« Su le dentate scintillanti vette, / salta il camoscio, tuona la valanga / da' ghiacci immani
rotolando per le / selve scroscianti; / ma da i silenzi de l'effuso azzurro / esce nel sole l'aquila,
e distende / in tarde ruote digradanti il nero / volo solenne. / Salve, Piemonte! »
(Giosuè Carducci, Piemonte)
Piemonte (Alessandria) [Gruppo di donne-contadine piemontesi in abiti tradizionali fissa e sorride verso l'obiettivo] 10 motivi per uscire con una piemontese 1. E’ tifosa Rispetto alle donne di altre regioni, è senza dubbio una di quelle più tifose di default. E attenzione non si parla di tifo semplice. E’ come per la Roma e per la Lazio nel centro Italia. La donna non tifa una squadra, ma appartiene ad essa. Se siete amanti del calcio con lei non avrete di certo problemi di interessi.
THE GARDEN Alessandria "Mi i son piemontèis, e i son fàuss e i son cortèis." ~ Piemontesi falsi e cortesi "Neh neh neh - neh neh neh - neh neh neh " ~ Suoneria piemontese " La cucina migliore è quella piemontese" ~ Nietzsche (Ecce Homo) durante il suo soggiorno a Torino, appena prima di ingerire il porro pucciato nella bagna cauda che lo avrebbe reso folle per sempre L'Italia è un allargamento del Piemonte, quindi, esattamente come la Prussia, il Piemonte è a tutti gli effetti uno stato indipendente che non riconosce l'Italia come paese e soprattutto l'italiano come lingua.
La Sacra di San Michele, monumento simbolo del Piemonte Il Piemonte è la sepoltura dei francesi. (Proverbio italiano)
Giuseppe Cavallaro Photographer Alessandria
Alessandria - Palazzo del municipio
Alessandria, prostitute in via Giordano Bruno picchiate dai “papponi” nigeriani, intervengono i Carabinieri
Giottomax Piemonte
2. Ama i dolci Chiunque sia uscito con una ragazza piemontese può confermarlo: il té con i pasticcini è una buona idea per un appuntamento volto a conoscerla meglio. C’è chi si spinge addirittura verso le bignole. Se siete in cerca di dolcezza o se avete una predilezione per questo gusto, sarà un’ottima compagna di avventure.
La Casita Latina Alessandria Gli abitanti
Il ceppo indigeno è essenzialmente formato da Allobrogi usciti dalle grotte circa centocinquant’anni fa, perché costretti dai Savoia a conquistare l’Italia. Loro difatti non lo avrebbero mai fatto, giacché stavano troppo bene in mezzo alle risaie e su per le montagne a mangiare pane e salame e a guardare la tv senza mai cambiare canale (per non doversi alzare dal divano e andare a prendere il telecomando); figurarsi uscire di casa e andare chissà dove a rompersi il culo. Da cui il nomignolo “bogia nen” (non muoverti). Ma tra gli anni cinquanta e gli anni settanta del XX secolo il Piemonte è stato fatto oggetto di una spietata penetrazione di Unni della Trinacria e del Bruttio che ne hanno stravolto i lineamenti caucasici e sconvolto le abitudini asociali per sempre. Questi barbari con le valige di pelle legate con i lacci e le scarpe di cartone legate con lo spago sono dapprima stati accolti con tutti gli onori, tanto che sui portoni delle case e dei bar erano inchiodati cartelli con su scritto “Non si affitta e non si serve da bere ai cani e agli Unni”, poi invece, visto che non se ne andavano, si è seguita la meno tollerante politica di integrazione alla francese e sono stati aperti appositi ghetti, pizzerie e mercati di Porta Palazzo. Come se non bastasse, nei vent’anni successivi è arrivata una seconda ondata di barbari indifferenziati dall’Africa proconsolare, dall’Epiro, dalla Dacia e dalla Mesopotamia che ha relegato infine gli autoctoni in nicchie quali villaggi di campagna, cantine sociali e alpeggi di montagna, riportandoli così all’originale asocialità e risvegliando tra i barotti, i grotteschi piemontesi tradizionalisti, istinti primordiali e arcaici fenomeni quali: installare allarmi, cimici e videocamere di sorveglianza ubriacarsi di vino rosso ingozzarsi di salame commettere atti osceni in luogo pubblico giocare a scopa organizzare battute di caccia ai minchia-minchia, alle cim di reep e ai moru organizzare cacce alle streghe clandestine allestire roghi bestemmiare in occitano
Panorama del Lago Maggiore, il secondo lago per superficie in Italia, visto dalla sponda lombarda. Alessandro Vecchi - Opera propria
Panoramica del Lago Maggiore da Poggio Sant'Elsa sopra Laveno-Mombello (VA) In Sardegna non vi son serpenti, né in Piemonte bestemmie. (Proverbio italiano)
Giuseppe Cavallaro Photographer Alessandria
Alessandria, Piazza Vittorio Emanuele II
Alessandria, tre prostitute rumene chiedono “il pizzo” a una quarta e la picchiano: “Questa è zona nostra”
Crema30 Piemonte
portrait of a young woman in traditional clothes Piedmont; Ritratto a mezzobusto di giovane donna piemontese in abiti tradizionali. 3. Sa cucinare Tra i 10 motivi per uscire con una ragazza del piemonte vi è quello che sa cucinare bene, e complicato. E non si pone problemi a viziarvi in tal senso, a patto che siate amorevoli e sinceri. Insomma… Il classico bravo ragazzo che si può presentare alla famiglia senza avere paura che questa lo rigetti.
