordia cantavano il “ Te Deum”.
I debitori insolventi erano fatti sedere là tra il pubblico ludibrio; dopo la lettura della sentenza e della condanna il debitore veniva fatto sbattere con il sedere sulla pietra.
Al posto della pietra, a volte, c'era una sorta di panca di legno che a colpi di sedere il fallito doveva rompere per ripetere simbolicamente il suo reato di bancarotta.
Dei vari boia, tra realtà e fantasia, si è detto molto; l’ultimo un certo Pietro Pantoni abitava in via Monelli 2, edificio ancor oggi indicato come la “Casa del Boia”.
Quando la ghigliottina smise di fare il suo lavoro, fu smontata e collocata per molto tempo nel chiostro della chiesa del Carmine e se vi sono stati clamorosi casi di impiccati che, liberati dal cappio respiravano ancora, la storia ci ricorda anche di una grazia giunta pochi minuti prima che la testa di Bernard de Corbilly fosse recisa di netto.
Era il primo settembre 1704, quando una lunga processione uscì dal maschio della Cittadella, preceduta da uno stendardo con dipinto uno scheletro con il motto “Manus Domini tetigit me”.
I confratelli della Misericordia, avvolti dentro il loro sacco nero con il volto coperto dal cappuccio dello stesso colore intonavano con voce cupa le preci degli agonizzanti.
Li seguiva Bernard de Corbilly sostenuto da alcuni religiosi, tra due file di guardie.
Corbilly, comandante del forte di Santa Maria di Susa, era colpevole di aver ceduto la piazza ai francesi, appena la breccia fu aperta, senza aspettare l’assalto.
La processione terminò intorno al palco eretto poco lontano dalla Cittadella dove incombeva la ghigliottina.
Bernard appoggiandosi ai religiosi, salì i gradini mentre il boia gli si faceva incontro.
La folla, come ipnotizzata, era lì a guardare, tuttavia sentendo un forte rumore di zoccoli, si voltò in direzione della strada che oggi è dedicata a Santa Teresa.
Un ufficiale che agitava un fazzoletto stava giungendo al gran galoppo, era il maggiore Foschieri giunto in tempo per portare la grazia al condannato.
La folla continuò per parecchi minuti ad applaudire Bernard de Corbilly, il quale venne riaccompagnato nella Cittadella dallo stesso corteo di prima … questa volta i confratelli della Misericordia cantavano il “ Te Deum”.
Tra
i tanti veggenti e alchimisti che operarono a Torino, vi è un
personaggio quasi sconosciuto,
tale Filippo Parpaglia detto fra’
Fiusch (fosco).
La
leggenda racconta che nelle notti cinquecentesche, avvolto nel suo
nero mantello e con un cappello calato sugli occhi, il mago
alchimista si aggirasse nei boschi più fitti in cerca di erbe per le
sue pozioni e per i suoi filtri.
Stretta alla vita una misteriosa
borraccia, che incuriosiva non poco gli abitanti che lo
incontravano.Dopo il suo girovagare per boschi era solito rifugiarsi nei sotterranei del Castello di Revigliasco, situato in un borgo nella parte sud orientale del Colle della Maddalena, dove tra alambicchi e ampolle si dedicava alla ricerca della pietra filosofale.
Perseguitato per le sue pratiche occulte, amareggiato per l’amore negatogli dalla contessina Passavado, infine si fece frate e si ritirò in un convento in Toscana dove morì sconosciuto, concedendosi interamente a Dio e osservando le più rigide penitenze.
Torino - Abside della Chiesa di S. Filippo Neri
Germana Grosso era una tipica casalinga piemontese sempre occupata nelle sue faccende quotidiane senza grilli per la testa, che ignorava cosa fosse la telepatia, gli alieni e tutto quanto ruotava intorno a questi mondi. |
Leopold - Veduta di Torino presa da fuori le mura
Tuttavia verso la fine del 1965 i giornali le dedicarono ampio spazio, persino con un’intervista di Dino Buzzati sul Corriere della Sera.
Che cosa aveva fatto la signora Grosso per meritare tanta notorietà?
Germana, tempo prima, aveva raccontato ad alcuni conoscenti che la sua mente veniva attraversata da messaggi ai quali non sapeva dare spiegazioni e tanto meno riusciva a comprendere da chi giungessero.
Le suggerirono di usare una macchina da scrivere e riportare su carta tutti i messaggi che la sua mente captava.
Germana iniziò a scrivere pigiando tasto dopo tasto riempiendo fogli su fogli.
Il risultato fu una raccolta di messaggi tutti datati, alcuni riportavano anche l’ora della trasmissione telepatica, nei quali si riscontrava un quoziente intellettivo ben superiore a quello della casalinga torinese.
Per mesi quei messaggi rimasero chiusi nella casa di corso Vittorio Emanuele finché Giovanna non si decise a parlarne con un giornalista.
La storia ebbe gran risonanza quando fu dichiarato un messaggio che con sei mesi d’anticipo preannunciò l’assassinio del Presidente Kennedy.
Chi era l’essere che comunicava con Germana?
La donna raccontò che i messaggi le giungevano da extraterrestri e in particolare da uno di loro:
Ithacar.
Ithacar le parlava di sé, della sua famiglia, del suo mondo popolato da piante e fiori, aiutando la signora ad immortalarli in quadri dai colori vivaci.
Piante e fiori che non furono mai riconosciute come appartenenti al mondo terrestre.
Le fu inviata anche una sorta di “ricetta” contro il cancro che sottoposta a ricercatori oncologici così risposero:
”Una strada verso cui sono stati già effettuati esperimenti risultati per ora infruttuosi”:
Extraterrestri, premonizioni o semplici fantasie?
Comunque sia il mistero rimane tutt’ora irrisolto.
FATEMI SAPERE COSA VI PIACE .....
DELLE CITTA' SENZA FRONTIERE!
Nessun commento:
Posta un commento