Il RIBALDO Alessandria Geografia Il Piemonte è una regione poco pianeggiante. Ciò si intuisce già dal nome che letteralmente significa: "colui che corre nudo sui monti". Circondata a nord dalle Alpi, a ovest dalle Ande, a sud dagli Appennini e ad est dai monti Urali, la regione non contempla vie di uscita e di scampo. Il territorio è però bagnato dal mare Adriatico, infatti il Po è ritenuto il fiordo più lungo d'Italia. Caratteristiche sono le colline e i vigneti che ricoprono il 102 % del territorio regionale. Grazie alla tipica forma a imbuto, che favorisce il travaso del vino ma impedisce un regolare ricambio d'aria, il Piemonte presenta inverni freddi e nebbiosi ed estati calde e afose: il clima ideale per le zanzare.
Il Po a Torino
zena011 - Flickr [Nei piemontesi] L'amore della verità domina la maniera che o svanisce o si mostra timida e impacciata. (Camillo Boito)
Paolo Bernardotti Studio Fotografico Alessandria
Alessandria 1938
Volevano il pizzo da tre prostitute, arrestati dai Carabinieri di Alessandria
Guiana Piemonte
Piatto Mietitrice piemontese, in ceramica maiolica, Ceramiche Liberati 4. E’ bella In sé la donna piemontese racchiude tanti bei tratti tipici della nostra Italia mixati con quelli delle popolazioni che nel passato hanno popolato la regione: un pizzico di Francia, una sfumatura di Austria… E’ una ragazza interessante senza ombra di dubbio dal punto di vista estetico.
QBA reloaded Alessandria photo by Roby Flash Province Il Piemonte è suddiviso in 8 province.
Cannero Riviera sul Lago Maggiore «Perché, signora [Mélanie Waldor], abbandonare il mio Paese? Per venire in Francia a cercare una reputazione nelle lettere? Per correre dietro a un po' di rinomanza, un po' di gloria, senza poter mai raggiungere lo scopo che si propone la mia ambizione? Quale bene potrei fare all'umanità fuori del mio Paese? Quale influenza potrei esercitare a favore dei miei fratelli sventurati? ... Sono deciso, non sepererò mai la mia sorte da quella dei piemontesi. Fortunata o sfortunata, la Patria avrà tutta la mia vita, non sarò mai ad essa infedele.»
Alessandria, paga 30 euro per fare sesso con una prostituta, ma una volta finito li rivuole indietro
Renee_Fred Piemonte, Asti
5. Ama le tradizioni
QBA reloaded Alessandria photo by Roby Flash Torino La capitale del Piemonte è la città italiana con il minor numero di piemontesi dopo Bisceglie e quella con il maggior numero di siciliani dopo Milano. Una volta i suoi abitanti lavoravano tutti alla catena di montaggio, erano comunisti e guidavano Fiat; oggi lavorano tutti in comunità, smontano le catene dei motorini e guidano sempre Fiat. Nonostante la nuova metropolitana, che i torinesi hanno voluto a tutti i costi su gomma per una questione di deformazione professionale, la ripulitura dei quartieri degradati dalle macchine parcheggiate in tripla fila e doppia pila, la chiusura al traffico del centro storico per limitare la fruizione dei tram senza biglietto e l’arrivo di numerosi immigrati con le barche, la Fiat è difatti ancora onnipresente in città: la odori nell’aria, ti spia in camera da letto, ti mette sotto e ti lascia per la strada. Dialogo tra due torinesi "Minchia oh, ai Murazzi è ttroppo bbello. " "Minchia zio fa’, hai raggiòne. " Dialogo tra due barotti " ’Nduma a bèivi un bicerin sabat sèira? " "Esageruma nen, neh? Al màsim ’na spuma. "
La provincia è un prolungamento concentrico e ideale di Torino costituito da una camicia di forza che si allaccia al manicomio di Collegno, una cintura di castità che si allaccia alla Reggina di Venaria, un filo spinato elettrificato che si allaccia al lager di Chivasso e un paio di bretelle autostradali che si allacciano a Ivrea e Bardonecchia.
Orta San Giulio - Lago d'Orta
Piccolo stato situato ai piedi delle Alpi. (Napoleone III di Francia)
Alessandria - Il tram a vapore in piazza Garibaldi - Anno 1905 circa
Condannati i finti clienti che rapinavano le prostitute
bluin Piemonte
Piemonte (Novara) 'Pulcelle Vigenzine' [Quattro donne in costumi tradizionali del novarese in posa all'esterno di villa Patrizi]
6. E’ puntuale
Per una piemontese la puntualità è tutto. Volete conquistarla? Fatevi trovare sul luogo del vostro appuntamento in anticipo. E’ una cosa che apprezzerà tantissimo. Perché lei stessa sarà in anticipo e vedere l’impegno da parte vostra nel fare buona figura e nel rispettare gli orari, farà in modo tale che vi veda fin da subito con occhi affezionati.
The Class Alessandria
Cuneo
È detta la Provincia Granda per la grande quantità di territorio e tempo sprecato per la produzione di pere e formaggio, nonché per l’allevamento di maiali da tartufo e vacche da monta.
I cuneesi urbani hanno la testa a cuneo, come la forma della loro
città, per poter spaccare meglio le pesanti forme di Castelmagno che i
cuneesi di montagna fanno rotolare giù dalle valli per non doversi
allontanare appunto dalle montagne, dove si spostano anche loro
rotolando. Si dice che questi montanari comunichino fra loro grugnendo e
che abbiano ormai assunto l’aspetto di pere, senza braccia, senza gambe e duri come pietre.
Trascrizione in cuneiforme del dialogo tra due cuneesi di montagna
Üh! Ti ses ciülà tüt 'l Castelmagno du magner?
Cü? Mi ses nen che cüzz ste grügner.
Traduzione
Ehi! Ti sei preso tu tutto il Castelmagno che era da mangiare per pranzo?
Come? Scusa ma non so proprio cosa stai dicendo.
Da segnalare, ad Alba, l’ottimo secondo di tartufo allo spiedo con maiali grattugiati.
Colline del Monferrato - Costigliole d'Asti.
Daniela Pelazza - www.dagherrotipia.it
Vista del castello di Costigliole d'Asti (AT)
OF Photography Alessandria
Alessandria - Corso Crimea - Angolo via Roma
La Polizia di Stato di Alessandria, in coordinamento col Servizio Centrale Operativo (SCO), ha eseguito numerose ordinanze di custodia cautelare e sequestri penali preventivi nei confronti di 5 locali notturni della zona.( leopard – dollar – queen’s – black and white e Miami).
cicciolinaeschiavo Piemonte
99 le partigiane cadute in Piemonte
7. Ama le buone maniere
Se si vuole avere a che fare con una donna piemontese, bisogna essere bene educati e mettere da parte completamente la cafoneria. Non fatevi mai venire in mente di attirare la sua attenzione con una strombazzata di clacson: potrebbe rifiutarsi di rivolgervi la parola nel migliore dei casi.
Vanilla Summer Club Asti
Vercelli
Vercelli è detta “la dotta” perché dispone dell’unica università
della sua provincia, ma anche “città nuclearizzata” perché dotata della
sola centrale termonucleare ancora in funzione in Italia,
indispensabile per arrostire le zanzare in estate.
Isola pedonale in mezzo alle risaie, è la capitale europea del riso e
come accennato la capitale mondiale delle zanzare, che qui vengono a
svernare anche dal Bangladesh. A lungo contesa tra Visconti
e Savoia, che volevano disfarsene entrambi, alla fine è stata
consegnata appunto alle zanzare, che ne hanno fatto un luogo di
riproduzione indiscriminata e un habitat ideale per le rane, cioè i vercellesi, chiamati “ranat” dai vicini biellesi.
il Monviso, la montagna più alta delle Alpi Cozie
Francofranco56 - Opera propria
Il Monviso visto dalla Testa di Garitta Nuova
Massimo Lazzarino Photo Asti
Asti, l'appello del sindaco “Non andate con le prostitute in strada
miafab Piemonte, Alessandria
Donna, pittrice e monaca piemontese… Orsola Maddalena Caccia
Orsola Maddalena Caccia, Santa Caterina d’Alessandria, Museo Malaspina, Pavia
8. E’ riservata
Tra i motivi per uscire con una ragazza del Piemonte vi è la sua
riservatezza. Ovviamente si tratta di qualcosa che funziona a doppio
senso: lei è discreta, ma altrettanta discrezione deve mostrarla il suo
cavaliere.
Palco 19 Asti
Biella
Centro industriale di primaria importanza per la lavorazione della lana, i suoi marchi più conosciuti sono Menalebrea (birra al malto di lana) Saltalafila (scarpe di lana) Sella la Banca (prestiti di lana e interessi di lama, pagati a sputi) e Aiazzone (mobili di compensato). L’armena città ai piedi del Caucaso piemontese è detta anche “pisciatoio del Piemonte”, vale a dire pisciatoio d’Italia, non si capisce ancora se per via delle frequenti piogge o per via dell’aspetto della città stessa, che conferisce agli abitanti quella caratteristica espressione da puzza sotto il naso. Comunque i biellesi sono considerati tra gli esseri col braccino più corto e la lingua più lunga del pianeta.
Dialogo tra due biellesi
"Mi presti un euro?"
"Al tasso del 35 %. "
"Ma sei un rabbino!"
"E tu no?"
il Monte Rosa, il massiccio più esteso delle Alpi
Ingiro - Opera propria
Panorama del Monte Rosa visto dai pressi del Lago Maggiore in autunno.
Salve, Piemonte! A te con melodia | mesta, da lungi risonante, come | gli epici canti del tuo popol bravo, | scendono i fiumi. || Scendono pieni, rapidi, gagliardi, | come i tuoi cento battaglioni, e a valle | cercan le deste a ragionar di gloria | ville e cittadi.
(Giosuè Carducci).
Lucagiacc Photography Asti
Toirano (SV)
Asti.Aggressioni fra prostitute in corso Torino
Scaramucce e piccoli sgarbi che qualche volta scappano di mano arrivando a pericolosi atti di intimidazione e violenza
coppiaokokok Piemonte
DONNA COSTUME DI BARGE Cuneo Piemonte Monviso - Incisione Originale 1800
9. E’ gelosa
L’”ex files” non deve essere mai aperto a meno che non sia lei a decidere di farlo. Non esiste che una passata compagna o compagno vengano nominati a sproposito. La donna piemontese regge bene la competizione presente, ma quella passata la mette a disagio e non poco.
Palco 19 Asti
Novara
Novara è la più lombarda tra le città piemontesi e la più piemontese tra le città romene. Nel 2004 un referendum popolare indetto dal sindaco chiese alla cittadinanza di scegliere tra Milano e Torino e i novaresi scelsero Bucarest. Poi non se ne fece nulla perché venne scoperto il petrolio. Questo pozzo solitario circondato dalle risaie e infestato dalle zanzare tigre della Esso è il più profondo della terra, tanto che pesca nei giacimenti della Libia, e per distribuire il petrolio a più cittadini possibili la giunta comunale ha fatto di Novara la maggiore produttrice di rubinetti a gettone del mondo. Novara, città dei record, possiede anche la più grande copia del Campidoglio di Washington, stirata in verticale e rimpicciolita in orizzantale, e la più brutta copia dello stadio del subbuteo.
Il Campidoglio di Novara, secondo solo a quello di Washington
Panorama sul Po e le risaie vercellesi dal Monferrato
Alessandro Vecchi - Opera propria
Panorama delle risaie del basso vercellese con il fiume Po dai primi rilievi del Monferrato Casalese. In secondo piano l'abitato di Fontanetto Po (VC)
[Napoleone Bonaparte] A questo proposito si chiedeva quali avrebbero potuti essere i sentimenti del Piemonte nei suoi confronti. Egli nutriva una simpatia particolare, disse, per quella provincia. Il signore di San Marzano, che riteneva gli fosse rimasto fedele fino all'ultimo, lo aveva assicurato, al momento dei nostri disastri, che quella regione si sarebbe dimostrata una delle migliori province. «Infatti, continuò l'Imperatore, i Piemontesi non gradivano per niente essere un piccolo Stato: il loro re era un autentico signore feudale che bisognava corteggiare o temere. Aveva maggiori poteri, più autorità di me che, imperatore dei Francesi, ero solo un supremo magistrato, il quale faceva applicare le leggi e che non poteva esimersene!»]
(Emmanuel de Las Cases)
C H U R C H Madonna di Viatosto [#Piemonte - #Asti]
Lucagiacc Photography Asti
Asti . Panorama delle antiche Mura (Collezione privata)
Baby prostituta, astigiano nei guai
Maxi inchiesta della procura di Torino, otto i clienti di una diciassettenne residente nel cuneese
Il sesso al primo appuntamento è da scordare. Ma si può esser certi che dopo l’intensità farà scordare anche il proprio nome.
LOFT CLUB Asti Verbania (WCO, Werbano-Cusio-Ossola)
Verbania non esiste. Verbania è un nome di comodo dato a due villaggi di catapecchie, Intra e Pallanza, per farli arrivare ad almeno quindicimila abitanti e poterli così trasformare in provincia ai danni di Novara, e sottrarsi quindi al pericolo di finire a Bucarest. Considerato il territorio, gli abitanti di questa provincia hanno quattro possibilità di sopravvivenza: pescare nel Lago Maggiore, spaccare pietre in montagna, contrabbandare pesci e sassi in Svizzera, emigrare in Romania.
Sestriere - Villaggio olimpico
Atr1992 - Opera propria
The Olympic Village at Sestriere.(ATR)
Signor Presidente [Luigi Einaudi], Lei che tanto bene conosce la storia del Piemonte, ricorderà la fiera risposta data da Vittorio Amedeo II agli emissari di Luigi XIV [Assedio di Torino del 1706] i quali gli spiegavano come le condizioni del suo esercito gli togliessero ogni possibilità di resistere alle potenti armate d'oltralpe: «Batterò col piede la terra, e n'usciran soldati d'ogni banda». Ebbene, l'8 settembre, e in seguito, a Cuneo e intorno a Cuneo avvenne proprio così: i soldati, cioè i partigiani, uscivano da ogni parte, perché qualcuno aveva battuto col piede la terra; ma non era stato un sovrano, re o principe che fosse, bensì una forza più alta e maestosa, quella che si chiama la coscienza civile, la vocazione nazionale, il senso dei valori supremi, quella essenziale virtù insomma, che, magari sotterranea ed invisibile per lungo volgere di anni, erompe nei momenti decisivi, e spinge un popolo a non mancare nell'ora del dovere storico.
(Dante Livio Bianco)
Astifoto Asti
A spasso per la città di Asti ad inizio 1900
Ad Asti multe contro clienti prostitute
Ordinanza comunale vieta meretricio su tutto il territorio
coppiaokokok Provincia di Alessandria
PIEMONTE: DONNA DI COGNE, 1934
La Fabbrica Dell'Oro Biella
Asti
Asti in realtà non è una città, ma un vino che ha dato il nome a una cantina a cielo aperto conosciuta solo per una irritante stazione sulla Torino-Genova, due caselli autostradali incustoditi e il Palio di Asti, corso da cavalli ubriachi. Il cavallo che taglia per primo il traguardo vince una magnum di spumante. Ad Asti non si festeggia l’unità d’Italia. I confini della provincia invece seguono un po’ a cazzo di cane i frastagliati confini delle migliaia di vigneti in modo da tenere dentro tutti i DOC e lasciare fuori solo le vigne di Tavernello e Trebbiano, soprattutto verso Alessandria.
Alessandrini che rubano l’uva agli astigiani
Castello di Gabiano
Alessandro Vecchi - Opera propria
Il castello di Gabiano (AL)
Chioggia - Movimento
Il Grigio Fotografia Biella
santuario-di-oropa-trenino
Biella che fu
Biella.Prostituta rapinata, cliente arrestato
Prostituta rapinata,...
L'aggressione stanotte in corso Lago Maggiore. Scappato il complice
Ciuffetta PIEMONTE
Road Runner Biella
Alessandria
Forse la più brutta città dell’Europa meridionale, è popolata da una via di mezzo tra il leghista e la bestemmia che viene chiamato eufemisticamente “mandrogno”, cioè “mani di rogna”, dovute alla cattiva abitudine degli alessandrini di mettere sempre le mani ovunque pur di non doverle mettere sul portafoglio e al fatto di avere la puzza non solo sotto il naso ma pure sotto le mani. Le uniche industrie della provincia si trovano a Casale Monferrato, città amata in tutto il resto della provincia, dove si producono cemento, amianto, eternit (cemento con amianto) e crumiri.
Dialogo tra due alessandrini
"Andiamo a prendere l’aperitivo in Piazza della Lega?"
"No, costa troppo. E poi è pieno di barotti."
"Allora andiamo direttamente al Luna Rossa."
"No, costa un casino. E poi è pieno di banotti. "
Alessandria prima dell’ultima alluvione
Macugnaga
Il Grigio Fotografia Biella
BIELLA
PROTAGONISTA LA TITOLARE DELL'IMPIANTO Q8 DI VIA PIACENZA
Caccia le prostitute dal distributore
Trova le prostitute al suo distributore di benzina e chiama i Carabinieri. E' successo ieri in via Piacenza a Biella
AR Piemonte
Concept - Via Serralunga - Biella Storia L’origine del Piemonte risale a circa 65 milioni di anni fa, quando i dinosauri finalmente se ne andarono e lasciarono il posto a strane creature metà lupi e metà agnelli che andavano in giro a piedi per i monti. Da qui il nome che, non essendo ancora in grado questi ibridi di articolare parole di senso compiuto, venne dato alla regione circa 64.997.800 anni dopo da Annibale, condottiero africano che parlava appunto arabo. In realtà l’etimo dei lupi-agnelli era Uuuhbeeeh, divenuto poi col tempo Beeehuuuh quando gli agnelli presero il sopravvento, quindi Liguria durante la breve dominazione ligure, Francia durante la breve dominazione celto-gallica, Al As Rab Hac Zebi Piemonti durante, come accennato, il passaggio di Annibale, e trasformato infine in Piemonte dai romani che, seguendo la loro tradizionale politica di tolleranza verso i popoli oppressi, dopo aver sconfitto i cartaginesi e sterminato tutti i celti rimasti conservarono il nome che loro avevano dato al posto, rendendolo solamente un po’ meno odioso. Durante la dominazione sabauda invece il Piemonte si chiamò Savoia.
Il Piemonte nel mesozoico, al tempo del passaggio di Annibale Comunque, passato Annibale con i suoi cazzo di elefanti che ruppero tutto il vasellame della zona e riempirono di merda l’intera regione, arrivarono appunto i romani che timidamente ararono tutta la pianura e penetrarono nelle spaventose valli alpine accolti a colpi di massi erratici dai tremendi Salassi – antico popolo non indo e nemmeno europeo bensì valdostano dedito alla tassazione senza regole né limiti – che per essere ridotti alla ragione e al dialogo dovettero essere chiusi a tradimento in una cantina, lapidati ad uno ad uno, crocifissi per le strade di Aosta e infine uccisi fino alla quarta generazione, tanto che in giro non si trovò più un esattore delle tasse e per i salassi si dovette ricorrere da allora in poi alle sanguisughe.
I romani vittoriosi divisero così la regione in due, secondo il sempre valido principio divide et massacra, per mettere una parte contro l’altra e poterle di conseguenza controllare meglio: a nord, compresa la Valle d’Aosta, la Regio XI Settembre; a sud, compresa la Liguria, la Regio IX Novembre; la Regio X era un’incognita.
La muraglia cinese di Fenestrelle, costruita dai romani per impedire la fuga di capitali e l’ingresso di cervelli Il nord era ricco di industrie e di banche private, il sud ricco di contadini e di capre pubbliche, come in tutti i nord e sud che si rispettino. Non solo, una volta sottomessi tutti i piemontesi recalcitranti ancora vivi, prima Cesare e poi Augusto fondarono una miriade di città a pianta quadrata, senza piante e senza sole, abitate da agricoltori e operai con la testa appunto quadra. Città che presero il nome di Augusta Terronorum (Torino), Augusta Petoria (Aosta, ma qui siamo in Valle d’Aosta), Dertoma (Tortona), Testona (Moncalieri), Acari e Tarme (Acqui Terme), Alba Corta (Alba), Ranatta Vermicellae (Vercelli), Er Astice (Asti), Vecchiara (Novara), Emorredia (Ivrea), Susate (Susa) e Chivasso. Come si può notare, sono tutte città lontane dalle montagne, a parte Augusta Petoria, e questo proprio perché i romani aborrivano le montagne ritenendole abitate da spiriti malvagi con la testa dura e mostri antropomorfi dall’alito di toma, cioè i piemontesi.
Longobardi e franchi si contendono una ragazza piemontese riempiendosi di botte sul suo corpo Andò avanti così per circa settecento anni, senza nessuna nuova fondazione di città (i vespasiani ormai erano già abbastanza) finché un giorno dalla Germania non scesero gli insopportabili Longobardi che si piazzarono ognuno in una latrina diversa e da lì iniziarono a comandare e a fottere in modo fastidioso, rendendo il Piemonte una landa desolata piena di duchi, picciotti e papponi e appestando l’aria di crauti bolliti. Ma più o meno nell’VIII secolo dalla Gallia arrivò un tizio che si faceva chiamare Carlo Tomagno intenzionato a prendersi tutto il formaggio, a mangiarsi tutte le rane del vercellese e a riportare il Piemonte in Francia. Allora i Longobardi, terrorizzati dalla paura che questo fetentissimo pecoraio arrivasse fino a Pavia (Berlino) e li rinchiudesse tutti nel lager di Chivauschwitz (Chivasso), escogitarono l’idea tutta longobarda di erigere un lunghissimo muro di bardotti[4] morti da Emorredia a Chivasso, così da impedire il dilagare delle sudice armate franche nelle fertili risaie piemontesi. Ma il furbo Carlo Tomagno in spregio a tutte le leggi sui maltrattamenti e ai trattati internazionali prima riempì di sberle presso Susate il minorenne principe Adelchi, poi passò con il suo esercito di franchi tiratori attraverso la neutrale Liguria, colse i Longobardi alle spalle, li schiacciò senza ritegno contro il muro di carcasse equine che loro stessi avevano innalzato facendone wurstel e strudel da portare in Gallia, conquistò Pavia esaudendo il desiderio di re Desiderio di finire i suoi giorni in un convento di suore, prese a calci in culo Adelchi fino a Istanbul e liberò così per almeno milleduecento anni il Piemonte dall’odore di crauti. Nei pressi del lago di Viverone comunque, lungo l’odierna Via Francigena, si possono ancora ammirare i resti di brevi tratti del muro longobardo, anche se un po’ in putrefazione.
Quindi, alla dissoluzione dell'Unione Europea Franca e Affini (UEFA) circa duecentocinquant’anni dopo, gli italiani ne approfittarono come al solito per fare un po’ come cacchio volevano, e tra tutti venne fuori un certo Arduino d'Ivrea, pastore di origine franca e marchese di Torino, che faceva la voce grossa perché forte del cognome che portava, del vino che tracannava e della crapula cui si abbandonava, tanto da autoproclamarsi re d’Italia e imperatore di Chivasso con l’appoggio di tutti i suoi servi contro il volere dell’imperatore tedesco Enricchio II e di tutti i preti ricchi e ricchioni. Allora, intorno al 1000, essere re d’Italia significava governare il paese più o meno dalle Alpi all’Umbria ma essere comunque sottomessi a uno più in alto e più stronzo, cioè l’imperatore di ruolo.
Vacche di pura razza piemontese.
Le nostre ragazze purtroppo ormai spesso cocainomani Ma poteva Arduino, ovvero il piccolo Ardù, accettare di stare sotto a qualcuno, fosse questo anche il culo della Bella Ginevra? Così mandò al diavolo Enricchio, pose la capitale a Ivrea e ubriaco di barbera incominciò a spadroneggiare come niente fosse su tutto il nord d’Italia, tanto che passò la maggior parte del suo regno a bere, gozzovigliare e a menarsi con i bulli dell’imperatore, finché questo non gli tagliò i rifornimenti di vino impedendogli così di combattere, lo prese a legnate e lo rinchiuse in un monastero a pane e acqua.
Il Piemonte fu così di nuovo sottoposto al giogo straniero, finché una poco pulita nipote di Arduino, la Bella Adelaida, la cui famiglia tiranneggiava ancora sulla maggior parte della Regio XI, nel 1045 non sposò il conte Oddore di Savoia consegnando così per sempre il Piemonte ai Savoia, ai quali si rimanda per la sua storia da questo momento fino a oggi.
Santuario di Oropa Davide Papalini - Opera propria
Serie di immagini del Santuario di Oropa, Piemonte, Italia « ... Ed Asti repubblicana. Fiera di strage gotica e de l'ira di Federico, dal sonante fiume ella, o Piemonte, ti donava il carme novo d'Alfieri. »
(da Piemonte, Giosuè Carducci)
Il Birrificio Menabrea di Biella
Biella - Chiodi nel guado per tenere lontani i clienti delle prostitute
Oltre venti autovetture sono state danneggiate. Perlustrando la zona i carabinieri hanno trovato chiodi anche nelle strade attorno al torrente
Cpcasalelp Piemonte
Piemonte: Donna di Viù, 1934
Ex-Lavatoi Cuneo
La Lenga Piemontèisa (La lingua piemontese)
È una via di mezzo tra il Frociese e l'Itagliano, con l'aggiunta di fonemi arcani tra i quali il più caratteristico e abusato è la vocale Ü. Qui sotto il discorso tra un calzolaio e un cliente:
Calzolaio : "Ti ch' tachi nen i tac, tac i tac a mi che tac i tac?"
Cliente : "Mi can'tac i tac, tac i tac a ti, che tac'i tac? Tach'te ti i to tac"
La pronuncia delle vocali varia da città a città, per cui a Cuneo tutte le A vanno sostituite con Ü.
Santuario di Vicoforte
Maurizio Codogno, it:Utente:.mau. - Opera propria
Santuario di Vicoforte (CN, Italy) - left side
Foto Ravaioli Cuneo
1900 corso nizza 7 cuneo
CUNEO - Infamone: picchia una prostituta e le porta via portafogli e cellulare
Vogliosidite Piemonte
Ex-Lavatoi Cuneo Prodotti piemontesi
Si annoverano tra i prodotti piemontesi di punta:
La giubbentus
La creatrice dei famosi scatoloni indistruttibili
La Luciana Littizzetto
La toma
Duomo di Casale Monferrato
Davide Papalini - Opera propria
Facciata della cattedrale di Sant'Evasio, Casale Monferrato, Piemonte, Italia
Foto Ravaioli Cuneo
CUNEO
Da sfruttate a sfruttatrici: sgominato sodalizio nigeriano che faceva entrare in Italia giovani connazionali clandestine per avviarle alla prostituzione.
Gli appostamenti notturni, i pedinamenti in strada e a bordo dei treni hanno permesso alla Squadra Mobile di Cuneo, sezione reati contro la persona, di dare un’identità agli sfruttatori di alcune giovani prostitute.
Milfbull Piemonte
club dada Cuneo
Dal koma proverò a riemergere, nelle nebbie mie lisergiche, omadonna che ora era, era oggi o ieri sera? 20 notti e poco giorno… me le sento ora che torno… ora che la fiesta è andata, pace amore e GIOIA INFINITA… GIOIA INFINITA… GIOIA INFINITA… GIOIA INFINITA…
Sacro Monte di Crea
Stefano Bistolfi - Opera propria
Sacro Monte di Crea. Cappella
Ròba ch'as mangia (roba che si mangia)
Il cibo piemontese è composto perlopiù di robetta leggera adatta a una dieta sana e bilanciata stile Paris Hilton e utile all'occorrenza per bilanciare una gru. Tra le più importanti aberrazioni ricordiamo:
La Nutella:
impasto di cacao, nocciole, burro, burrocacao e aromi naturali
piemontesi utilizzato nelle Langhe come malta per l'edilizia. La sua
ricetta è segreta per finta come quella della Coca-cola, perché lo sanno tutti che dentro la nutella ci sono la calce e la Coca-cola, e dentro la Coca-cola la nutella e la soda caustica.
La polenta: il cibo dei poveri,
ingiustamente svalutata e snobbata, contiene un numero di calorie
direttamente proporzionale al numero di ore passate sul cesso per
smaltirla. Ha lo stesso colore del sole e di conseguenza deve essere
ingerita alla stessa temperatura, altrimenti diventa un ottimo collante
industriale. Indicata prima delle gare di triathlon e delle scommesse piemontesi, che sono di solito del tipo "dato che siamo a Venezia, che ne dici di vedere chi torna per primo a Torino a nuoto?". Tra le combinazioni più brutali troviamo quella con peperonata e salsiccia, quella concia con burro fuso e fontina e quella ai diciotto formaggi, a base di toma.
Il fritto misto alla piemontese: indicibile congrega di bombe molotov al colesterolo,
questo piatto letale annovera, oltre alle parti più inconsuete di
qualsiasi tipo di animale e invertebrato, quali cervello, budella e scroti, impanate e fritte, anche dolci e frutti impanati e fritti allo stesso modo, quali l'amaretto di Saronno, i mandarini e le prugne.
Il bollito misto alla piemontese: origami di almeno sette
parti diverse di bovino bollito quali testina di vitello, occhio di bue,
mozzarella di bufala, muschio di bisonte, steroidi di manzo, balle di toro e figli di vacca dal colore grigiastro e dal sapore simile al liquame di un pozzo settico.
Gli agnolotti: ravioli piemontesi con ripieno di bollito misto
alla piemontese più l’aggiunta di pancetta di maiale e conditi con ragù
di trippa e lardo.
I gianduiotti: i tipici cioccolatini torinesi a forma di
lingotto, dal profumo di mirafiori, dal sapore di paraurti, dal colore
marrone metallizzato e dalla consistenza di merda.
La finanziera: strano incrocio tra bollito e minestra,
richiede due settimane di preparazione e contiene al suo interno verdure
e carni che necessitano di due mesi per la digestione e di due agenti
della Finanza per essere sdoganati dall'intestino. Una cucchiaiata può sfamare anche Galeazzi.
La panissa: il classico risotto vercellese farcito di fagioli,
cotica e frattaglie di rane, usato anche come combustibile fissile per
la centrale atomica.
La bagna cauda:
leggera salsa di acciughe salate fatte sciogliere in burro, panna,
margarina, olio, cadaverina e abbondante quantità di teste d'aglio (a
volte cotta nel latte per renderla più "soft"). È considerata un'arma di distruzione di massa dall'ONU.
Viù photography Cuneo
Con Alessandra Bogetti presso Santa Vittoria d'Alba.
1870 circa cuneo italia
Prostituzione brasiliana tra Cuneo e Torino, un arresto
bluice64 Alessandria
Ryan's Club Novara
FOTO ROSY Dorian video&foto produzioni
Ròba ch'as bèiv (cose che si bevono)
" A l'è nen posibil ch'aj sia 'd l'eva ant la gamba. A deuv ese Quaidun 'd bastard cha l'ha meis-ciame 'l vin "
~ Inintelligibile imprecazione di un piemontese dal medico
"Non è possibile che ci sia dell'acqua nella gamba. Deve esserci qualche bastardo che mi ha corretto il vino "
~ Traduzione della citazione
Come si evince, il vero piemontese assume esclusivamente vino. Questo ha favorito la diffusione della sottocultura dello stesso, che si è evoluta in tragicomiche versioni. Tra le più celebri riportiamo:
il barbera (alcol puro non denaturato).
il grignolino: probabilmente uno dei nomi piemontesi dell'acqua, questo vino a bassa gradazione viene assunto solo in mancanza d'altro. Noto anche come "l'ultima spiaggia del piemontese".
il moscato: per accompagnare la légère cuisine piemontese si è giustamente pensato di inserire nel carnet dei vini un vinello dolce a base di metanolo, zucchero, miele, romanzi rosa e storie d'amore. Si pensa che la cifra scritta sulla bottiglia non sia la gradazione alcolica ma la percentuale di non zucchero presente nella mortale bevanda.
Martini: molto richiesto dai piloti, dai camionisti e da chi sta per partire per le vacanze per via della minaccia "No Martini, non parti".
Cinzano: vino tipico dell'astigiano, ma se lo bevono tutto gli alessandrini.
il vin brulè: bevanda di origine francese inventata al tempo degli incendi di Catari e perfezionata dagli inquisitori al tempo dei roghi di Ugonotti, consiste nel far bollire un pentolone di barbera insieme con zucchero, buccia di arance, bacche di gin, chiodi di garofano della croce e cannella di fiamma ossidrica e poi dargli fuoco recitando quattro ave marie e due padre nostri finché l’anima dei fottuti eretici non se ne va all’inferno. Va consumato a temperatura ustione.
Alessandria
Alessandro Vecchi - Opera propria
Alessandria, Scorcio di Piazza del Duomo
ROX PH.
Cartoline da Novara
Novara, corso San Martino (oggi via Andrea Costa) in una cartolina d'epoca.
Novara: un'ordinanza contro la prostituzione, non contro le prostitute
birillabirillo Piemonte, Asti
Ryan's Club Novara
FOTO ROSY Dorian video&foto produzioni
I Piemontesi
Il Piemonte, come facilmente intuibile, è abitato dai piemontesi. Si tratta del popolo più grigio, triste e noioso del mondo, al punto che:
in Piemonte, le persone che cercano un lavoro che li porti ad avere un contatto umano con la gente si propongono come addetti al servizio delle pompe funebri;
in Piemonte giocare a tresette con il morto è più divertente che giocare in quattro persone;
è la regione con il maggior tasso di suicidi per noia.
Sin dall'infanzia viene insegnato ai fanciulli a non fare niente, non toccare niente e chiedere per qualsiasi cosa o comunque in qualsivoglia circostanza, Disturbu nen? (non disturbo, vero?).
Nulla è maggiormente esecrato in Piemonte del fatto di disturbare gli altri: se a ciò si aggiunge la tipica falsità e cortesia che caratterizzano questa gente, gli effetti che ne conseguono risultano a dir poco grotteschi. Vediamo qualche esempio:
Asti
BonannoMultimediaNovara
Racket delle prostitute a Novara. A processo il killer del bancario
Badi Piemonte, Cuneo
Astragalo Gravellona, Verbania Piemonte, Italy
con FABRIZIO CORONA
Invito ad una festa
In Piemonte auto invitarsi ad un festa (fatto di per sé raro poiché i piemontesi non festeggiano mai!)[citazione necessaria] è considerato un crimine orrendo, degno di essere punito con una morte atroce.
L'invito a partecipare deve quindi, rigorosamente, provenire dal
padrone di casa organizzatore del ricevimento stesso ed essere fatto
seguendo una rigida etichetta ed un complicato cerimoniale. Non solo:
deve anche essere reiterato per non meno di tre volte per essere valido.
Esempio:
Invitante: Mia figlia si battezza e darei una piccola festa. Ti andrebbe di venire?
Invitato: Non vorrei disturbare!
Invitante:Ci mancherebbe!Mi farebbe piacere!
Invitato: Sicuro che non disturbo?
Invitante: Sicuro! Ti assicuro che non disturbi. Ti sto invitando apposta!
Invitato:Va bene, vengo: ma spero di non disturbare!
Durante il ricevimento, ciascuno degli invitati si sente inoltre in obbligo di ripetere ogni cinque minuti: Ecco, siamo venuti a disturbare!
Il che, per un po' può anche essere segno di educazione, ma alla lunga,
come facilmente intuibile, diventa alquanto stressante ed impedisce di
poter anche solo ipotizzare una qualsiasi forma di divertimento, di modo
che il tutto ben presto finisce con l'essere il solito mortorio.
Alessandro Vecchi - Opera propria
Veduta del centro di Biella con il palazzo municipale, il Campanile di Santo Stefano e il battistero
Fotodigital Verbania
... 1961, dopo la chiusura della linea. Foto di Verbania
Pensionato 74enne di Montegrosso s’invaghisce di una prostituta e lei lo denuncia per molestie
Sempreallegri Piemonte
TERZO TEMPO SUMMER VILLAGE VERCELLI
Sesso
Gli uomini piemontesi non ci provano mai con le donne, per paura di disturbare. L'unico caso in cui un uomo piemontese riesce a fare sesso,
fosse anche con la propria ragazza, ricorre nel solo ed esclusivo in
cui lei lo chieda espressamente ripetendo l'offerta per almeno tre
volte. Anche in questo caso non manca il mantra tipico:Ma sei sicura che non disturbo?
Costituisce inoltre obbligo, per l'uomo, di domandare ogni trenta secondi, durante la consumazione dell'atto: Ti sto disturbando?. Anche il sesso, in Piemonte, si trasforma dunque in una faccenda piuttosto noiosa![citazione necessaria]
Consiglio per le donne: non pensiate di offendere un piemontese rispondendo: Non disturbi per niente, non ti sento nemmeno!. Una frase del genere, infatti, verrebbe interpretata come un complimento!
Le donne non sono da meno: anche se sono chinate davanti a voi e vi stanno facendo un si, beh, avete capito, no?. interrompono ogni trenta secondi per sincerarsi di non disturbare. Ecco, sono venuta qui a disturbare!, ripetono in continuazione.
In questi casi l'unica è tenerle fermamente per i capelli spingendole con delicatezza verso il vostro attrezzo di piacere: tenteranno ugualmente di parlare MMMbbbb, scus...mmbbb,
ma il fatto di avere la bocca piena impedirà loro di ripetere la solita
frase, di modo che sarà possible farvi giungere al pur sofferto finale.
Ho finito: spero di non aver disturbato! Non vi ha disturbato leggere, vero? Ecco: vi ho disturbati! Scusate il disturbo![citazione necessaria]
Cuneo
Collection by Luckok -
Torre Civica, Piazza Galimberti, Monumento Gesso e Stura, Monumento alla Resistenza
Pasquale Mainiero Foto Vercelli
La Vercelli storica: via Cavour, il Caffè Barberis
CONTENZIOSO TRA LUCCIOLE TERMINA IN RAPINA - Arrestate due albanesi sul confine che delimita Biella e Vercelli
Regolamento
di conti tra escort a Cavaglià nella S.P. 143 via per Santhià,
all’altezza del mattatoio denominato “Bergomi Carni”. Lunedì 19
settembre 2011, proprio sul confine che delimita Biella e Vercelli, non
lontano da Santhià, esercitavano la “loro professione” due prostitute
rumene di 24 e di 23 anni.
Sempreallegri Piemonte
TERZO TEMPO SUMMER VILLAGE VERCELLI
Piemontesi famosi
Flavio Briatore
Luca Barbareschi,
Elena Barolo,
Ezio Greggio,
Cristina Chiabotto,
Luciana Littizzetto
Alberto Gilardino,
Carla Bruni,
Claudio Bisio,
Daniela Santanchè,
Massimo Giletti,
Paola Barale,
Alessandro Baricco,
Simona Ventura,
Giorgio Faletti,
Alba Parietti,
Marco Berry,
Maria Teresa Ruta,
Piero Fassino,
Silvia Vada,
mio nonno,
Carlo Molino.
Novara
Alessandro Vecchi - Opera propria
Panorama della città di Novara con la cupola di San Gaudenzio (a sinistra) ed il Duomo (a destra)
Cromatica Foto Vercelli
Menabrea, Storia di una piccola grande birra, Esposizione Vercelli, 1930 Credits: Archivio Birrificio Menabrea, Biella /MRSN
Rapinano una prostituta a Castelletto Cervo, armati di coltello e fucile. Presi a Vercelli. DECISIVA LA LORO VETTURA
Sempreallegri Piemonte
Terzo Tempo Pub Vercelli
Verbania
Alessandro Vecchi - Opera propria
Veduta di Verbania dalla cima del Mottarone
Giampiero Marchiori Fotografo Vercelli
Ada Boldrini di Cinisello Balsamo, risaie di Vercelli, 1958
CASANOVA ELVO - Prostituta nigeriana e irregolare in Italia fermata dai Carabinieri
AlesilviPiemonte
Terzo Tempo Pub Vercelli
Vercelli
Alessandro Vecchi - Opera propria
Piazza Cavour a Vercelli
Giampiero Marchiori Fotografo Vercelli
Via Gioberti è una delle strade più antiche di Vercelli.
Accompagnava le prostitute in strada, denunciato
I Carabinieri di Casanova Elvo (VC) hanno denunciato, al termine di puntigliose verifiche un biellese di 30 anni per favoreggiamento della prostituzione.